04 febbraio 2011

fino al 28.II.2011 Mimmo Jodice Pescara, Vistamare

 
L’elegante bianco e nero. La contemplazione di spazi e cose sfuggite all’erosione del tempo. Il mare come principio e fine del ciclico peregrinare dell’artista. Colpi d’occhio che vanno dritti all’anima...

di

Il mare e
il mito mediterraneo. Due temi consueti della poetica di Mimmo Jodice (Napoli, 1934), oltre che linee centrali della sua
personale alla Galleria Vistamare. In mostra circa 50 immagini, molte delle
quali stampate proprio dal fotografo. Anche la disposizione nello spazio
espositivo è stata magistralmente curata dall’artista. Ne deriva un percorso
articolato sull’alternarsi di antichità greche e specchi d’acqua, di solido e
liquido.

Jodice ha iniziato a lavorare con la fotografia intorno all’età di
trent’anni, addentrandosi da subito nella sperimentazione e nell’avanguardismo.
La sua ricerca artistica, inizialmente orientata
agli aspetti sociali, storici e paesaggistici della sua città natale, approda
al tema del mito mediterraneo nel 1985. Questo nuovo interesse dà vita a Mediterraneo,
un lavoro pubblicato da Aperture di New York e a una mostra tenutasi al
Philadelphia Museum of Art.

Proprio da
lì provengono alcuni degli scatti esposti a Pescara. Templi e anfiteatri, busti
di guerrieri, atleti, personaggi mitologici. Lo sguardo di Jodice traduce
inesorabilmente ciò che è arte antica in un elegante bianco e nero, talvolta
vivido, ma per la maggiore estremamente surreale. Tutto quello che attraversa
il suo occhio fotografico ne esce investito di una nuova espressività. 

Mimmo Jodice - Marelux opera XVII - 2009 - stampa carbone su carta cotone - ed. di 10
E quindi
non solo rovine, non solo un intento documentaristico, ma l’origine del mito,
raccontato in un tempo sospeso. Siamo davanti a un lavoro simbolico nel quale
convivono, in equilibrio perfetto, la grande voglia di raccontare e una
componente più artistica e sognante.

Nello
spazio espositivo pescarese l’artista ha posizionato alcune delle immagini
liquide, quelle dedicate al mare, come punti di raccordo di un percorso
ciclico, caratterizzato prevalentemente dal tema del mito. Forse un percorso
simile a quello vissuto da Jodice nella propria vita creativa. Un continuo
peregrinare, ma al quale è sempre seguito uno sguardo al mare. Dalla riva, da
un pontile, da un belvedere. Questo tema ha continuato ad arricchirsi di nuovi
scatti per oltre dieci anni. Il mare di Jodice è come l’abisso dell’animo,
fatto di acque chete che si perdono nell’orizzonte, o di violente increspature
e cornici di nubi.

Mimmo Jodice - Gorgoneion Puteoli - 1992 - stampa ai sali d'argento su carta baritata - ed. di 6
Così, uno dei più raffinati fotografi italiani racconta il mondo
esterno e il proprio mondo interno, fondendoli in un unicum dalla sorprendente
forza espressiva. “Mi
accade che l’obiettivo della macchina fotografica, che dovrebbe guardare fuori,
osservare il mondo reale, finisca invece con il guardare dentro e proiettare
nel mondo una dimensione atemporale. Eppure i luoghi non ci tradiscono:
conservano la loro oggettività, l’isola è pur sempre l’isola, ne riconosciamo
la geografia e la storia, la materia e l’umore
”. Così scrive Mimmo Jodice in Isolario
mediterraneo
.

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a Roma

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mostra visitata il 21 dicembre 2010


dall’undici dicembre 2010 al 28
febbraio 2011

Mimmo Jodice

Galleria Vistamare

Largo dei Frentani, 13 – 65127 Pescara

Orario: martedì ore 10-14.30; mercoledì ore 15.30-19.30; giovedì
e venerdì ore 10-13 e 16.30-19.30; sabato ore 16.30-19.30

Ingresso libero

Catalogo disponibile


Info: tel./fax +39 085694570;
info@vistamare.com;
www.vistamare.com

[exibart]

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