Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Per Incanto
La mostra-evento degli artisti Fiorella Iori, Marisa Settembrini, Chiara Silva e Ariel Soulè dal titolo “Per incanto” è promossa dallo Studio di Arti Visive Comerio, punto di riferimento significativo nella planimetria artistica di una città fortemente europea come Milano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Scrive Carlo Franza: “L' annuale appuntamento invernale, ormai storico, nello studio artistico milanese di artiste di chiara fama, è occasione sia di una mostra particolare, sia di scambio di auguri di fine anno e di brindisi al nuovo. Quest'anno poi l'incontro cade con il recente ricevimento del Papa dato agli artisti e la cornice data alla “bellezza”, ovvero a quel valore estetico che purtroppo da qualche decennio si è perduto, dando spazio a una cultura fredda e distaccata, a simbologie primitive e ad affinità diverse e imperfette proprio perche locate in un panorama globalizzato.
Non dimentichiamo che l'arte occidentale, quella che nei secoli ha dato un senso alla libertà e all'intelligenza, come “per incanto” si lascia sempre guardare come un'indiziale prima sillaba, pur attraversata da vento e fuoco; e si fa ancora oggi linguaggio amato, sorprendente, immediato e comunicativo, che sconvolge per la sua singolarità, e per essere specchio delle persone nell'orizzonte amoroso.
Ora, nella mia lunga attività di critico mi sono andato sempre più convincendo che al di là di ogni teoria, estetica, manifesto e programma, la bellezza e il clima di incanto che fuoriescono dall'opera sono i punti assoluti del confronto. Lo dico senza mezzi termini, giacche ogni ricerca votata all'immagine iconica e aniconica, attraversata dalla storia e dal proprio tempo, ossia dal vissuto e dalla quotidianità, trova una cornice, un'aura, un alone di grazia, una bellezza, anzi determinando non una bellezza assoluta e irripetibile quanto più bellezze capaci di lasciare il segno del proprio tempo, quello stile tipico, forte, marcato, identitario, classico o futurista, che in arte ha caratterizzato sia l'arte greca come l'arte contemporanea. Ora la proposizione in mostra di quattro artisti artefici dell'arte contemporanea, Fiorella Iori, Chiara Silva, Marisa Settembrini e Ariel Soulè pone in essere non solo una scelta di fondo che è quella del critico che seleziona secondo i propri gusti e le proprie idealità, ma lascia trasparire la laboriosità forte di ogni nome e l'allusività del proprio forziere che aiuta a capire sensibilità ed estasi . I volti, le conversazioni di sguardi e la sensualità dei fiori della Fiorella Iori; le icone-finestre carpite da ogni tempo antico e presente che transitano tra nuvole di colore della Marisa Settembrini; gli infiniti celestiali e burrascosi descritti da materie e colori della Chiara Silva; eppoi il mondo destrutturato e ricostruito da Ariel Soulè come una favola aristocratica che fa accendere la fiaccola della vita.
Ed ecco che proprio per incanto il loro lavoro si carica di vita e di morte, di grazia e di destino, di condizione e di noia, di volo e di speranza, di svolta e di avanguardia, di segno e di macchia, di lussuria e di spirito, di respiro e di leggi, di emozioni e di affetti, di mitologie e di costruzioni simboliche. Il loro lavoro è da eroi, perchè creano opere che sfuggono al tempo e all'apparire, si portano in un angolo di cielo, e si fanno specchio di forme di vita prossime o meno alla natura naturans; ma anche altro, se le circostanze della vita, della poesia, della storia, della filosofia e dell'arte, le rendono depositarie della bellezza.
Cenni biografici degli artisti in mostra
Fiorella Iori è nata a Cecina nel 1949. Dopo il diploma al liceo Artistico di Carrara e all’Accademia di Belle Arti di Firenze si trasferisce a Milano, dove oggi vive, opera ed è titolare di cattedra al Liceo Artistico di Brera. Inizia la sua attività ancora sotto la guida del maestro Fernando Farulli, con il quale pubblica una raccolta di grafiche dal titolo “La donna oggi” con poesie di Fabrizio Parrini. La sua naturale inclinazione alla figurazione la vedono partecipe, inizialmente, nell’editoria, con case editrici come Mondatori, Fabbri, De Agostini, per le quali ha prodotto importanti illustrazioni.
