14 dicembre 2010

fino al 27.XII.2010 Francesco Mernini Roma, Valentina Moncada

 
Tecnica iperrealistica e sguardo scientifico. Per riprodurre, osservare e analizzare quell’architettura che ha avuto grande peso nella “fabbrica del consenso” del Ventennio...

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In quell’utopia politica,
perseguita da Benito Mussolini, e architettonica, che prende le mosse da Antonio Sant’Elia, diversi (e non tutti
felici) furono gli interventi realizzati a Roma durante il Ventennio. A
parziale conferma che l’arte può s-muovere le menti e sortire determinati
effetti, all’architettura razionalista e, quindi, alla realizzazione di una
“città nuova”, edifici, quartieri e addirittura singolari centri abitati,
furono eretti in quegli anni, per dare tangibile dimostrazione delle idee e delle
convinzioni della ragion di Stato.
È a questi concetti che rivolge
l’attenzione Francesco Mernini (Cassino,
Frosinone, 1981), rintracciati nella “monumentalità
piacentina
” del quartiere Eur di Roma (iniziato nel 1939, doveva ospitare
l’Esposizione Universale di Roma nel 1942 e celebrare i vent’anni della marcia
su Roma e la presa del potere da parte del fascismo) e nella cittadina marittima
di Sabaudia (fondata nel 1933 durante l’operazione di bonifica della Palude
Pontina e inaugurata dopo meno un anno di lavori).

Apparentemente in contraddizione
con la precedente produzione artistica figurativa, in questa personale Mernini
prosegue la sua riflessione sull’uomo, nell’accezione più ampia. Partendo
sempre da una visione iperrealistica e fotografica, in una realizzazione
asciutta quale il bianco e nero può produrre, nei lavori antecedenti voleva
rintracciare l’essenza dell’essere umano in quelle persone che invece sembrano
averla persa, nei vagabondi, nei senzatetto, in quegli individui, cioè, che hanno
perso ruoli e significati. Da quell’osservazione ravvicinata, Mernini si
sposta, si allontana, per analizzare “contenitori” (nella doppia accezione di
edifici e di ideologie) ben specifici, al cui centro, in definitiva, c’è sempre
l’uomo.

Approntata con quattordici tele
dipinte a olio e di diverso formato e un’installazione in travertino, Floating Architecture si sofferma sugli
inconfondibili prospetti di quegli edifici che, nonostante la fredda
monumentalità, hanno tuttavia al loro centro l’indagine dell’armonia con il suo
diretto fruitore. È raro, infatti, che di fronte e all’interno di queste architetture
ci si senta sopraffatti e schiacciati.

Mantenendo quell’atmosfera metafisica
degli scenari razionalisti, Mernini esclude qualsiasi altra presenza, rendendo silenziosi
quegli scenari (contrariamente a quanto, invece, accade nella realtà). Facendo
proprie anche alcune prassi fotografiche, nelle tele convivono parti a fuoco e
non, con l’intento di esprimere, con lo sfocato e con la sovrapposizioni di
immagini, una dimensione temporale, di memoria e d’incertezza.

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a Roma

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2010


dal 5 novembre al 17 dicembre 2010

Francesco Mernini – Floating Architecture

a cura di Gianluca Marziani

Galleria Valentina Moncada

Via Margutta, 54 (zona Piazza del Popolo) – 00187 Roma

Orario: da lunedì a venerdì ore 14-19

Ingresso libero

Info: tel. +39 063207956; fax +39 063208209; infogalleria@valentinamoncada.com;
www.valentinamoncada.com

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