Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giovanna Gammarota – Nel corso del tempo. Cartoline
“Per molti anni ho “fotografato” senza meta. Ciò che attirava maggiormente il mio sguardo erano i luoghi e all’inizio pensavo di essere un “fotografo di paesaggio”. Con il passare del tempo ho invece capito che per me paesaggio significa luogo della memoria…”
Giovanna Gammarota
Comunicato stampa
Segnala l'evento
NEL CORSO DEL TEMPO | CARTOLINE
Fotografie di Giovanna Gammarota
Mostra a cura di Federica Di Stefano
Per molti anni ha “fotografato” senza meta. Ciò che attirava maggiormente il suo sguardo erano i luoghi e all’inizio pensava di essere un “fotografo di paesaggio”. Con il passare del tempo ha invece capito che per lei paesaggio significa luogo della memoria.
Improvvisamente si è aperta una porta dell’inconscio e il suo essere cosciente è entrato. Per anni ha creduto che tutte queste immagini rappresentassero solo una sorta di “viaggio” attraverso paesi e città, ma la quasi totale assenza di relazione con l’uomo avrebbe già dovuto insospettirla. Così dopo molte riflessioni e qualche esperienza personale “forte”, come la perdita di suo padre, improvvisa e inaspettata sette anni fa, un interruttore è scattato nella sua mente: questi luoghi sono la memoria. Una memoria continuamente ricercata e mai focalizzata appieno. Una memoria che parla del suo passato ma anche di quello di chi guarda. Una memoria che prende slancio dalle sue profonde radici e si erge verso il futuro.
Questa folgorazione le ha permesso di rimettere mano all’enorme massa di scatti effettuati tra il 1994 e il 2006, dodici anni di peregrinazioni in giro per l’Europa. Ma come tenere assieme tutto ciò perché potesse essere comprensibile per gli altri?
Un’altra rivelazione di questo processo è stato l’apprendere che per lei il paesaggio fotografato, il luogo, ha lo stesso peso di una persona umana, è come se fosse un “uomo”. Quindi ha cominciato a parlargli ma, trovando inadeguate le sue parole, ha deciso di usare quelle dei poeti. È stato un attimo: ha afferrato tutti i libri di poesie che possedeva, per fortuna parecchi, e con estrema facilità ha ritrovato le parole “adatte”.
I poeti che parlano a queste fotografie sono tanti: Abbas Kiarostami, Alda Merini, Emily Dickinson, Anna Achmatova, Basho, Nada Malanima, Pier Paolo Pasolini, e molti altri. Alcuni sono talmente dentro l’immagine da sembrare che vi abbiano sempre albergato.
Giovanna Gammarota vive e lavora a Milano.
Comincia il proprio percorso creativo scrivendo scarni racconti ispirati alla prosa di Raymond Carver ma è solo dopo l’incontro con il primo cinema in bianco e nero di Wim Wenders e le sue rarefatte fotografie realizzate per il film “Paris Texas” che comincia a pensare alla fotografia come mezzo di espressione creativa.
Nel 1994 inizia la sua personale ricerca caratterizzata da immagini che tentano di dare forma al vuoto e al silenzio misurandosi con la dimensione della memoria.
Nel corso di questi anni i luoghi fotografati dall’artista sono stati privati di ogni orpello superfluo, in modo da svelare il paesaggio nella sua dimensione più minimale, raccordandosi con i brevi racconti all’origine del suo percorso creativo.
Galleria 196 è una vetrina per l’arte, uno spazio espositivo nato nel 2004 che ha lo scopo di esaltare i migliori talenti femminili italiani. La mostra “Nel corso del tempo – cartoline” si inserisce nel ciclo espositivo “Nel segno delle donne”, un progetto nato insieme alla galleria per commemorare il sessantesimo anniversario del voto delle donne. Questo tema avrebbe dovuto concludersi alla fine del 2006 ma troppo forte è stata l’esigenza di continuare a dare voce alla creatività femminile.
Le artiste, italiane e straniere, sono influenzate da valori e culture diverse. Sono viaggiatrici, sognatrici, portatrici di realtà lontane. Sono frutto di contaminazioni e ognuna di loro si esprime con un linguaggio peculiare e in continua evoluzione. Spaziano dalla scultura alla pittura, dalla fotografia al collage, dall’installazione alla decorazione; interagiscono le une con le altre attraverso corrispondenze e un comune sentire; sono le autrici, creatrici ma spesso anche protagoniste della loro arte; rappresentano la femminilità, il sentire femmineo, l’essere donna nel senso più profondo, ciascuna secondo la propria personale esperienza.
La Galleria 196 è diretta da Federica Di Stefano ed è situata nel centro di Roma, in via dei Coronari 194. È inserita nella NARCC (Nuova Associazione Residenti & Commercianti Coronari), nata al fine di promuovere attraverso eventi culturali e non solo, una delle vie di Roma più conosciute e amate nel mondo.
