Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Albert Oehlen
La nuova mostra di Albert Oehlen alla galleria Alfonso Artiaco (le precedenti nel 2002, 2003 e nel 2009 al Museo di Capodimonte, Napoli) evidenzia una ulteriore tappa della ventennale ricerca dell’artista nel mondo della pittura.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l'inaugurazione della mostra personale di Albert Oehlen sabato 27 marzo 2010 alle ore 19,30, in presenza dell’artista.
La nuova mostra di Albert Oehlen alla galleria Alfonso Artiaco (le precedenti nel 2002, 2003 e nel 2009 al Museo di Capodimonte, Napoli) evidenzia una ulteriore tappa della ventennale ricerca di Albert Oehlen nel mondo della pittura, osservato ed analizzato dall’artista attraverso un continuo interrogarsi sul metodo e sul significato stesso della pittura.
Questa costante sperimentazione porta Oehlen al raggiungimento di esecuzioni dove l’autonomia della creazione, svincolata da rimandi semantici ed intesa come gesto combinatorio di più elementi, viene rivendicata.
Alla rielaborazione continua della pittura astratta tradizionale si aggiunge, nei recenti lavori, anche un particolare utilizzo dei colori, che spesso finiscono per coprire la struttura grafica sottostante. Il tentativo non è quello di rievocare meccanismi più inclini all’Action Painting, dalla quale Oehlen si discosta, ma di impiegare l’ “azione” come elemento tra gli elementi. A questo scopo anche le immagini, inserite nei lavori presenti in mostra, non sono citazioni bensì agenti formali della composizione, composizione anch’essa non intesa come organizzazione premeditata dello spazio. L’atteggiamento di Albert Oehlen nei confronti delle sue opere rimane quello di scoperta continua durante l’atto della creazione e questo materiale aggiunto, spesso frutto di riproduzioni di immagini trovate su quotidiani, riviste ed altro ed ingrandite a seconda dell’esigenza, diviene punto di partenza tecnico e non simbolico del lavoro. La soddisfazione viene raggiunta da Oehlen solo se risultato di una lotta tra elementi formali. L’assenza di uno specifico orientamento da imprimere al lavoro è alla base anche di opere quali “FM 27” o “223” dove le immagini appaiono più polemiche o evocative, nella prima è presente, difatti, la bandiera tedesca e nella seconda un seno di donna.
Nonostante l’evoluzione che il linguaggio di Albert Oehlen ha subito negli anni, i colori ad olio, rimangono i soli ad “avere l’ultima parola”. La gamma scelta, la misura del pennello o l’uso delle mani è il tema, se così si vuole definire, che accomuna di volta in volta i suoi lavori, l’ “elemento evocativo”, anche se non ricercato. Nei lavori esposti in quest’occasione “la brutalità è solo in apparenza. Dipinti con le sue dita, l’effetto finale è quello di colori asciugati con negligenza sulla tela; la varietà cromatica sorprende rilevando le tinte le più preziose vicine a quelle della terra; le tracce rabbiose delle dita si mescolano al tratto esitante del pennello. Ma tutto sembra coesistere allo stesso livello.” (Fabrice Hergott)
Albert Oehlen, nato a Krefeld nel 1954, vive e lavora tra la Spagna e la Svizzera.
La nuova mostra di Albert Oehlen alla galleria Alfonso Artiaco (le precedenti nel 2002, 2003 e nel 2009 al Museo di Capodimonte, Napoli) evidenzia una ulteriore tappa della ventennale ricerca di Albert Oehlen nel mondo della pittura, osservato ed analizzato dall’artista attraverso un continuo interrogarsi sul metodo e sul significato stesso della pittura.
Questa costante sperimentazione porta Oehlen al raggiungimento di esecuzioni dove l’autonomia della creazione, svincolata da rimandi semantici ed intesa come gesto combinatorio di più elementi, viene rivendicata.
Alla rielaborazione continua della pittura astratta tradizionale si aggiunge, nei recenti lavori, anche un particolare utilizzo dei colori, che spesso finiscono per coprire la struttura grafica sottostante. Il tentativo non è quello di rievocare meccanismi più inclini all’Action Painting, dalla quale Oehlen si discosta, ma di impiegare l’ “azione” come elemento tra gli elementi. A questo scopo anche le immagini, inserite nei lavori presenti in mostra, non sono citazioni bensì agenti formali della composizione, composizione anch’essa non intesa come organizzazione premeditata dello spazio. L’atteggiamento di Albert Oehlen nei confronti delle sue opere rimane quello di scoperta continua durante l’atto della creazione e questo materiale aggiunto, spesso frutto di riproduzioni di immagini trovate su quotidiani, riviste ed altro ed ingrandite a seconda dell’esigenza, diviene punto di partenza tecnico e non simbolico del lavoro. La soddisfazione viene raggiunta da Oehlen solo se risultato di una lotta tra elementi formali. L’assenza di uno specifico orientamento da imprimere al lavoro è alla base anche di opere quali “FM 27” o “223” dove le immagini appaiono più polemiche o evocative, nella prima è presente, difatti, la bandiera tedesca e nella seconda un seno di donna.
Nonostante l’evoluzione che il linguaggio di Albert Oehlen ha subito negli anni, i colori ad olio, rimangono i soli ad “avere l’ultima parola”. La gamma scelta, la misura del pennello o l’uso delle mani è il tema, se così si vuole definire, che accomuna di volta in volta i suoi lavori, l’ “elemento evocativo”, anche se non ricercato. Nei lavori esposti in quest’occasione “la brutalità è solo in apparenza. Dipinti con le sue dita, l’effetto finale è quello di colori asciugati con negligenza sulla tela; la varietà cromatica sorprende rilevando le tinte le più preziose vicine a quelle della terra; le tracce rabbiose delle dita si mescolano al tratto esitante del pennello. Ma tutto sembra coesistere allo stesso livello.” (Fabrice Hergott)
Albert Oehlen, nato a Krefeld nel 1954, vive e lavora tra la Spagna e la Svizzera.
27
marzo 2010
Albert Oehlen
Dal 27 marzo al 30 aprile 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALFONSO ARTIACO
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-13,30 e 16-20
Vernissage
27 Marzo 2010, ore 19,30
Autore