Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Riccardo Mazza – Borgo Vecchio / Tempo Zero
Nuova vetrina d’Arte e Design in Torino, nata dalla cooperazione di tre giovani professionisti, in collaborazione con il MAU – Museo d’Arte Urbana. In occasione della serata inaugurale, RICCARDO MAZZA, compositore, docente ed artista multimediale, specializzato in Interactive design, presenta due Installazioni artistico multimediali
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MOMUS,
nuova vetrina d’ Arte e Design in Torino, nata dalla cooperazione di tre giovani professionisti,
in collaborazione con il MAU - Museo d’Arte Urbana
Vi invita a visitare lo spazio di Via Rocciamelone 12/D, Torino.
In occasione della serata inaugurale, RICCARDO MAZZA, compositore, docente ed artista multimediale, specializzato in Interactive design, presenta:
“ Borgo Vecchio” e “ Tempo Zero”
Installazioni artistico multimediali
“ Un evidente richiamo alla ciclicità del tempo e degli eventi ed
alla dimensione del presente,
che non si può comprendere e sviluppare in chiave futura senza assimilare
la lezione del passato.
In sintesi, la storia del Borgo Vecchio”.
Edoardo Di Mauro, Presidente e Direttore Artistico del Museo d’Arte Urbana
Per chi è da anni impegnato con tenacia e passione tra incoraggiamenti ma anche difficoltà ed incomprensioni nella non facile impresa di far diventare il Borgo Vecchio Campidoglio un punto di incontro delle eccellenze creative ed artistiche di Torino, assistere e collaborare ad un evento come l’inaugurazione dello spazio espositivo MOMUS corredato dall’installazione interattiva di Riccardo Mazza allestita proprio di fronte ad un luogo di ritrovo storico del quartiere come l’ Enoteca Il Torchio può permettere di iniziare davvero a pensare, senza trionfalismi perché la strada è ancora lunga, che un tratto importante del cammino sia stato percorso.
Non tutti coloro che leggeranno queste righe conoscono la storia del quartiere, credo sia opportuno divulgarla in estrema sintesi. Il Borgo Vecchio Campidoglio, un quartiere operaio di fine’800, è collocato tra i corsi Svizzera, Appio Claudio e Tassoni, e le vie Fabrizi e Cibrario, non distante dal centro cittadino. Verso la seconda parte dell’ 800 con l’avvento tardivo ed accelerato anche nel nord Italia della Rivoluzione Industriale si assiste al fenomeno sociale dell’inurbamento, cioè del trasferimento in massa di lavoratori dalla campagna alla città in cerca di occupazione. Il nucleo del Borgo Campidoglio si crea a tappe graduali ai limiti della cinta daziaria torinese a partire dalla seconda metà del secolo con un processo insediativo che può considerarsi concluso con l’abbattimento della stessa nel 1912, da cui si svilupperà l’attuale corso Tassoni ed il prolungamento di via Cibrario in direzione nord, che determinerà la creazione di Piazza Moncenisio e la suddivisione del Borgo in due parti.
Questa porzione di spazio urbano miracolosamente si salverà dagli sventramenti operati dal Piano Regolatore del 1959, in quanto gran parte del quartiere sarà destinata a servizi, nell’ambito delle cosiddette “aree bianche”. Ciò ha permesso il mantenimento della sua struttura a reticolo costituita da case basse con ampi cortili interni dotati di aree verdi, suddivise da vie strette e lastricate, il tutto a favorire il rapporto di comunanza tra gli abitanti ed una tipologia di insediamento, in una zona semicentrale di Torino, tale da farne un “paese nella città”.
Alla fine degli anni ’80 il Borgo si trovava integro nella struttura ma degradato nella componente architettonica e, ancor peggio, disaggregato e svuotato dalla sua antica vocazione. Nel 1991 un gruppo di cittadini e professionisti dà vita al Comitato di Riqualificazione Urbana. Quest’ultimo inizia un percorso teso non solo a risanare le ferite del tessuto urbanistico ma a creare nuova aggregazione e sinergia tra i residenti, promuovere le attività commerciali, preservare l’insediamento delle storiche botteghe artigianali.
