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Gaetano Memmo
Sarà presentata al pubblico una monografia dell’artista che ne testimonia il percorso artistico dal 1950 al 2009. Essa contiene un ricco apparato bio-bibliografico, fotografie, stralci di quotidiani. Al piano superiore del museo sarà allestita una mostra di quindici opere dell’ultima produzione.
Comunicato stampa
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L’Associazione Culturale Trifoglio lunedì 1 marzo p.v. alle ore 17.30 presso la Sala Flajano del MEDIAMUSEUM di Pescara presenterà al pubblico un’importante monografia del maestro Gaetano Memmo.
La monografia, che sarà presentata dai critici Maria Cristina Ricciardi e Carlo Fabrizio Carli, testimonia dal 1950 al 2009 tutto il percorso storico – artistico del maestro con un nutrito apparato bio-bibliografico, testi critici, interviste, stralci di quotidiani, fotografie e testimonianze di amici e la riproduzione a colori dei dipinti.
Per l’occasione, sarà allestita al piano superiore del Museo una mostra del Maestro con una quindicina di tele di grande formato rappresentative dell’ultima produzione.
Scrive Carli: “La riconnessione al contesto figurativo appare imprescindibile; con quanto esso di più peculiarmente comportava, vale a dire, una reazione all’esperienza informale, ritenuta ormai poeticamente esaurita. Una reazione, ovviamente, non sterilmente negativa, ma pure ricettiva, per il fatto di assumere, nell’ambito del contesto figurale, stimoli e apporti di palpitante novità, in quanto a sintetismo di organizzazione della composizione, ma soprattutto per il trattamento e la stesure della pasta cromatica”. E ancora “la convivenza di tale duplice polarità, - formale ed informale – riscontrabile nei dipinti di Memmo fin quasi a diventarne una <> connotativa, non attiene soltanto ai registri specifici dell’elaborazione pittorica. Riguarda altresì l’associazione tra corpo umano (in particolare quello femminile) e la natura; tra interno ed esterno; tra presente e memoria; tra realtà e contesto mitico; tra percezione retinica e onirismo”.
Scrive Ricciardi “Gaetano Memmo appartiene sul piano della genesi formativa a quel versante figurativo dell’arte italiana che intorno alla metà degli anni Cinquanta si riconosce culturalmente nel cosiddetto “Realismo esistenziale”, definizione offerta nel 1956 dal critico Marco Valsecchi, in un clima culturale influenzato dalla filosofia dell’esistenzialismo francese, a cavallo tra la crisi post-bellica ed i processi di rinnovamento che esploderanno nel decennio successivo.
Con Gaetano Memmo abbiamo la certezza di essere di fronte ad un artista vero. Ce lo riferisce il suo percorso di lavoro, scandito in 60 anni di impegno tenace e sensibile, laddove l’innato talento e l’alta perizia tecnica, incontrano l’indagine del reale e la forza della trascrizione poetica”.
La monografia, che sarà presentata dai critici Maria Cristina Ricciardi e Carlo Fabrizio Carli, testimonia dal 1950 al 2009 tutto il percorso storico – artistico del maestro con un nutrito apparato bio-bibliografico, testi critici, interviste, stralci di quotidiani, fotografie e testimonianze di amici e la riproduzione a colori dei dipinti.
Per l’occasione, sarà allestita al piano superiore del Museo una mostra del Maestro con una quindicina di tele di grande formato rappresentative dell’ultima produzione.
Scrive Carli: “La riconnessione al contesto figurativo appare imprescindibile; con quanto esso di più peculiarmente comportava, vale a dire, una reazione all’esperienza informale, ritenuta ormai poeticamente esaurita. Una reazione, ovviamente, non sterilmente negativa, ma pure ricettiva, per il fatto di assumere, nell’ambito del contesto figurale, stimoli e apporti di palpitante novità, in quanto a sintetismo di organizzazione della composizione, ma soprattutto per il trattamento e la stesure della pasta cromatica”. E ancora “la convivenza di tale duplice polarità, - formale ed informale – riscontrabile nei dipinti di Memmo fin quasi a diventarne una <
Scrive Ricciardi “Gaetano Memmo appartiene sul piano della genesi formativa a quel versante figurativo dell’arte italiana che intorno alla metà degli anni Cinquanta si riconosce culturalmente nel cosiddetto “Realismo esistenziale”, definizione offerta nel 1956 dal critico Marco Valsecchi, in un clima culturale influenzato dalla filosofia dell’esistenzialismo francese, a cavallo tra la crisi post-bellica ed i processi di rinnovamento che esploderanno nel decennio successivo.
Con Gaetano Memmo abbiamo la certezza di essere di fronte ad un artista vero. Ce lo riferisce il suo percorso di lavoro, scandito in 60 anni di impegno tenace e sensibile, laddove l’innato talento e l’alta perizia tecnica, incontrano l’indagine del reale e la forza della trascrizione poetica”.
01
marzo 2010
Gaetano Memmo
Dal primo al 14 marzo 2010
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
MEDIAMUSEUM
Pescara, Piazza Emilio Alessandrini, 34, (Pescara)
Pescara, Piazza Emilio Alessandrini, 34, (Pescara)
Orario di apertura
ore 10.30 – 12.30 / 17.00 – 19.00
Vernissage
1 Marzo 2010, Ore 17.30
Autore
Curatore