Alan Charlton, a partire dagli anni '70, si è orientato nella sua ricerca visiva verso una produzione monocroma che trasporta in pittura utilizzando per la composizione un'unica tonalità di grigio. Le tele, private dell’elemento coloristico, sono adoperate dall’artista come elementi costruttivi nella realizzazione di installazioni visive, e disposte in forme geometriche elementari o complesse, ma sempre legate alla forma del rettangolo. Sono lavori che travalicano la superficie per agire sullo spazio instaurando un serrato dialogo architettonico tra il quadro e l'ambiente. Il linguaggio artistico di Charlton si riverbera in un equilibrato compromesso fra concettuale e minimale, il risultato estetico è un oggetto puro, una serie di tele grigie che si presentano soltanto e unicamente nella loro forma. Come in un percorso parallelo si dischiude così anche il procedimento intellettuale che negando l’immagine mette in discussione l’essenza stessa del quadro.
Alan Charton ritorna ad esporre a Roma dopo oltre dieci anni presentando i suoi parts paintings. Quattro grandi composizioni monocrome dalle identiche dimensioni divise proporzionalmente in ulteriori piccoli quadri rettangolari, usando come valore proporzionale il numero 6.


Alan Charlton è nato a Sheffield nel 1948 e vive a lavora in Gran Bretagna. Ha esposto nelle principali galleria di New York, Londra, Parigi Milano e Torino e nei musei di Oxford nel 197, Eindhoven nel 1982, al Museo d’Arte Moderna di Parigi e al Castello di Rivoli (To) nel 1989, Al I.C.A. di Londra nel 1991, alla Kustverein di Amburgo nel 1997 allo Stedeljik Museum di Amsterdam nel 2001 e recentemente a Villa Pisani Contemporary Art (Vicenza), nel 2009