Entrare in una grotta è sempre un momento particolare. Gli spazi si riducono, le luci si affievoliscono e spariscono del tutto e la percezione degli spazi che si riducono e la sensazione di chiuso si accentuano. Questo può capitare in qualsiasi delle migliaia di grotte che bucano il Carso triestino, ma di certo non accade nella Grotta Gigante.

Chi visita per la prima volta la Grotta Gigante, per quanto si sia documentato ed abbia memorizzato i numeri e le dimensioni della grotta, non può immaginare l’imponenza di questa immensa caverna: nessun depliant e nessuna trasposizione grafica potranno mai dare la sensazione di quanto piccolo sia un uomo lì dentro.

Poi all’interno, superato questo primo momento di smarrimento, il pensiero successivo del visitatore cade sul lento scorrere del tempo scandito dal continuo gocciolio dell’acqua, acqua che con pazienza e potenza ha sagomato e scolpito questa meraviglia della natura.

Gli autori di questa mostra collettiva hanno voluto trasmettere, con i loro scatti, proprio queste sensazioni vissute nel corso dell’escursione fotografica organizzata da Fotonordest il 31 gennaio 2010.

La giornata è trascorsa non solo nella contemplazione e nella ricerca di immagini, ma anche tra incontri con altri fotografi, scambi di pareri e battute, piccoli avvenimenti e difficoltà come un treppiede rotto di uno dei partecipanti; insomma un evento vissuto non come fotografi solitari, ma in compagnia di altri appassionati, in un luogo unico!

L’escursione ovviamente ha avuto anche le sue difficoltà. Infatti, fotografare in grotta non è semplice come si può pensare: gli enormi contrasti tra luci e ombre fanno letteralmente impazzire l’esposimetro della macchina fotografica e fotografare a mano libera è pressoché impossibile. Per ottenere risultati di buon livello è necessario quindi intervenire in postproduzione e fotografare con un cavalletto.

Comunque, nonostante le difficoltà, i risultati ottenuti sono eccellenti come dimostrano le foto che compongono la mostra. Ciò che conta di più di questa esperienza è che non rimangono solo le centinaia di foto raccolte, ma resta anche il ricordo di un avvenimento unico per un fotografo, diverso dalle situazioni "solite", e vissuto assieme ad altri.

Si ringraziano: il Direttore della Grotta Gigante per aver concesso i permessi per l’escursione fotografica, la Commissione Grotte “E. Boegan” per l’ospitalità nella grotta e per gli spazi dati a disposizione per la mostra e non da ultimo le guide e lo staff della Grotta Gigante per la disponibilità ed i consigli dati