Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
A regola d’arte #3
Il tema della Rassegna 2010 sarà quello della riscoperta
dell’incontro tra sapere e saper fare, tra cultura e competenza
manuale. Protagonisti degli incontri saranno designer (Paolo
Ulian), artisti (Silver), scienziati (Massimo Piattelli Palmarini),
filosofi (Umberto Curi) e musicisti (Cristina Donà) chiamati a
coppie a dialogare tra loro e con il pubblico su sapere e saper fare
a ‘regola d’arte’.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A REGOLA D’ARTE
Un’iniziativa a Villa Caldogno,
promossa dall’associazione Observa – Science in Society
LE PREMESSE
Le discussioni sullo sviluppo e sul rilancio dell’economia sono
spesso incentrate sull’importanza degli investimenti in ricerca e
innovazione, misurabili in parametri quali pubblicazioni
scientifiche e brevetti. È un discorso senz’altro condivisibile, ma
che talvolta rischia di rimanere astratto e ispirato a modelli –
come quello scandinavo – di non facile trasferibilità nel nostro
contesto. Si trascura così la dimensione del rapporto tra ‘sapere’ e
‘saper fare’, tra conoscenza e abilità manuale, che le statistiche su
brevetti e investimenti non còlgono. Un tema, questo, di
particolare rilevanza per il territorio veneto e la sua ricca
tradizione, fatta anche di saperi pratici e incorporati in manufatti
conosciuti a livello internazionale. Basti ricordare quanto fu
prezioso, per uno scienziato come Galileo, attingere all’esperienza
manuale dei ‘peritissimi artefici’ (come lui li chiamava)
dell’Arsenale di Venezia.
Oggi purtroppo la manualità non gode di buona reputazione,
soprattutto tra le nuove generazioni. A molti ragazzi l’istruzione
tecnica pare una scelta residuale, nonostante alcuni dei nostri
istituti tecnici siano tradizionalmente scuole di ottimo livello.
Secondo un recente studio internazionale condotto in quaranta
Paesi, quando i ragazzi italiani si immaginano il proprio lavoro
futuro lo vedono ‘creativo’ e ‘indipendente’, mentre la manualità
e le abilità tecniche sono all’ultimo posto (ma, sorpresa, nel Nord-
Est le abilità manuali contano un po’ di più che nel resto
d’Italia).
Non si tratta necessariamente di un richiamo nostalgico a un
passato arcadico fatto di botteghe artigiane: oggi l’abilità può
esprimersi in manufatti quali il sistema operativo Linux o
A Regola d’Arte
3
l’iPhone. Ma un’analisi focalizzata solo su lauree e brevetti
dovrebbe limitarsi a constatare il declino degli Stati Uniti (che nel
1970 sfornavano la metà dei laureati mondiali in discipline
scientifiche o ingegneria, percentuale che è poi continuamente
scesa) senza cogliere l’esplosione delle tecnologie digitali.
Gli stessi studi scientifici sono penalizzati da metodi di
insegnamento che non valorizzano adeguatamente la dimensione
pratica: si pensi che la possibilità di fare esperimenti di
laboratorio durante la scuola superiore fa triplicare le probabilità
di iscriversi a una facoltà scientifica (dati Observa, 2006).
Valorizzare manualità e abilità tecniche ha inoltre un valore civico
e sociale. Non più sostenuto da un’etica del sacrificio come quella
che ha tradizionalmente propulso lo sviluppo originario del Nord-
Est, il lavoro rischia di svuotarsi completamente di un senso che
non sia quello del successo nel più breve tempo possibile. La
gratificazione che una ‘cosa ben fatta’ (“a regola d’arte”, si dice
non a caso) offre a chi l’ha realizzata, come ben sa chiunque si sia
cimentato in un’attività manuale, è fonte di soddisfazione e
legittimazione del proprio ruolo sociale che va al di là della stessa
ricompensa monetaria.
La sfida, raccolta con successo dalle tre edizioni di “Scienza e
Società si incontrano nell’Architettura” è stata quella di
promuovere il dialogo tra scienza e società, tra innovazione e
territorio, al di fuori delle aule accademiche e delle astratte
dichiarazioni di principio; di concretizzarlo attraverso le
intelligenze, le passioni e le esperienze concrete di scienziati,
artisti, imprenditori e politici; di renderlo così comprensibile non
solo agli addetti ai lavori, ma alla più ampia cittadinanza.
Filo conduttore della rassegna il confronto tra coppie di illustri
testimoni della scienza, dell'architettura, dello spettacolo dell'arte
e della filosofia, che hanno dialogato tra loro e con il pubblico sul
rapporto tra scienza e società, non però nel consueto stile
cattedratico, ma concentrandosi su alcune parole chiave (tecnica,
immaginazione, progetto, creatività, verità, evoluzione),
proponendo codici inediti e accattivanti punti di vista.
