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FuoriLuogo – OutOfPlace – Alterazioni Video – Margherita Morgantin
ciclo di incontri per riflettere e discutere sul rapporto arte e
conoscenza attraverso lo sguardo di sette artiste.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La struttura della ricerca di Margherita Morgantin è costituita da incroci di linguaggio tra teoria
scientifica, disegno, immagini fotografiche e video, vissute spesso in forma di performance. Il progetto
Titolo variabile - libro edito nel 2009 da Quodlibet che raccoglie una serie di disegni fatti dall’artista tra il
1998 e il 2008 - può dirsi organizzato in quattro “movimenti”: l’osservazione, la raccolta di informazioni,
l’esplosione, la ricostruzione di percorsi frammentati a diversa densità. Lo sguardo introspettivo o
scientifico si ricombina in sistemi variabili nella ricerca dell’equilibrio con le condizioni al contorno, il
parlare è reso possibile dai momentanei e precari stati di questo equilibrio. L’attenzione della Morgantin a
una forma intimista o introspettiva è comunque molto importante, ma funzionale a calibrare lo sguardo
all’interno di un percorso che l’artista considera sostanzialmente politico.
Margherita Morgantin, Untitled_Ragazzo/a barca, 2006, fotografia, Courtesy, Galleria Alessandro De March, Milano
Margherita Morgantin, Titolo variabile, Quodlibet, Macerata 2009
Questo libro è composto da una serie di disegni fatti tra il 1998 e il 2008. Le rare parti di testo intervallate
alle immagini sono più un contrappunto verbale che didascalie. Ognuna di tali immagini ha una forza
autonoma. Si possono definire condensati di esperienza, in riferimento alla singolare coincidenza, nella
lingua tedesca, dei termini «condensare» e «poetare» in un’unica parola: dichten.
Nell’arco della quadripartizione del libro, al lettore è offerta una libertà di movimento che coincide con la
costante facoltà di un esercizio proiettivo attraverso le immagini. Cioè, il tentativo, da parte dell’autrice,
di ricostruire un percorso personale di distruzione di legami, parole e sentimenti, crea l’effetto di
muoversi, per così dire, nello spazio nuovo di una dopo-esplosione, in cui si ricombinano le parti a
piacere. Anche per questo: titolo variabile.
Louise Bourgeois, in un testo di quasi vent’anni fa, sembra suggerirci l’approccio giusto per un
incontro come questo: “…la mia visitatrice taceva, era muta come un pozzo. Allora ho lanciato dei
sassolini e ho colto l’eco di una fonte viva. I suoi disegni hanno sostituito le parole. Da allora un rituale
silenzioso suggella la nostra complicità”.
FuoriLuogo | OutOfPlace 2010
“L’altra metà del Contemporaneo”
A trent’anni dalla pubblicazione de L’Altra metà dell’avanguardia – catalogo dell’omonima mostra curata
da Lea Vergine e pietra miliare nel campo dei gender studies, FuoriLuogo|OutOfPlace presenta al
pubblico un ciclo di incontri per riflettere sulla contemporaneità dell’espressione artistica al femminile. Il
fil rouge che accompagnerà le sette artiste di quest’anno sarà il delicato rapporto fra arte e conoscenza.
FuoriLuogo di quest’anno intende porre l’attenzione sul processo di realizzazione dell’opera d’arte,
quella modalità specifica di ogni artista di attingere a diverse sfere della conoscenza, dai diversi codici da
cui dipende la percezione stessa.
Abbiamo deciso di presentare sette artiste la cui ricerca – pur con modalità, sensibilità e attitudini
differenti – attraversa e indaga gli aspetti più complessi della conoscenza: dalla psicologia alla antropologia,
dall’indagine storica alle neuroscienze, dalle scienze cognitive all’epistemologia. Il tentativo è quello , da
una parte di costruire una discussione interdisciplinare in cui le artiste possano confrontarsi con relatori
provenienti da vari ambiti di ricerca, dall’altro di avvicinare il pubblico ad una modalità di interpretazione
del processo artistico contemporaneo complesso e appassionante.
L’intento non è quello di ricostruire una poetica o una visione “comune”all’universo femminile, ma di
provare ad individuare quella sorta di attitudine all’approfondimento, alla conoscenza in delicato
equilibrio fra la “creazione artistica” e il più complesso universo del sapere e della scoperta intellettuale.
