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Luciana Costa Gianello – Tanabata
‘artista vicentina, esponente della fiber art , – quel settore dell’arte contemporanea che unisce l’esplorazione delle possibilità delle fibre tessili all’installazione -, crea oggetti e opere ispirati al senso dell’identità individuale e collettiva, alle lettere degli alfabeti e alle storie dei popoli, impiegando feltri, tessuti, carte lavorate a mano e pelli intagliate, per creare modi di contaminazione tra le culture e riscoprire un modus operandi , quello del tagliare e del cucire, che appartiene all’uomo fin dalla sua preistoria, in un linguaggio universale vicino all’arte povera.
Comunicato stampa
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È Luciana Costa Gianello la protagonista di "Tanabata", la nuova mostra ospitata a Casa Cogollo detta del Palladio (Corso Palladio, 165) promossa dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza. L'artista vicentina, esponente della fiber art , - quel settore dell’arte contemporanea che unisce l’esplorazione delle possibilità delle fibre tessili all’installazione -, crea oggetti e opere ispirati al senso dell’identità individuale e collettiva, alle lettere degli alfabeti e alle storie dei popoli, impiegando feltri, tessuti, carte lavorate a mano e pelli intagliate, per creare modi di contaminazione tra le culture e riscoprire un modus operandi , quello del tagliare e del cucire, che appartiene all’uomo fin dalla sua preistoria, in un linguaggio universale vicino all’arte povera. La vernice di "Tanabata" si terrà sabato 27 febbraio, alle 18, nel salone d'onore di Palazzo Chiericati, cui seguirà la visita alla mostra.
L'esposizione, a cura di Stefania Portinari, dispone di un catalogo che fa parte della collana "Display. Quaderni di design".
Il titolo della mostra richiama un termine della cultura giapponese: Tanabata , la "festa delle sette notti", che celebra l’incontro tra il pastore Hikoboshi e la dea tessitrice Orihime (ovvero le stelle Vega e Altair), i quali, dopo essersi sposati segretamente, sono tenuti separati dai divieti divini e divisi dal fiume celeste della via lattea.
Per la ricorrenza in Giappone si trascrive un desiderio o una poesia su un foglio che viene arrotolato attorno ad un ramoscello di bambù oppure appeso a un contenitore cilindrico. Allo stesso modo l'esposizione della Gianello trasmette artisticamente dei segnali di speranza, di nostalgia: silenzi e meditazione prendono forma per cucire ricordi, saperi, e incontri resi amorevolmente prigionieri nella stoffa e nella carta.
In mostra vi sono impronte, libri segreti, kimoni che si augurano di unire oriente e occidente, cuori cuciti e ventagli, rotoli con prove di indentità e storie dell' "uccello di raso" che suggeriscono quanto siano vicine tessitura e architettura perché, come scrive Renzo Piano, «i gesti della mano sono quelli dell’istinto, i più liberi ed i più rapidi. Come in un gioco paziente ed ostinato. C’è un momento in cui tutto viene assieme: le cose che già esistono, il loro ricordo e la ricerca del nuovo».
Avvicinatasi all’arte tessile nel 1978 grazie all’influenza degli arazzi di Renata Bonfanti, Luciana Costa Gianello segue corsi di tessitura e stages a Milano, in Toscana, e in Friuli Venezia Giulia, fino a diventare lei stessa docente.
Su sua proposta nel 1988 e nel 1991 il Comune di Vicenza ha realizzato le rassegne “Textilia”, per cui ha seguito e organizzato stages di tessitura, tintura Shibori, Ikat, textile design, patchwork e conferenze.
Approfondendo gli studi sui tessuti antichi, in particolare quelli cinquecenteschi o le mitologie riprodotte nei simboli e negli enigmi ricorrenti legati all'origine della cultura universale, ha tratto spunto per alcune delle sue opere più significative che le sono valse il secondo premio al "Premio Koinè 1990", e nel 1992 la Menzione d'onore all'esibizione "Sensitive Threads" ad Hasselt, in Belgio.
Ha esposto alle principali rassegne del settore come Miniartextil di Como oltre che, tra le varie mostre, al Centro Culturale "San Fedele" di Milano, alla galleria "Il Punto" di Genova, alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna, al Museo Civico e alla Fondazione Banca del Monte di Foggia, alla Biblioteca Casanatense di Roma, a Namur (Belgio), New York, Bratislava, Stoccolma, Lisbona, Barcellona, Bayreuth (Germania), Gruissan (Francia). È stata inoltre selezionata alla 4th International Textile Competition ' 94 a Kyoto in Giappone, alla I Biennale d'Arte Tessile di Chieri, alla II edizione della Biennale di arte tessile contemporanea al Museo Archeologico di Amelia, alla VI Rassegna Internazionale di Libro d’Artista di Roma, alla Mostra Internazionale libro d’Artista "Cartacanta" di Civitanova Marche. Nel 2007, con l'opera Impronte , ha vinto il Premio Ratti alla XVII Mostra d’arte contemporanea “Filare il tempo” della rassegna Miniartextil di Como.
L'esposizione, a cura di Stefania Portinari, dispone di un catalogo che fa parte della collana "Display. Quaderni di design".
Il titolo della mostra richiama un termine della cultura giapponese: Tanabata , la "festa delle sette notti", che celebra l’incontro tra il pastore Hikoboshi e la dea tessitrice Orihime (ovvero le stelle Vega e Altair), i quali, dopo essersi sposati segretamente, sono tenuti separati dai divieti divini e divisi dal fiume celeste della via lattea.
Per la ricorrenza in Giappone si trascrive un desiderio o una poesia su un foglio che viene arrotolato attorno ad un ramoscello di bambù oppure appeso a un contenitore cilindrico. Allo stesso modo l'esposizione della Gianello trasmette artisticamente dei segnali di speranza, di nostalgia: silenzi e meditazione prendono forma per cucire ricordi, saperi, e incontri resi amorevolmente prigionieri nella stoffa e nella carta.
In mostra vi sono impronte, libri segreti, kimoni che si augurano di unire oriente e occidente, cuori cuciti e ventagli, rotoli con prove di indentità e storie dell' "uccello di raso" che suggeriscono quanto siano vicine tessitura e architettura perché, come scrive Renzo Piano, «i gesti della mano sono quelli dell’istinto, i più liberi ed i più rapidi. Come in un gioco paziente ed ostinato. C’è un momento in cui tutto viene assieme: le cose che già esistono, il loro ricordo e la ricerca del nuovo».
Avvicinatasi all’arte tessile nel 1978 grazie all’influenza degli arazzi di Renata Bonfanti, Luciana Costa Gianello segue corsi di tessitura e stages a Milano, in Toscana, e in Friuli Venezia Giulia, fino a diventare lei stessa docente.
Su sua proposta nel 1988 e nel 1991 il Comune di Vicenza ha realizzato le rassegne “Textilia”, per cui ha seguito e organizzato stages di tessitura, tintura Shibori, Ikat, textile design, patchwork e conferenze.
Approfondendo gli studi sui tessuti antichi, in particolare quelli cinquecenteschi o le mitologie riprodotte nei simboli e negli enigmi ricorrenti legati all'origine della cultura universale, ha tratto spunto per alcune delle sue opere più significative che le sono valse il secondo premio al "Premio Koinè 1990", e nel 1992 la Menzione d'onore all'esibizione "Sensitive Threads" ad Hasselt, in Belgio.
Ha esposto alle principali rassegne del settore come Miniartextil di Como oltre che, tra le varie mostre, al Centro Culturale "San Fedele" di Milano, alla galleria "Il Punto" di Genova, alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna, al Museo Civico e alla Fondazione Banca del Monte di Foggia, alla Biblioteca Casanatense di Roma, a Namur (Belgio), New York, Bratislava, Stoccolma, Lisbona, Barcellona, Bayreuth (Germania), Gruissan (Francia). È stata inoltre selezionata alla 4th International Textile Competition ' 94 a Kyoto in Giappone, alla I Biennale d'Arte Tessile di Chieri, alla II edizione della Biennale di arte tessile contemporanea al Museo Archeologico di Amelia, alla VI Rassegna Internazionale di Libro d’Artista di Roma, alla Mostra Internazionale libro d’Artista "Cartacanta" di Civitanova Marche. Nel 2007, con l'opera Impronte , ha vinto il Premio Ratti alla XVII Mostra d’arte contemporanea “Filare il tempo” della rassegna Miniartextil di Como.
27
febbraio 2010
Luciana Costa Gianello – Tanabata
Dal 27 febbraio al 04 aprile 2010
design
Location
CASA DEL PALLADIO
Vicenza, Corso Andrea Palladio, 165, (Vicenza)
Vicenza, Corso Andrea Palladio, 165, (Vicenza)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19
Vernissage
27 Febbraio 2010, ore 18
Autore
Curatore