A Regola d’Arte
4
Per tutte le serate, un pubblico da “tutto esaurito” ha affollato
Villa Caldogno per ascoltare e dialogare con studiosi del calibro
di Umberto Galimberti e Roberto Vacca, per parlare di scienza e
fumetti con Giulio Giorello e il creatore di Nathan Never
Antonio Serra, per sentire Gene Gnocchi, Neri Marcorè, Giorgio
Vallortigara e Telmo Pievani discutere di evoluzione, per
discutere di identità e architettura con Franco La Cecla, Gianni
Biondillo e Cino Zucchi, per esplorare lo spazio con Giovanni
Bignami e Tomas Saraceno, per ammirare le prelibate ricette di
Massimiliano Alajmo e Carlo Cannella, per gustare menu
scientifici e assistere a proiezioni cinematografiche, spettacoli
teatrali, letture poetiche e allo straordinario Concerto per la Luna
del pianista Arturo Stàlteri. Incontri e commistioni che hanno
anche attratto considerevole attenzione da parte dei media, fra i
quali La Stampa, Il Corriere della Sera - Corriere del Veneto, Il
Gazzettino, il Giornale di Vicenza, In città, TVA Vicenza, Grazia
e la rivista di Architettura Domus, oltre a numerose testate online
e siti web. A conclusione delle tre edizioni rassegna è stato
inoltre realizzato un libretto a colori con estratti dei principali
contributi e numerose foto.
ELEMENTI DISTINTIVI DEL PROGETTO
Il tema della Rassegna 2010 sarà quello della riscoperta
dell’incontro tra sapere e saper fare, tra cultura e competenza
manuale. Protagonisti degli incontri saranno designer (Paolo
Ulian), artisti (Silver), scienziati (Massimo Piattelli Palmarini),
filosofi (Umberto Curi) e musicisti (Cristina Donà) chiamati a
coppie a dialogare tra loro e con il pubblico su sapere e saper fare
a ‘regola d’arte’.
Come nel 2009, la Rassegna sarà arricchita da una serie di
spettacoli teatrali, concerti, performances e proiezioni
cinematografiche che animeranno il Complesso di Villa
Caldogno nelle varie serate.
Un’altra novità della nuova Rassegna sarà costituita da una serie
di ‘laboratori aperti’ in cui sarà possibile esplorare il ‘gusto di far
bene’ tra scienza, cucina ed altre attività pratiche, sotto la guida di
A Regola d’Arte
5
maestri autorevoli. Sul piano internazionale, il progetto
beneficerà della visibilità del network “Science and the City”
coordinato dalla città di Barcellona e patrocinato dalla
Commissione Europea, di cui fa parte anche Observa.
A livello locale e nazionale, il lancio della rassegna potrà contare
oltre che sul successo delle tre edizioni di Scienza e Società si
incontrano nell’Architettura, soprattutto sull’esperienza
organizzativa maturata dallo staff di Observa e sugli strumenti e i
materiali comunicativi e pubblicitari utilizzati (comunicati stampa
e contatti privilegiati con i media e i partner tecnici, brochure e
inviti mirati, locandine e manifesti, gadget e premi, sito web).
A Regola d’Arte
6
BOZZA DI PROGRAMMA 2010
Venerdì 16 aprile 2010
Inaugurazione
Incipit Danza a Regola d’Arte, Compagnia Blu
LA SCIENZA A REGOLA D’ARTE
Relatori:
Massimo Piattelli Palmarini, scienziato cognitivo
Paolo Ulian, designer
A Regola DJ: DJ Set in Villa (su invito)
Sabato 17 aprile 2010
Ore 18,30
Laboratori A Regola d’Arte per grandi e piccini: giardinaggio,
fumetti, biologia.
Aperitivo a Regola d’Arte
Ore 20,30 La Musica a Regola d’Arte: Tetrachord Cello Quartet
esegue musiche di Debussy, Beatles, Battisti, De Andrè, Respighi,
XTC, Tears For Fears, David Sylvian
A seguire IL GIARDINO A REGOLA D’ARTE
Relatori:
Pia Pera, scrittrice, esperta di giardini
Silver, disegnatore, creatore di Lupo Alberto
A Regola d’Arte
7
Domenica 18 aprile 2010
Ore 18
Cinema a Regola d’Arte: Le più belle scene d’amore della storia del
cinema, a cura di Alberto Brodesco
L’AMORE A REGOLA D’ARTE
Relatori:
Umberto Curi, filosofo
Cristina Donà, cantante e scrittrice
Il gusto dell’amore: Lezione- degustazione di cacao condotta da
pregiato con Università del Caffè di Trieste (Illy?)