Un passo fondamentale viene compiuto nella primavera del 1995 quando, dopo l’approvazione da parte del Comune di un Piano di Riqualificazione Urbana che darà abbondanti frutti fino alla fine di quel decennio, su proposta del Comitato il sottoscritto ed altri operatori danno vita al progetto del Museo d’Arte Urbana. Questa iniziativa, unica in Italia quanto a modalità logistiche ed operative , si propone prioritariamente l’obiettivo di inserire l’arte contemporanea come strumento ulteriore di riqualificazione, con il compito di innalzare la qualità della vita ed adempiere ad una importante funzione didattica. Le opere vengono realizzate sulle pareti degli edifici privati del Borgo tramite il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini. Un altro passo importante è la fondazione, nel 1998, del Centro Commerciale Artigianale Naturale, il primo in Piemonte, e, nel corso degli anni Duemila, di altre associazioni. Il Museo d’Arte Urbana, dopo un esordio non facile, costituitosi in autonoma associazione nel 2000 dà inizio ad un percorso virtuoso che lo vede ad oggi disporre di un patrimonio di 109 opere murali e finalmente, dopo sofferte trattative, ad un passo dall’ottenere un riconoscimento istituzionale definitivo da parte della Città.
Da alcuni anni si sta cercando di imprimere una accelerazione sia al potenziamento delle risorse a sostegno del Museo d’Arte Urbana così come al processo di riqualificazione complessivo. È necessario salvaguardare un territorio che sta iniziando a conoscere un forte interesse da parte dell’esterno. Va preservato il tessuto delle botteghe artigianali, incentivata la presenza di giovani artisti e di creativi così come di locali pubblici e ristoranti.
A tal proposito, in sinergia con la IV Circoscrizione, che in questi anni si è molto battuta per il quartiere, da circa un anno si è insediato un progetto, fortemente voluto dal Vice Sindaco Tom Dealessandri e posto in essere dal Settore Fondi Strutturali e Sviluppo Economico del Comune di Torino, che potrebbe rappresentare l’attesa quadratura del cerchio. Il Progetto FaciliTo Campidoglio, questo il nome dell’iniziativa, prevede azioni di sostegno alla creazione, all’implementazione e al miglioramento qualitativo delle attività imprenditoriali presenti in zona e di quelle che eventualmente lì si insedieranno e tra gli obiettivi ha proprio quello di attrarre risorse ed investimenti nel quartiere, curarne l’immagine e la promozione, fungere da “cappello” organizzativo e trait d’union tra le associazioni, i privati e le istituzioni pubbliche.
I passi in avanti nella direzione sopra citata sono ben simboleggiati non solo da iniziative come la “Giornata del MAU” dello scorso 14 novembre affiancata dall’ importante iniziativa “Arte nel Borgo” dove numerose botteghe artigianali, studi di artisti e di architetti, negozi e ristoranti hanno aperto i battenti al pubblico esponendo le loro creazioni ed anche opere dei giovani del gruppo di Paratissima, ma in maniera incisiva e spettacolare, trattandosi di presenze nuove ed entusiaste, dall’inaugurazione della galleria MOMUS e dall’installazione di Riccardo Mazza, che si terranno Mercoledì 16 Dicembre 2009 in Via Rocciamelone 12/D alle ore 18,30 a Torino.
La galleria di Art Design MOMUS nasce dalla collaborazione di tre giovani professionisti, Lorenza Capitano, Fabio Roncarolo ed Eleonora Rossi che forti delle loro precedenti esperienze lavorative concernenti il design, l’arte contemporanea, l’interior design e gli allestimenti museali, hanno unito le loro forze per creare un nuovo concept store – studio di progettazione e consulenza dove poter proporre le loro creazioni e confrontarsi con quelle altrui, fornendo una selezione di pezzi di design unici o in edizione limitata e proponendosi di istituire un importante gioco di relazioni con il Borgo, i suoi residenti e le sue associazioni.
Riccardo Mazza è un compositore, docente ed artista multimediale specializzato in interactive design. Nel 2001 ha dato vita a RM Interactive Sound , uno studio di ricerca specializzato nella progettazione e realizzazione di percorsi espositivi ed installazioni multimediali di tipo immersivo a elevato impatto emozionale.
