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L’altra memoria
Saranno esposte una quarantina di opere a Venezia e una sessantina di opere a Bergamo. Opere di pittura, scultura, incisione, poesia visiva, fotografia e, nella seconda sede, videoarte realizzate da artisti contemporanei che appartengono a diverse generazioni (dal primo quarto all’ultimo quarto del ’900), provengono da diverse regioni italiane e non sono di religione ebraica, ma hanno affrontato – per loro sentire, nel contesto di più opere e attraverso i loro differenti stili e linguaggi espressivi – tematiche legate alla poliedrica e complessa cultura ebraica, non soltanto al tema storico dell’Olocausto.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si comunica che la mostra collettiva d’arte «L’altra memoria» sarà presentata domenica 24 gennaio 2010 alle ore 16,00 a Bergamo, presso Spazio Viterbi nel Palazzo della Provincia di Bergamo, in via Torquato Tasso 8.
L’esposizione si terrà a Venezia, presso Galleria Minelli, dal 27 gennaio al 28 febbraio con orario continuato dalle ore 11.30 alle ore 19.30 - nel programma delle iniziative organizzate in occasione del Giorno della memoria da Comune e Comunità ebraica di Venezia - e a Bergamo, presso Sala Manzù della Provincia di Bergamo dal 5 al 14 marzo 2010 nei giorni feriali dalle ore 16.00 alle 19.00, sabato e festivi dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00.
L’iniziativa, a ingresso libero e non a fini di vendita, è organizzata da Galleria Minelli di Venezia, Associazione culturale «Extrarte» di Bergamo e Circolo culturale «G. Greppi» di Bergamo.
Con il patrocinio di Comunità ebraica di Venezia, Provincia di Venezia, Assessorato alla Produzione Culturale del Comune di Venezia, Assessorato alla Cultura e allo Spettacolo del Comune di Bergamo, L’Eco di Bergamo e con il patrocinio e la collaborazione di Assessorato alla Cultura, Identità, Tradizione e Spettacolo della Provincia di Bergamo.
Con la collaborazione di Assicurazioni Generali - Agenzia Generale di Bergamo e di Dieffe Arte Contemporanea di Torino, Galleria Ceribelli di Bergamo, Hotel Flora di Venezia, Kosher Restaurant Le Balthazar di Venezia, Agriturismo Bertola di Torbiato di Adro (Brescia) e con la consulenza marketing di Enrico Malvestiti.
Il catalogo, a cui hanno partecipato anche la giornalista Nicoletta Prandi e il fotografo Francesco Mangili, è realizzato con il fondamentale sostegno di Fondazione Credito Bergamasco e la mostra è realizzata con il fondamentale sostegno di Banco San Marco.
La mostra è curata dal critico d’arte Rolando Bellini, dall’esperto d’arte Claude Sciaky-Menasche, dal presidente del Circolo culturale «G. Greppi» Aldo Monti e dalla giornalista Elisabetta Calcaterra. Ed è accompagnata da catalogo realizzato da Mariani&Monti con tavole e illustrazioni di opere scelte.
Saranno esposte una quarantina di opere a Venezia e una sessantina di opere a Bergamo. Opere di pittura, scultura, incisione, poesia visiva, fotografia e, nella seconda sede, videoarte realizzate da artisti contemporanei che appartengono a diverse generazioni (dal primo quarto all’ultimo quarto del ’900), provengono da diverse regioni italiane e non sono di religione ebraica, ma hanno affrontato - per loro sentire, nel contesto di più opere e attraverso i loro differenti stili e linguaggi espressivi - tematiche legate alla poliedrica e complessa cultura ebraica, non soltanto al tema storico dell’Olocausto.
Gli artisti invitati sono, in ordine generazionale, il pittore Trento Longaretti, l’incisore e pittore Gianfranco Ferroni, la pittrice Silvia Manfredini, il fotografo Gianangelo Chiodi, il pittore Pietro Signorelli, lo scultore Ugo Riva, il pittore Maurizio Bonfanti, il pittore e scultore Giovanni Bonaldi, la pittrice Tina Sgrò, il pittore Andrea Marte e l’artista Opiemme. A cui si aggiungono, nella mostra di Bergamo, i pittori Luigi Caiffa e Marco Ceravolo e la videoartista Barbara Vistarini.
L’inaugurazione sarà accompagnata, in entrambe le sedi, da una performance artistica a cura di Opiemme e da un aperitivo a base di eno-gastronomia tradizionale ebraica.
«Dunque che cosa è l’ebraismo? - scrive in catalogo Claude Sciaky-Menasche, direttore della Galleria Minelli di Venezia - Per la maggior parte degli ebrei, essere ebrei è uno stato di fatto, come camminare e respirare. Solo coloro che hanno dei dubbi s’interrogano sulla propria identità. E, come scriveva Emmanuel Lévinas, “Interrogarsi sulla propria identità è averla già persa”. Se gli ebrei stessi non riescono ad avere le idee chiare su che cosa sono, figuriamoci gli altri. Però, nel corso dei secoli, una moltitudine di non ebrei si è interessata all’ebraismo, ha scritto in merito, a volte a favore, di solito contro. L’ebraismo ha provocato e provoca sentimenti variegati. C’è chi è affascinato, chi è incuriosito, chi è intellettualmente e religiosamente interessato. Di rado c’è chi è indifferente. Invece c’è chi prova un sentimento di odio antisemita che, però, dopo gli avvenimenti della seconda guerra mondiale e nel rispetto del “politicamente corretto”, viene ora travisato con altri nomi, come antisionismo o altro. In questa esposizione non ci interessa come gli ebrei si vedano, che cosa pensino di se stessi e della loro identità. Abbiamo voluto non di certo capire, ma solo provare a renderci conto di come degli artisti non ebrei hanno identificato l’ebraismo nel corso delle varie generazioni del ventesimo secolo. Perché degli artisti e non dei dotti intellettuali? Semplicemente perché gli artisti hanno una sensibilità diversa, che permette loro di percepire e a volte di anticipare gli avvenimenti e i veri sentimenti, quelli nascosti, della gente. Abbiamo voluto concentrarci sulla visione dell’ebraismo da parte dei “gentili”».
Grazie per la cortese attenzione.
Elisabetta Calcaterra
(cell. 340/6772871)
Claudia Sartirani
Assessore alla Cultura e allo Spettacolo Comune di Bergamo
«L’altra memoria» è una mostra collettiva, ma forse si dovrebbe dire una riflessione collettiva, con la libertà e l’indipendenza di linguaggio dell’artista, sull’Ebraismo e sull’evento dell’Olocausto.
Affidare ad artisti, peraltro non Ebrei, questa riflessione è la migliore garanzia di restare lontani da atteggiamenti cerimoniosi o formali nel Giorno della Memoria. Perché in questa giornata troppo spesso ci si affida alla retorica, si percorrono sentieri già troppo battuti. Invece, e credo che Extrarte vada in quella direzione, è necessario raccogliersi nel cogliere l’essenza della ricorrenza. E raccontarla con linguaggi inconsueti, essenziali, partecipi. I linguaggi multimediali dell’arte, ma anche quelli di sapori e umori di una gente la cui identità è stata a lungo calpestata, o peggio, dissolta nel vento.
I nostri cari, coloro a cui abbiamo voluto bene, non muoiono solo quando vengono a mancare, muoiono soprattutto quando smettiamo di portarli dentro di noi, nei nostri ricordi. Ecco, il Giorno della Memoria e iniziative come questa, che vede Bergamo protagonista, servono a non soccombere a quell’Alzheimer collettiva oggi dilagante in cui la vita è fatta solo di un lungo, amorfo, superficiale presente pieno di frenetici quanto inutili pressanti impegni.
Vittorio Levis
Presidente Comunità Ebraica di Venezia
Qual è il significato di una mostra come questa?
Siamo di fronte a un’esposizione di opere il cui elemento unificante è il mondo ebraico: un mondo che, pur partendo da alcuni aspetti comuni (religione, storia, simboli, shoà), può portare ad un numero infinito di declinazioni e che, interpretato da artisti, si articola in variazioni sconfinate sulla base delle tecniche impiegate e delle sensibilità di ognuno.
La particolarità di questa mostra è di essere realizzata da artisti non ebrei, che si sono avvicinati al tema da esperienze multiformi. La Giornata della Memoria, nella cui cornice essa viene presentata, è soltanto lo spunto occasionale per una riflessione che, prendendo le mosse da vicende storiche ormai indagate, raccontate e ricostruite innumerevoli volte (ma quando mai esse saranno sufficienti?), pone il singolo che voglia avere coscienza di sé e del proprio rapporto con il “mondo” di fronte a domande impegnative, ma ineludibili.