Presente in numerose raccolte d’Arte Contemporanea nazionali e internazionali: tra le ultime acquisizioni quelle del Museo Civico di Ruffano, del Museo Internazionale Mariano MIMAC, della raccolta d’Arte Contemporanea Comune di Tricase. Nell’aprile ’99 la rivista Leaderschip Medica dedica alla sua arte un importante articolo a più pagine e in due lingue. Nel 2000 il Centro Studi Stendhaliano del Comune di Milano acquisisce, con una bellissima mostra, un insieme di sue opere incisorie. Numerose le mostre personali e le partecipazioni: di grande successo di critica la mostra “Aurea” allestita nella Rotonda di San Carlo al Corso, Milano, nel febbraio 2002: un suo lavoro in mostra è stato pubblicato sul quotidiano “Il Giornale”. Il 2005 la vede impegnata in una mostra a Firenze con l’adesione del Ministero dei Beni Culturali e in un omaggio a Vincenzo Ciardo sul tema dell’albero. Nello stesso anno è presentata dal critico Carlo Franza nella monografia dedicata al Disegno Italiano, e nell’Annuario Comed. In questo periodo è soprattutto alla figura femminile che l’artista indirizza la sua ricerca instancabile mediante una pittura allusiva e simbolica con volti seminascosti e nudi femminili, coperti in parte da drappeggi che celano il “dentro” e richiamano le pieghe nascoste dell’animo. Significative di questo percorso sono le personali “Costellazioni”al Club Conti di Milano e “Bizzarro almanacco” all’Otel Ristotheatre di Firenze nel 2006; un’installazione dal titolo “La scuola dello sguardo” al Creative Council di Milano nel 2007; “Di scena in scena” con il Comune di Melzo, “Intime tracce” alla Brambati Arte di Vaprio D’Adda, e “Disputa sulla bellezza” al Plus Florence, nel 2008. Una ricerca più rivolta al macro e al fiore apre questo ultimo periodo; e sempre nel 2008 è presente alle installazioni “Solstizio d’estate” e “Un dialogo col cielo” dello Studio di Arti visive Comerio” di Milano. Nel 2009 è presente, ancora con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. E’ del maggio di quest’anno il nuovo articolo sulla rivista Leaderchip Medica, la partecipazione alla Rassegna d’Arte Contemporanea “Nuovi Scenari” a Teglio (Sondrio) nel mese di luglio e dal mese di novembre la personale “Conversazioni di sguardi” al Plus Florence di Firenze. Di lei hanno scritto illustri critici e storici dell’Arte, tra cui Carlo Franza.
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera, a Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana.
Ha vinto il Premio Lyceum per la grafica nel 1984,il Premio Cortina nel 1994 per la pittura, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio e il Premio Milano nel 1996. Negli ultimi anni Ottanta è stata presente a Milano, al Palazzo Sormani con una mostra di incisioni e nel 1991 il Comune le dedica una importante mostra nel Museo di Milano. Nel 1995, diciotto dipinti sul tema del Paradiso dantesco sono esposti all’Oratorio della Passione della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano e nello stesso anno, quarantasei opere sono esposte all’Università Bocconi. E’invitata alla VI e alla VII Triennale dell’incisione italiana e alla XXXII Biennale d’Arte di Milano con sei dipinti nella sezione del ritratto. Nel dicembre 1997 è invitata alla V Biennale d’Arte di Cremona con tre grandi opere nella sezione del racconto, insieme a Tadini e Adami. Nel 1998 partecipa, su invito, alla mostra “Il giardino della ceramica” a Pietrasanta e alla mostra “Vergine, Madre, Regina” presso la Fondazione Mons. Bello. Sempre nel 1998 è invitata alla mostra “La soglia del silenzio” e nel 1999 alla mostra “Le stagioni della luce” nella galleria Lazzaro by Corsi di Milano, ambedue a cura del critico Carlo Franza. Numerose le mostre personali in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto) e all’estero (New York, Monaco di Baviera, Dusseldorf), e le partecipazioni a importanti rassegne. E’ presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Per questi ultimi vale ricordare le recenti acquisizioni al Civico Museo del Disegno di Salò (BS), 1993; al M.I.M.A.C. (Museo Internazionale Mariano di Arte Contemporanea) presso la Fondazione Mons. A. Bello di Alessano (LE), 1998, alla Civica Raccolta di Arte Contemporanea di Ruffano (LE), 1998,e al Civico Museo all’Aperto della Scultura di Martano(Le) nel 2004 con la “Porta della Luna”. Negli ultimi anni che chiudono il Millennio si dedica ad un racconto ove la scrittura transita nella pittura, in un trittico di mostre milanesi (Blanchaert Antiquariato, Chiesa Antiquariato) che culminano nella Rotonda di San Carlo al Corso. Nel 2003 viene collocata una sua grande Croce nel Santuario di San Vito a San Vito Lo Capo in Sicilia. Nello stesso anno espone a Sondrio in Palazzo Martinengo, poi ad Alcamo dai Maestri Evola e a Roma al Centrale Ristotheatre; per poi essere nel 2004 a New York, ancora a Milano con una mostra promossa dalla Provincia nello Spazio Guicciardini e a Roma in Vaticano, chiamata da Giovanni Paolo II per eseguire un grande ritratto che è andato, dopo la sua morte, nella cattedrale della città natale del Pontefice in Polonia. Gli ultimi anni la vedono impegnata nuovamente nel tema del racconto con installazioni all’Otel Ristotheatre nel 2005 e 2006, al Palazzo Borghese (FI) nel 2007 e 2008. Al Creative Council di Milano espone nel 2008 l’installazione “Sussurrando la libertà”, e nell’estate è invitata dall’Amministrazione di Loreto con la mostra “Alla corte del tempo” nel Bastione Sangallo. Partecipa a Milano al Circolo della stampa nella rassegna “Panorama Italiano” e allo Studio Comerio con “Canto per Eva” e un esempio di Pont Art e ancora “Solstizio d’inverno”. Nel 2009 è a Firenze dove al Plus Florence, presenta la mostra “Viaggio in Europa”. Nell’estate 2009 l’Amministrazione Comunale di Teglio le ordina in città una mostra personale, partecipando anche a “Nuovi Scenari” una prestigiosissima rassegna dislocata in più luoghi cittadini e curata da Carlo Franza. Ha inoltre elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson, a Carlo Franza, da Armando Ginesi a Virgilio Guzzi e a Montalto, dalla Muritti a Ponente, da Russoli a Sanesi, da Evelina Schatz a Walter Schonenberg,da Fulvio Papi a Marco Valsecchi.
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, vive a Novate Milanese, lavora a Milano. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ma la sua prima mostra personale è a Milano allo Studio di Arti Visive Comerio nel 2008, imposta dall’illustre Storico e Critico Prof. Carlo Franza che ne cura il catalogo e il testo dal titolo “Nel ritmo degli echi”. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Ancora nel 2008, ha partecipato con una personale all’interno delle quattro mostre in programma per “Frontiera” un progetto artistico internazionale a cura del Prof. Carlo Franza presso il Plus Florence a Firenze e a Milano alle mostre “ Solstizio d’estate” e “Un Dialogo col cielo”, promosse dallo Studio di Arti Visive Comerio. Sempre a Milano ha partecipato alla mostra collettiva “Panorama Italiano” presso il Circolo della Stampa. Nel 2009 si tiene la seconda mostra personale dal titolo “Il Paradiso del mutamento” a Roma, presso il Centrale Ristotheatre . Nel 2009 è presente, ancora con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. Ha partecipato, su invito del prof. Carlo Franza, alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari” nel mese di luglio 2009; ed è presente a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo” tra l’autunno 2009 e la primavera 2010. Significative presenze sono programmate, grazie alla curatela dell’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, tra 2010 e 2011. Il suo nome già appare sulla stampa italiana come una delle giovani promesse artistiche più vivaci dell’oggi.
