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Stefano Goina – Oil Killed Stencil
Aprirà a Trieste in via Torino 13 Urbanwear, nuovo punto vendita di moda casual di classe. A sottolineare l’inaugurazione di uno spazio commerciale arredato a sorpresa con taglio innovativo e surreale, avrà luogo la vernice della mostra personale dell’artista Stefano Goina, giovane promessa dell’arte triestina, intitolata Oil Killed Stencil.
Comunicato stampa
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Sabato 12 dicembre dalle ore 16.30 in poi aprirà a Trieste in via Torino 13 Urbanwear, nuovo punto vendita di moda casual di classe. A sottolineare l’inaugurazione di uno spazio commerciale arredato a sorpresa con taglio innovativo e surreale, avrà luogo la vernice della mostra personale dell’artista Stefano Goina, giovane promessa dell’arte triestina, intitolata Oil Killed Stencil. L’evento sarà sottolineato da un’inedita performance di luce e musica ideata dall’architetto Marianna Accerboni, che introdurrà anche la mostra con una prolusione critica: sulla facciata del palazzo la light designer triestina proietterà in dissolvenza numerosissimi graffiti luminosi realizzati da giovani di tutto il mondo, mentre nella via verrà diffusa musica hip hop e rap. La mostra di Stefano Goina rimarrà visitabile fino al 16 gennaio (orario: da martedì a sabato 9.00 - 13.00 / 15.30 -19.30).
L’esposizione da Urbanwear - scrive Accerboni - s’intitola Oil killed stencil, per simbolizzare la graduale e progressiva introduzione da parte dell’artista della pittura ad olio nelle sue opere, che recentemente erano realizzate attraverso la tecnica dello stencil, divenuta fondamentale nell’ambito della street art. In ciascun lavoro l’olio prende in buona parte il sopravvento sullo stencil, realizzato su una base di acrilico, e rappresenta una sorta di valore aggiunto.v
Giovane artista contemporaneo Goina “fotografa” e reinterpreta la realtà con il pennello, componendo fantastiche, giocose e stranianti visioni, come quelle con cui ha originalmente e vivacemente “affrescato” lo spazio Urbanwear, usando il rullo, gli spray, alcuni tocchi di pennello e interventi di maxi collage. Con tali mezzi l’artista evoca nei suoi lavori una sorta di surrealismo del duemila, connotato da una tendenza iperrealista, neofigurativa e postmoderna.
All’interno di Urbanwear compaiono due estese opere murali del giovanissimo artista: una rappresenta una figura femminile alla guida di una Cinquecento vera, il cui muso con i fari illuminati da leds e metà della carrozzeria fuoriescono dalla parete, l’altra riproduce una spiaggia hawaiana con un surfista e un Tiki Bar, dove bere cocktail esotici. Sono racconti visivi, inediti e divertenti, espressi da Goina con reminescenze da fumetto e da graffitaro di livello, che hanno ispirato la performance di luce esterna e la scelta di musiche hip hop e rap.
L’uso di colori vivaci e brillanti e la capacità compositiva e grafica rappresentano le caratteristiche precipue del pittore, promettente talento per molti versi autodidatta. L’interno del negozio sarà anche illuminato da una serie di pannelli con fibre ottiche e da un’originale lampada tipo piantana a forma di manichino rivestito di graffiti. Alle pareti saranno esposte le opere dal taglio originale e brillante create dall’artista proprio per questo evento, le quali testimoniano un aspetto importante e significativo del linguaggio artistico giovanile d’avanguardia, che trova le proprie radici lontane nel ritorno alla pittura e alla figurazione promosso negli anni settanta dalla Transavanguardia del critico Achille Bonito Oliva per reagire all’eccesso di sperimentazione che caratterizzava quel periodo. Una tendenza, comunque, quella della Transavanguardia e anche l’orientamento creativo dell’artista, che, pur rivalutando strumenti tradizionali quali i pennelli, i colori a olio e gli acrilici (cui Goina aggiunge lo stencil), non si attesta tuttavia all’interno di modi e linguaggi troppo convenzionali.
In un’epoca prevalentemente tecnologica - conclude Accerboni - Goina promuove il valore della manualità e della figurazione guidate da una creatività connotata da estro fantastico e capacità di apprezzare attraverso i colori e una prospettiva particolare, il sapore intenso e strano della vita.
Stefano Goina, triestino, classe 1986, si è formato frequentando la sezione di decorazione pittorica dell’Istituto Statale d’Arte E. e U. Nordio della città natale, per il quale ha ideato nel 2005 il logo del cinquantenario. Ha realizzato lavori di decorazione pittorica, tra cui due pannelli per l’Ospedale Burlo Garofalo di Trieste, e vari progetti grafici, tra i quali quello per i manifesti, gli inviti e il catalogo della mostra internazionale d’arte giovanile Artefatto, cui partecipa annualmente nel capoluogo giuliano. Nel 2006 viene premiato dalla Provincia di Trieste con una borsa di studio in merito alla creatività e nel 2009 ha vinto il primo premio al 23° Concorso Lilian Caraian per le arti figurative.
Marianna Accerboni, scenografo e critico d’arte e d’architettura, già allieva e collaboratrice del grande scenografo Luciano Damiani, idea e organizza, in qualità di curatore e di progettista dell’allestimento e della linea grafica, mostre ed eventi d’arte in Italia e all’estero (Roma, Firenze, Trieste, Bruxelles, Austria, ecc.), in cui, alla competenza critica commistiona inediti interventi di luce, che realizza con l’ausilio delle più sofisticate tecnologie.