Se le “domande” possono essere comuni, le risposte non possono che essere individuali e legate alla soggettività di ciascun artista. Parafrasando la fulminea affermazione di un noto fotografo “insegnare a fotografare non è un problema, è insegnare a vedere che è difficile”, potremmo dire che compito del visitatore è collaborare con l’artista per cercare di “vedere” insieme a lui la risposta che egli ha cercato di dare.
Angelo Piazzoli
Segretario Generale Fondazione Credito Bergamasco
Secondo un’ormai consolidata tradizione la Fondazione Credito Bergamasco - sempre attenta a cogliere ogni fermento culturale nei territori di propria pertinenza - ha accolto con onore l’invito a sostenere la pubblicazione del catalogo relativo alla mostra collettiva d’arte “L’altra memoria”, preziosa occasione per un’ approfondita rilettura delle tematiche legate alla poliedrica e complessa cultura ebraica - nel suo continuo e perenne divenire - vista da artisti non appartenenti alla stessa.
Voluta dal Credito Bergamasco al fine di distribuire sul territorio una parte degli utili della Banca, finanziando iniziative di grande spessore, la Fondazione Credito Bergamasco è da sempre impegnata nella realizzazione di rilevanti progetti ad elevato contenuto culturale. Sin dalla sua nascita essa ha operato - nei territori di riferimento della Banca - al servizio delle comunità, sostenendone la crescita economica e sociale con interventi di utilità pubblica e di interesse generale in vari settori: dalla tutela del patrimonio artistico e architettonico alla ricerca medico-scientifica e all’evoluzione tecnologica, dalla sanità alla solidarietà sociale, alla salvaguardia dell’ambiente.
Sul fronte della promozione culturale ad arricchire il nutrito carnet di interventi della Fondazione Credito Bergamasco si aggiunge ora il sostegno alla pubblicazione di questo catalogo relativo ad un’esposizione da “sentire” prima ancora che da ammirare, poiché essa illustra attraverso opere, documenti, racconti visivi e musicali la complessità della cultura in discorso. Inserita nel denso programma delle celebrazioni organizzate in occasione del Giorno della Memoria, la mostra “L’altra memoria” è quanto di più interessante poteva essere proposto, in tale contesto, ad un pubblico attento e partecipe.
E’ con particolare soddisfazione pertanto che la Fondazione Credito Bergamasco saluta l’uscita del catalogo dedicato all’evento, formulando l’auspicio che esso possa divenire strumento per la conoscenza effettiva e per la promozione di importanti valori culturali e sociali, che rappresentano patrimonio di tutta l’umanità.
Alberto Bauli
Presidente Banca Popolare di Verona - S.Geminiano e S.Prospero
Fin dal lontano 1895, anno della nascita, il Banco San Marco è stato segno importante di una attiva presenza a Venezia e provincia, non solo attraverso i suoi sportelli oggi parte importante della Banca Popolare di Verona – BSGSP e quindi del Gruppo Banco Popolare, quanto anche attraverso una costante attenzione e partecipazione alla vita della cittadinanza e della collettività.
Il sostegno al territorio rappresenta infatti per il Banco San Marco e per la Banca Popolare di Verona – BSGSP la manifestazione del proprio essere parte integrante di una comunità, il cui passato e il cui presente sono valori da supportare con passione verso il futuro. Un’attenzione che si esprime in differenti ambiti: dalla musica all’arte, dal sociale all’educazione, l’impegno è continuo per agire al servizio della collettività.
In particolare, l’impegno verso il territorio ha assunto sovente la forma di sostegno alle diverse espressioni culturali che una comunità quale quella veneziana è in grado di esprimere e accogliere.
Deriva da questo impegno la scelta di supportare la realizzazione della mostra collettiva d’arte «L’altra memoria». Un’iniziativa meritoria che, inserita nel programma delle manifestazioni programmate in occasione del Giorno della Memoria, vede esposte al pubblico una quarantina di opere, espressioni di svariati ambiti artistici, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla poesia visiva e alla video art, frutto del genio di vari autori provenienti da tutta Italia, non di religione ebraica, la cui sensibilità creativa è stata stimolata nel confronto non solo con il tema della Shoah, quanto più in generale con la lunga e complessa tradizione culturale ebraica.
