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A Philosophical Enquiry into the origin of Ideas of the Fear and Terror
La paura sia “una forma espressiva” del linguaggio dell’arte contemporanea (a partire dal Modernismo e dalla Modernità) e, contemporaneamente, come si confronti con quello della società attuale, in cui la “paura” e il “terrore” sono elementi determinanti del nostro essere nel mondo oggi.
Comunicato stampa
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Secondo Platone ed Aristotele la filosofia nasce con “Thauma”. Di solito si traduce questa parola greca ( e il suo verbo thaumazein) con “meraviglia” (wonder). Questa parola ha, tuttavia, significati diversi e lo stesso Platone vi fa riferimento. Thauma è anche stupore senza parole ( speechless wonder), shock ma anche, infine, paura, terrore.
La filosofia nasce con la meraviglia (lo shock ma anche la paura), che è un pathos, e termina “senza parole”, al di là delle parole (speechless).
Commentando questa meraviglia-paura iniziale della filosofia, Kierkegaard diceva che si trattava di una esperienza della “non-cosa” (no-thing): essenzialmente si tratta di un’esperienza della nothingness.
A Philosophical Enquiry into the Origin of Our Ideas of the Sublime and Beautiful (1757) di Edmund Burke parla del “bello” e del “sublime”.
Questo significativo trattato “fisiologico” (come lo definì Kant) “parla” anche e soprattutto della “paura” e del “terrore” come speechless wonder.
Burke ( e poi di seguito tutti gli scrittori di estetica) ci dà una visualizzazione artistica di questa esperienza (pathos) della paura.
Con le avanguardie storiche e con il Modernismo (che spostano la geografia artistica dal bello al sublime) la paura diviene un elemento centrale del linguaggio artistico. La paura (il terrore) diviene un elemento linguistico dell’esperienza artistica; un’esperienza della nothingness.
Il 900 e la contemporaneità “adoperano” dunque la paura (e il terrore) sia come elementi strutturali del “fare e pensare arte”, sia come “riflesso” di una generale (general intellect) condizione psicologica-sociale e politica.
In un altro trattato psichico-fisiologico, “Al di là del principio di piacere”(1920), Freud descrive 3 tipi di “paura” : Spavento (Schreck), Paura (Furcht), Angoscia (Angst). Se l’angoscia si pone come una sorta di protezione e preparazione dinanzi al pericolo, la paura e lo spavento descrivono una condizione di “meraviglia” in presenza o in assenza dell’oggetto di cui si ha timore.
In questo caso la psicoanalisi si pone come mondo parallelo a quello filosofico- artistico, in cui la paura è, in ultima analisi, una esperienza della “non-cosa” (no-thing).
Dal punto di vista sociale e politico basterà pensare alle varie declinazioni della parola terrore, terror, terrorismo, terrorism.
Il desiderio della mostra Philosophical Enquiry into the Origin of our Ideas of Fear and Terror è quello di mostrare come la paura sia “una forma espressiva” del linguaggio dell’arte contemporanea (a partire dal Modernismo e dalla Modernità) e, contemporaneamente, come questo linguaggio specifico si confronti con quello della società attuale, in cui la “paura” e il “terrore” ( e le loro manipolazioni) sono elementi determinanti del nostro essere nel mondo oggi.
23
gennaio 2010
A Philosophical Enquiry into the origin of Ideas of the Fear and Terror
Dal 23 gennaio al primo marzo 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA GENTILI (SEDE DEFINITIVAMENTE CHIUSA)
Prato, Via Del Carmine, 11, (Prato)
Prato, Via Del Carmine, 11, (Prato)
Orario di apertura
da martedì a sabato 14-19
Vernissage
23 Gennaio 2010, ore 18:00
Autore
Curatore