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Trait d’union
La mostra vede impegnati otto artisti pugliesi e cinque artisti romagnoli
Comunicato stampa
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A partire dal titolo - Trait d’union - questa mostra prende le mosse dal desiderio di mettere a confronto due realtà geografiche a noi conosciute: la Puglia che ci ha dato i natali ed ha visto la nascita del Laboratorio Artivisive - attivo tra gli anni Ottanta e il Duemila - che ci ha fornito la possibilità di intrattenere rapporti con artisti di diversa provenienza e nazionalità, e la Romagna, nostra terra d’adozione in cui tuttora viviamo e dove , in un antico fienile, abbiamo dato vita alla “Casa Museo”.
La mostra vede impegnati otto artisti pugliesi Michele Carmellino, Antonio Di Michele, Nando Granito, Girolamo Gravina, Nicola Liberatore, Matteo Manduzio, Guido Pensato, Enzo Ruggiero e cinque artisti romagnoli Alexandra Denise Baglio, Raniero Bittante, Giuseppe Bazzocchi, Giovanni Fabbri ,Valentino Montanari, Riccardo Righini.
Più che di un confronto fra due realtà diverse tra loro, si tratta di una addizione che mette in evidenza le differenti scelte culturali ed espressive che risultano chiare dalla pittura tout court all’uso dei materiali più diversi e non convenzionali e tradizionali, alla pratica del mosaico che è una peculiarità della realtà romagnola, e di quella che è considerata la capitale del mosaico bizantino.
Altrettanto evidente, proprio grazie all’affiancamento di esperienze diverse, è la grande vitalità delle pratiche artistiche contemporanee, che da tempo non conoscono e non soffrono - se non sul terreno strettamente mercantile - marginalità, ritardi, esclusioni, centri e periferie.
Un dato questo che non ha dovuto attendere i processi di globalizzazione in atto.
Le arti sono da secoli i luoghi e gli strumenti della comunicazione tra gli uomini.
A questo anche allude la mostra nell’esibire un “discorso sull’arte” accanto a quello sulla cultura alimentare e sulla cucina delle due aree messe a confronto . La convivialità, d’altro canto , è una dimensione essenziale di tutte le attività umane: in particolare di quelle creative, immaginative, comunicative e intellettuali. “Cum vivere”, condividere , conversare è meglio che vivere appartati e tacere.
Matteo Accarrino
La mostra vede impegnati otto artisti pugliesi Michele Carmellino, Antonio Di Michele, Nando Granito, Girolamo Gravina, Nicola Liberatore, Matteo Manduzio, Guido Pensato, Enzo Ruggiero e cinque artisti romagnoli Alexandra Denise Baglio, Raniero Bittante, Giuseppe Bazzocchi, Giovanni Fabbri ,Valentino Montanari, Riccardo Righini.
Più che di un confronto fra due realtà diverse tra loro, si tratta di una addizione che mette in evidenza le differenti scelte culturali ed espressive che risultano chiare dalla pittura tout court all’uso dei materiali più diversi e non convenzionali e tradizionali, alla pratica del mosaico che è una peculiarità della realtà romagnola, e di quella che è considerata la capitale del mosaico bizantino.
Altrettanto evidente, proprio grazie all’affiancamento di esperienze diverse, è la grande vitalità delle pratiche artistiche contemporanee, che da tempo non conoscono e non soffrono - se non sul terreno strettamente mercantile - marginalità, ritardi, esclusioni, centri e periferie.
Un dato questo che non ha dovuto attendere i processi di globalizzazione in atto.
Le arti sono da secoli i luoghi e gli strumenti della comunicazione tra gli uomini.
A questo anche allude la mostra nell’esibire un “discorso sull’arte” accanto a quello sulla cultura alimentare e sulla cucina delle due aree messe a confronto . La convivialità, d’altro canto , è una dimensione essenziale di tutte le attività umane: in particolare di quelle creative, immaginative, comunicative e intellettuali. “Cum vivere”, condividere , conversare è meglio che vivere appartati e tacere.
Matteo Accarrino
13
marzo 2010
Trait d’union
Dal 13 al 28 marzo 2010
arte contemporanea
Location
CASA MUSEO
Ravenna, Via Cavedone, 65/b, (Ravenna)
Ravenna, Via Cavedone, 65/b, (Ravenna)
Orario di apertura
su prenotazione
Vernissage
13 Marzo 2010, ore 18
Autore
Curatore