E’ con convinzione, dunque, che da questa pagina faccio l’auspicio che tutti i lettori del presente catalogo e tutti i visitatori della mostra “L’altra memoria” abbiano l’opportunità di vivere un’esperienza e un percorso “culturale” arricchenti e stimolanti, come le opere esposte e i temi sviluppati sono certamente in grado di suscitare.
Aldo Monti
Presidente Circolo Culturale G. Greppi
Il Circolo Culturale G. Greppi, storico sodalizio bergamasco fondato il 20 febbraio 1914, ha come scopi sociali la divulgazione della cultura,in particolare dell’arte, e la salvaguardia delle tradizioni lombarde.
La complessa gestione di suggestive combinazioni di più tematiche ha consentito di acquisire una riconosciuta vitalità al Circolo Greppi, che da poco ha festeggiato il novantacinquesimo anno dalla fondazione. Le iniziative per la ricorrenza sono culminate con il definitivo acquisto della sede di via Moroni in Bergamo e con la consegna delle litografie appositamente realizzate dal maestro Trento Longaretti e da lui donate agli oltre quattrocento Soci. Cinque anni fa abbiamo commemorato il novantesimo anniversario con una litografia del maestro Mario Donizetti. Questi due artisti sono tra i più affermati e rappresentativi dell’arte contemporanea bergamasca e il loro appoggio è il segno della grande stima riconosciuta alla nostra associazione. Stima ulteriormente conquistata attraverso gli annuali incontri dedicati a pittori e scultori bergamaschi del ’900.
Il Circolo Greppi ha organizzato viaggi formativi in tutto il mondo: dall’Europa all’Asia Minore, dall’America alla Cina, da Messico e Guatemala alla Russia e, nel prossimo 2012, fino in Sud Africa. Naturalmente le città italiane, con le loro attrattive, sono stati i primi luoghi visitati, nella quasi totalità. In un centro come Bergamo, che orienta la sua attenzione principalmente al patrimonio culturale, il Circolo offre iniziative destinate a conoscere e a scoprire le ricchezze artistiche della Bergamasca, come le visite guidate al territorio. E favorisce iniziative di collegamento e collaborazione con altri sodalizi, come in questo caso. Questa mostra di opere di artisti non ebrei che s’ispirano a tematiche legate alla cultura ebraica, nata da una notevole sinergia tra gli organizzatori ed enti pubblici e privati, si pone come incontro culturale ed è dedicata ad un popolo che, per ragioni storiche, ha avuto un singolare destino e, nella sua diaspora, può in certo modo rappresentare le popolazioni migranti. Questa circostanza si lascia interpretare come sostegno a chi, anche per le esigenze più elementari, è costretto ad abbandonare la propria terra e come una testimonianza in grado di rinnovarsi, proponendo una “altra”, più ampia, prospettiva culturale nel Giorno della Memoria, attraverso i più diversi linguaggi e sensibilità artistici.
Non è la prima volta che il nostro Circolo propone il suo appoggio a iniziative di questo genere: già l’anno scorso si è adoperato per l’allestimento di una rassegna itinerante promossa dal Comune di Bergamo, tenuta in Città Alta e dedicata ai migranti che arrivano sulle coste italiane con barconi di fortuna. Ad essi, dopo un soggiorno ristoratore e di apprendimento porgiamo, con tutto il cuore, l’augurio di un felice esodo di ritorno, affinché la buona esperienza lavorativa, acquisita lontano dalle case natali, rafforzi la ricchezza delle loro nazioni, così da stabilire con noi, che li abbiamo ospitati, un rapporto armonico di buon “vicinato”.
Elisabetta Calcaterra
Legale rappresentante Associazione Culturale Extrarte
Extrarte è un’associazione culturale, nata nel 2005 per gli artisti e costituita principalmente da artisti. Organizza iniziative che si fondano sui valori della ricerca, del libero confronto, dell’educazione all’arte, al Bello e alla conservazione, della testimonianza storica, etica e civile, della tradizione culturale. Quali conferenze e mostre che, ad esempio, avvicinano un ampio pubblico, costituito non solo da esperti e appassionati, esponendo opere d’arte anche sulle facciate dei palazzi (tramite proiezioni), negli spazi pubblicitari delle città, in vetrine e spazi commerciali abituali della vita quotidiana. In tutte le iniziative Extrarte si propone di coinvolgere soggetti, associazioni, enti pubblici e privati per lavorare in sinergia, si avvale del contributo storico e critico di esperti d’arte di notevole esperienza; valorizza la storia dell’arte bergamasca al di fuori di Bergamo e della Lombardia e insieme a quella dei territori che la ospitano, dedica particolare attenzione ad artisti non ancora storicizzati oppure non integrati in contesti di mercato, non ancora affermati.
