Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giampaolo Ursino – Bruciati
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
BRUCIATI
Mostra personale di
GIAMPAOLO URSINO
8 - 25 febbraio 2010
A cura di Luisa Conte
Vernissage
12 febbraio h 18.30
Con la presentazione della performance teatrale
“ L’esercito dei target”
Attore: Alex Pascoli
Testo: Alessia Tamburini
Regia: Giampaolo Ursino
-Ingresso libero
“ L’ESERCITO DEI TARGET “
Ci spostiamo da un lato all’ altro restando immobili.
Gli sbalzi di temperatura ci ricordano che siamo vivi, esseri respiranti di una vita scarna, svuotata.
Nutriamoci di colori devastanti, dando movimento al pensiero stagno, riciclato, influenzato dai riflessi di un mondo cieco e viziato. Metabolizziamo le luci delle macchine moderne, poiché, i loro riflessi, bruciano l’ anima del nostro io.
Noi, inceneriti, (in)consapevoli vittime delle volontà altrui, bersagli ciechi, predisposti al malassorbimento di una civiltà imballata, costretta. Il nostro scopo è quello di riuscire ad identificarci, a personalizzarci, anche senza pupille, detarghettizzando il quotidiano.
Uscire dall’ obiettivo, attraverso il riconoscimento di una società posta al confronto, allo scambio,da soli, il vero non esce.
L’ organo visivo blocca le trasposizioni dei pensieri concreti, restiamo sospesi in un limbo fatto da false immagini programmate, studiate per dissolvere le nostre identità. Soldatini di cera, duttili e malleabili, pronti a disfarsi in un futuro dove l’ unica certezza, è l’ omologazione globale.
Marchiati, numerati, codificati,creano l’ invisibile esercito dei target.
Il cammino degli annullati, marcianti sospesi in bilico su identità disperse. Bagnanti, pegni, di un vuoto denso, disossato, lubrificato da frasi neutre e incomprensibili, disciolgono il liquido dei nostri sensi. Nel reale, l’ artefatto, non entra.
Ci siamo persi nei cerchi ciclici dello sviluppo tecnologico, ci siamo adagiati su un panno ipocrita, finto, ma comodi comodo, le trame della superficialità creano la nostra culla giornaliera.
Bravi, come siamo bravi a lasciarci indurre alle non tentazioni, perché anch’esse, non sono altro che il prodotto di una voglia, di una scelta, quella che noi non abbiamo. Siamo incastrati in un mirino, un punto fisso, tondo e avvolgente, che ci standardizza, monitorizza, e ci unifica la mente, siamo tutti incanalati in un tunnel meccanico, che ci spinge alla cecità, al facile vivere preimpostato.
Allora, ridiamo la vista alla nostra coscienza togliendoci gli occhi, il vedere sta troppo spesso all’ apparire, osserviamo attraverso le emozioni, diamo una collocazione agli stati d’animo individuali e mettiamoci a disposizione del collettivo.
Barattiamo sensazioni con monete di pensieri puri e colorati di verità, le nostre questa volta.
Alessia Tamburini
BRUCIATI
C’è qualcuno che la storia la scrive. E c’è chi ne stimola la coscienza individuale e collettiva: guardare le opere di Giampaolo Ursino è far parte di quel pezzo di storia. Le sue emozioni sono parte delle emozioni di ognuno di noi. Scalfite, condivise, immerse nell’embrione della vita.
C’è qualcosa di antico nel suo mondo…
Bruciati. Il senso della terra, il crinale della pendenza dello stato d’animo dell’uomo, i forti contrasti.
La rappresentazione di due mondi, quello dell’immaginario e quello del reale, o forse, uno solo, quello della ricerca dei colori nella costruzione atavica di dare vita al sentire, il nutrimento nella creazione di un’opera pittorica.
Il concetto di bello si fonde a quello di creazione e libertà nello spazio immaginifico dello sguardo che cattura l’osservatore di ‘Bruciati’. Intensità delle tele che offrono l’elaborazione di contenuti, che vanno ad inserirsi negli interstizi delle coscienze silenti, midollo delle essenze emotive.
Convenzionale nella sua espressione artistica, Ursino dona alla tradizione l’innovazione della contemporaneità; l’anticonvenzionalità muove i suoi passi nel cortocircuito sensoriale e nella sua stimolazione.
La rappresentazione diventa così un investimento nel bisogno comunicativo, nel genius loci di un artista che ‘brucia’ le sue emozioni per trasferirle in una dimensione del collettivo che troppo spesso pone barriere nell’incontro, nel sentire e percepire l’immenso bisogno di dissacrare il vuoto e riempirlo di emozioni forti, vissute, bruciate.