Dalla metà degli anni Novanta lavora infatti sul tema della luce, nel cui ambito ha ideato scenografie d’avanguardia da realizzarsi attraverso raggi laser, allestimenti e scenografie di luce per concerti, spettacoli teatrali e mostre d’arte ed eventi multimediali e di luce per spazi urbani e musei. Ha esposto abiti-scultura e di luce, bozzetti per scene e costumi e installazioni luminose in gallerie d’arte e teatri in Italia e all’estero.
L’esposizione da Urbanwear - scrive Accerboni - s’intitola Oil killed stencil, per simbolizzare la graduale e progressiva introduzione da parte dell’artista della pittura ad olio nelle sue opere, che recentemente erano realizzate attraverso la tecnica dello stencil, divenuta fondamentale nell’ambito della street art. In ciascun lavoro l’olio prende in buona parte il sopravvento sullo stencil, realizzato su una base di acrilico, e rappresenta una sorta di valore aggiunto.v
Giovane artista contemporaneo Goina “fotografa” e reinterpreta la realtà con il pennello, componendo fantastiche, giocose e stranianti visioni, come quelle con cui ha originalmente e vivacemente “affrescato” lo spazio Urbanwear, usando il rullo, gli spray, alcuni tocchi di pennello e interventi di maxi collage. Con tali mezzi l’artista evoca nei suoi lavori una sorta di surrealismo del duemila, connotato da una tendenza iperrealista, neofigurativa e postmoderna.
All’interno di Urbanwear compaiono due estese opere murali del giovanissimo artista: una rappresenta una figura femminile alla guida di una Cinquecento vera, il cui muso con i fari illuminati da leds e metà della carrozzeria fuoriescono dalla parete, l’altra riproduce una spiaggia hawaiana con un surfista e un Tiki Bar, dove bere cocktail esotici. Sono racconti visivi, inediti e divertenti, espressi da Goina con reminescenze da fumetto e da graffitaro di livello, che hanno ispirato la performance di luce esterna e la scelta di musiche hip hop e rap.
L’uso di colori vivaci e brillanti e la capacità compositiva e grafica rappresentano le caratteristiche precipue del pittore, promettente talento per molti versi autodidatta. L’interno del negozio sarà anche illuminato da una serie di pannelli con fibre ottiche e da un’originale lampada tipo piantana a forma di manichino rivestito di graffiti. Alle pareti saranno esposte le opere dal taglio originale e brillante create dall’artista proprio per questo evento, le quali testimoniano un aspetto importante e significativo del linguaggio artistico giovanile d’avanguardia, che trova le proprie radici lontane nel ritorno alla pittura e alla figurazione promosso negli anni settanta dalla Transavanguardia del critico Achille Bonito Oliva per reagire all’eccesso di sperimentazione che caratterizzava quel periodo. Una tendenza, comunque, quella della Transavanguardia e anche l’orientamento creativo dell’artista, che, pur rivalutando strumenti tradizionali quali i pennelli, i colori a olio e gli acrilici (cui Goina aggiunge lo stencil), non si attesta tuttavia all’interno di modi e linguaggi troppo convenzionali.
In un’epoca prevalentemente tecnologica - conclude Accerboni - Goina promuove il valore della manualità e della figurazione guidate da una creatività connotata da estro fantastico e capacità di apprezzare attraverso i colori e una prospettiva particolare, il sapore intenso e strano della vita.
Stefano Goina, triestino, classe 1986, si è formato frequentando la sezione di decorazione pittorica dell’Istituto Statale d’Arte E. e U. Nordio della città natale, per il quale ha ideato nel 2005 il logo del cinquantenario. Ha realizzato lavori di decorazione pittorica, tra cui due pannelli per l’Ospedale Burlo Garofalo di Trieste, e vari progetti grafici, tra i quali quello per i manifesti, gli inviti e il catalogo della mostra internazionale d’arte giovanile Artefatto, cui partecipa annualmente nel capoluogo giuliano. Nel 2006 viene premiato dalla Provincia di Trieste con una borsa di studio in merito alla creatività e nel 2009 ha vinto il primo premio al 23° Concorso Lilian Caraian per le arti figurative.
Marianna Accerboni, scenografo e critico d’arte e d’architettura, già allieva e collaboratrice del grande scenografo Luciano Damiani, idea e organizza, in qualità di curatore e di progettista dell’allestimento e della linea grafica, mostre ed eventi d’arte in Italia e all’estero (Roma, Firenze, Trieste, Bruxelles, Austria, ecc.), in cui, alla competenza critica commistiona inediti interventi di luce, che realizza con l’ausilio delle più sofisticate tecnologie.
Dalla metà degli anni Novanta lavora infatti sul tema della luce, nel cui ambito ha ideato scenografie d’avanguardia da realizzarsi attraverso raggi laser, allestimenti e scenografie di luce per concerti, spettacoli teatrali e mostre d’arte ed eventi multimediali e di luce per spazi urbani e musei. Ha esposto abiti-scultura e di luce, bozzetti per scene e costumi e installazioni luminose in gallerie d’arte e teatri in Italia e all’estero.
12
dicembre 2009
Stefano Goina – Oil Killed Stencil
Dal 12 dicembre 2009 al 16 gennaio 2010
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
URBANWEAR
Trieste, Via Torino, 13, (Trieste)
Trieste, Via Torino, 13, (Trieste)
Orario di apertura
da martedì a sabato 9.00 - 13.00 / 15.30 -19.30
Vernissage
12 Dicembre 2009, ore 16.30
Autore
Curatore