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Suspense
Suspense comprende quattordici artisti attivi in Italia – e soprattutto nel Triveneto – che riflettono sul tema della leggerezza e della sospensione come metafora visiva di un distacco dal terreno.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Fondazione Bevilacqua La Masa apre le sale di Palazzetto Tito al nuovo anno con gli
artisti protagonisti di Suspense, collettiva in mostra al pubblico dall'1 al 15 febbraio.
L'esposizione si inserisce nell'ambito del progetto Spazio Elastico, iniziativa con cui la Fondazione
dal 2002 ospita eventi espositivi temporanei volti a sostenere la ricerca artistica di chi opera nel
territorio veneto, in un ricco calendario di appuntamenti liberi da strette programmazioni. Novità per
lo Spazio Elastico, inaugurata con la mostra Suspense, è la possibilità che la Fondazione offre a
giovani curatori come Carolina Lio di vedere concretizzato il proprio progetto negli spazi
Bevilacqua La Masa, accanto alle opportunità espositive già tradizionalmente proposte ai giovani
artisti, in linea con la missione dell'Istituzione.
Suspense comprende quattordici artisti attivi in Italia – e soprattutto nel Triveneto – che
riflettono sul tema della leggerezza e della sospensione come metafora visiva di un
distacco dal terreno. Gli artisti in mostra abbracciano, infatti, una delle direzioni più evidenti dell'arte
contemporanea che cerca di rappresentare un allontanamento dal mondo reale attraverso una leggerezza che
sfida la gravità. La mostra permetterà di vedere dall'alto, con distacco, un caos contemporaneo a cui si cerca
di soprassedere in nome di una spiritualità che lo travalichi.
Suspense si articola, appunto, come un percorso espositivo dove i soggetti delle opere galleggiano
e fluttuano, come l'opera che apre la mostra, un'installazione di Alex Bellan in cui un seggiolino da
giostra è appeso a un canotto attaccato al soffitto, diventando un'ancora di salvataggio per non
sprofondare nel caos quotidiano, ma anzi sublimarlo. Proprio come accade nelle architetture
sospese dei lightbox di Jasmine Bertusi, dove interi palazzi e monumenti sono estrapolati dal loro
contesto metropolitano e fatti galleggiare in aria, dandogli tempo una consacrazione epica. I
richiami mistici e mitici proseguono negli angeli caduti di Julia Krahn e nei burka bianchi scultorei di
Dania Zanotto. In altri casi l'acquisizione di leggerezza può significare la perdita di valore, di un
peso metaforico, un deprezzamento, come gli oggetti di Chris Gilmour, perfettamente ricostruiti ma
con un materiale povero, il cartone. O come, più complessamente, nei dipinti di Luca Bidoli, in cui
l'essere umano galleggia in uno sfondo monocromo mentre la sua testa si trasforma in quella di un
animale, formulando così una critica all'antropocentrismo ricollocando l'essere umano nella catena
alimentare.
In occasione della mostra è pubblicato da un catalogo con testi di Carolina Lio e Carlo Sala,
Edizioni Prioritarie.
artisti protagonisti di Suspense, collettiva in mostra al pubblico dall'1 al 15 febbraio.
L'esposizione si inserisce nell'ambito del progetto Spazio Elastico, iniziativa con cui la Fondazione
dal 2002 ospita eventi espositivi temporanei volti a sostenere la ricerca artistica di chi opera nel
territorio veneto, in un ricco calendario di appuntamenti liberi da strette programmazioni. Novità per
lo Spazio Elastico, inaugurata con la mostra Suspense, è la possibilità che la Fondazione offre a
giovani curatori come Carolina Lio di vedere concretizzato il proprio progetto negli spazi
Bevilacqua La Masa, accanto alle opportunità espositive già tradizionalmente proposte ai giovani
artisti, in linea con la missione dell'Istituzione.
Suspense comprende quattordici artisti attivi in Italia – e soprattutto nel Triveneto – che
riflettono sul tema della leggerezza e della sospensione come metafora visiva di un
distacco dal terreno. Gli artisti in mostra abbracciano, infatti, una delle direzioni più evidenti dell'arte
contemporanea che cerca di rappresentare un allontanamento dal mondo reale attraverso una leggerezza che
sfida la gravità. La mostra permetterà di vedere dall'alto, con distacco, un caos contemporaneo a cui si cerca
di soprassedere in nome di una spiritualità che lo travalichi.
Suspense si articola, appunto, come un percorso espositivo dove i soggetti delle opere galleggiano
e fluttuano, come l'opera che apre la mostra, un'installazione di Alex Bellan in cui un seggiolino da
giostra è appeso a un canotto attaccato al soffitto, diventando un'ancora di salvataggio per non
sprofondare nel caos quotidiano, ma anzi sublimarlo. Proprio come accade nelle architetture
sospese dei lightbox di Jasmine Bertusi, dove interi palazzi e monumenti sono estrapolati dal loro
contesto metropolitano e fatti galleggiare in aria, dandogli tempo una consacrazione epica. I
richiami mistici e mitici proseguono negli angeli caduti di Julia Krahn e nei burka bianchi scultorei di
Dania Zanotto. In altri casi l'acquisizione di leggerezza può significare la perdita di valore, di un
peso metaforico, un deprezzamento, come gli oggetti di Chris Gilmour, perfettamente ricostruiti ma
con un materiale povero, il cartone. O come, più complessamente, nei dipinti di Luca Bidoli, in cui
l'essere umano galleggia in uno sfondo monocromo mentre la sua testa si trasforma in quella di un
animale, formulando così una critica all'antropocentrismo ricollocando l'essere umano nella catena
alimentare.
In occasione della mostra è pubblicato da un catalogo con testi di Carolina Lio e Carlo Sala,
Edizioni Prioritarie.
01
febbraio 2010
Suspense
Dal primo al 15 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA – PALAZZETTO TITO
Venezia, Dorsoduro, 2826, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 2826, (Venezia)
Orario di apertura
Aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 17.30.
Vernissage
1 Febbraio 2010, ore 18.30
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore