Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Federico Zuccari (1539/40–1609) – Innocente e calunniato
Nel quarto centenario della sua morte, gli viene dedicata la mostra Innocente e calunniato. Federico Zuccari (1539/40 – 1609) e le vendette d’artista, a cura di Cristina Acidini e Elena Capretti, che presenta al grande pubblico degli Uffizi i temi artistici di polemica e di vendetta che numerosi artisti e soprattutto lo Zuccari usarono, fra il tardo Quattrocento e il Seicento e oltre, per dichiararsi innocenti a fronte di calunnie e ingiustizie vere o presunte.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Come pittore Federico Zuccari, nato nel ducato di Urbino verso il 1540 e morto ad Ancona nel 1609, rimase schiacciato tra contemporanei sommi quali Tiziano, Tintoretto, i Carracci, Caravaggio e oggi è ben lontano dalla loro notorietà. Ma nella promozione sociale dell’artista, fenomeno profondamente legato al Rinascimento, esercitò un ruolo fondamentale di teorico e divenne addirittura un vivente manifesto delle proprie convinzioni, anche correndo rischi e pagando di persona fino a sentirsi un perseguitato, paragonabile a Esopo e a Dante.
Nel quarto centenario della sua morte, gli viene dedicata la mostra Innocente e calunniato. Federico Zuccari (1539/40 – 1609) e le vendette d’artista, a cura di Cristina Acidini e Elena Capretti, che presenta al grande pubblico degli Uffizi i temi artistici di polemica e di vendetta che numerosi artisti e soprattutto lo Zuccari usarono, fra il tardo Quattrocento e il Seicento e oltre, per dichiararsi innocenti a fronte di calunnie e ingiustizie vere o presunte.
Si tratta di soggetti come “la Verità rivelata dal Tempo e sottratta dall’Invidia”, “il trionfo della Virtù”, “il trionfo di Minerva sui Vizi”, “la Calunnia”. Quest’ultimo tema, in particolare, ebbe una notevole fortuna figurativa: era di origine letteraria, perché risale a Luciano (Samòsata, 120 circa – Atene, 180 circa), scrittore dell’Antichità che narra le vicende del grande pittore Apelle che, essendo ingiustamente accusato da calunniatori presso il re egiziano Tolomeo, dipinse per primo questo soggetto con gran numero di personificazioni allegoriche. Inclusa da Leon Battista Alberti fra gli esempi di storia adatti alla trasposizione pittorica, la “Calunnia” fu dipinta da grandi artisti, quali Sandro Botticelli e Leonbruno, e ripresa da Zuccari contro il cardinal Farnese.
Ma l’ospite d’onore della mostra, che è imperniata sul patrimonio di disegni e stampe dello Zuccari agli Uffizi, è un perfido quadro raffigurante in versione ridotta la cosiddetta Porta Virtutis, la monumentale composizione allegorica che nel 1581 causò al suo autore l’ira del pontefice Gregorio XIII e il temporaneo esilio da Roma.
Riemerso dopo tre secoli di oblio nella collezione Bruschi d’Anna a Firenze e, dopo l’acquisto da parte dello Stato, assegnato alla Galleria Nazionale delle Marche a Urbino, il quadro rappresenta la contrapposizione tra virtù e vizio, tra sapienza e ignoranza, tra arte e incapacità di comprendere l’arte. In questa scenografia complicata e alquanto sinistra, i contemporanei decifrarono senza difficoltà un attacco dello Zuccari a un suo ex committente, funzionario della corte papale. Da qui la denuncia, il processo, l’esilio..
Presentare il quadro a Firenze – dove non è mai stata esposto – pare un degno omaggio a un pittore che si mise al servizio del granduca Francesco I per completare il Giudizio Universale nella Cupola del Duomo, iniziato da Giorgio Vasari (circa 2.400 mq di pittura murale), e a Firenze ebbe casa e amici, pur seguendo poi la sua sorte di artista itinerante, destinatario di grandi omaggi e vittima di grandi disavventure.
La mostra si compone di oltre 60 opere, in prevalenza disegni, oltre a stampe, dipinti e volumi.
