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Claudia Bellini – Giardini Segreti
la mostra propone una serie di opere incentrate sul tema del Giardino Segreto, inteso come profonda ricerca psicologia, come luogo fisico e mentale in cui costruire le proprie fantasie in compagnia di sé stessi e di personaggi selezionati nel proprio inconscio, come fossero specchi e proiezioni della propria immagine. Rifugio e luogo di meditazione sempre pronto ad accoglierci, aprendo la porta che divide la realtà dal sogno.
Comunicato stampa
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Promossa dall’ Associazione Struttura 2000, con il Patrocinio della Provincia di Roma e del Comune di Roma, curata da Luigina Rossi, la mostra propone una serie di opere incentrate sul tema del Giardino Segreto, inteso come profonda ricerca psicologia, come luogo fisico e mentale in cui costruire le proprie fantasie in compagnia di sé stessi e di personaggi selezionati nel proprio inconscio, come fossero specchi e proiezioni della propria immagine. Rifugio e luogo di meditazione sempre pronto ad accoglierci, aprendo la porta che divide la realtà dal sogno.
I Giardini dell’inconscio di Claudia Bellini hanno un vocabolario visivo quasi magnetico ed è come varcare una soglia magica enfatizzata dalle luci in foglia d’oro, quella dei nostri desideri più reconditi. Siamo al centro di una dimensione naturalistica ed intimistica, in un paesaggio dalle gamme cromatiche decise con i suoi intensi verdi ed azzurri in cui affiorano figure umane elegantissime nei loro dettagli anatomici. Incontriamo in questo mondo irreale protagoniste femminili che emanano sensualità nelle forme e nei volti.
Il lavoro che oggi osserviamo è il risultato di un lungo e meditato processo introspettivo che Claudia Bellini ha già affrontato in passato non dimenticando mai il valore della presenza umana nel contesto urbano e naturalistico e valorizzando nella mappa della città quei luoghi ormai dimenticati che sono più vicini allo spirito, penso per esempio alla singolare e ormai inavvicinabile Porta Magica nel quartiere Esquilino, unica testimonianza di una grandiosa villa seicentesca. L’artista le ha voluto rendere omaggio con la serie dei tre grandi pannelli che affiancati l’uno all’altro narrano la storia cardine dell’esposizione. Con la Porta d’Oro istaura un ponte con la storia del passato, con la figura di quel nobile che ha lasciato in eredità ai posteri una fantomatica formula magica incisa sullo stIpite della porta per tramutare il metallo in oro, ma l’oro da secoli è ancora fuggente e non si fa trovare; con la Fascinazione si entra nel vivo di quel mondo mistico e infine con la Porta d’Argento il piacere del viaggio personale raggiunge uno suo scopo e apre a nuove possibilità.
Nella pittura di Claudia Bellini emerge un elemento di coesione che consiste nella percezione dello sfondo, elaborato con tonalità luminose accecanti, che avanza verso l’infinito. E’ una luce che stordisce, che ci cattura nel suo vortice per farci approdare in una dimensione spazio temporale propria dell’inconscio. E Claudia Bellini una simile esperienza l’ha vissuta addirittura da bambina quando fu inondata da una luce calda, dai mille colori, quasi mistica. L’opera che racconta quel lontano attimo vissuto si chiama Giardino Azzurro ed assume in questo percorso un ruolo decisivo perché l’idea stessa della mostra ha avuto inizio proprio da quel ricordo quando il cuore di una bambina si è lasciato andare e senza avere paura è passato dal buio più completo di una soffitta alla luce improvvisa di un paradiso segreto, lasciandola per attimi senza parole.
NOTE BIOGRAFICHE ED ATTIVITA’ ESPOSITIVE 1990/ 2008
Claudia Bellini, nata a Rovereto dove frequenta le scuole fino al Ginnasio, si trasferisce a Milano per studiare al Liceo Artistico di Brera e poi a Roma dove termina il Liceo Artistico in Via Ripetta; si iscrive alla Facoltà di Architettura e segue i corsi per qualche anno.
Il periodo di studi presso la Facoltà di Architettura ha lasciato un’impronta decisiva nel suo lavoro, portandola da prima a lavorare nel campo dei restauri e delle ristrutturazioni dei palazzi del centro storico e poi ad esprimersi in ambito pittorico sviluppando un equilibrio compositivo che le ha permesso di raggiungere un effetto volumetrico esaltato dal colore materico.
