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Crivelli e Brera – Valeria Iato
Le mostre, insieme a qualche punto fermo, pongono interrogativi ed aprono
piste di ricerca. Talvolta lasciano anche il rimpianto delle strade non battute. Crivelli e Brera non fa eccezione e per questo si è deciso di accompagnare
l’esposizione con una serie di conversazioni che ne approfondiscono alcuni aspetti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Crivelli a Brera
Conferenze
tutti i giovedì dal 21 gennaio al 25 febbraio 2010
Milano - Pinacoteca di Brera - Sala della Passione
Le mostre, insieme a qualche punto fermo, pongono interrogativi ed aprono
piste di ricerca. Talvolta lasciano anche il rimpianto delle strade non battute.
Crivelli e Brera non fa eccezione e per questo si è deciso di accompagnare
l’esposizione con una serie di conversazioni che ne approfondiscono alcuni
aspetti.
Attorno al tema dei tessili e dei tappeti, curato da Moshe Tabibnia con l’Associazione
Culturale MATAM, che ha raccolto i risultati di ricerca in un volume
di approfondimento al quale si dedicherà un intero pomeriggio per fare il punto
sul ruolo cruciale dei mercanti camerti nella commercializzazione di questi
manufatti e sul loro uso anche simbolico, si sono dunque raccolte quattro specifiche
“messe a fuoco”. Andrea di Lorenzo accompagnerà alla scoperta dei rapporti,
fino ad ora poco indagati, di Crivelli con alcuni importanti committenti
anconetani, mentre Valeria Iato illustrerà un peculiare e milanesissimo episodio
della fortuna critica del pittore ad inizio Novecento. Benedetta Montevecchi
e Gabriele Barucca invece contestualizzeranno, all’interno della produzione
marchigiana, le straordinarie oreficerie presenti in mostra e Thomas Golsenne,
che sta preparando la prima monografia francese dedicata al pittore veneziano,
ci avvicinerà alle complesse iconografie delle sue tavole ed ai loro significati, a
partire dagli ormai celebri “cetrioli di Crivelli”.
Aspetti e tagli metodologici diversi, dunque, che daranno conto della ampiezza
di problematiche aperte ed affrontate da una disciplina, la storia dell’arte,
relegata talvolta al puro godimento estetico.
giovedì 21 gennaio
ore 17.30
Andrea Di Lorenzo (Museo Poldi Pezzoli – Milano)
Carlo Crivelli ad Ancona
Intorno al 1489 Crivelli esegue per il convento di San Francesco ad Alto di
Ancona la Visione del beato Gabriele Ferretti (Londra, National Gallery), probabilmente
la Madonna con il Bambino tra i santi Francesco e Bernardino
(Baltimora, Walters Art Museum) e la Madonna con il Bambino (Ancona, Pinacoteca
Podesti), realizzata per la cella di fra Bernardino Ferretti, guardiano del
cenobio e committente dei dipinti. Alla volontà dello stesso va probabilmente
assegnata anche la tavoletta con San Francesco che raccoglie il sangue di Cristo
del Museo Poldi Pezzoli – restaurata da Sara Scatragli in occasione della
mostra – forse la prima opera eseguita da Crivelli dopo il conseguimento del
titolo di cavaliere dello speron d’oro, orgogliosamente esibito nella firma OPUS
Programma
CAROLI CRIVELLI VENETI / MILES VERUS. La carica era stata probabilmente conferita
al pittore da Girolamo di Ciriaco di Francesco III Ferretti, quale ringraziamento
per l’esecuzione delle opere celebrative del beato Gabriele, gloria
della famiglia.
giovedì 28 gennaio
ore 17.30
Thomas Golsenne (Université de Paris I Panthéon-Sorbonne)
Il cetriolo di Crivelli come firma
Quasi unico nel Quattrocento è l’uso da parte di Carlo Crivelli in molti dei suoi
dipinti di un cetriolo, posto accanto ad altri ornamenti vegetali (fiori, frutta)
più comuni. Gli storici dell’arte che hanno provato a spiegare la presenza del
cetriolo crivellesco ne hanno soprattutto cercato il significato simbolico. Ma,
resurrezione o peccato originale che sia, nessuna delle interpretazioni risulta
convincente, dal momento che non si basa su nessuna tradizione testuale. Il
vero significato va dunque cercato altrove: non fuori, ma dentro la pittura stessa
di Crivelli. Il cetriolo possiede almeno tre caratteristiche: singolarità, regolarità,
presenza e sembra racchiudere qualità proprie dello stile di Crivelli,
come una sua firma peculiare. Inoltre compare nei dipinti quasi fosse un
oggetto lasciato nello spazio illusorio da una mano esterna, quella dello spettatore
o del pittore. Nel corso della conferenza ci si interrogherà sulla possibilità
di interpretare il cetriolo come un’offerta del pittore alla Vergine, o anche
come simbolo del dono della pittura allo spettatore.
giovedì 4 febbraio
ore 15.00 - 18.30
Carlo Crivelli e l’arte tessile. I tappeti e i tessuti di Carlo Crivelli
In occasione delle celebrazioni per il Bicentenario della Pinacoteca di Brera
l’Associazione culturale MATAM (Museo di Arte Tessile Antica di Milano), presieduta
da Moshe Tabibnia, che ha curato la sezione dedicata ai tappeti e ai tessuti
presenti nella mostra Crivelli e Brera, propone un convegno di studi ed
approfondimenti tra pittura ed arte tessile per la presentazione del volume Carlo
Crivelli e l’arte tessile. I tappeti e i tessuti di Carlo Crivelli, edito da Electa.
ore 15.00
Sandrina Bandera (Soprintendente per i Beni Storici Artistici
ed Etnoantropologici di Milano e Direttore della Pinacoteca di Brera)
Introduzione alla prima sessione
Tiziana Marchesi (Associazione Culturale MATAM)
Presentazione del volume Carlo Crivelli e l’arte tessile. I tappeti
e i tessuti di Carlo Crivelli, edito da Electa,
e del progetto MATAM (Museo di Arte Tessile Antica Milano)
ore 15.30
Emanuela Daffra (Soprintendenza per i Beni Storici Artistici
ed Etnoantropologici di Milano)
Introduzione al pittore Carlo Crivelli
ore 15.50
Giovanni Curatola (Università degli Studi di Udine)
Il tappeto anatolico dal XIII al XV secolo
ore 16.10
Emanuela Di Stefano (Deputazione di storia patria per le Marche)
Ricerche documentarie sul commercio di tappeti orientali in area
marchigiana tra il XIII e il XV secolo
Convegno
ore 16.30
Coffee Break
ore 16.50
Elena Piccoli (Associazione Culturale MATAM)
Introduzione alla seconda sessione
Catarina Schmidt Arcangeli (Kunsthistorisches Institut – Firenze)
I tappeti raffigurati nella pittura di ambito veneto nel XV secolo
ore 17.10
Marina Carmignani (Accademia di Belle Arti – Firenze)
I tessuti presenti nelle opere di Carlo Crivelli
ore 17.30
Gianluca Poldi (Università degli Studi – Bergamo)
Dai tessili alla pittura veneta del XV secolo: le sostanze coloranti
tra Mantegna, Bellini e Crivelli. Approcci non invasivi
ore 17.50
Piera Antonelli (Soprintendenza per i Beni storici artistici
e etnoantropologici di Milano)
I manufatti tessili tra storia e museo: la conservazione e il restauro
ore 18.10
Dibattito e conclusioni
giovedì 11 febbraio
ore 17.30
Benedetta Montevecchi e Gabriele Barucca (Soprintendenza per i beni storici,
artistici ed etnoantropologici per le Marche - Urbino)
L’oreficeria nelle Marche al tempo di Crivelli
Fin dall’inizio del XV secolo nelle Marche si assiste alla fioritura di una produzione
orafa la cui straordinaria qualità e varietà si deve ai contatti con aree culturali
e artistiche diverse, dal Veneto alla Toscana al meridione d’Italia. Della
ricchezza e vastità di quella produzione testimoniano soprattutto le fonti documentarie
poiché le opere sono andate in massima parte distrutte. Se un buon
numero di suppellettili sacre si sono conservate perché legate al culto, praticamente
nulla è sopravvissuto di quanto realizzato per una committenza civile
estremamente diversificata. Soprattutto le fonti figurative suggeriscono oggi la
preziosa varietà della produzione suntuaria del tempo. Carlo Crivelli, veneziano
ma lungamente attivo nella Marca, esalta con straordinario e illusionistico
realismo gioielli, oggetti e ricami sontuosi, arrivando alla riproposizione pittorica
delle tecniche proprie dell’oreficeria e lasciando ipotizzare probabili contatti
con gli orafi locali, in particolare con Pietro Vannini.
giovedì 25 febbraio
ore 17.30
Valeria Iato (Fondazione Guido L. Luzzatto - Milano)
Crivelli e la critica d’arte del ‘900: il caso di Guido L. Luzzatto
Negli anni venti un giovane critico d’arte milanese – precoce estimatore, in Italia,
degli espressionisti tedeschi e autore, nel 1936, della prima monografia italiana
su Van Gogh – legge nella pittura di Crivelli e dei crivelleschi non solo
un esempio non trascurabile della pittura del quattrocento, ma anche una consonanza
con alcuni aspetti dell’arte italiana del suo tempo.
Vent’anni prima degli studi di Longhi su Crivelli, Luzzatto nei suoi scritti compie
una rivalutazione critica in controtendenza rispetto ai ristretti confini della
critica d’arte del suo tempo.
MOSTRE IN CORSO
Brera e la guerra
La salvaguardia delle opere della Pinacoteca
e delle principali istituzioni museali milanesi durante
il primo e il secondo conflitto bellico
Milano, Pinacoteca di Brera, sala XV
fino al 21 marzo 2010
a cura di Cecilia Ghibaudi
La storia della Pinacoteca è fatta anche di eventi drammatici che colpirono
e ferirono non solo la città di Milano ma anche il palazzo di Brera e le
preziose opere che vi erano conservate; è fatta anche di "silenziosi eroi",
di coscienziosi e vigili funzionari dell'allora Real Soprintendenza alle Gallerie,
che spesso con mezzi di fortuna e a rischio della propria incolumità
portarono in salvo non solo le opere della Pinacoteca, ma anche quelle
prelevate sull'intero territorio della Lombardia e giudicate di grande
valore artistico. Una corsa contro il tempo, contro le bombe, contro gli
imprevedibili cambiamenti delle zone giudicate a rischio, documentata da
campagne fotografiche: immagini desolanti, che - soprattutto attraverso
quelle affidate ai maggiori studi attivi a Milano negli anni quaranta del XX
secolo - testimoniano anche lo stato d'animo di quanti in quei giorni assistevano
sbigottiti e impotenti alla distruzione della loro città.
Crivelli e Brera
Milano, Pinacoteca di Brera, sale XX, XXI, XXII
fino al 28 marzo 2010
a cura di Emanuela Daffra
Nel 1811 i commissari napoleonici fecero portare nella Pinacoteca di Brera
ben tredici tavole del pittore Carlo Crivelli: due pale singole e dieci
scomparti che appartenevano a due polittici eseguiti per Camerino. Opere
ricche di ori e di particolari anticheggianti, con impeccabili prospettive
e dettagli verissimi e commoventi. In seguito, a titolo di scambio con
altri dipinti, furono ceduti a musei stranieri alcuni scomparti di quei polittici.
La mostra, che intende ricomporli almeno in parte, riunisce alle tavole
rimaste a Brera le parti conservate a Berlino, Montreal, Londra, Francoforte,
Avignone, Denver, Venezia e Firenze. Accanto a queste verranno
esposti splendidi esemplari di tappeti orientali, tessuti damascati e ricami,
reliquiari e oreficerie, a rappresentare concretamente il repertorio di
oggetti preziosi ritratti dall’artista, abilissimo a renderne con il pennello e
nei minimi dettagli gli aspetti tecnici ed esecutivi.
La selezione dei tappeti e dei tessuti è stata curata dall’Associazione culturale
MATAM (Museo di Arte Tessile Antica di Milano).
Tutte le manifestazioni del bicentenario della Pinacoteca di Brera sono
state realizzate dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi,
Monza, Pavia, Sondrio e Varese, con la collaborazione della Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia e con il
determinante contributo del Comitato Nazionale per le celebrazioni del
Bicentenario della Pinacoteca di Brera, di Electa e di Civita per il sostegno
finanziario, il supporto all’organizzazione, le attività editoriali e di
comunicazione.