Ariel Soulè è nato a Buenos Aires, vive e lavora a Milano e a Los Angeles. Nel 1967 si trasferisce in Europa dove studia alla Escuela Masana de Arte di Barcellona. Nel 1970 arriva a Milano dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. Terminati gli studi inizia la sua attività di pittore esponendo in gallerie private e spazi pubblici in Italia e all’estero. Nel 1984 in collaborazione con il fotografo Luigi Ghiri e i percussionisti della Scala produce Guerra e Pace, performance multimediale, in via Montenapoleone a Milano e nelle vie limitrofe. Nel 1989 la Metropolitana di Roma gli mette a disposizione 42 stazioni del metro, utilizzate come un’unica lunga galleria dove espone 1200 manifesti di grandi dimensioni e diversi soggetti ideati ad hoc. Dal 1990 al 1992 risiede a New York dove realizzerà la serie Lillas Pastià caratterizzata da una nuova struttura di elementi essenziali e puri. Nel 1992 espone Paradigma al Palazzo dei Diamanti a Ferrara, mostra curata da Renato Barilli. Nel 1994 la Galleria d’Arte Moderna di Gallarate organizza l’Antologica 73/93 dedicata al lavoro degli ultimi 20 anni di attività. Nel 1995 realizza con Studio Azzurro l’installazione Reflections in piazza del Duomo a Milano. Nel 2001 la Galleria d’Arte Moderna di Spoleto presenta la mostra Labirinthos in occasione del Festival internazionale. Dal 2002 lavora tra Milano e Los Angeles dove inizia la collaborazione con Simon Toparovsky. I due artisti, oltre a lavorare singolarmente, hanno messo a punto un progetto comune definito CHIASMO attuando una inedita sinergia fra pittura e scultura. Da questa esperienza sono nate le mostre LA COSTITUZIONE AMERICANA alla Fondazione Metropolitan di Milano, EVITA’S PERFECT FALL al Palazzo Comunale
di Teglio e QUI DEL DICIBILE all’Incoronata di Napoli.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia).Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente . Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea,Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista,critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli ,oggi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995 ,il Premio Bormio nel 1996,il Premio Milano nel 1998 e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000, di cui è oggi presidente di giuria.
Interveranno con una performance la cantante Olivera Mercurio, Lorenzo Barbagli al violino, Manuel Marcias alla chitarra.
Non dimentichiamo che l'arte occidentale, quella che nei secoli ha dato un senso alla libertà e all'intelligenza, come “per incanto” si lascia sempre guardare come un'indiziale prima sillaba, pur attraversata da vento e fuoco; e si fa ancora oggi linguaggio amato, sorprendente, immediato e comunicativo, che sconvolge per la sua singolarità, e per essere specchio delle persone nell'orizzonte amoroso.
Ora, nella mia lunga attività di critico mi sono andato sempre più convincendo che al di là di ogni teoria, estetica, manifesto e programma, la bellezza e il clima di incanto che fuoriescono dall'opera sono i punti assoluti del confronto. Lo dico senza mezzi termini, giacche ogni ricerca votata all'immagine iconica e aniconica, attraversata dalla storia e dal proprio tempo, ossia dal vissuto e dalla quotidianità, trova una cornice, un'aura, un alone di grazia, una bellezza, anzi determinando non una bellezza assoluta e irripetibile quanto più bellezze capaci di lasciare il segno del proprio tempo, quello stile tipico, forte, marcato, identitario, classico o futurista, che in arte ha caratterizzato sia l'arte greca come l'arte contemporanea. Ora la proposizione in mostra di quattro artisti artefici dell'arte contemporanea, Fiorella Iori, Chiara Silva, Marisa Settembrini e Ariel Soulè pone in essere non solo una scelta di fondo che è quella del critico che seleziona secondo i propri gusti e le proprie idealità, ma lascia trasparire la laboriosità forte di ogni nome e l'allusività del proprio forziere che aiuta a capire sensibilità ed estasi . I volti, le conversazioni di sguardi e la sensualità dei fiori della Fiorella Iori; le icone-finestre carpite da ogni tempo antico e presente che transitano tra nuvole di colore della Marisa Settembrini; gli infiniti celestiali e burrascosi descritti da materie e colori della Chiara Silva; eppoi il mondo destrutturato e ricostruito da Ariel Soulè come una favola aristocratica che fa accendere la fiaccola della vita.
Ed ecco che proprio per incanto il loro lavoro si carica di vita e di morte, di grazia e di destino, di condizione e di noia, di volo e di speranza, di svolta e di avanguardia, di segno e di macchia, di lussuria e di spirito, di respiro e di leggi, di emozioni e di affetti, di mitologie e di costruzioni simboliche. Il loro lavoro è da eroi, perchè creano opere che sfuggono al tempo e all'apparire, si portano in un angolo di cielo, e si fanno specchio di forme di vita prossime o meno alla natura naturans; ma anche altro, se le circostanze della vita, della poesia, della storia, della filosofia e dell'arte, le rendono depositarie della bellezza.
