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Lui ormai ha abituato tutti a scelte eterodosse, delle quali poi viene data una lettura positiva o meno, a seconda dei casi. Ma comunque eterodosse. Si era mai visto un critico che per presentare una grande mostra convoca centinaia di giornalisti a casa sua? Doveva essere Vittorio Sgarbi il primo a farlo. E lo ha fatto, oggi.
L’occasione era la presentazione della prossima mostra dedicata a Hieronymus Bosch a Venezia, a Palazzo Grimani, che si inaugura sabato prossimo, 18 dicembre. “Abbiamo provato a chiedere una sala al Ministero dei Beni Culturali per la conferenza – ha esordito Sgarbi -, ma ci hanno detto che erano tutte occupate. Non si sa che ci faranno, in quelle sale, vista l’attività stagnante del ministero…”. E quindi, tutti a Palazzo Massimo alle Colonne, casa romana del critico. Mostra illustrata con dovizia, progetti futuri tracciati fino ai giorni della Biennale – con mostre sempre a Palazzo Grimani di Canaletto, poi di Vasari -, e qualche accenno, ma nessuna novità, sul Padiglione Italia alla stessa Biennale.
Ma l’attenzione di tutti, inutile negarlo, era rapita dal luogo: un raffinatissimo scrigno di opere d’arte, a tratti un vero eclettico museo, con marmi e dipinti antiche accostati liberamente ad opere contemporanee…
[exibart]
Chissà quanta di questa roba deve essere ancora pagata! Sgarbi mi ha detto che lui è “un signore” poiché, al contrario dei borghese che portano con sé il denaro, lui ovunque riceve credito.
Vediamo se prima o poi gli pignoreranno la casa!
una sottospecie di dannunzio
Vorei solo sapere fino a quando resteranno esposte le opere di bosch.
Grazie
“IL SILENZIO CHE VUOLE PARLARE” Le ricorda qualcosa?La mia tesi su Torre Alemanna a Cerignola,ma il silenzio delle opere che vedo nella sua dimora,gia’ parlano con passione e amore puro.Bessissima dimora,opere da reverenziare….Un bacio affettuoso .Assunta.