Il suo arrivo a Roma coincide con gli anni della grande vivacità intellettuale ed artistica di Via Margutta, dove aveva lo studio di scultura lo zio Alcide Ticò.
In quegli anni divenne allieva di Guttuso che rimase il suo punto di riferimento formale, ma ebbero una grande influenza su di lei anche altri artisti come Turcato, Franchina, Fazzini, Monteleone, Thot e Anna Salvatore, artefici di quella vitalità che rese Via Margutta famosa a livelli internazionali.
Negli anni 70 quando si dedica alla realizzazione di scenografie teatrali esprimendosi attraverso la pittura che non aveva mai abbandonato, seguendo una necessità interiore che stava maturando ed eccellendo dal punto di vista formale e cromatico. Appartengono a questo periodo una serie di opere dalle tonalità rosa con sfondi verde – azzurro incentrate sul nudo femminile, soggetto che rimarrà costante nella sua pittura.
Immersa nella tranquillità della campagna romana, sviluppa il Ciclo delle cosiddette “Donne in Rosso” figure intimiste e solitarie che campeggiano su un fondo bruno Van Dick catturando l’attenzione con lampi di colore rosso che vibrano di svariate tonalità.
La maturità artistica si esprime in tutta la sua forza alla fine degli anni ottanta quando torna a vivere a Roma proprio in Via Margutta. Il suo essere pittrice figurativa le impone un assiduo rapporto con la realtà contemporanea che viene filtrata e rigenerata all’interno dell’opera.
La città di Roma come fonte di ispirazione per un ciclo di opere; l’artista rivisita la città con gli occhi dell’anima che vedono una città immersa nel colore, i cui personaggi solitari si muovono in una dimensione metafisica.
Con l’inizio del millennio si avverte l’esigenza di un cambiamento che si sta sviluppando in forme completamente nuove in cui si esamina anche la dimensione dell’arte astratta.
Ha esposto in mostre personali in Italia e all’estero, partecipando a vari Premi d’Arte.
MOSTRE E PARTECIPAZIONI DAL 1990 AL 2008
1990- Personale di Pittura Centro Culturale Internazionale “Promenade des Anglais” Nizza; 1991 Mostre di pittura Palazzo Barberini Roma; 1990 Monocolore e grafica mostra personale “Galerie de France” Nizza; 1990 Personale di pittura “International Bank of Arabia” Monte Carlo; 1990 Artisti contemporanei Galleria Vittoria Roma; 1990 Mostra personale “La Forza della Bellezza” Galleria il Tetto in Via Margutta; 1990 partecipazione al XXIII Premio Sulmona; 1990 Mostra personale “Donna sul Tevere” Associazione Culturale Internazionale “Diletta Vittoria”;; 1990 Presentazione del Trittico “Roma” Federazione Provinciale del Circoli A.N. di Roma; 1991 partecipazione al XXIV Premio Sulmona; 1999 Mostra “Bell’Italia” collettiva alla Galleria Vittoria in Via Margutta; 2000 International Exhibition of Art – Maxim Gallery Nizza Francia; 2001 “Per ricordare” Musica e immagini “ Conservatorio di Santa Cecilia Roma; 2002 Palazzo Liberati Collettiva “Arte Poesia e Storia” Ponzano Romano; 2003 partecipazione ARTEXPO NEW YORK Fiera Internazionale Arte Contemporanea; INTERNET – http://www.accainarte.it; INTERNET – www.albagallery.com .2004 mostra personale Donne e Dee anima di Roma – galleria Vittoria via Margutta - 2005 mostra personale L’Occhio Incantato Galleria dei Leoni via Margutta, 81 – Roma – 2006 mostra personale Segretamente Roma – Galleria dei Leoni via Margutta, 81 Roma – 2008 mostra personale Impronta di Movimento Galleria dei Leoni, 81 Roma
PUBBLICAZIONI: Annuario d’Arte Moderna Artisti Contemporanei 2003 edito da Acca in Arte; 2004 Mostra Personale “Donne e Dee Anima di Roma” Galleria Vittoria ed Atelier dell’artista in Via Margutta;
Pubblicazioni: Avanguardie artistiche 2004 Centro diffusione Arte Editore Sandro Serradifalco; News Magazine Boè Promotore di creatività edito Centro Diffusione Arte; Partecipazione ai “Cento Pittori di Via Margutta”; L’opera “Dea Roma” è stata acquisita per la Collezione pubblica del Museo Civico di Rovereto dove è esposta in modo permanente nelle Sale dedicate alla pittura contemporanea.
Il Museo MART per l’arte moderna e contemporanea di Rovereto e Trento custodisce nel suo Archivio ADUC tutta la documentazione relativa all’attività dell’artista con possibilità di consultazione al pubblico e di continuo aggiornamento
I Giardini dell’inconscio di Claudia Bellini hanno un vocabolario visivo quasi magnetico ed è come varcare una soglia magica enfatizzata dalle luci in foglia d’oro, quella dei nostri desideri più reconditi. Siamo al centro di una dimensione naturalistica ed intimistica, in un paesaggio dalle gamme cromatiche decise con i suoi intensi verdi ed azzurri in cui affiorano figure umane elegantissime nei loro dettagli anatomici. Incontriamo in questo mondo irreale protagoniste femminili che emanano sensualità nelle forme e nei volti.
Il lavoro che oggi osserviamo è il risultato di un lungo e meditato processo introspettivo che Claudia Bellini ha già affrontato in passato non dimenticando mai il valore della presenza umana nel contesto urbano e naturalistico e valorizzando nella mappa della città quei luoghi ormai dimenticati che sono più vicini allo spirito, penso per esempio alla singolare e ormai inavvicinabile Porta Magica nel quartiere Esquilino, unica testimonianza di una grandiosa villa seicentesca. L’artista le ha voluto rendere omaggio con la serie dei tre grandi pannelli che affiancati l’uno all’altro narrano la storia cardine dell’esposizione. Con la Porta d’Oro istaura un ponte con la storia del passato, con la figura di quel nobile che ha lasciato in eredità ai posteri una fantomatica formula magica incisa sullo stIpite della porta per tramutare il metallo in oro, ma l’oro da secoli è ancora fuggente e non si fa trovare; con la Fascinazione si entra nel vivo di quel mondo mistico e infine con la Porta d’Argento il piacere del viaggio personale raggiunge uno suo scopo e apre a nuove possibilità.
Nella pittura di Claudia Bellini emerge un elemento di coesione che consiste nella percezione dello sfondo, elaborato con tonalità luminose accecanti, che avanza verso l’infinito. E’ una luce che stordisce, che ci cattura nel suo vortice per farci approdare in una dimensione spazio temporale propria dell’inconscio. E Claudia Bellini una simile esperienza l’ha vissuta addirittura da bambina quando fu inondata da una luce calda, dai mille colori, quasi mistica. L’opera che racconta quel lontano attimo vissuto si chiama Giardino Azzurro ed assume in questo percorso un ruolo decisivo perché l’idea stessa della mostra ha avuto inizio proprio da quel ricordo quando il cuore di una bambina si è lasciato andare e senza avere paura è passato dal buio più completo di una soffitta alla luce improvvisa di un paradiso segreto, lasciandola per attimi senza parole.
NOTE BIOGRAFICHE ED ATTIVITA’ ESPOSITIVE 1990/ 2008
Claudia Bellini, nata a Rovereto dove frequenta le scuole fino al Ginnasio, si trasferisce a Milano per studiare al Liceo Artistico di Brera e poi a Roma dove termina il Liceo Artistico in Via Ripetta; si iscrive alla Facoltà di Architettura e segue i corsi per qualche anno.
Il periodo di studi presso la Facoltà di Architettura ha lasciato un’impronta decisiva nel suo lavoro, portandola da prima a lavorare nel campo dei restauri e delle ristrutturazioni dei palazzi del centro storico e poi ad esprimersi in ambito pittorico sviluppando un equilibrio compositivo che le ha permesso di raggiungere un effetto volumetrico esaltato dal colore materico.
Il suo arrivo a Roma coincide con gli anni della grande vivacità intellettuale ed artistica di Via Margutta, dove aveva lo studio di scultura lo zio Alcide Ticò.
In quegli anni divenne allieva di Guttuso che rimase il suo punto di riferimento formale, ma ebbero una grande influenza su di lei anche altri artisti come Turcato, Franchina, Fazzini, Monteleone, Thot e Anna Salvatore, artefici di quella vitalità che rese Via Margutta famosa a livelli internazionali.
Negli anni 70 quando si dedica alla realizzazione di scenografie teatrali esprimendosi attraverso la pittura che non aveva mai abbandonato, seguendo una necessità interiore che stava maturando ed eccellendo dal punto di vista formale e cromatico. Appartengono a questo periodo una serie di opere dalle tonalità rosa con sfondi verde – azzurro incentrate sul nudo femminile, soggetto che rimarrà costante nella sua pittura.
Immersa nella tranquillità della campagna romana, sviluppa il Ciclo delle cosiddette “Donne in Rosso” figure intimiste e solitarie che campeggiano su un fondo bruno Van Dick catturando l’attenzione con lampi di colore rosso che vibrano di svariate tonalità.
La maturità artistica si esprime in tutta la sua forza alla fine degli anni ottanta quando torna a vivere a Roma proprio in Via Margutta. Il suo essere pittrice figurativa le impone un assiduo rapporto con la realtà contemporanea che viene filtrata e rigenerata all’interno dell’opera.
La città di Roma come fonte di ispirazione per un ciclo di opere; l’artista rivisita la città con gli occhi dell’anima che vedono una città immersa nel colore, i cui personaggi solitari si muovono in una dimensione metafisica.
Con l’inizio del millennio si avverte l’esigenza di un cambiamento che si sta sviluppando in forme completamente nuove in cui si esamina anche la dimensione dell’arte astratta.
Ha esposto in mostre personali in Italia e all’estero, partecipando a vari Premi d’Arte.
MOSTRE E PARTECIPAZIONI DAL 1990 AL 2008
1990- Personale di Pittura Centro Culturale Internazionale “Promenade des Anglais” Nizza; 1991 Mostre di pittura Palazzo Barberini Roma; 1990 Monocolore e grafica mostra personale “Galerie de France” Nizza; 1990 Personale di pittura “International Bank of Arabia” Monte Carlo; 1990 Artisti contemporanei Galleria Vittoria Roma; 1990 Mostra personale “La Forza della Bellezza” Galleria il Tetto in Via Margutta; 1990 partecipazione al XXIII Premio Sulmona; 1990 Mostra personale “Donna sul Tevere” Associazione Culturale Internazionale “Diletta Vittoria”;; 1990 Presentazione del Trittico “Roma” Federazione Provinciale del Circoli A.N. di Roma; 1991 partecipazione al XXIV Premio Sulmona; 1999 Mostra “Bell’Italia” collettiva alla Galleria Vittoria in Via Margutta; 2000 International Exhibition of Art – Maxim Gallery Nizza Francia; 2001 “Per ricordare” Musica e immagini “ Conservatorio di Santa Cecilia Roma; 2002 Palazzo Liberati Collettiva “Arte Poesia e Storia” Ponzano Romano; 2003 partecipazione ARTEXPO NEW YORK Fiera Internazionale Arte Contemporanea; INTERNET – http://www.accainarte.it; INTERNET – www.albagallery.com .2004 mostra personale Donne e Dee anima di Roma – galleria Vittoria via Margutta - 2005 mostra personale L’Occhio Incantato Galleria dei Leoni via Margutta, 81 – Roma – 2006 mostra personale Segretamente Roma – Galleria dei Leoni via Margutta, 81 Roma – 2008 mostra personale Impronta di Movimento Galleria dei Leoni, 81 Roma
PUBBLICAZIONI: Annuario d’Arte Moderna Artisti Contemporanei 2003 edito da Acca in Arte; 2004 Mostra Personale “Donne e Dee Anima di Roma” Galleria Vittoria ed Atelier dell’artista in Via Margutta;
Pubblicazioni: Avanguardie artistiche 2004 Centro diffusione Arte Editore Sandro Serradifalco; News Magazine Boè Promotore di creatività edito Centro Diffusione Arte; Partecipazione ai “Cento Pittori di Via Margutta”; L’opera “Dea Roma” è stata acquisita per la Collezione pubblica del Museo Civico di Rovereto dove è esposta in modo permanente nelle Sale dedicate alla pittura contemporanea.
Il Museo MART per l’arte moderna e contemporanea di Rovereto e Trento custodisce nel suo Archivio ADUC tutta la documentazione relativa all’attività dell’artista con possibilità di consultazione al pubblico e di continuo aggiornamento
10
aprile 2010
Claudia Bellini – Giardini Segreti
Dal 10 al 23 aprile 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO VALENTINI
Roma, Via Iv Novembre, 119a, (Roma)
Roma, Via Iv Novembre, 119a, (Roma)
Orario di apertura
lunedì / venerdì dalle ore 10.30 alle 19.00, sabato dalle ore 10.30 alle 13.00, domenica chiuso
Vernissage
10 Aprile 2010, ore 18
Sito web
www.claudiabellini.it
Autore
Curatore