L’esposizione si terrà a Venezia, presso Galleria Minelli, dal 27 gennaio al 28 febbraio con orario continuato dalle ore 11.30 alle ore 19.30 - nel programma delle iniziative organizzate in occasione del Giorno della memoria da Comune e Comunità ebraica di Venezia - e a Bergamo, presso Sala Manzù della Provincia di Bergamo dal 5 al 14 marzo 2010 nei giorni feriali dalle ore 16.00 alle 19.00, sabato e festivi dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00.
L’iniziativa, a ingresso libero e non a fini di vendita, è organizzata da Galleria Minelli di Venezia, Associazione culturale «Extrarte» di Bergamo e Circolo culturale «G. Greppi» di Bergamo.
Con il patrocinio di Comunità ebraica di Venezia, Provincia di Venezia, Assessorato alla Produzione Culturale del Comune di Venezia, Assessorato alla Cultura e allo Spettacolo del Comune di Bergamo, L’Eco di Bergamo e con il patrocinio e la collaborazione di Assessorato alla Cultura, Identità, Tradizione e Spettacolo della Provincia di Bergamo.
Con la collaborazione di Assicurazioni Generali - Agenzia Generale di Bergamo e di Dieffe Arte Contemporanea di Torino, Galleria Ceribelli di Bergamo, Hotel Flora di Venezia, Kosher Restaurant Le Balthazar di Venezia, Agriturismo Bertola di Torbiato di Adro (Brescia) e con la consulenza marketing di Enrico Malvestiti.
Il catalogo, a cui hanno partecipato anche la giornalista Nicoletta Prandi e il fotografo Francesco Mangili, è realizzato con il fondamentale sostegno di Fondazione Credito Bergamasco e la mostra è realizzata con il fondamentale sostegno di Banco San Marco.
La mostra è curata dal critico d’arte Rolando Bellini, dall’esperto d’arte Claude Sciaky-Menasche, dal presidente del Circolo culturale «G. Greppi» Aldo Monti e dalla giornalista Elisabetta Calcaterra. Ed è accompagnata da catalogo realizzato da Mariani&Monti con tavole e illustrazioni di opere scelte.
Saranno esposte una quarantina di opere a Venezia e una sessantina di opere a Bergamo. Opere di pittura, scultura, incisione, poesia visiva, fotografia e, nella seconda sede, videoarte realizzate da artisti contemporanei che appartengono a diverse generazioni (dal primo quarto all’ultimo quarto del ’900), provengono da diverse regioni italiane e non sono di religione ebraica, ma hanno affrontato - per loro sentire, nel contesto di più opere e attraverso i loro differenti stili e linguaggi espressivi - tematiche legate alla poliedrica e complessa cultura ebraica, non soltanto al tema storico dell’Olocausto.
Gli artisti invitati sono, in ordine generazionale, il pittore Trento Longaretti, l’incisore e pittore Gianfranco Ferroni, la pittrice Silvia Manfredini, il fotografo Gianangelo Chiodi, il pittore Pietro Signorelli, lo scultore Ugo Riva, il pittore Maurizio Bonfanti, il pittore e scultore Giovanni Bonaldi, la pittrice Tina Sgrò, il pittore Andrea Marte e l’artista Opiemme. A cui si aggiungono, nella mostra di Bergamo, i pittori Luigi Caiffa e Marco Ceravolo e la videoartista Barbara Vistarini.
L’inaugurazione sarà accompagnata, in entrambe le sedi, da una performance artistica a cura di Opiemme e da un aperitivo a base di eno-gastronomia tradizionale ebraica.
«Dunque che cosa è l’ebraismo? - scrive in catalogo Claude Sciaky-Menasche, direttore della Galleria Minelli di Venezia - Per la maggior parte degli ebrei, essere ebrei è uno stato di fatto, come camminare e respirare. Solo coloro che hanno dei dubbi s’interrogano sulla propria identità. E, come scriveva Emmanuel Lévinas, “Interrogarsi sulla propria identità è averla già persa”. Se gli ebrei stessi non riescono ad avere le idee chiare su che cosa sono, figuriamoci gli altri. Però, nel corso dei secoli, una moltitudine di non ebrei si è interessata all’ebraismo, ha scritto in merito, a volte a favore, di solito contro. L’ebraismo ha provocato e provoca sentimenti variegati. C’è chi è affascinato, chi è incuriosito, chi è intellettualmente e religiosamente interessato. Di rado c’è chi è indifferente. Invece c’è chi prova un sentimento di odio antisemita che, però, dopo gli avvenimenti della seconda guerra mondiale e nel rispetto del “politicamente corretto”, viene ora travisato con altri nomi, come antisionismo o altro. In questa esposizione non ci interessa come gli ebrei si vedano, che cosa pensino di se stessi e della loro identità. Abbiamo voluto non di certo capire, ma solo provare a renderci conto di come degli artisti non ebrei hanno identificato l’ebraismo nel corso delle varie generazioni del ventesimo secolo. Perché degli artisti e non dei dotti intellettuali? Semplicemente perché gli artisti hanno una sensibilità diversa, che permette loro di percepire e a volte di anticipare gli avvenimenti e i veri sentimenti, quelli nascosti, della gente. Abbiamo voluto concentrarci sulla visione dell’ebraismo da parte dei “gentili”».
Grazie per la cortese attenzione.
Elisabetta Calcaterra
(cell. 340/6772871)
Claudia Sartirani
Assessore alla Cultura e allo Spettacolo Comune di Bergamo
«L’altra memoria» è una mostra collettiva, ma forse si dovrebbe dire una riflessione collettiva, con la libertà e l’indipendenza di linguaggio dell’artista, sull’Ebraismo e sull’evento dell’Olocausto.
Affidare ad artisti, peraltro non Ebrei, questa riflessione è la migliore garanzia di restare lontani da atteggiamenti cerimoniosi o formali nel Giorno della Memoria. Perché in questa giornata troppo spesso ci si affida alla retorica, si percorrono sentieri già troppo battuti. Invece, e credo che Extrarte vada in quella direzione, è necessario raccogliersi nel cogliere l’essenza della ricorrenza. E raccontarla con linguaggi inconsueti, essenziali, partecipi. I linguaggi multimediali dell’arte, ma anche quelli di sapori e umori di una gente la cui identità è stata a lungo calpestata, o peggio, dissolta nel vento.
I nostri cari, coloro a cui abbiamo voluto bene, non muoiono solo quando vengono a mancare, muoiono soprattutto quando smettiamo di portarli dentro di noi, nei nostri ricordi. Ecco, il Giorno della Memoria e iniziative come questa, che vede Bergamo protagonista, servono a non soccombere a quell’Alzheimer collettiva oggi dilagante in cui la vita è fatta solo di un lungo, amorfo, superficiale presente pieno di frenetici quanto inutili pressanti impegni.
Vittorio Levis
Presidente Comunità Ebraica di Venezia
Qual è il significato di una mostra come questa?
Siamo di fronte a un’esposizione di opere il cui elemento unificante è il mondo ebraico: un mondo che, pur partendo da alcuni aspetti comuni (religione, storia, simboli, shoà), può portare ad un numero infinito di declinazioni e che, interpretato da artisti, si articola in variazioni sconfinate sulla base delle tecniche impiegate e delle sensibilità di ognuno.
La particolarità di questa mostra è di essere realizzata da artisti non ebrei, che si sono avvicinati al tema da esperienze multiformi. La Giornata della Memoria, nella cui cornice essa viene presentata, è soltanto lo spunto occasionale per una riflessione che, prendendo le mosse da vicende storiche ormai indagate, raccontate e ricostruite innumerevoli volte (ma quando mai esse saranno sufficienti?), pone il singolo che voglia avere coscienza di sé e del proprio rapporto con il “mondo” di fronte a domande impegnative, ma ineludibili.
Se le “domande” possono essere comuni, le risposte non possono che essere individuali e legate alla soggettività di ciascun artista. Parafrasando la fulminea affermazione di un noto fotografo “insegnare a fotografare non è un problema, è insegnare a vedere che è difficile”, potremmo dire che compito del visitatore è collaborare con l’artista per cercare di “vedere” insieme a lui la risposta che egli ha cercato di dare.