Nel quarto centenario della sua morte, gli viene dedicata la mostra Innocente e calunniato. Federico Zuccari (1539/40 – 1609) e le vendette d’artista, a cura di Cristina Acidini e Elena Capretti, che presenta al grande pubblico degli Uffizi i temi artistici di polemica e di vendetta che numerosi artisti e soprattutto lo Zuccari usarono, fra il tardo Quattrocento e il Seicento e oltre, per dichiararsi innocenti a fronte di calunnie e ingiustizie vere o presunte.
Si tratta di soggetti come “la Verità rivelata dal Tempo e sottratta dall’Invidia”, “il trionfo della Virtù”, “il trionfo di Minerva sui Vizi”, “la Calunnia”. Quest’ultimo tema, in particolare, ebbe una notevole fortuna figurativa: era di origine letteraria, perché risale a Luciano (Samòsata, 120 circa – Atene, 180 circa), scrittore dell’Antichità che narra le vicende del grande pittore Apelle che, essendo ingiustamente accusato da calunniatori presso il re egiziano Tolomeo, dipinse per primo questo soggetto con gran numero di personificazioni allegoriche. Inclusa da Leon Battista Alberti fra gli esempi di storia adatti alla trasposizione pittorica, la “Calunnia” fu dipinta da grandi artisti, quali Sandro Botticelli e Leonbruno, e ripresa da Zuccari contro il cardinal Farnese.
Ma l’ospite d’onore della mostra, che è imperniata sul patrimonio di disegni e stampe dello Zuccari agli Uffizi, è un perfido quadro raffigurante in versione ridotta la cosiddetta Porta Virtutis, la monumentale composizione allegorica che nel 1581 causò al suo autore l’ira del pontefice Gregorio XIII e il temporaneo esilio da Roma.
Riemerso dopo tre secoli di oblio nella collezione Bruschi d’Anna a Firenze e, dopo l’acquisto da parte dello Stato, assegnato alla Galleria Nazionale delle Marche a Urbino, il quadro rappresenta la contrapposizione tra virtù e vizio, tra sapienza e ignoranza, tra arte e incapacità di comprendere l’arte. In questa scenografia complicata e alquanto sinistra, i contemporanei decifrarono senza difficoltà un attacco dello Zuccari a un suo ex committente, funzionario della corte papale. Da qui la denuncia, il processo, l’esilio..
Presentare il quadro a Firenze – dove non è mai stata esposto – pare un degno omaggio a un pittore che si mise al servizio del granduca Francesco I per completare il Giudizio Universale nella Cupola del Duomo, iniziato da Giorgio Vasari (circa 2.400 mq di pittura murale), e a Firenze ebbe casa e amici, pur seguendo poi la sua sorte di artista itinerante, destinatario di grandi omaggi e vittima di grandi disavventure.
La mostra si compone di oltre 60 opere, in prevalenza disegni, oltre a stampe, dipinti e volumi.
05
dicembre 2009
Federico Zuccari (1539/40–1609) – Innocente e calunniato
Dal 05 dicembre 2009 al 28 febbraio 2010
arte antica
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GABINETTO DISEGNI E STAMPE DEGLI UFFIZI
Firenze, Piazzale Degli Uffizi, 1, (Firenze)
Firenze, Piazzale Degli Uffizi, 1, (Firenze)
Biglietti
Accesso alla mostra con il biglietto per la Galleria degli Uffizi: fino al 13 .12. 2009 intero € 10.00, ridotto
€ 5.00 per i cittadini dell’U. E. tra i 18 ed i 25 anni. Dal 14 dicembre 2009: intero € 6.50, ridotto €. 3.25
Gratuito per i cittadini dell’U. E. sotto i 18 e sopra i 65 anni
Orario di apertura
Martedì – Domenica, ore 8.15 - 18.50
Chiuso il lunedì , 25 dicembre, 1 gennaio
Vernissage
5 Dicembre 2009, ore 17 San Pier Scheraggio (Galleria degli Uffizi)
Ufficio stampa
CAMILLA SPERANZA
Autore
Curatore