Un’iniziativa a Villa Caldogno,
promossa dall’associazione Observa – Science in Society
LE PREMESSE
Le discussioni sullo sviluppo e sul rilancio dell’economia sono
spesso incentrate sull’importanza degli investimenti in ricerca e
innovazione, misurabili in parametri quali pubblicazioni
scientifiche e brevetti. È un discorso senz’altro condivisibile, ma
che talvolta rischia di rimanere astratto e ispirato a modelli –
come quello scandinavo – di non facile trasferibilità nel nostro
contesto. Si trascura così la dimensione del rapporto tra ‘sapere’ e
‘saper fare’, tra conoscenza e abilità manuale, che le statistiche su
brevetti e investimenti non còlgono. Un tema, questo, di
particolare rilevanza per il territorio veneto e la sua ricca
tradizione, fatta anche di saperi pratici e incorporati in manufatti
conosciuti a livello internazionale. Basti ricordare quanto fu
prezioso, per uno scienziato come Galileo, attingere all’esperienza
manuale dei ‘peritissimi artefici’ (come lui li chiamava)
dell’Arsenale di Venezia.
Oggi purtroppo la manualità non gode di buona reputazione,
soprattutto tra le nuove generazioni. A molti ragazzi l’istruzione
tecnica pare una scelta residuale, nonostante alcuni dei nostri
istituti tecnici siano tradizionalmente scuole di ottimo livello.
Secondo un recente studio internazionale condotto in quaranta
Paesi, quando i ragazzi italiani si immaginano il proprio lavoro
futuro lo vedono ‘creativo’ e ‘indipendente’, mentre la manualità
e le abilità tecniche sono all’ultimo posto (ma, sorpresa, nel Nord-
Est le abilità manuali contano un po’ di più che nel resto
d’Italia).
Non si tratta necessariamente di un richiamo nostalgico a un
passato arcadico fatto di botteghe artigiane: oggi l’abilità può
esprimersi in manufatti quali il sistema operativo Linux o
A Regola d’Arte
3
l’iPhone. Ma un’analisi focalizzata solo su lauree e brevetti
dovrebbe limitarsi a constatare il declino degli Stati Uniti (che nel
1970 sfornavano la metà dei laureati mondiali in discipline
scientifiche o ingegneria, percentuale che è poi continuamente
scesa) senza cogliere l’esplosione delle tecnologie digitali.
Gli stessi studi scientifici sono penalizzati da metodi di
insegnamento che non valorizzano adeguatamente la dimensione
pratica: si pensi che la possibilità di fare esperimenti di
laboratorio durante la scuola superiore fa triplicare le probabilità
di iscriversi a una facoltà scientifica (dati Observa, 2006).
Valorizzare manualità e abilità tecniche ha inoltre un valore civico
e sociale. Non più sostenuto da un’etica del sacrificio come quella
che ha tradizionalmente propulso lo sviluppo originario del Nord-
Est, il lavoro rischia di svuotarsi completamente di un senso che
non sia quello del successo nel più breve tempo possibile. La
gratificazione che una ‘cosa ben fatta’ (“a regola d’arte”, si dice
non a caso) offre a chi l’ha realizzata, come ben sa chiunque si sia
cimentato in un’attività manuale, è fonte di soddisfazione e
legittimazione del proprio ruolo sociale che va al di là della stessa
ricompensa monetaria.
La sfida, raccolta con successo dalle tre edizioni di “Scienza e
Società si incontrano nell’Architettura” è stata quella di
promuovere il dialogo tra scienza e società, tra innovazione e
territorio, al di fuori delle aule accademiche e delle astratte
dichiarazioni di principio; di concretizzarlo attraverso le
intelligenze, le passioni e le esperienze concrete di scienziati,
artisti, imprenditori e politici; di renderlo così comprensibile non
solo agli addetti ai lavori, ma alla più ampia cittadinanza.
Filo conduttore della rassegna il confronto tra coppie di illustri
testimoni della scienza, dell'architettura, dello spettacolo dell'arte
e della filosofia, che hanno dialogato tra loro e con il pubblico sul
rapporto tra scienza e società, non però nel consueto stile
cattedratico, ma concentrandosi su alcune parole chiave (tecnica,
immaginazione, progetto, creatività, verità, evoluzione),
proponendo codici inediti e accattivanti punti di vista.
