Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Franco Baccan – Diario minimo
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
... Ci si perde infatti nel vuoto creato dagli accenti cromatici e, in quella trama intrecciata di chiari e scuri
che sono il tratto maggiormente significante del gesto di Baccan, il suo senso del colore allontana la
mente da visioni contingenti e ripiega su un’a-temporalità imprevista. Il
senza tempo occorrente è
quello che lega le sue – ma anche individualmente le nostre – reminescenze per portare all’emersione
di un gusto e di una sensibilità che ricollegano queste opere ad una dimensione storica. Come lui
stesso ammette, non si può fare a meno di ritrovare l’evocazione della luce di Antonello da Messina,
dell’emozionalità di Rembrant fino ad arrivare alla spiritualità di Mark Rothko, non per una
sopravvalutazione del lavoro che, nel richiamo alla storia cerca una sua legittimazione, né per una
megalomania artistica, ma perché la dimensione storica diventa volontà di denunciare la propria
esperienza e il proprio gusto, interessi, richiami e rimandi. Un’eco, che nell’esercizio della propria arte,
diventa autonoma sensibilità. ...(dal testo di Matteo Galbiati)
che sono il tratto maggiormente significante del gesto di Baccan, il suo senso del colore allontana la
mente da visioni contingenti e ripiega su un’a-temporalità imprevista. Il
senza tempo occorrente è
quello che lega le sue – ma anche individualmente le nostre – reminescenze per portare all’emersione
di un gusto e di una sensibilità che ricollegano queste opere ad una dimensione storica. Come lui
stesso ammette, non si può fare a meno di ritrovare l’evocazione della luce di Antonello da Messina,
dell’emozionalità di Rembrant fino ad arrivare alla spiritualità di Mark Rothko, non per una
sopravvalutazione del lavoro che, nel richiamo alla storia cerca una sua legittimazione, né per una
megalomania artistica, ma perché la dimensione storica diventa volontà di denunciare la propria
esperienza e il proprio gusto, interessi, richiami e rimandi. Un’eco, che nell’esercizio della propria arte,
diventa autonoma sensibilità. ...(dal testo di Matteo Galbiati)
31
marzo 2010
Franco Baccan – Diario minimo
Dal 31 marzo al 30 aprile 2010
arte contemporanea
Location
DIECI.DUE!
Milano, Via Volvinio, 30, (Milano)
Milano, Via Volvinio, 30, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle 15,30 alle 19 e su appuntamento
Vernissage
31 Marzo 2010, ore 18.30-21
Autore