Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Lauretta Barcaroli – Derive
Derive si connota come mostra itinerante che partendo dal Placebo di Terni, prosegue il suo iter al Palazzo Mazzancolli sede dell’Archivio di Stato per arrivare nell’estate 2010 in Francia nella Salle Voutée di Tourrettes sur Loup.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
...Colle, terre e sabbie si uniscono saldamente con ferri ed oggetti
raccolti
durante passeggiate all’aria aperta.
Oggetti o pezzi di essi, restituiti dal fuoco, dall’acqua, ossidati o
bruciati o levigati
o semplicemente consumati. Derive del tempo – “accolte” e trattate come
pezzi
di rara archeologia. Perché così sembrano apparire quando, perduta la
connotazione
iniziale, nell’opera si trasformano in altro da sé con una vita "propria" e
nuova .
“ Una mostra che segna una duplice svolta, quella di Lauretta Barcaroli,
duplice svolta perché le opere esposte segnano il passaggio da una pittura di
impronta figurativa a composizioni di gusto astratto. Ed ancora perché l’
autrice dalla pittura sembra passare alla realizzazione di strutture visive, a
volte in forte rilievo, tanto da far pensare più alla scultura. Lauretta
Barcaroli, in realtà, nella sua continua ansia di ricerca, ha affrontato una
nuova poetica che si serve di mezzi sostanzialmente diversi da quelli
tradizionali della pittura…..Sono oggetti disparati: legni scheletriti, ferri
rugginosi, frammenti combusti. Questi reperti, quasi di sapore archeologico,
Lauretta Barcaroli li utilizza, li assembla con sabbie e colle creando
strutture che spesso dipinge di bianco, quindi quasi sempre monocrome, di
notevole efficacia estestica. Appaiono così forme arcaiche ora in leggero
rilievo sul piano del fondo, ora quasi trasognati ectoplasmi senza tempo di
alto rilievo collocate in una dimensione esclusivamente emotiva. Composizioni
che appaiono come espressione di intuiti stati d’animo diversificati, proposte
come testimonianza di sensazioni al tempo stesso violente e lievi, dure e
delicate in una poetica configurata da un neo astrattismo polimaterico. In
alcune opere, le più recenti, c’è tuttavia un ritorno al colore: quasi per non
voler tagliare per sempre radici .Quelle che propone Lauretta sono strutture di
forte suggestione visiva, di penetrante intensità emotiva. Costituiscono anche
testimonianza di raffinato gusto compositivo, di allusivo superamento,
prevalentemente a livello emozionale, di forme concrete. La ricerca di Lauretta
Barcaroli prosegue.” (Mino Valeri)
raccolti
durante passeggiate all’aria aperta.
Oggetti o pezzi di essi, restituiti dal fuoco, dall’acqua, ossidati o
bruciati o levigati
o semplicemente consumati. Derive del tempo – “accolte” e trattate come
pezzi
di rara archeologia. Perché così sembrano apparire quando, perduta la
connotazione
iniziale, nell’opera si trasformano in altro da sé con una vita "propria" e
nuova .
“ Una mostra che segna una duplice svolta, quella di Lauretta Barcaroli,
duplice svolta perché le opere esposte segnano il passaggio da una pittura di
impronta figurativa a composizioni di gusto astratto. Ed ancora perché l’
autrice dalla pittura sembra passare alla realizzazione di strutture visive, a
volte in forte rilievo, tanto da far pensare più alla scultura. Lauretta
Barcaroli, in realtà, nella sua continua ansia di ricerca, ha affrontato una
nuova poetica che si serve di mezzi sostanzialmente diversi da quelli
tradizionali della pittura…..Sono oggetti disparati: legni scheletriti, ferri
rugginosi, frammenti combusti. Questi reperti, quasi di sapore archeologico,
Lauretta Barcaroli li utilizza, li assembla con sabbie e colle creando
strutture che spesso dipinge di bianco, quindi quasi sempre monocrome, di
notevole efficacia estestica. Appaiono così forme arcaiche ora in leggero
rilievo sul piano del fondo, ora quasi trasognati ectoplasmi senza tempo di
alto rilievo collocate in una dimensione esclusivamente emotiva. Composizioni
che appaiono come espressione di intuiti stati d’animo diversificati, proposte
come testimonianza di sensazioni al tempo stesso violente e lievi, dure e
delicate in una poetica configurata da un neo astrattismo polimaterico. In
alcune opere, le più recenti, c’è tuttavia un ritorno al colore: quasi per non
voler tagliare per sempre radici .Quelle che propone Lauretta sono strutture di
forte suggestione visiva, di penetrante intensità emotiva. Costituiscono anche
testimonianza di raffinato gusto compositivo, di allusivo superamento,
prevalentemente a livello emozionale, di forme concrete. La ricerca di Lauretta
Barcaroli prosegue.” (Mino Valeri)
06
marzo 2010
Lauretta Barcaroli – Derive
Dal 06 al 20 marzo 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO MAZZANCOLLI – ARCHIVIO DI STATO
Terni, Via Cavour, 28, (Terni)
Terni, Via Cavour, 28, (Terni)
Orario di apertura
feriali 10-13 / 17-19
Sabato e domenica: 10 -13 / 17-19,30
Vernissage
6 Marzo 2010, ore 18
Sito web
www.laurettabarcaroli.com
Autore
Curatore