Alessandra Sannella
GIAMPAOLO URSINO
Nato in un piccolo paesino del salento, Squinzano Prov. di Lecce nel 1975 dove frequenta il Liceo Artistico , sezione architettura e arredamento. Termina gli studi nel ‘94 si trasferisce a Roma dove entra in contatto con l’ambiente artistico romano, frequentando l’Accademia delle Belle Arti corso di Scenografia. Qui collabora come assistente per poi firmare da scenografo vari lavori teatrali, cinematografici e televisivi. Preso da un forte interesse per il teatro lavora per molto tempo come scenografo mantenendo viva la passione per la pittura, esponendo le proprie opere in alcune gallerie e spazi alternativi della città in diverse mostre. Continuando a lavorare con diverse compagnie teatrali si dedica a tempo pieno alla pittura mantenendo vivo l’interesse per la fotografia, che spesso unisce alla pittura. A Roma si inserisce nell’ambiente artistico, frequenta critici e galleristi,esponendo in diverse gallerie e partecipando a diverse collettive. I suoi lavori sono una ricerca di immagini, informazioni, notizie, colori e luminescenza, utilizzando il video come veicolo, colpiscono il corpo in maniera invasiva. Vengono filtrati attraverso gli occhi, che continuamente sono illuminati da ipnotici colori e “bruciati” da una moltitudine di informazioni, stimolando così le sinapsi sensoriali della mente. La velocità degli scatti fotografici diventa strumento per catturare corpi in continuo movimento. Le immagini vengono successivamente rielaborate con l’ausilio del computer che consente di intervenire drasticamente sulla materia “bruciandola”. Il momento finale è quello che vede il pennello traslare sulla tela i corpi così elaborati, con l’utilizzo di colori essenziali e tonalità monocromatiche. Le tele costituiscono il risultato di una riflessione sulla quotidianità, bombardata dalle immagini che rendono l’osservatore ignaro dei contenuti e rappresentano nella loro totalità il punto di arrivo di un percorso artistico maturato negli anni.
Mostra personale di
GIAMPAOLO URSINO
8 - 25 febbraio 2010
A cura di Luisa Conte
Vernissage
12 febbraio h 18.30
Con la presentazione della performance teatrale
“ L’esercito dei target”
Attore: Alex Pascoli
Testo: Alessia Tamburini
Regia: Giampaolo Ursino
-Ingresso libero
“ L’ESERCITO DEI TARGET “
Ci spostiamo da un lato all’ altro restando immobili.
Gli sbalzi di temperatura ci ricordano che siamo vivi, esseri respiranti di una vita scarna, svuotata.
Nutriamoci di colori devastanti, dando movimento al pensiero stagno, riciclato, influenzato dai riflessi di un mondo cieco e viziato. Metabolizziamo le luci delle macchine moderne, poiché, i loro riflessi, bruciano l’ anima del nostro io.
Noi, inceneriti, (in)consapevoli vittime delle volontà altrui, bersagli ciechi, predisposti al malassorbimento di una civiltà imballata, costretta. Il nostro scopo è quello di riuscire ad identificarci, a personalizzarci, anche senza pupille, detarghettizzando il quotidiano.
Uscire dall’ obiettivo, attraverso il riconoscimento di una società posta al confronto, allo scambio,da soli, il vero non esce.
L’ organo visivo blocca le trasposizioni dei pensieri concreti, restiamo sospesi in un limbo fatto da false immagini programmate, studiate per dissolvere le nostre identità. Soldatini di cera, duttili e malleabili, pronti a disfarsi in un futuro dove l’ unica certezza, è l’ omologazione globale.
Marchiati, numerati, codificati,creano l’ invisibile esercito dei target.
Il cammino degli annullati, marcianti sospesi in bilico su identità disperse. Bagnanti, pegni, di un vuoto denso, disossato, lubrificato da frasi neutre e incomprensibili, disciolgono il liquido dei nostri sensi. Nel reale, l’ artefatto, non entra.
Ci siamo persi nei cerchi ciclici dello sviluppo tecnologico, ci siamo adagiati su un panno ipocrita, finto, ma comodi comodo, le trame della superficialità creano la nostra culla giornaliera.
Bravi, come siamo bravi a lasciarci indurre alle non tentazioni, perché anch’esse, non sono altro che il prodotto di una voglia, di una scelta, quella che noi non abbiamo. Siamo incastrati in un mirino, un punto fisso, tondo e avvolgente, che ci standardizza, monitorizza, e ci unifica la mente, siamo tutti incanalati in un tunnel meccanico, che ci spinge alla cecità, al facile vivere preimpostato.
Allora, ridiamo la vista alla nostra coscienza togliendoci gli occhi, il vedere sta troppo spesso all’ apparire, osserviamo attraverso le emozioni, diamo una collocazione agli stati d’animo individuali e mettiamoci a disposizione del collettivo.
Barattiamo sensazioni con monete di pensieri puri e colorati di verità, le nostre questa volta.
Alessia Tamburini
BRUCIATI
C’è qualcuno che la storia la scrive. E c’è chi ne stimola la coscienza individuale e collettiva: guardare le opere di Giampaolo Ursino è far parte di quel pezzo di storia. Le sue emozioni sono parte delle emozioni di ognuno di noi. Scalfite, condivise, immerse nell’embrione della vita.
C’è qualcosa di antico nel suo mondo…
Bruciati. Il senso della terra, il crinale della pendenza dello stato d’animo dell’uomo, i forti contrasti.
La rappresentazione di due mondi, quello dell’immaginario e quello del reale, o forse, uno solo, quello della ricerca dei colori nella costruzione atavica di dare vita al sentire, il nutrimento nella creazione di un’opera pittorica.
Il concetto di bello si fonde a quello di creazione e libertà nello spazio immaginifico dello sguardo che cattura l’osservatore di ‘Bruciati’. Intensità delle tele che offrono l’elaborazione di contenuti, che vanno ad inserirsi negli interstizi delle coscienze silenti, midollo delle essenze emotive.
Convenzionale nella sua espressione artistica, Ursino dona alla tradizione l’innovazione della contemporaneità; l’anticonvenzionalità muove i suoi passi nel cortocircuito sensoriale e nella sua stimolazione.
La rappresentazione diventa così un investimento nel bisogno comunicativo, nel genius loci di un artista che ‘brucia’ le sue emozioni per trasferirle in una dimensione del collettivo che troppo spesso pone barriere nell’incontro, nel sentire e percepire l’immenso bisogno di dissacrare il vuoto e riempirlo di emozioni forti, vissute, bruciate.
Alessandra Sannella
GIAMPAOLO URSINO
Nato in un piccolo paesino del salento, Squinzano Prov. di Lecce nel 1975 dove frequenta il Liceo Artistico , sezione architettura e arredamento. Termina gli studi nel ‘94 si trasferisce a Roma dove entra in contatto con l’ambiente artistico romano, frequentando l’Accademia delle Belle Arti corso di Scenografia. Qui collabora come assistente per poi firmare da scenografo vari lavori teatrali, cinematografici e televisivi. Preso da un forte interesse per il teatro lavora per molto tempo come scenografo mantenendo viva la passione per la pittura, esponendo le proprie opere in alcune gallerie e spazi alternativi della città in diverse mostre. Continuando a lavorare con diverse compagnie teatrali si dedica a tempo pieno alla pittura mantenendo vivo l’interesse per la fotografia, che spesso unisce alla pittura. A Roma si inserisce nell’ambiente artistico, frequenta critici e galleristi,esponendo in diverse gallerie e partecipando a diverse collettive. I suoi lavori sono una ricerca di immagini, informazioni, notizie, colori e luminescenza, utilizzando il video come veicolo, colpiscono il corpo in maniera invasiva. Vengono filtrati attraverso gli occhi, che continuamente sono illuminati da ipnotici colori e “bruciati” da una moltitudine di informazioni, stimolando così le sinapsi sensoriali della mente. La velocità degli scatti fotografici diventa strumento per catturare corpi in continuo movimento. Le immagini vengono successivamente rielaborate con l’ausilio del computer che consente di intervenire drasticamente sulla materia “bruciandola”. Il momento finale è quello che vede il pennello traslare sulla tela i corpi così elaborati, con l’utilizzo di colori essenziali e tonalità monocromatiche. Le tele costituiscono il risultato di una riflessione sulla quotidianità, bombardata dalle immagini che rendono l’osservatore ignaro dei contenuti e rappresentano nella loro totalità il punto di arrivo di un percorso artistico maturato negli anni.
12
febbraio 2010
Giampaolo Ursino – Bruciati
Dal 12 al 25 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
KUNSTHAUS
Roma, Via Giovanni Pierluigi Da Palestrina, 21, (Roma)
Roma, Via Giovanni Pierluigi Da Palestrina, 21, (Roma)
Orario di apertura
lunedì – sabato 11.00- 20.00
Vernissage
12 Febbraio 2010, ore 18.30
Autore