Conferenze
tutti i giovedì dal 21 gennaio al 25 febbraio 2010
Milano - Pinacoteca di Brera - Sala della Passione
Le mostre, insieme a qualche punto fermo, pongono interrogativi ed aprono
piste di ricerca. Talvolta lasciano anche il rimpianto delle strade non battute.
Crivelli e Brera non fa eccezione e per questo si è deciso di accompagnare
l’esposizione con una serie di conversazioni che ne approfondiscono alcuni
aspetti.
Attorno al tema dei tessili e dei tappeti, curato da Moshe Tabibnia con l’Associazione
Culturale MATAM, che ha raccolto i risultati di ricerca in un volume
di approfondimento al quale si dedicherà un intero pomeriggio per fare il punto
sul ruolo cruciale dei mercanti camerti nella commercializzazione di questi
manufatti e sul loro uso anche simbolico, si sono dunque raccolte quattro specifiche
“messe a fuoco”. Andrea di Lorenzo accompagnerà alla scoperta dei rapporti,
fino ad ora poco indagati, di Crivelli con alcuni importanti committenti
anconetani, mentre Valeria Iato illustrerà un peculiare e milanesissimo episodio
della fortuna critica del pittore ad inizio Novecento. Benedetta Montevecchi
e Gabriele Barucca invece contestualizzeranno, all’interno della produzione
marchigiana, le straordinarie oreficerie presenti in mostra e Thomas Golsenne,
che sta preparando la prima monografia francese dedicata al pittore veneziano,
ci avvicinerà alle complesse iconografie delle sue tavole ed ai loro significati, a
partire dagli ormai celebri “cetrioli di Crivelli”.
Aspetti e tagli metodologici diversi, dunque, che daranno conto della ampiezza
di problematiche aperte ed affrontate da una disciplina, la storia dell’arte,
relegata talvolta al puro godimento estetico.
giovedì 21 gennaio
ore 17.30
Andrea Di Lorenzo (Museo Poldi Pezzoli – Milano)
Carlo Crivelli ad Ancona
Intorno al 1489 Crivelli esegue per il convento di San Francesco ad Alto di
Ancona la Visione del beato Gabriele Ferretti (Londra, National Gallery), probabilmente
la Madonna con il Bambino tra i santi Francesco e Bernardino
(Baltimora, Walters Art Museum) e la Madonna con il Bambino (Ancona, Pinacoteca
Podesti), realizzata per la cella di fra Bernardino Ferretti, guardiano del
cenobio e committente dei dipinti. Alla volontà dello stesso va probabilmente
assegnata anche la tavoletta con San Francesco che raccoglie il sangue di Cristo
del Museo Poldi Pezzoli – restaurata da Sara Scatragli in occasione della
mostra – forse la prima opera eseguita da Crivelli dopo il conseguimento del
titolo di cavaliere dello speron d’oro, orgogliosamente esibito nella firma OPUS
Programma
CAROLI CRIVELLI VENETI / MILES VERUS. La carica era stata probabilmente conferita
al pittore da Girolamo di Ciriaco di Francesco III Ferretti, quale ringraziamento
per l’esecuzione delle opere celebrative del beato Gabriele, gloria
della famiglia.
giovedì 28 gennaio
ore 17.30
Thomas Golsenne (Université de Paris I Panthéon-Sorbonne)
Il cetriolo di Crivelli come firma
Quasi unico nel Quattrocento è l’uso da parte di Carlo Crivelli in molti dei suoi
dipinti di un cetriolo, posto accanto ad altri ornamenti vegetali (fiori, frutta)
più comuni. Gli storici dell’arte che hanno provato a spiegare la presenza del
cetriolo crivellesco ne hanno soprattutto cercato il significato simbolico. Ma,
resurrezione o peccato originale che sia, nessuna delle interpretazioni risulta
convincente, dal momento che non si basa su nessuna tradizione testuale. Il
vero significato va dunque cercato altrove: non fuori, ma dentro la pittura stessa
di Crivelli. Il cetriolo possiede almeno tre caratteristiche: singolarità, regolarità,
presenza e sembra racchiudere qualità proprie dello stile di Crivelli,
come una sua firma peculiare. Inoltre compare nei dipinti quasi fosse un
oggetto lasciato nello spazio illusorio da una mano esterna, quella dello spettatore
o del pittore. Nel corso della conferenza ci si interrogherà sulla possibilità
di interpretare il cetriolo come un’offerta del pittore alla Vergine, o anche
come simbolo del dono della pittura allo spettatore.
