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Carlo Braschi – Polaroid
I fiori visti attraverso le polaroid di Carlo Braschi
Comunicato stampa
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Ancora una volta l’Associazione “Via dei Musei” torna a proporre, nello Spazio Bonci a Montevarchi, un’interessante mostra dedicata al fotografo Carlo Braschi.
Carlo Braschi, fotografo artista, come lo definì Ando Gilardi, lavora da anni con la polaroid, strumento con il quale riesce ad esaltare una caratteristica propria dell’immagine fotografica: l’istantanea. Nel caso dei lavori di Carlo, sarebbe forse più opportuno parlare di “immediatezza della visione”, la quale permette di spostare l’accento sul ruolo del fotografo e sul procedimento utilizzato per realizzare queste immagini. Esse, prevalentemente di grande formato, mostrano allo spettatore i temi prediletti dal fotografo, i paesaggi, i fiori e le esplorazioni, sperimentazioni fotografiche che tendono all’astrattismo.
Le fotografie di Carlo Braschi rievocano in alcuni casi gli esperimenti pioneristici della fotografia ottocentesca ed affrontano uno dei temi più discussi in campo fotografico, ovvero se l’immagine fotografica possa considerarsi una registrazione della realtà o, piuttosto, uno strumento attraverso il quale il fotografo restituisce la sua visione – illusione del mondo. Carlo chiama queste fotografie Pologrammi, avvicinandosi, sotto certi aspetti, alla sintesi tipica del pensiero orientale. Essi sono immagini che vanno oltre la semplice apparenza del soggetto rappresentato, i fiori si disegnano e “lasciano il proprio segno, la propria impronta, quasi anche il proprio profumo” fino a svelarne l'anima. Carlo Braschi, fissando lo sguardo sulla natura, riesce così a disvelare la casualità di un evento naturale ed al contempo a sottolineare l’importanza della coincidenza. Queste fotografie, perciò, non risultano mai “fedeli” alla realtà, semmai questo termine possa essere quello più appropriato per parlare dell’immagine fotografica; piuttosto esse si dissolvono pian piano nel puro colore. La precisione e la rivelazione dello scatto viene meno per concedere spazio allo sguardo e alla combinazione chimica del procedimento utilizzato. I fiori divengono macchie di colore, i contorni si slabbrano e si dissolvono nella luminosità dello sfondo. Le fotografie di Carlo Braschi sono “immagini sognanti”, forse cercano di restituire quella infinità del mondo che faticosamente ed inutilmente cerchiamo di raggiungere con uno scatto. Paradossalmente il fotografo, cercando di giocare con l’immediatezza della visione, sottolinea la finitezza umana e la difficoltà di porsi di fronte al mondo. (Paola Bertoncini)
CARLO BRASCHI nasce nel 1959 a Firenze. Da molti anni lavora con la Polaroid. “Nel 1995 crea i “Polagrammi”, immagini uniche create in camera oscura esponendo per contatto sulla pellicola foglie e fiori. Dal 2001 le sue immagini sono sempre più apprezzate dalla critica esponendo in numerose mostre. Nel 2009 partecipa alla mostra “La magia della polaroid, gli Autori italiani interpretano il mito”, presso il Centro Italiano della Fotografia d'Autore; la prestigiosa rivista FOTOGraphia lo indica come uno degli autori più interessanti della mostra.
Carlo Braschi, fotografo artista, come lo definì Ando Gilardi, lavora da anni con la polaroid, strumento con il quale riesce ad esaltare una caratteristica propria dell’immagine fotografica: l’istantanea. Nel caso dei lavori di Carlo, sarebbe forse più opportuno parlare di “immediatezza della visione”, la quale permette di spostare l’accento sul ruolo del fotografo e sul procedimento utilizzato per realizzare queste immagini. Esse, prevalentemente di grande formato, mostrano allo spettatore i temi prediletti dal fotografo, i paesaggi, i fiori e le esplorazioni, sperimentazioni fotografiche che tendono all’astrattismo.
Le fotografie di Carlo Braschi rievocano in alcuni casi gli esperimenti pioneristici della fotografia ottocentesca ed affrontano uno dei temi più discussi in campo fotografico, ovvero se l’immagine fotografica possa considerarsi una registrazione della realtà o, piuttosto, uno strumento attraverso il quale il fotografo restituisce la sua visione – illusione del mondo. Carlo chiama queste fotografie Pologrammi, avvicinandosi, sotto certi aspetti, alla sintesi tipica del pensiero orientale. Essi sono immagini che vanno oltre la semplice apparenza del soggetto rappresentato, i fiori si disegnano e “lasciano il proprio segno, la propria impronta, quasi anche il proprio profumo” fino a svelarne l'anima. Carlo Braschi, fissando lo sguardo sulla natura, riesce così a disvelare la casualità di un evento naturale ed al contempo a sottolineare l’importanza della coincidenza. Queste fotografie, perciò, non risultano mai “fedeli” alla realtà, semmai questo termine possa essere quello più appropriato per parlare dell’immagine fotografica; piuttosto esse si dissolvono pian piano nel puro colore. La precisione e la rivelazione dello scatto viene meno per concedere spazio allo sguardo e alla combinazione chimica del procedimento utilizzato. I fiori divengono macchie di colore, i contorni si slabbrano e si dissolvono nella luminosità dello sfondo. Le fotografie di Carlo Braschi sono “immagini sognanti”, forse cercano di restituire quella infinità del mondo che faticosamente ed inutilmente cerchiamo di raggiungere con uno scatto. Paradossalmente il fotografo, cercando di giocare con l’immediatezza della visione, sottolinea la finitezza umana e la difficoltà di porsi di fronte al mondo. (Paola Bertoncini)
CARLO BRASCHI nasce nel 1959 a Firenze. Da molti anni lavora con la Polaroid. “Nel 1995 crea i “Polagrammi”, immagini uniche create in camera oscura esponendo per contatto sulla pellicola foglie e fiori. Dal 2001 le sue immagini sono sempre più apprezzate dalla critica esponendo in numerose mostre. Nel 2009 partecipa alla mostra “La magia della polaroid, gli Autori italiani interpretano il mito”, presso il Centro Italiano della Fotografia d'Autore; la prestigiosa rivista FOTOGraphia lo indica come uno degli autori più interessanti della mostra.
24
gennaio 2010
Carlo Braschi – Polaroid
Dal 24 al 31 gennaio 2010
fotografia
Location
SPAZIO BONCI
Montevarchi, Vicolo Brandini, 1, (Arezzo)
Montevarchi, Vicolo Brandini, 1, (Arezzo)
Orario di apertura
ore 10.00-12.30 / 16.30-19.00 su appuntamento
Vernissage
24 Gennaio 2010, ore 10
Sito web
www.expoarte.it/carlobraschi
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