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Marisa Villa Vanetti – Le acrobate
In esposizione opere di Marisa Villa Vanetti, artista contemporanea che punta la sua attenzione sulla donna raccontandone la fatica per raggiungere, attraverso l’innata forza interiore, la propria affermazione e il proprio ruolo in un mondo che ancora le oppone discriminazione.
Comunicato stampa
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Marisa Villa Vanetti torna nuovamente a cimentarsi in questa bella personale con il tema della donna nella società. E lo fa senza clamore di voci, senza esasperazione di atteggiamenti, ma utilizzando gli strumenti a lei congeniali della pittura e della scultura. Due strade che l’artista percorre da sempre con forza e convinzione, sorretta da consensi e riconoscimenti. Due strade che convergono nell’ideologia che Marisa Villa Vanetti, donna-madre-artista, ha maturato nel tempo: la dolorosa fatica che la donna sopporta per affrancarsi, per conseguire un proprio ruolo nel sociale, in sintesi per affermare la propria identità.
Tematica che si è delineata nel percorso progettuale e creativo dell’artista già dal 2005. Erano allora tele dominate da un fondo bianco simulante la luce, una luce in grado di far vibrare, ma anche di consumare, frammentandole, membra di donne colte nel busto, nell’essenza della loro sofferta capacità di generare. Private del volto, esse precipitano tuttavia nell’anonimato mentre la mancanza degli arti inferiori impedisce loro di muoversi, di divenire nel tempo.
I dipinti che Marisa Villa Vanetti ora espone irradiano una nuova, pur timida, presa di coscienza e di maturata consapevolezza da parte dell’artista e di conseguenza nell’universo delle sue creature. I busti, a noi frontali, e con diverse posture, sono fasciati da vestiti, moderni jeans o più morbidi panneggi, ed è proprio l’indumento che ci racconta l’identità della donna, proteggendola e qualificandola con un nome.
Sono i “Ritratti”, composizioni di grande forza evocativa: stesure veloci di colore liquido e segni sicuri a definire le figure mostrano la capacità di sintesi raggiunta dall’artista, frutto di un lavoro continuo. Non a caso appaiono sempre le mani, simbolo di un’operosità tutta femminile.
La produzione scultorea di Marisa Villa Vanetti si esprime in differenti tipologie, riconducibili sempre ad un cambiamento in ascesa o ad un gap da oltrepassare. Nelle sculture dal titolo “Salti”, la donna, definita da un corpo forte e vitale, siede su un masso dalla forma arrotondata ed è pronta a balzare in avanti, ad allontanarsi da quell’ ingombro gravidico. Di grande lievità sono le sculture in creta e ferro dedicate alle “Acrobate”, dove le membra piene delle figure femminili sono sapientemente bilanciate dalle ariose strutture in ferro cui le acrobate si aggrappano, con fiduciosa dipendenza.
Ma nel percorso verso la gestazione della personalità della donna ecco un’ulteriore e decisiva tappa: è la “Guardiana” precorritrice di nuove e future figure femminili. Posta all’ingresso della mostra, è in piedi e nella mano regge un ferro (rudimentale scettro?). Forte nella sua nudità primigenia, ci osserva…
Tematica che si è delineata nel percorso progettuale e creativo dell’artista già dal 2005. Erano allora tele dominate da un fondo bianco simulante la luce, una luce in grado di far vibrare, ma anche di consumare, frammentandole, membra di donne colte nel busto, nell’essenza della loro sofferta capacità di generare. Private del volto, esse precipitano tuttavia nell’anonimato mentre la mancanza degli arti inferiori impedisce loro di muoversi, di divenire nel tempo.
I dipinti che Marisa Villa Vanetti ora espone irradiano una nuova, pur timida, presa di coscienza e di maturata consapevolezza da parte dell’artista e di conseguenza nell’universo delle sue creature. I busti, a noi frontali, e con diverse posture, sono fasciati da vestiti, moderni jeans o più morbidi panneggi, ed è proprio l’indumento che ci racconta l’identità della donna, proteggendola e qualificandola con un nome.
Sono i “Ritratti”, composizioni di grande forza evocativa: stesure veloci di colore liquido e segni sicuri a definire le figure mostrano la capacità di sintesi raggiunta dall’artista, frutto di un lavoro continuo. Non a caso appaiono sempre le mani, simbolo di un’operosità tutta femminile.
La produzione scultorea di Marisa Villa Vanetti si esprime in differenti tipologie, riconducibili sempre ad un cambiamento in ascesa o ad un gap da oltrepassare. Nelle sculture dal titolo “Salti”, la donna, definita da un corpo forte e vitale, siede su un masso dalla forma arrotondata ed è pronta a balzare in avanti, ad allontanarsi da quell’ ingombro gravidico. Di grande lievità sono le sculture in creta e ferro dedicate alle “Acrobate”, dove le membra piene delle figure femminili sono sapientemente bilanciate dalle ariose strutture in ferro cui le acrobate si aggrappano, con fiduciosa dipendenza.
Ma nel percorso verso la gestazione della personalità della donna ecco un’ulteriore e decisiva tappa: è la “Guardiana” precorritrice di nuove e future figure femminili. Posta all’ingresso della mostra, è in piedi e nella mano regge un ferro (rudimentale scettro?). Forte nella sua nudità primigenia, ci osserva…
18
marzo 2010
Marisa Villa Vanetti – Le acrobate
Dal 18 marzo al 04 aprile 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MODERNA LA TORRE
Milano, Via Lodovico Settala, 10, (Milano)
Milano, Via Lodovico Settala, 10, (Milano)
Orario di apertura
martedi a domenica ore 10:30 - 12:30 e 15:30 - 19
lunedi e sabato 15:30 - 19:00
Vernissage
18 Marzo 2010, ore 18:00
Autore
Curatore