giovedì 4 febbraio
ore 15.00 - 18.30
Carlo Crivelli e l’arte tessile. I tappeti e i tessuti di Carlo Crivelli
In occasione delle celebrazioni per il Bicentenario della Pinacoteca di Brera
l’Associazione culturale MATAM (Museo di Arte Tessile Antica di Milano), presieduta
da Moshe Tabibnia, che ha curato la sezione dedicata ai tappeti e ai tessuti
presenti nella mostra Crivelli e Brera, propone un convegno di studi ed
approfondimenti tra pittura ed arte tessile per la presentazione del volume Carlo
Crivelli e l’arte tessile. I tappeti e i tessuti di Carlo Crivelli, edito da Electa.
ore 15.00
Sandrina Bandera (Soprintendente per i Beni Storici Artistici
ed Etnoantropologici di Milano e Direttore della Pinacoteca di Brera)
Introduzione alla prima sessione
Tiziana Marchesi (Associazione Culturale MATAM)
Presentazione del volume Carlo Crivelli e l’arte tessile. I tappeti
e i tessuti di Carlo Crivelli, edito da Electa,
e del progetto MATAM (Museo di Arte Tessile Antica Milano)
ore 15.30
Emanuela Daffra (Soprintendenza per i Beni Storici Artistici
ed Etnoantropologici di Milano)
Introduzione al pittore Carlo Crivelli
ore 15.50
Giovanni Curatola (Università degli Studi di Udine)
Il tappeto anatolico dal XIII al XV secolo
ore 16.10
Emanuela Di Stefano (Deputazione di storia patria per le Marche)
Ricerche documentarie sul commercio di tappeti orientali in area
marchigiana tra il XIII e il XV secolo
Convegno
ore 16.30
Coffee Break
ore 16.50
Elena Piccoli (Associazione Culturale MATAM)
Introduzione alla seconda sessione
Catarina Schmidt Arcangeli (Kunsthistorisches Institut – Firenze)
I tappeti raffigurati nella pittura di ambito veneto nel XV secolo
ore 17.10
Marina Carmignani (Accademia di Belle Arti – Firenze)
I tessuti presenti nelle opere di Carlo Crivelli
ore 17.30
Gianluca Poldi (Università degli Studi – Bergamo)
Dai tessili alla pittura veneta del XV secolo: le sostanze coloranti
tra Mantegna, Bellini e Crivelli. Approcci non invasivi
ore 17.50
Piera Antonelli (Soprintendenza per i Beni storici artistici
e etnoantropologici di Milano)
I manufatti tessili tra storia e museo: la conservazione e il restauro
ore 18.10
Dibattito e conclusioni
giovedì 11 febbraio
ore 17.30
Benedetta Montevecchi e Gabriele Barucca (Soprintendenza per i beni storici,
artistici ed etnoantropologici per le Marche - Urbino)
L’oreficeria nelle Marche al tempo di Crivelli
Fin dall’inizio del XV secolo nelle Marche si assiste alla fioritura di una produzione
orafa la cui straordinaria qualità e varietà si deve ai contatti con aree culturali
e artistiche diverse, dal Veneto alla Toscana al meridione d’Italia. Della
ricchezza e vastità di quella produzione testimoniano soprattutto le fonti documentarie
poiché le opere sono andate in massima parte distrutte. Se un buon
numero di suppellettili sacre si sono conservate perché legate al culto, praticamente
nulla è sopravvissuto di quanto realizzato per una committenza civile
estremamente diversificata. Soprattutto le fonti figurative suggeriscono oggi la
preziosa varietà della produzione suntuaria del tempo. Carlo Crivelli, veneziano
ma lungamente attivo nella Marca, esalta con straordinario e illusionistico
realismo gioielli, oggetti e ricami sontuosi, arrivando alla riproposizione pittorica
delle tecniche proprie dell’oreficeria e lasciando ipotizzare probabili contatti
con gli orafi locali, in particolare con Pietro Vannini.
giovedì 25 febbraio
ore 17.30
Valeria Iato (Fondazione Guido L. Luzzatto - Milano)
Crivelli e la critica d’arte del ‘900: il caso di Guido L. Luzzatto
Negli anni venti un giovane critico d’arte milanese – precoce estimatore, in Italia,
degli espressionisti tedeschi e autore, nel 1936, della prima monografia italiana
su Van Gogh – legge nella pittura di Crivelli e dei crivelleschi non solo
un esempio non trascurabile della pittura del quattrocento, ma anche una consonanza
con alcuni aspetti dell’arte italiana del suo tempo.
Vent’anni prima degli studi di Longhi su Crivelli, Luzzatto nei suoi scritti compie
una rivalutazione critica in controtendenza rispetto ai ristretti confini della
critica d’arte del suo tempo.
MOSTRE IN CORSO
Brera e la guerra
La salvaguardia delle opere della Pinacoteca
e delle principali istituzioni museali milanesi durante
il primo e il secondo conflitto bellico
Milano, Pinacoteca di Brera, sala XV
fino al 21 marzo 2010
a cura di Cecilia Ghibaudi
La storia della Pinacoteca è fatta anche di eventi drammatici che colpirono
e ferirono non solo la città di Milano ma anche il palazzo di Brera e le
preziose opere che vi erano conservate; è fatta anche di "silenziosi eroi",
di coscienziosi e vigili funzionari dell'allora Real Soprintendenza alle Gallerie,
che spesso con mezzi di fortuna e a rischio della propria incolumità
portarono in salvo non solo le opere della Pinacoteca, ma anche quelle
prelevate sull'intero territorio della Lombardia e giudicate di grande
valore artistico. Una corsa contro il tempo, contro le bombe, contro gli
imprevedibili cambiamenti delle zone giudicate a rischio, documentata da
campagne fotografiche: immagini desolanti, che - soprattutto attraverso
quelle affidate ai maggiori studi attivi a Milano negli anni quaranta del XX
secolo - testimoniano anche lo stato d'animo di quanti in quei giorni assistevano
sbigottiti e impotenti alla distruzione della loro città.
Crivelli e Brera
Milano, Pinacoteca di Brera, sale XX, XXI, XXII
fino al 28 marzo 2010
a cura di Emanuela Daffra
Nel 1811 i commissari napoleonici fecero portare nella Pinacoteca di Brera
ben tredici tavole del pittore Carlo Crivelli: due pale singole e dieci
scomparti che appartenevano a due polittici eseguiti per Camerino. Opere
ricche di ori e di particolari anticheggianti, con impeccabili prospettive
e dettagli verissimi e commoventi. In seguito, a titolo di scambio con
altri dipinti, furono ceduti a musei stranieri alcuni scomparti di quei polittici.
La mostra, che intende ricomporli almeno in parte, riunisce alle tavole
rimaste a Brera le parti conservate a Berlino, Montreal, Londra, Francoforte,
Avignone, Denver, Venezia e Firenze. Accanto a queste verranno
esposti splendidi esemplari di tappeti orientali, tessuti damascati e ricami,
reliquiari e oreficerie, a rappresentare concretamente il repertorio di
oggetti preziosi ritratti dall’artista, abilissimo a renderne con il pennello e
nei minimi dettagli gli aspetti tecnici ed esecutivi.
La selezione dei tappeti e dei tessuti è stata curata dall’Associazione culturale
MATAM (Museo di Arte Tessile Antica di Milano).
Tutte le manifestazioni del bicentenario della Pinacoteca di Brera sono
state realizzate dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici
per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi,
Monza, Pavia, Sondrio e Varese, con la collaborazione della Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia e con il
determinante contributo del Comitato Nazionale per le celebrazioni del
Bicentenario della Pinacoteca di Brera, di Electa e di Civita per il sostegno
finanziario, il supporto all’organizzazione, le attività editoriali e di
comunicazione.
25
febbraio 2010
Crivelli e Brera – Valeria Iato
25 febbraio 2010
incontro - conferenza
Location
PINACOTECA DI BRERA
Milano, Via Brera, 28, (Milano)
Milano, Via Brera, 28, (Milano)
Vernissage
25 Febbraio 2010, ore 17.30 Sala della Passione
Ufficio stampa
ELECTA
Autore