Con grande disponibilità ed apertura MOMUS e Riccardo Mazza hanno intrapreso una vera e propria esplorazione del Borgo e dei suoi personaggi, avvalendosi sia di testimonianze dirette dei cittadini che del prezioso patrimonio di informazioni proveniente dal fortunato libro di Ugo Sartorio “Borgo Vecchio e dintorni”.
L’installazione progettata da Riccardo Mazza è ulteriore prova della sensibilità dell’artista nonché conferma di come le nuove tecnologie, quando non vengono usate come mera scorciatoia appiattendosi sulla pura funzione, ma viceversa sono impiegate nella loro reale dimensione di prolungamento sensoriale, riescono ad arricchire l’affollato e contraddittorio scenario artistico di questa fase di contemporaneità avanzata eppure spesso immobile in una dimensione di eterno presente, di un contributo di elevata dignità simbolica ed evocativa dando vita ad una vera e propria esperienza estetica.
L’artista ha immaginato due installazioni dedicate alla vita ed alla storia del Borgo: la prima in esterno sul muro di mattoni posto frontalmente all’Enoteca Il Torchio, la seconda all’interno della galleria MOMUS ispirata dallo scorrere del tempo e delle stagioni della vita.
La videoinstallazione “Borgo Vecchio” prevede, come da descrizione dell’autore, una proiezione geometricamente mirata all’interno di 6 cornici in legno vuote quadrate di dimensioni 100 X 100. Le cornici prenderanno magicamente vita con l’apparizione di personaggi storici del quartiere che racconteranno la loro storia attraverso immagini, foto e cartoline d’epoca con il supporto di 6 diverse voci narranti appartenenti a persone residenti attualmente nel Borgo che in qualche modo sono legate ai personaggi rappresentati: i figli o nipoti, persone che ne hanno raccolto l’eredità professionale e lavorativa o infine chi ha vissuto realmente la sua vita nel Borgo e ha voluto darne testimonianza diretta.
Si tratta di Giovanni Bernasconi, celebre genio tecnico e artigiano della bicicletta nonchè meccanico di Fausto Coppi; Suor Vittorina, una religiosa di origine sudamericana che si era prodigata per oltre un trentennio nell’educazione dei bambini presso l’Asilo Infantile Verna ancora oggi una delle istituzioni più attive nel Borgo; Matteo Migliore artigiano tra i primi ad insediarsi nel Borgo già nell’ 800 la cui bottega di materassaio e tappezziere è tuttora condotta con passione dal figlio Paolo; Don Cavallo per cinquant’anni parroco della Chiesa di San Alfonso, sacerdote estremamente impegnato e di notevole cultura che nel periodo bellico si prodigò con tenacia nel riparare i danni dei bombardamenti e nel salvare e proteggere partigiani e chi combatteva in clandestinità contro i nazifascisti; la signora Ernestina titolare del celebre ristorante Ratatui nato all’interno di un vecchio circolo operaio e dotato di un suggestivo dehor con pergolato ottimo per l’estate e Carla Levi che porterà la sua testimonianza del Borgo sotto i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
La seconda installazione interattiva è intitolata “Tempo Zero” e sarà allestita all’interno dei locali della galleria MOMUS.
Anche quest’opera è fortemente caratterizzata dalla dimensione narrativa. La struttura, sempre secondo la descrizione di Riccardo Mazza, consiste in un “cluster” di palloncini che saranno collocati leggermente fluttuanti in un angolo del locale con il corredo di una proiezione interattiva che capterà le voci degli ospiti presenti. Sui palloncini saranno proiettate immagini di foglie autunnali, che seguendo il cinetismo e le voci dei presenti in sala si animeranno come fossero animate dal vento.
Un evidente richiamo alla ciclicità del tempo e degli eventi ed alla dimensione del presente che non si può comprendere e sviluppare in chiave futura senza assimilare la lezione del passato.
In sintesi, la storia del Borgo Vecchio.