Angelo Piazzoli
Segretario Generale Fondazione Credito Bergamasco
Secondo un’ormai consolidata tradizione la Fondazione Credito Bergamasco - sempre attenta a cogliere ogni fermento culturale nei territori di propria pertinenza - ha accolto con onore l’invito a sostenere la pubblicazione del catalogo relativo alla mostra collettiva d’arte “L’altra memoria”, preziosa occasione per un’ approfondita rilettura delle tematiche legate alla poliedrica e complessa cultura ebraica - nel suo continuo e perenne divenire - vista da artisti non appartenenti alla stessa.
Voluta dal Credito Bergamasco al fine di distribuire sul territorio una parte degli utili della Banca, finanziando iniziative di grande spessore, la Fondazione Credito Bergamasco è da sempre impegnata nella realizzazione di rilevanti progetti ad elevato contenuto culturale. Sin dalla sua nascita essa ha operato - nei territori di riferimento della Banca - al servizio delle comunità, sostenendone la crescita economica e sociale con interventi di utilità pubblica e di interesse generale in vari settori: dalla tutela del patrimonio artistico e architettonico alla ricerca medico-scientifica e all’evoluzione tecnologica, dalla sanità alla solidarietà sociale, alla salvaguardia dell’ambiente.
Sul fronte della promozione culturale ad arricchire il nutrito carnet di interventi della Fondazione Credito Bergamasco si aggiunge ora il sostegno alla pubblicazione di questo catalogo relativo ad un’esposizione da “sentire” prima ancora che da ammirare, poiché essa illustra attraverso opere, documenti, racconti visivi e musicali la complessità della cultura in discorso. Inserita nel denso programma delle celebrazioni organizzate in occasione del Giorno della Memoria, la mostra “L’altra memoria” è quanto di più interessante poteva essere proposto, in tale contesto, ad un pubblico attento e partecipe.
E’ con particolare soddisfazione pertanto che la Fondazione Credito Bergamasco saluta l’uscita del catalogo dedicato all’evento, formulando l’auspicio che esso possa divenire strumento per la conoscenza effettiva e per la promozione di importanti valori culturali e sociali, che rappresentano patrimonio di tutta l’umanità.
Alberto Bauli
Presidente Banca Popolare di Verona - S.Geminiano e S.Prospero
Fin dal lontano 1895, anno della nascita, il Banco San Marco è stato segno importante di una attiva presenza a Venezia e provincia, non solo attraverso i suoi sportelli oggi parte importante della Banca Popolare di Verona – BSGSP e quindi del Gruppo Banco Popolare, quanto anche attraverso una costante attenzione e partecipazione alla vita della cittadinanza e della collettività.
Il sostegno al territorio rappresenta infatti per il Banco San Marco e per la Banca Popolare di Verona – BSGSP la manifestazione del proprio essere parte integrante di una comunità, il cui passato e il cui presente sono valori da supportare con passione verso il futuro. Un’attenzione che si esprime in differenti ambiti: dalla musica all’arte, dal sociale all’educazione, l’impegno è continuo per agire al servizio della collettività.
In particolare, l’impegno verso il territorio ha assunto sovente la forma di sostegno alle diverse espressioni culturali che una comunità quale quella veneziana è in grado di esprimere e accogliere.
Deriva da questo impegno la scelta di supportare la realizzazione della mostra collettiva d’arte «L’altra memoria». Un’iniziativa meritoria che, inserita nel programma delle manifestazioni programmate in occasione del Giorno della Memoria, vede esposte al pubblico una quarantina di opere, espressioni di svariati ambiti artistici, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla poesia visiva e alla video art, frutto del genio di vari autori provenienti da tutta Italia, non di religione ebraica, la cui sensibilità creativa è stata stimolata nel confronto non solo con il tema della Shoah, quanto più in generale con la lunga e complessa tradizione culturale ebraica.
E’ con convinzione, dunque, che da questa pagina faccio l’auspicio che tutti i lettori del presente catalogo e tutti i visitatori della mostra “L’altra memoria” abbiano l’opportunità di vivere un’esperienza e un percorso “culturale” arricchenti e stimolanti, come le opere esposte e i temi sviluppati sono certamente in grado di suscitare.
Aldo Monti
Presidente Circolo Culturale G. Greppi
Il Circolo Culturale G. Greppi, storico sodalizio bergamasco fondato il 20 febbraio 1914, ha come scopi sociali la divulgazione della cultura,in particolare dell’arte, e la salvaguardia delle tradizioni lombarde.
La complessa gestione di suggestive combinazioni di più tematiche ha consentito di acquisire una riconosciuta vitalità al Circolo Greppi, che da poco ha festeggiato il novantacinquesimo anno dalla fondazione. Le iniziative per la ricorrenza sono culminate con il definitivo acquisto della sede di via Moroni in Bergamo e con la consegna delle litografie appositamente realizzate dal maestro Trento Longaretti e da lui donate agli oltre quattrocento Soci. Cinque anni fa abbiamo commemorato il novantesimo anniversario con una litografia del maestro Mario Donizetti. Questi due artisti sono tra i più affermati e rappresentativi dell’arte contemporanea bergamasca e il loro appoggio è il segno della grande stima riconosciuta alla nostra associazione. Stima ulteriormente conquistata attraverso gli annuali incontri dedicati a pittori e scultori bergamaschi del ’900.
Il Circolo Greppi ha organizzato viaggi formativi in tutto il mondo: dall’Europa all’Asia Minore, dall’America alla Cina, da Messico e Guatemala alla Russia e, nel prossimo 2012, fino in Sud Africa. Naturalmente le città italiane, con le loro attrattive, sono stati i primi luoghi visitati, nella quasi totalità. In un centro come Bergamo, che orienta la sua attenzione principalmente al patrimonio culturale, il Circolo offre iniziative destinate a conoscere e a scoprire le ricchezze artistiche della Bergamasca, come le visite guidate al territorio. E favorisce iniziative di collegamento e collaborazione con altri sodalizi, come in questo caso. Questa mostra di opere di artisti non ebrei che s’ispirano a tematiche legate alla cultura ebraica, nata da una notevole sinergia tra gli organizzatori ed enti pubblici e privati, si pone come incontro culturale ed è dedicata ad un popolo che, per ragioni storiche, ha avuto un singolare destino e, nella sua diaspora, può in certo modo rappresentare le popolazioni migranti. Questa circostanza si lascia interpretare come sostegno a chi, anche per le esigenze più elementari, è costretto ad abbandonare la propria terra e come una testimonianza in grado di rinnovarsi, proponendo una “altra”, più ampia, prospettiva culturale nel Giorno della Memoria, attraverso i più diversi linguaggi e sensibilità artistici.
Non è la prima volta che il nostro Circolo propone il suo appoggio a iniziative di questo genere: già l’anno scorso si è adoperato per l’allestimento di una rassegna itinerante promossa dal Comune di Bergamo, tenuta in Città Alta e dedicata ai migranti che arrivano sulle coste italiane con barconi di fortuna. Ad essi, dopo un soggiorno ristoratore e di apprendimento porgiamo, con tutto il cuore, l’augurio di un felice esodo di ritorno, affinché la buona esperienza lavorativa, acquisita lontano dalle case natali, rafforzi la ricchezza delle loro nazioni, così da stabilire con noi, che li abbiamo ospitati, un rapporto armonico di buon “vicinato”.
Elisabetta Calcaterra
Legale rappresentante Associazione Culturale Extrarte
Extrarte è un’associazione culturale, nata nel 2005 per gli artisti e costituita principalmente da artisti. Organizza iniziative che si fondano sui valori della ricerca, del libero confronto, dell’educazione all’arte, al Bello e alla conservazione, della testimonianza storica, etica e civile, della tradizione culturale. Quali conferenze e mostre che, ad esempio, avvicinano un ampio pubblico, costituito non solo da esperti e appassionati, esponendo opere d’arte anche sulle facciate dei palazzi (tramite proiezioni), negli spazi pubblicitari delle città, in vetrine e spazi commerciali abituali della vita quotidiana. In tutte le iniziative Extrarte si propone di coinvolgere soggetti, associazioni, enti pubblici e privati per lavorare in sinergia, si avvale del contributo storico e critico di esperti d’arte di notevole esperienza; valorizza la storia dell’arte bergamasca al di fuori di Bergamo e della Lombardia e insieme a quella dei territori che la ospitano, dedica particolare attenzione ad artisti non ancora storicizzati oppure non integrati in contesti di mercato, non ancora affermati.
05
marzo 2010
L’altra memoria
Dal 05 al 14 marzo 2010
arte contemporanea
Location
SALA MANZU’
Bergamo, Via Gabriele Camozzi, (Bergamo)
Bergamo, Via Gabriele Camozzi, (Bergamo)
Orario di apertura
nei giorni feriali dalle ore 16.00 alle 19.00, sabato e festivi dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00.
Vernissage
5 Marzo 2010, ore 17
Autore
Curatore