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fino al 14.II.2011 Matt Leines Milano, Patricia Armocida
milano
Cyborg e sacrifici umani. Temibili guerrieri maya (ma potrebbero anche essere assiri) e divagazioni dal sapore lisergico. Tra musica e arte s'intreccia il filo di una nuova estetica americana...
i sistemi solari che costellano oggi la galassia pop dell’arte a stelle
e strisce. Uno, in particolare, si diverte a buttare nello shaker un
interesse ormai storicizzato per le icone della società dei consumi (e qui il
discorso si farebbe lungo e complesso, partendo da Liechtenstein e Warhol),
un’indagine intensa intorno al linguaggio della grafica e una grassa congerie
di riferimenti iconografici, che ammicca – più o meno ruffiana – al meltin’
pot, alla stratificazione di mitologie e filosofie sia autoctone che
d’importazione.
Capita
nell’arte visuale e capita nella musica, con il fecondo movimento del New Weird
America: variamente etichettato come folk psichedelico o più generalmente
indie-folk; capita a maggior ragione quando l’artista è anche musicista o
viceversa. Vedi i casi di Bianca Casady o Devendra Banhart.
Entrambi, non a caso, protagonisti di show (passati o futuri) negli
spazi milanesi di Patricia Armocida, che oggi aggiunge un nuovo tassello alla
nostra percezione del ricco mosaico di arte americana accogliendo la prima
personale italiana di Matt Leines (Paterson, New Jersey, 1980; vive a
Philadelphia).
Non
una rockstar ma un artista visuale fatto e finito, che si muove
sull’unico esclusivo palcoscenico della figurazione. Un panorama che un altro
giovane illustratore come Taylor McKimens, cooptato in veste di critico,
ha giustamente incastrato in un orizzonte “medievale e arcaico”,
focalizzandosi sul lavoro di reimpasto che Leines fa di modelli attinti dalla
cultura pre-colombiana. Il caso più lampante sta nella serie di You are
forgiven: brutalmente bidimensionale, placidamente selvaggia, ingenuamente
profonda. In una parola, potremmo dire, mitologica: di un sincretismo mitico,
però, che induce al legame tra Vecchio e Nuovo Mondo.
E
porta progressivamente, in altri lavori, alla radicalizzazione: Leines si
trasforma in un Omero in acido; le nubi continuano a squarciarsi, ma l’occhio
della divinità – fisso – si cerchia di un reticolo di vene arrossate. Si
contorna, con scelte che forzano a volta la mano fino a sfiorare l’estetica
naif, di una moltitudine di agganci alla politica e all’attualità, giocando con
le capacità di lettura di un osservatore che si trova ingoiato nel vortice di
una creatività dirompente. Un po’ come accade con la caustica satira sociale
dei comics politici di Tom Tomorrow.
Un
progetto chiaro eppure disinvolto, quello di Leines, che poggia su basi davvero
solide: intenso il lavoro di grafica nell’inedito Untitled (Tree drawing
with painted frame); tra i suoi primi pezzi, certamente quello che più sa
dimostrare potenziale di visione e gusto nella composizione. Oltre a una mano
che, al pari di quella di altri giovani artisti americani (tra gli ultimi di
passaggio in Italia, proprio a Milano, Andrew Schoultz) rivendica la
propria educazione: non di soli graffiti e bombolette vive l’arte
d’oltreoceano.
Deposta la chitarra imbracciato il
pennello: rockers all’opera!
Leines di passaggio in collettiva a Perugia
francesco
sala
mostra
visitata il 29 gennaio 2011
dal
25 novembre 2010 al 14 febbraio 2011
Matt
Leines – Time Before Time
Galleria
Patricia Armocida
Via
Bazzini, 17 (zona Piola) – 20131 Milano
Orari:
da martedì a sabato ore 11.30-13 e 15.30-19
Ingresso
libero
Info:
tel. +39 02 36519304; galleriapatriciaarmocida@gmail.com; www.galleriapatriciaarmocida.com
[exibart]