Nuova Personale allo Spazio d’Arte L’Altrove di Francesca Mariotti, via dé Romei 38-Ferrara: sabato 12 Dicembre 2009, alle ore 17.30 si inaugura la mostra CITY LIFE di Gianni Cagnoni. La mostra sarà presentata dalla Dott.ssa Francesca Mariotti alla presenza dell’Artista. In tale occasione saranno esposti una quindicina di inediti lavori dell’artista, realizzati su materiali particolari e specificatamente studiati per i soggetti espressi. Le immagini ritraggono particolari della città di New York, piccoli microcosmi che simboleggiano un universo contemporaneo in disfacimento, nonostante la Bellezza che ne scaturisce indomita. Speranze per un futuro migliore a cui occorre tendere. Significativa anche l’installazione che verrà realizzata in side specific per l’occasione.

Aperitivo inaugurale per gli intervenuti.

La mostra durerà fino al 10 gennaio 2010.

Apertura prolungata anche al mattino dalle 11.00 alle 13.00 ed al pomeriggio dalle 16.00 alle 19.30. Domenica e giovedì chiuso in mattinata.



GIANNI CAGNONI

Nasce nel 1947 e vive e lavora a Rovigo e New York. Dopo una intensa attività pittorica fino agli anni '80, si dedica al disegno realizzando numerosi ritratti a matita e grafite dei personaggi che incontra durante lo svolgimento della sua attività professionale. Frequenta da sempre gallerie d'arte e musei nazionali ed internazionali nonché gli studi di alcuni amici artisti veneziani. Ritorna alla pittura nel 2000. Il continuo scambio di idee e le lunghe discussioni sull'arte contemporanea con gli amici artisti, unitamente alla costante frequentazione di musei e gallerie d'arte di tutto il mondo, fanno sì che Gianni Cagnoni trovi il modo di esprimere la sua carica emotiva interiore realizzando una prima serie di quadri denominata "Mutazioni" la cui ispirazione deriva da una suggestione naturalistica correlata alla sua esperienza di vita. La sua arte rivela anche un aspetto antinaturalistico trascinando l'osservatore nell'ambito delle proprie emozioni e dei propri ricordi e conducendolo, dopo un primo momento, verso una sensibilità astratta. L'immagine diventa zona di confine, luogo di convergenza fra tensione interna ed esterna, volta a raggiungere un punto di equilibrio fra la visione e il sentimento, tra la rappresentazione e la percezione. Ciò lo si avverte specialmente nelle "Mutazioni" e nelle serie successive nominate "Isole" e "Rifiuti" dove l'alterazione dei colori, che potrebbe suggerire spazi reali, rappresenta il risultato di una interpretazione psicologica unitamente al tentativo di rendere il linguaggio più mentale. L'artista utilizza il colore secondo piani orizzontali in cui si può riconoscere un sottosuolo organico, solcato da graffi e striature che sembrano alludere ad uno scavo in sé e ad un confronto fra l'interiorità e l'esteriorità della vita.