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Silvio Gagno – Dai Codici alle Trame sideree
…sono le Trame che si spingono nello spazio sidereo a tentare l’avventura di una nuova materia e di una diversa dimensione pittorica, più ampia e dilatata, Trame sideree e inediti, inaspettati Totem, nuovi idoli per una realtà virtuale.
Comunicato stampa
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Flash back sulla genealogia della pittura per Silvio Gagno.
La regione dove ora si compie l’ininterrotto esperimento pittorico di Silvio Gagno appare sospesa tra la visione della natura oltre lo schermo delle apparenze e l’autonomia della pittura nell’unico piano della superficie. Un luogo invisibile e segreto, carico di pathos generativo e di desiderio di logica; di connessioni più che di corrispondenze.
L’allontanamento dall’universo della percezione al cospetto della natura, consente l’accesso a un livello più remoto dove la pulsazione della luce che interessa l’occhio trascorre dall’ossatura della percezione al plasma della pittura e lo trasforma in ritmo. E’ a questo livello che l’artista sposta i limiti del perimetro linguistico e cambia approdo all’invenzione.
Gagno ci aveva abituati agli infiniti modi e palpiti per dire quanto la luce, e solo essa, potesse raccontare sulla divina fonte della natura. Gli artisti hanno sempre inseguito il potere formativo della luce e lo hanno sempre catturato, mutato di evidenza, a ogni stagione della storia dell’arte, sempre più consapevoli e arditi sino a sfidare il mistero della solitudine della luce isolata dal fenomeno. Quest’ultima fase si è protratta per tutto il Novecento ed è giunta al rispecchiamento della pittura dentro se stessa. Il circolo chiuso della Pittura analitica venne infranto dalla Transavanguardia e fu un’orgia di estetiche della soggettività, di neo-espres-sionismi liberati dalla schiavitù del calcolo mentale.
Ora è tempo di verità particolari, quante sono le visioni e i talenti dei singoli artisti. Gagno ha trovato la sua strada nella forma di una trama di pulsazioni cromatiche che si addensano alternando ritmicamente, scansioni di massima intensità luminosa e leganti d’ombra. Il tratto breve, orizzontale, che si assiepa in frequenza evoca in controluce la genealogia della pittura moderna e il suo mattone: il tocco che licenziò il chiaroscuro, isolò il tono e cavalcò la sintesi percettiva.
Nato dal riflesso delle vele sull’acqua di Monet esso cambiò il corso alla storia della pittura.
Fiumi e mari, campagne e boulevard offrirono al tocco la propria vitalità visiva, l’anima della novità che elettrizzava l’aria.
La traversata di quel tratto corto, largo e rilevato, maestro di densità nella brevità, ben noto ai maestri veneziani del primo novecento, è durata un secolo. Alcuni pittori l’hanno intercettato sur le motif, altri in chiave analitica, raramente hanno tentato la sintesi.
Ebbene Silvio Gagno ha trovato un suo modo per raggiungere questo traguardo che, del resto, non tranquillizza ma rilancia la sfida. Una volta entrati nei dominî della pittura, infatti, non c’è evocazione che tenga, non ritmo che plachi, non codici scoperti e consegnati all’evidenza una volta per tutte: ci sono solo ipotesi e temporanee illuminazioni poiché il fascino dell’architettura ritmica pretende di avanzare all’indietro, verso piani anteriori alla rappresentazione, sempre più remoti e generativi, fronteggiando con le armi della massima radicalità consentita al pittore, la volgarità straripante del visibile ordinario.
febbraio 2010 Virginia Baradel
Dai Codici alle Trame Sideree.
Nella pittura di Silvio Gagno il 1999-2000 segna l’illuminante passaggio dalla pennellata ampia, libera e immediata, di evidente radice naturalistica e classificabile nella categoria dell’espressionismo lirico, allo stringato linguaggio segnico del Codice.
L’evento sigla la decantazione psicologica e mentale del segno-colore che diviene anche frammentazione tecnico strutturale dell’operare: l’abbandono della pura cromaticità vitalistica cui segue l’appropriazione di una “misura ritmica”, quasi sismografica del sentire; lettura di uno spazio-tempo matematico e consolidato in cui la parcellizzazione del dato percettivo percorre vie inusitate e diverse. Un linguaggio pittorico che razionalizza l’intuizione e intercetta la luce accelerando l’effetto ot-tico del monocolore nell’intero arco delle possibilità di ogni singola scala cromatica quasi seguisse un invisibile ma tattile rigo musicale, una fitta texture variabile al sensore della luce su base metricamente stabilita.
I dipinti dal 2005 al 2008 si spingono ad indagare Oltre il Codice: ela-borazione successiva che non si limita a scrutare la pura sequenza ritmo-forma della texture significante ma penetra nelle radici profonde della pulsione emotiva facendone riaffiorare le motivazioni primarie; uno scavo nella materia cromatica alla riappropriazione dei precedenti linguaggi e delle recenti riscritture per ricollegarsi alle matrici ancestrali: sono i Codici Genetici, quasi la rivisitazione pittorica potesse restituire il DNA della famiglia e della stirpe; scrittura su scrittura, ancora codice su codice.
Le recentissime ricerche, tuttora in corso, superate anche le raffinate barriere dei grigi, del nero su nero, dei bianchi su bianco, evadono sia dal naturalismo istintivo sotteso in tutto l’operare di Gagno sia dall’intimo scavo verso una tensione dinamica ad operare ai limiti della sensorialità: sono le Trame che si spingono nello spazio dinamico e sidereo a tentare l’avventura di una nuova materia e di una diversa dimensione pittorica, più ampia e dilatata: Trame sideree e inediti, inaspettati Totem, nuovi idoli per una realtà virtuale.
febbraio 2010 Flavia Casagranda
27
marzo 2010
Silvio Gagno – Dai Codici alle Trame sideree
Dal 27 marzo al 30 maggio 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO AGOSTINELLI
Bassano Del Grappa, Via Barbieri, 34, (Vicenza)
Bassano Del Grappa, Via Barbieri, 34, (Vicenza)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 15-19
sabato e domenica 10-13 / 15-19
chiuso domenica 4 e aperto lunedì 5 aprile
Vernissage
27 Marzo 2010, ore 17.30
Autore
Curatore