A Regola d’Arte
4
Per tutte le serate, un pubblico da “tutto esaurito” ha affollato
Villa Caldogno per ascoltare e dialogare con studiosi del calibro
di Umberto Galimberti e Roberto Vacca, per parlare di scienza e
fumetti con Giulio Giorello e il creatore di Nathan Never
Antonio Serra, per sentire Gene Gnocchi, Neri Marcorè, Giorgio
Vallortigara e Telmo Pievani discutere di evoluzione, per
discutere di identità e architettura con Franco La Cecla, Gianni
Biondillo e Cino Zucchi, per esplorare lo spazio con Giovanni
Bignami e Tomas Saraceno, per ammirare le prelibate ricette di
Massimiliano Alajmo e Carlo Cannella, per gustare menu
scientifici e assistere a proiezioni cinematografiche, spettacoli
teatrali, letture poetiche e allo straordinario Concerto per la Luna
del pianista Arturo Stàlteri. Incontri e commistioni che hanno
anche attratto considerevole attenzione da parte dei media, fra i
quali La Stampa, Il Corriere della Sera - Corriere del Veneto, Il
Gazzettino, il Giornale di Vicenza, In città, TVA Vicenza, Grazia
e la rivista di Architettura Domus, oltre a numerose testate online
e siti web. A conclusione delle tre edizioni rassegna è stato
inoltre realizzato un libretto a colori con estratti dei principali
contributi e numerose foto.
ELEMENTI DISTINTIVI DEL PROGETTO
Il tema della Rassegna 2010 sarà quello della riscoperta
dell’incontro tra sapere e saper fare, tra cultura e competenza
manuale. Protagonisti degli incontri saranno designer (Paolo
Ulian), artisti (Silver), scienziati (Massimo Piattelli Palmarini),
filosofi (Umberto Curi) e musicisti (Cristina Donà) chiamati a
coppie a dialogare tra loro e con il pubblico su sapere e saper fare
a ‘regola d’arte’.
Come nel 2009, la Rassegna sarà arricchita da una serie di
spettacoli teatrali, concerti, performances e proiezioni
cinematografiche che animeranno il Complesso di Villa
Caldogno nelle varie serate.
Un’altra novità della nuova Rassegna sarà costituita da una serie
di ‘laboratori aperti’ in cui sarà possibile esplorare il ‘gusto di far
bene’ tra scienza, cucina ed altre attività pratiche, sotto la guida di
A Regola d’Arte
5
maestri autorevoli. Sul piano internazionale, il progetto
beneficerà della visibilità del network “Science and the City”
coordinato dalla città di Barcellona e patrocinato dalla
Commissione Europea, di cui fa parte anche Observa.
A livello locale e nazionale, il lancio della rassegna potrà contare
oltre che sul successo delle tre edizioni di Scienza e Società si
incontrano nell’Architettura, soprattutto sull’esperienza
organizzativa maturata dallo staff di Observa e sugli strumenti e i
materiali comunicativi e pubblicitari utilizzati (comunicati stampa
e contatti privilegiati con i media e i partner tecnici, brochure e
inviti mirati, locandine e manifesti, gadget e premi, sito web).
A Regola d’Arte
6
BOZZA DI PROGRAMMA 2010
Venerdì 16 aprile 2010
Inaugurazione
Incipit Danza a Regola d’Arte, Compagnia Blu
LA SCIENZA A REGOLA D’ARTE
Relatori:
Massimo Piattelli Palmarini, scienziato cognitivo
Paolo Ulian, designer
A Regola DJ: DJ Set in Villa (su invito)
Sabato 17 aprile 2010
Ore 18,30
Laboratori A Regola d’Arte per grandi e piccini: giardinaggio,
fumetti, biologia.
Aperitivo a Regola d’Arte
Ore 20,30 La Musica a Regola d’Arte: Tetrachord Cello Quartet
esegue musiche di Debussy, Beatles, Battisti, De Andrè, Respighi,
XTC, Tears For Fears, David Sylvian
A seguire IL GIARDINO A REGOLA D’ARTE
Relatori:
Pia Pera, scrittrice, esperta di giardini
Silver, disegnatore, creatore di Lupo Alberto
A Regola d’Arte
7
Domenica 18 aprile 2010
Ore 18
Cinema a Regola d’Arte: Le più belle scene d’amore della storia del
cinema, a cura di Alberto Brodesco
L’AMORE A REGOLA D’ARTE
Relatori:
Umberto Curi, filosofo
Cristina Donà, cantante e scrittrice
Il gusto dell’amore: Lezione- degustazione di cacao condotta da
pregiato con Università del Caffè di Trieste (Illy?)
18
aprile 2010
A regola d’arte #3
18 aprile 2010
incontro - conferenza
Location
VILLA CALDOGNO
Caldogno, Via Giacomo Zanella, 3, (Vicenza)
Caldogno, Via Giacomo Zanella, 3, (Vicenza)
Vernissage
18 Aprile 2010, ore 18
Sito web
www.observa.it
Autore