Edoardo Di Mauro, Presidente e Direttore Artistico del Museo d’Arte Urbana.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
nuova vetrina d’ Arte e Design in Torino, nata dalla cooperazione di tre giovani professionisti,
in collaborazione con il MAU - Museo d’Arte Urbana
Vi invita a visitare lo spazio di Via Rocciamelone 12/D, Torino.
In occasione della serata inaugurale, RICCARDO MAZZA, compositore, docente ed artista multimediale, specializzato in Interactive design, presenta:
“ Borgo Vecchio” e “ Tempo Zero”
Installazioni artistico multimediali
“ Un evidente richiamo alla ciclicità del tempo e degli eventi ed
alla dimensione del presente,
che non si può comprendere e sviluppare in chiave futura senza assimilare
la lezione del passato.
In sintesi, la storia del Borgo Vecchio”.
Edoardo Di Mauro, Presidente e Direttore Artistico del Museo d’Arte Urbana
Per chi è da anni impegnato con tenacia e passione tra incoraggiamenti ma anche difficoltà ed incomprensioni nella non facile impresa di far diventare il Borgo Vecchio Campidoglio un punto di incontro delle eccellenze creative ed artistiche di Torino, assistere e collaborare ad un evento come l’inaugurazione dello spazio espositivo MOMUS corredato dall’installazione interattiva di Riccardo Mazza allestita proprio di fronte ad un luogo di ritrovo storico del quartiere come l’ Enoteca Il Torchio può permettere di iniziare davvero a pensare, senza trionfalismi perché la strada è ancora lunga, che un tratto importante del cammino sia stato percorso.
Non tutti coloro che leggeranno queste righe conoscono la storia del quartiere, credo sia opportuno divulgarla in estrema sintesi. Il Borgo Vecchio Campidoglio, un quartiere operaio di fine’800, è collocato tra i corsi Svizzera, Appio Claudio e Tassoni, e le vie Fabrizi e Cibrario, non distante dal centro cittadino. Verso la seconda parte dell’ 800 con l’avvento tardivo ed accelerato anche nel nord Italia della Rivoluzione Industriale si assiste al fenomeno sociale dell’inurbamento, cioè del trasferimento in massa di lavoratori dalla campagna alla città in cerca di occupazione. Il nucleo del Borgo Campidoglio si crea a tappe graduali ai limiti della cinta daziaria torinese a partire dalla seconda metà del secolo con un processo insediativo che può considerarsi concluso con l’abbattimento della stessa nel 1912, da cui si svilupperà l’attuale corso Tassoni ed il prolungamento di via Cibrario in direzione nord, che determinerà la creazione di Piazza Moncenisio e la suddivisione del Borgo in due parti.
Questa porzione di spazio urbano miracolosamente si salverà dagli sventramenti operati dal Piano Regolatore del 1959, in quanto gran parte del quartiere sarà destinata a servizi, nell’ambito delle cosiddette “aree bianche”. Ciò ha permesso il mantenimento della sua struttura a reticolo costituita da case basse con ampi cortili interni dotati di aree verdi, suddivise da vie strette e lastricate, il tutto a favorire il rapporto di comunanza tra gli abitanti ed una tipologia di insediamento, in una zona semicentrale di Torino, tale da farne un “paese nella città”.
Alla fine degli anni ’80 il Borgo si trovava integro nella struttura ma degradato nella componente architettonica e, ancor peggio, disaggregato e svuotato dalla sua antica vocazione. Nel 1991 un gruppo di cittadini e professionisti dà vita al Comitato di Riqualificazione Urbana. Quest’ultimo inizia un percorso teso non solo a risanare le ferite del tessuto urbanistico ma a creare nuova aggregazione e sinergia tra i residenti, promuovere le attività commerciali, preservare l’insediamento delle storiche botteghe artigianali.
