Sono ritratti cari alla memoria. Indubbiamente!

Musici da cabaret, scene di vita, e poi, i gatti, i fiori ... tutto nella pittura di Vilma Barbieri nasce dalla memoria, ricordi ora dolci ora tristi in cui gli interpreti creano una “atmosfera” assolutamente inconfondibile.

La pennellata, quasi espressionista, non indugia mai sui soggetti; il gioco dei colori, intensi e sempre in continuo fermento, contribuisce in modo determinante a stimolare suggestioni.

Tutto nella sua pittura riesce a rendere surreali le magiche visioni di una realtà sognata.

Sono sogni che si perdono nel tempo.

Un giocattolo di legno, tanto amato, dono di chi ormai non c’è più; e nel sogno rivive anche il gatto, fedele compagno di tanti momenti; e la musica, così astratta eppur così presente, anch’essa compagna di mille serate.

Una compagna, la musica, che non ti lascia mai sola anche quando, seduta ad un tavolo, sola, pensi a ciò che è stato, che avrebbe potuto essere.

E i musici, personaggi unici, sublimi, magici con la loro capacità di creare “atmosfere” trasportandoti in mondi di fantasia.

Nei suoi personaggi Vilma Barbieri sembra rivivere le gioie di una vita osservando le scene da lontano, quasi fosse una semplice spettatrice.

Così, guardando le sue tele, cediamo al sentimento e, complici arcane sensazioni, ci assale un dubbio: le “atmosfere” di Vilma Barbieri sono dolci malinconiche favole o aneddoti di vita vissuta?

Salvatore Attanasio