FuoriLuogo|OutOfPlace - ciclo di incontri organizzato da Connecting Cultures da Aprile a Novembre
2010 - alla sua quarta edizione affronta le tematiche della contemporaneità attraverso un approccio
interdisciplinare insieme ad artisti, studiosi, filosofi e critici.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
15 maggio
Fatoumata Kandé Senghor
15 giugno
Meris Angioletti
8 luglio
Eva Marisaldi
22 settembre
Marzia Migliora
14 ottobre
Susan Hefuna
10 novembre
Letizia Cariello
Connecting Cultures è un’agenzia di ricerca non profit con sede a Milano, fondata nel 2001 da Anna
detheridge, critica e teorica delle arti visive. Partiamo da una definizione inclusiva della cultura e da un
approccio metodologico fondato sulla ricerca azione. Lavoriamo con artisti, architetti, performers e il
pubblico con obiettivi interdisciplinari e interculturali tesi alle seguenti finalità:
* favorire una consapevolezza collettiva delle risorse e delle potenzialità del locale;
* offrire opportunità per scambi interculturali;
* progettare e realizzare nuove ecologie urbane;
* agire da catalizzatori verso un cambiamento e un futuro sostenibili.
Centro di Documentazione Arti visive
Il Centro di Documentazione Arti Visive di Connecting Cultures è aperta al pubblico, costantemente
aggiornato e offre informazioni e servizi a studenti e appassionati d’arte e ai professionisti – dagli
architetti, ai progettisti del paesaggio e gli urbanisti. Particolare attenzione è rivolta alla comunicazione e
al dialogo con un pubblico eterogeneo grazie al servizio di newsletter mensile, Artsoup. La biblioteca
riceve e cataloga documenti provenienti da gallerie e archivi privati degni di nota, promuovendo nuove
ricerche e pubblicazioni: è il caso del Fondo Maria Colao, proveniente dall’archivio della galleria e libreria
d’arte Primo Piano di Roma.
scientifica, disegno, immagini fotografiche e video, vissute spesso in forma di performance. Il progetto
Titolo variabile - libro edito nel 2009 da Quodlibet che raccoglie una serie di disegni fatti dall’artista tra il
1998 e il 2008 - può dirsi organizzato in quattro “movimenti”: l’osservazione, la raccolta di informazioni,
l’esplosione, la ricostruzione di percorsi frammentati a diversa densità. Lo sguardo introspettivo o
scientifico si ricombina in sistemi variabili nella ricerca dell’equilibrio con le condizioni al contorno, il
parlare è reso possibile dai momentanei e precari stati di questo equilibrio. L’attenzione della Morgantin a
una forma intimista o introspettiva è comunque molto importante, ma funzionale a calibrare lo sguardo
all’interno di un percorso che l’artista considera sostanzialmente politico.
Margherita Morgantin, Untitled_Ragazzo/a barca, 2006, fotografia, Courtesy, Galleria Alessandro De March, Milano
Margherita Morgantin, Titolo variabile, Quodlibet, Macerata 2009
Questo libro è composto da una serie di disegni fatti tra il 1998 e il 2008. Le rare parti di testo intervallate
alle immagini sono più un contrappunto verbale che didascalie. Ognuna di tali immagini ha una forza
autonoma. Si possono definire condensati di esperienza, in riferimento alla singolare coincidenza, nella
lingua tedesca, dei termini «condensare» e «poetare» in un’unica parola: dichten.
Nell’arco della quadripartizione del libro, al lettore è offerta una libertà di movimento che coincide con la
costante facoltà di un esercizio proiettivo attraverso le immagini. Cioè, il tentativo, da parte dell’autrice,
di ricostruire un percorso personale di distruzione di legami, parole e sentimenti, crea l’effetto di
muoversi, per così dire, nello spazio nuovo di una dopo-esplosione, in cui si ricombinano le parti a
piacere. Anche per questo: titolo variabile.
Louise Bourgeois, in un testo di quasi vent’anni fa, sembra suggerirci l’approccio giusto per un
incontro come questo: “…la mia visitatrice taceva, era muta come un pozzo. Allora ho lanciato dei
sassolini e ho colto l’eco di una fonte viva. I suoi disegni hanno sostituito le parole. Da allora un rituale
silenzioso suggella la nostra complicità”.
