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Abstract
La mostra presenta una rassegna di pittura e scultura che, nella sua voluta eterogeneità formale, indaga alcune delle molteplici possibili declinazioni dell’arte astratta: dall’informale al color field painting, dall’optical al gestuale, rivisitandone in maniera originale linguaggi e contenuti.
Comunicato stampa
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L’informale non è morto. Sebbene negli ultimi cinquant’anni di volta in volta nuove correnti espressive si siano affermate nel panorama della ricerca artistica (dall’arte concettuale alla land-art, dal minimal all’arte programmata, dalle performances alle videoinstallazioni), la forma pittorica, specie nella sua declinazione astratta è sempre riemersa prepotentemente, arricchendosi magari di contaminazioni e riferimenti ad altri stili.
Questa mostra indaga nell'ambito della pittura astratta e informale contemporanea quale sia il debito nei confronti del retaggio di alcune delle maggiori Avanguardie del Novecento.
A tutti gli effetti, si tratta di una vera e propria carrellata, in cui si passano in rassegna alcuni dei 'discepoli' italiani di Pollock, Vedova, Afro, Burri, Mondrian.
Al Dripping del grande maestro americano, infatti, si ispirano palesemente, e una parte considerevole di artisti in mostra (tra i quali Jo Restelli e Fiammetta Pancera e altri), altri si schierano decisamente dalla parte della alla forza gestuale della pittura di Vedova (tra i quali Italo Bolano e Giuseppe Sanperisi e altri).
Nel segno di Afro, ma talvolta con tonalita' piu' accese e mediterranee, si muove la ricerca di alcuni altri artisti in mostra (tra i quali Claudio Marchi e altri); mentre altri ancora oscillano tra l'astrazione di Mondrian riletta in chiave tonale e dinamica e una scrittura segnica alla Capogrossi (tra i quali Elena Reggiani e Michele Chiapperino e altri).
Alle ricerche sull'uso di materiali extra pittorici di Burri e dell'Informale europeo si rifanno piu' o meno esplicitamente gran parte dei rimanenti (Mattia Crisci, Alessandro Rossi e Anna Maria Bracci e altri).
In definitiva la ridda di riferimenti cosi' stratificati, articolati, 'incrociati', dimostra quanto possa essere fecondo e attuale il ricorso al retaggio della pittura astratta ed informale del Novecento.
Virgilio Patarini
Questa mostra indaga nell'ambito della pittura astratta e informale contemporanea quale sia il debito nei confronti del retaggio di alcune delle maggiori Avanguardie del Novecento.
A tutti gli effetti, si tratta di una vera e propria carrellata, in cui si passano in rassegna alcuni dei 'discepoli' italiani di Pollock, Vedova, Afro, Burri, Mondrian.
Al Dripping del grande maestro americano, infatti, si ispirano palesemente, e una parte considerevole di artisti in mostra (tra i quali Jo Restelli e Fiammetta Pancera e altri), altri si schierano decisamente dalla parte della alla forza gestuale della pittura di Vedova (tra i quali Italo Bolano e Giuseppe Sanperisi e altri).
Nel segno di Afro, ma talvolta con tonalita' piu' accese e mediterranee, si muove la ricerca di alcuni altri artisti in mostra (tra i quali Claudio Marchi e altri); mentre altri ancora oscillano tra l'astrazione di Mondrian riletta in chiave tonale e dinamica e una scrittura segnica alla Capogrossi (tra i quali Elena Reggiani e Michele Chiapperino e altri).
Alle ricerche sull'uso di materiali extra pittorici di Burri e dell'Informale europeo si rifanno piu' o meno esplicitamente gran parte dei rimanenti (Mattia Crisci, Alessandro Rossi e Anna Maria Bracci e altri).
In definitiva la ridda di riferimenti cosi' stratificati, articolati, 'incrociati', dimostra quanto possa essere fecondo e attuale il ricorso al retaggio della pittura astratta ed informale del Novecento.
Virgilio Patarini
13
gennaio 2010
Abstract
Dal 13 al 24 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica ore 15-19
Vernissage
13 Gennaio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore