25 gennaio 2011

fino al 31.I.2011 Mario Cresci Bologna, Pinacoteca Nazionale

 
L’ingrandimento del chiodo infisso nei piedi del Cristo. Oppure un “rosone non euclideo”. Sono due delle sorprese lungo il percorso della Pinacoteca...

di

Di grande
interesse è la vasta ricerca di Mario
Cresci
(Chiavari, Genova, 1942) ospitata nelle sale sotterranee della
Pinacoteca: diverse forme di bianco e nero, immagini di oggetti, di ambienti,
elementi geometrici in rapporti spaziali ricercati, fotografie scandite nel
tempo, cicli, raffinati assaggi che vanno dal 1972 al 2008. Ma è poi possibile
fare diversi incontri, con opere questa volta in gran parte a colori, che
dialogano contemporaneamente con l’itinerario seguito in precedenza e alcuni
dipinti storici esposti ai piani superiori.

Una
piacevolissima occasione per conoscere l’attività trascorsa di un autore e
nello stesso tempo scoprirne le reazioni a un preciso invito, nel confronto con
quadri del passato, una serie di scelte – poche, discrete, preziose – che a
loro volta sono sorprese per i visitatori “tradizionali” della Pinacoteca.

Ne La casa di Anita, singoli elementi
acquistano speciale, commossa energia comunicativa in sfondi di grande
chiarore, una scarpa o un busto ortopedico, Mario Cresci - Environnement - Roma, 1968oppure particolari interventi
tendono a creare straniamento allo sguardo, come per alcune vecchie foto
appoggiate al pavimento di granito o una borraccia argentea rovesciata:
immagini-ricordo di una casa che andava svuotandosi, finito il tempo di chi l’aveva
vissuta, perduto il senso di quelle memorie concrete.

Diverse le
ricerche geometriche, i rapporti tra le forme, come in Alterazione del quadrato, ma anche Anamorfosi, e per Casa
Barcella
la serie di nove lumache scompaiono nell’immagine a fianco,
lasciando solo le tracce del loro stare. Belli i due antichi volti “vintage” da
esposizione in vetrina e di affascinante teatralità il ciclo delle Riflessioni, corpi di marmo su sfondo
nero e linee sottili di luce come laser. E nel gruppo di Interni, l’iperrealismo si coniuga a figure evanescenti, ombre,
corpi come fantasmi.

All’ingresso
della Pinacoteca – per il percorso storico – una serie di differenti nuche si
sovrappongono alle opere che i diversi soggetti stanno osservando. Si devono
quindi scoprire i piccoli segnali che indicano gli altri interventi di Cresci,
ingrandimenti (il chiodo del Cristo, la cornice, i tessuti, il sangue in fondo
alla croce…), ma anche creazioni autonome, come l’Ostensione Ipad con fuoco o inserimenti che meravigliano, come il
grande Rosone non euclideo. Spaesamenti.

Mario Cresci - Interno con tv - Barbarano Romano, 1979
Questo viaggio di
conoscenza di Mario Cresci non si conclude a Bologna. Successive tappe sono già
in calendario, a Roma, Attraverso la
traccia
(marzo/maggio 2011), e a Matera, Attraverso l’umano (giugno/settembre 2011).

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dal 19 novembre 2010 al 31 gennaio 2011

Mario Cresci – Forse fotografia

a cura di Luigi Ficacci

Pinacoteca Nazionale

Via delle Belle Arti, 56 – 40126 Bologna

Orario: da martedì a domenica ore 10-19

Ingresso: intero € 6; ridotto € 4

Info: tel. +39 051420941; sbas-bo@iperbole.bologna.it;
www.pinacotecabologna.it

[exibart]

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