FuoriLuogo | OutOfPlace 2010
“L’altra metà del Contemporaneo”
A trent’anni dalla pubblicazione de L’Altra metà dell’avanguardia – catalogo dell’omonima mostra curata
da Lea Vergine e pietra miliare nel campo dei gender studies, FuoriLuogo|OutOfPlace presenta al
pubblico un ciclo di incontri per riflettere sulla contemporaneità dell’espressione artistica al femminile. Il
fil rouge che accompagnerà le sette artiste di quest’anno sarà il delicato rapporto fra arte e conoscenza.
FuoriLuogo di quest’anno intende porre l’attenzione sul processo di realizzazione dell’opera d’arte,
quella modalità specifica di ogni artista di attingere a diverse sfere della conoscenza, dai diversi codici da
cui dipende la percezione stessa.
Abbiamo deciso di presentare sette artiste la cui ricerca – pur con modalità, sensibilità e attitudini
differenti – attraversa e indaga gli aspetti più complessi della conoscenza: dalla psicologia alla antropologia,
dall’indagine storica alle neuroscienze, dalle scienze cognitive all’epistemologia. Il tentativo è quello , da
una parte di costruire una discussione interdisciplinare in cui le artiste possano confrontarsi con relatori
provenienti da vari ambiti di ricerca, dall’altro di avvicinare il pubblico ad una modalità di interpretazione
del processo artistico contemporaneo complesso e appassionante.
L’intento non è quello di ricostruire una poetica o una visione “comune”all’universo femminile, ma di
provare ad individuare quella sorta di attitudine all’approfondimento, alla conoscenza in delicato
equilibrio fra la “creazione artistica” e il più complesso universo del sapere e della scoperta intellettuale.
FuoriLuogo|OutOfPlace - ciclo di incontri organizzato da Connecting Cultures da Aprile a Novembre
2010 - alla sua quarta edizione affronta le tematiche della contemporaneità attraverso un approccio
interdisciplinare insieme ad artisti, studiosi, filosofi e critici.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
15 maggio
Fatoumata Kandé Senghor
15 giugno
Meris Angioletti
8 luglio
Eva Marisaldi
22 settembre
Marzia Migliora
14 ottobre
Susan Hefuna
10 novembre
Letizia Cariello
Connecting Cultures è un’agenzia di ricerca non profit con sede a Milano, fondata nel 2001 da Anna
detheridge, critica e teorica delle arti visive. Partiamo da una definizione inclusiva della cultura e da un
approccio metodologico fondato sulla ricerca azione. Lavoriamo con artisti, architetti, performers e il
pubblico con obiettivi interdisciplinari e interculturali tesi alle seguenti finalità:
* favorire una consapevolezza collettiva delle risorse e delle potenzialità del locale;
* offrire opportunità per scambi interculturali;
* progettare e realizzare nuove ecologie urbane;
* agire da catalizzatori verso un cambiamento e un futuro sostenibili.
Centro di Documentazione Arti visive
Il Centro di Documentazione Arti Visive di Connecting Cultures è aperta al pubblico, costantemente
aggiornato e offre informazioni e servizi a studenti e appassionati d’arte e ai professionisti – dagli
architetti, ai progettisti del paesaggio e gli urbanisti. Particolare attenzione è rivolta alla comunicazione e
al dialogo con un pubblico eterogeneo grazie al servizio di newsletter mensile, Artsoup. La biblioteca
riceve e cataloga documenti provenienti da gallerie e archivi privati degni di nota, promuovendo nuove
ricerche e pubblicazioni: è il caso del Fondo Maria Colao, proveniente dall’archivio della galleria e libreria
d’arte Primo Piano di Roma.
13
aprile 2010
FuoriLuogo – OutOfPlace – Alterazioni Video – Margherita Morgantin
13 aprile 2010
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
CENTRO DI DOCUMENTAZIONE CONNECTING CULTURES
Milano, Via Giorgio Merula, 62, (Milano)
Milano, Via Giorgio Merula, 62, (Milano)
Vernissage
13 Aprile 2010, ore 18.30
Autore