Un passo fondamentale viene compiuto nella primavera del 1995 quando, dopo l’approvazione da parte del Comune di un Piano di Riqualificazione Urbana che darà abbondanti frutti fino alla fine di quel decennio, su proposta del Comitato il sottoscritto ed altri operatori danno vita al progetto del Museo d’Arte Urbana. Questa iniziativa, unica in Italia quanto a modalità logistiche ed operative , si propone prioritariamente l’obiettivo di inserire l’arte contemporanea come strumento ulteriore di riqualificazione, con il compito di innalzare la qualità della vita ed adempiere ad una importante funzione didattica. Le opere vengono realizzate sulle pareti degli edifici privati del Borgo tramite il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini. Un altro passo importante è la fondazione, nel 1998, del Centro Commerciale Artigianale Naturale, il primo in Piemonte, e, nel corso degli anni Duemila, di altre associazioni. Il Museo d’Arte Urbana, dopo un esordio non facile, costituitosi in autonoma associazione nel 2000 dà inizio ad un percorso virtuoso che lo vede ad oggi disporre di un patrimonio di 109 opere murali e finalmente, dopo sofferte trattative, ad un passo dall’ottenere un riconoscimento istituzionale definitivo da parte della Città.
Da alcuni anni si sta cercando di imprimere una accelerazione sia al potenziamento delle risorse a sostegno del Museo d’Arte Urbana così come al processo di riqualificazione complessivo. È necessario salvaguardare un territorio che sta iniziando a conoscere un forte interesse da parte dell’esterno. Va preservato il tessuto delle botteghe artigianali, incentivata la presenza di giovani artisti e di creativi così come di locali pubblici e ristoranti.
A tal proposito, in sinergia con la IV Circoscrizione, che in questi anni si è molto battuta per il quartiere, da circa un anno si è insediato un progetto, fortemente voluto dal Vice Sindaco Tom Dealessandri e posto in essere dal Settore Fondi Strutturali e Sviluppo Economico del Comune di Torino, che potrebbe rappresentare l’attesa quadratura del cerchio. Il Progetto FaciliTo Campidoglio, questo il nome dell’iniziativa, prevede azioni di sostegno alla creazione, all’implementazione e al miglioramento qualitativo delle attività imprenditoriali presenti in zona e di quelle che eventualmente lì si insedieranno e tra gli obiettivi ha proprio quello di attrarre risorse ed investimenti nel quartiere, curarne l’immagine e la promozione, fungere da “cappello” organizzativo e trait d’union tra le associazioni, i privati e le istituzioni pubbliche.
I passi in avanti nella direzione sopra citata sono ben simboleggiati non solo da iniziative come la “Giornata del MAU” dello scorso 14 novembre affiancata dall’ importante iniziativa “Arte nel Borgo” dove numerose botteghe artigianali, studi di artisti e di architetti, negozi e ristoranti hanno aperto i battenti al pubblico esponendo le loro creazioni ed anche opere dei giovani del gruppo di Paratissima, ma in maniera incisiva e spettacolare, trattandosi di presenze nuove ed entusiaste, dall’inaugurazione della galleria MOMUS e dall’installazione di Riccardo Mazza, che si terranno Mercoledì 16 Dicembre 2009 in Via Rocciamelone 12/D alle ore 18,30 a Torino.
La galleria di Art Design MOMUS nasce dalla collaborazione di tre giovani professionisti, Lorenza Capitano, Fabio Roncarolo ed Eleonora Rossi che forti delle loro precedenti esperienze lavorative concernenti il design, l’arte contemporanea, l’interior design e gli allestimenti museali, hanno unito le loro forze per creare un nuovo concept store – studio di progettazione e consulenza dove poter proporre le loro creazioni e confrontarsi con quelle altrui, fornendo una selezione di pezzi di design unici o in edizione limitata e proponendosi di istituire un importante gioco di relazioni con il Borgo, i suoi residenti e le sue associazioni.
Riccardo Mazza è un compositore, docente ed artista multimediale specializzato in interactive design. Nel 2001 ha dato vita a RM Interactive Sound , uno studio di ricerca specializzato nella progettazione e realizzazione di percorsi espositivi ed installazioni multimediali di tipo immersivo a elevato impatto emozionale.
Con grande disponibilità ed apertura MOMUS e Riccardo Mazza hanno intrapreso una vera e propria esplorazione del Borgo e dei suoi personaggi, avvalendosi sia di testimonianze dirette dei cittadini che del prezioso patrimonio di informazioni proveniente dal fortunato libro di Ugo Sartorio “Borgo Vecchio e dintorni”.