Fotografie di Giovanna Gammarota
Mostra a cura di Federica Di Stefano
Per molti anni ha “fotografato” senza meta. Ciò che attirava maggiormente il suo sguardo erano i luoghi e all’inizio pensava di essere un “fotografo di paesaggio”. Con il passare del tempo ha invece capito che per lei paesaggio significa luogo della memoria.
Improvvisamente si è aperta una porta dell’inconscio e il suo essere cosciente è entrato. Per anni ha creduto che tutte queste immagini rappresentassero solo una sorta di “viaggio” attraverso paesi e città, ma la quasi totale assenza di relazione con l’uomo avrebbe già dovuto insospettirla. Così dopo molte riflessioni e qualche esperienza personale “forte”, come la perdita di suo padre, improvvisa e inaspettata sette anni fa, un interruttore è scattato nella sua mente: questi luoghi sono la memoria. Una memoria continuamente ricercata e mai focalizzata appieno. Una memoria che parla del suo passato ma anche di quello di chi guarda. Una memoria che prende slancio dalle sue profonde radici e si erge verso il futuro.
Questa folgorazione le ha permesso di rimettere mano all’enorme massa di scatti effettuati tra il 1994 e il 2006, dodici anni di peregrinazioni in giro per l’Europa. Ma come tenere assieme tutto ciò perché potesse essere comprensibile per gli altri?
Un’altra rivelazione di questo processo è stato l’apprendere che per lei il paesaggio fotografato, il luogo, ha lo stesso peso di una persona umana, è come se fosse un “uomo”. Quindi ha cominciato a parlargli ma, trovando inadeguate le sue parole, ha deciso di usare quelle dei poeti. È stato un attimo: ha afferrato tutti i libri di poesie che possedeva, per fortuna parecchi, e con estrema facilità ha ritrovato le parole “adatte”.
I poeti che parlano a queste fotografie sono tanti: Abbas Kiarostami, Alda Merini, Emily Dickinson, Anna Achmatova, Basho, Nada Malanima, Pier Paolo Pasolini, e molti altri. Alcuni sono talmente dentro l’immagine da sembrare che vi abbiano sempre albergato.
Giovanna Gammarota vive e lavora a Milano.
Comincia il proprio percorso creativo scrivendo scarni racconti ispirati alla prosa di Raymond Carver ma è solo dopo l’incontro con il primo cinema in bianco e nero di Wim Wenders e le sue rarefatte fotografie realizzate per il film “Paris Texas” che comincia a pensare alla fotografia come mezzo di espressione creativa.
Nel 1994 inizia la sua personale ricerca caratterizzata da immagini che tentano di dare forma al vuoto e al silenzio misurandosi con la dimensione della memoria.
Nel corso di questi anni i luoghi fotografati dall’artista sono stati privati di ogni orpello superfluo, in modo da svelare il paesaggio nella sua dimensione più minimale, raccordandosi con i brevi racconti all’origine del suo percorso creativo.
Galleria 196 è una vetrina per l’arte, uno spazio espositivo nato nel 2004 che ha lo scopo di esaltare i migliori talenti femminili italiani. La mostra “Nel corso del tempo – cartoline” si inserisce nel ciclo espositivo “Nel segno delle donne”, un progetto nato insieme alla galleria per commemorare il sessantesimo anniversario del voto delle donne. Questo tema avrebbe dovuto concludersi alla fine del 2006 ma troppo forte è stata l’esigenza di continuare a dare voce alla creatività femminile.
Le artiste, italiane e straniere, sono influenzate da valori e culture diverse. Sono viaggiatrici, sognatrici, portatrici di realtà lontane. Sono frutto di contaminazioni e ognuna di loro si esprime con un linguaggio peculiare e in continua evoluzione. Spaziano dalla scultura alla pittura, dalla fotografia al collage, dall’installazione alla decorazione; interagiscono le une con le altre attraverso corrispondenze e un comune sentire; sono le autrici, creatrici ma spesso anche protagoniste della loro arte; rappresentano la femminilità, il sentire femmineo, l’essere donna nel senso più profondo, ciascuna secondo la propria personale esperienza.
La Galleria 196 è diretta da Federica Di Stefano ed è situata nel centro di Roma, in via dei Coronari 194. È inserita nella NARCC (Nuova Associazione Residenti & Commercianti Coronari), nata al fine di promuovere attraverso eventi culturali e non solo, una delle vie di Roma più conosciute e amate nel mondo.
16
dicembre 2009
Giovanna Gammarota – Nel corso del tempo. Cartoline
Dal 16 dicembre 2009 al 16 gennaio 2010
fotografia
Location
GALLERIA 196
Roma, Via Dei Coronari, 194, (Roma)
Roma, Via Dei Coronari, 194, (Roma)
Orario di apertura
lunedì 16.00-19.30
da martedì a sabato 10.30-13.30 / 16.00-19.30
Vernissage
16 Dicembre 2009, ore 19.00-22.00
Autore
Curatore