L’installazione progettata da Riccardo Mazza è ulteriore prova della sensibilità dell’artista nonché conferma di come le nuove tecnologie, quando non vengono usate come mera scorciatoia appiattendosi sulla pura funzione, ma viceversa sono impiegate nella loro reale dimensione di prolungamento sensoriale, riescono ad arricchire l’affollato e contraddittorio scenario artistico di questa fase di contemporaneità avanzata eppure spesso immobile in una dimensione di eterno presente, di un contributo di elevata dignità simbolica ed evocativa dando vita ad una vera e propria esperienza estetica.
L’artista ha immaginato due installazioni dedicate alla vita ed alla storia del Borgo: la prima in esterno sul muro di mattoni posto frontalmente all’Enoteca Il Torchio, la seconda all’interno della galleria MOMUS ispirata dallo scorrere del tempo e delle stagioni della vita.
La videoinstallazione “Borgo Vecchio” prevede, come da descrizione dell’autore, una proiezione geometricamente mirata all’interno di 6 cornici in legno vuote quadrate di dimensioni 100 X 100. Le cornici prenderanno magicamente vita con l’apparizione di personaggi storici del quartiere che racconteranno la loro storia attraverso immagini, foto e cartoline d’epoca con il supporto di 6 diverse voci narranti appartenenti a persone residenti attualmente nel Borgo che in qualche modo sono legate ai personaggi rappresentati: i figli o nipoti, persone che ne hanno raccolto l’eredità professionale e lavorativa o infine chi ha vissuto realmente la sua vita nel Borgo e ha voluto darne testimonianza diretta.
Si tratta di Giovanni Bernasconi, celebre genio tecnico e artigiano della bicicletta nonchè meccanico di Fausto Coppi; Suor Vittorina, una religiosa di origine sudamericana che si era prodigata per oltre un trentennio nell’educazione dei bambini presso l’Asilo Infantile Verna ancora oggi una delle istituzioni più attive nel Borgo; Matteo Migliore artigiano tra i primi ad insediarsi nel Borgo già nell’ 800 la cui bottega di materassaio e tappezziere è tuttora condotta con passione dal figlio Paolo; Don Cavallo per cinquant’anni parroco della Chiesa di San Alfonso, sacerdote estremamente impegnato e di notevole cultura che nel periodo bellico si prodigò con tenacia nel riparare i danni dei bombardamenti e nel salvare e proteggere partigiani e chi combatteva in clandestinità contro i nazifascisti; la signora Ernestina titolare del celebre ristorante Ratatui nato all’interno di un vecchio circolo operaio e dotato di un suggestivo dehor con pergolato ottimo per l’estate e Carla Levi che porterà la sua testimonianza del Borgo sotto i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
La seconda installazione interattiva è intitolata “Tempo Zero” e sarà allestita all’interno dei locali della galleria MOMUS.
Anche quest’opera è fortemente caratterizzata dalla dimensione narrativa. La struttura, sempre secondo la descrizione di Riccardo Mazza, consiste in un “cluster” di palloncini che saranno collocati leggermente fluttuanti in un angolo del locale con il corredo di una proiezione interattiva che capterà le voci degli ospiti presenti. Sui palloncini saranno proiettate immagini di foglie autunnali, che seguendo il cinetismo e le voci dei presenti in sala si animeranno come fossero animate dal vento.
Un evidente richiamo alla ciclicità del tempo e degli eventi ed alla dimensione del presente che non si può comprendere e sviluppare in chiave futura senza assimilare la lezione del passato.
In sintesi, la storia del Borgo Vecchio.
Edoardo Di Mauro, Presidente e Direttore Artistico del Museo d’Arte Urbana.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
16
dicembre 2009
Riccardo Mazza – Borgo Vecchio / Tempo Zero
16 dicembre 2009
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
MOMUS
Torino, Via Rocciamelone, 12/d, (Torino)
Torino, Via Rocciamelone, 12/d, (Torino)
Vernissage
16 Dicembre 2009, ore 18.30
Autore