Cenni biografici degli artisti in mostra
Fiorella Iori è nata a Cecina nel 1949. Dopo il diploma al liceo Artistico di Carrara e all’Accademia di Belle Arti di Firenze si trasferisce a Milano, dove oggi vive, opera ed è titolare di cattedra al Liceo Artistico di Brera. Inizia la sua attività ancora sotto la guida del maestro Fernando Farulli, con il quale pubblica una raccolta di grafiche dal titolo “La donna oggi” con poesie di Fabrizio Parrini. La sua naturale inclinazione alla figurazione la vedono partecipe, inizialmente, nell’editoria, con case editrici come Mondatori, Fabbri, De Agostini, per le quali ha prodotto importanti illustrazioni.
Presente in numerose raccolte d’Arte Contemporanea nazionali e internazionali: tra le ultime acquisizioni quelle del Museo Civico di Ruffano, del Museo Internazionale Mariano MIMAC, della raccolta d’Arte Contemporanea Comune di Tricase. Nell’aprile ’99 la rivista Leaderschip Medica dedica alla sua arte un importante articolo a più pagine e in due lingue. Nel 2000 il Centro Studi Stendhaliano del Comune di Milano acquisisce, con una bellissima mostra, un insieme di sue opere incisorie. Numerose le mostre personali e le partecipazioni: di grande successo di critica la mostra “Aurea” allestita nella Rotonda di San Carlo al Corso, Milano, nel febbraio 2002: un suo lavoro in mostra è stato pubblicato sul quotidiano “Il Giornale”. Il 2005 la vede impegnata in una mostra a Firenze con l’adesione del Ministero dei Beni Culturali e in un omaggio a Vincenzo Ciardo sul tema dell’albero. Nello stesso anno è presentata dal critico Carlo Franza nella monografia dedicata al Disegno Italiano, e nell’Annuario Comed. In questo periodo è soprattutto alla figura femminile che l’artista indirizza la sua ricerca instancabile mediante una pittura allusiva e simbolica con volti seminascosti e nudi femminili, coperti in parte da drappeggi che celano il “dentro” e richiamano le pieghe nascoste dell’animo. Significative di questo percorso sono le personali “Costellazioni”al Club Conti di Milano e “Bizzarro almanacco” all’Otel Ristotheatre di Firenze nel 2006; un’installazione dal titolo “La scuola dello sguardo” al Creative Council di Milano nel 2007; “Di scena in scena” con il Comune di Melzo, “Intime tracce” alla Brambati Arte di Vaprio D’Adda, e “Disputa sulla bellezza” al Plus Florence, nel 2008. Una ricerca più rivolta al macro e al fiore apre questo ultimo periodo; e sempre nel 2008 è presente alle installazioni “Solstizio d’estate” e “Un dialogo col cielo” dello Studio di Arti visive Comerio” di Milano. Nel 2009 è presente, ancora con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. E’ del maggio di quest’anno il nuovo articolo sulla rivista Leaderchip Medica, la partecipazione alla Rassegna d’Arte Contemporanea “Nuovi Scenari” a Teglio (Sondrio) nel mese di luglio e dal mese di novembre la personale “Conversazioni di sguardi” al Plus Florence di Firenze. Di lei hanno scritto illustri critici e storici dell’Arte, tra cui Carlo Franza.
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera, a Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana.
Ha vinto il Premio Lyceum per la grafica nel 1984,il Premio Cortina nel 1994 per la pittura, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio e il Premio Milano nel 1996. Negli ultimi anni Ottanta è stata presente a Milano, al Palazzo Sormani con una mostra di incisioni e nel 1991 il Comune le dedica una importante mostra nel Museo di Milano. Nel 1995, diciotto dipinti sul tema del Paradiso dantesco sono esposti all’Oratorio della Passione della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano e nello stesso anno, quarantasei opere sono esposte all’Università Bocconi. E’invitata alla VI e alla VII Triennale dell’incisione italiana e alla XXXII Biennale d’Arte di Milano con sei dipinti nella sezione del ritratto. Nel dicembre 1997 è invitata alla V Biennale d’Arte di Cremona con tre grandi opere nella sezione del racconto, insieme a Tadini e Adami. Nel 1998 partecipa, su invito, alla mostra “Il giardino della ceramica” a Pietrasanta e alla mostra “Vergine, Madre, Regina” presso la Fondazione Mons. Bello. Sempre nel 1998 è invitata alla mostra “La soglia del silenzio” e nel 1999 alla mostra “Le stagioni della luce” nella galleria Lazzaro by Corsi di Milano, ambedue a cura del critico Carlo Franza. Numerose le mostre personali in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto) e all’estero (New York, Monaco di Baviera, Dusseldorf), e le partecipazioni a importanti rassegne. E’ presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Per questi ultimi vale ricordare le recenti acquisizioni al Civico Museo del Disegno di Salò (BS), 1993; al M.I.M.A.C. (Museo Internazionale Mariano di Arte Contemporanea) presso la Fondazione Mons. A. Bello di Alessano (LE), 1998, alla Civica Raccolta di Arte Contemporanea di Ruffano (LE), 1998,e al Civico Museo all’Aperto della Scultura di Martano(Le) nel 2004 con la “Porta della Luna”. Negli ultimi anni che chiudono il Millennio si dedica ad un racconto ove la scrittura transita nella pittura, in un trittico di mostre milanesi (Blanchaert Antiquariato, Chiesa Antiquariato) che culminano nella Rotonda di San Carlo al Corso. Nel 2003 viene collocata una sua grande Croce nel Santuario di San Vito a San Vito Lo Capo in Sicilia. Nello stesso anno espone a Sondrio in Palazzo Martinengo, poi ad Alcamo dai Maestri Evola e a Roma al Centrale Ristotheatre; per poi essere nel 2004 a New York, ancora a Milano con una mostra promossa dalla Provincia nello Spazio Guicciardini e a Roma in Vaticano, chiamata da Giovanni Paolo II per eseguire un grande ritratto che è andato, dopo la sua morte, nella cattedrale della città natale del Pontefice in Polonia. Gli ultimi anni la vedono impegnata nuovamente nel tema del racconto con installazioni all’Otel Ristotheatre nel 2005 e 2006, al Palazzo Borghese (FI) nel 2007 e 2008. Al Creative Council di Milano espone nel 2008 l’installazione “Sussurrando la libertà”, e nell’estate è invitata dall’Amministrazione di Loreto con la mostra “Alla corte del tempo” nel Bastione Sangallo. Partecipa a Milano al Circolo della stampa nella rassegna “Panorama Italiano” e allo Studio Comerio con “Canto per Eva” e un esempio di Pont Art e ancora “Solstizio d’inverno”. Nel 2009 è a Firenze dove al Plus Florence, presenta la mostra “Viaggio in Europa”. Nell’estate 2009 l’Amministrazione Comunale di Teglio le ordina in città una mostra personale, partecipando anche a “Nuovi Scenari” una prestigiosissima rassegna dislocata in più luoghi cittadini e curata da Carlo Franza. Ha inoltre elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson, a Carlo Franza, da Armando Ginesi a Virgilio Guzzi e a Montalto, dalla Muritti a Ponente, da Russoli a Sanesi, da Evelina Schatz a Walter Schonenberg,da Fulvio Papi a Marco Valsecchi.
Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, vive a Novate Milanese, lavora a Milano. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ma la sua prima mostra personale è a Milano allo Studio di Arti Visive Comerio nel 2008, imposta dall’illustre Storico e Critico Prof. Carlo Franza che ne cura il catalogo e il testo dal titolo “Nel ritmo degli echi”. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Ancora nel 2008, ha partecipato con una personale all’interno delle quattro mostre in programma per “Frontiera” un progetto artistico internazionale a cura del Prof. Carlo Franza presso il Plus Florence a Firenze e a Milano alle mostre “ Solstizio d’estate” e “Un Dialogo col cielo”, promosse dallo Studio di Arti Visive Comerio. Sempre a Milano ha partecipato alla mostra collettiva “Panorama Italiano” presso il Circolo della Stampa. Nel 2009 si tiene la seconda mostra personale dal titolo “Il Paradiso del mutamento” a Roma, presso il Centrale Ristotheatre . Nel 2009 è presente, ancora con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e a “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. Ha partecipato, su invito del prof. Carlo Franza, alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo “Nuovi Scenari” nel mese di luglio 2009; ed è presente a Firenze a Palazzo Borghese con la mostra personale “Solchi di antico mondo” tra l’autunno 2009 e la primavera 2010. Significative presenze sono programmate, grazie alla curatela dell’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, tra 2010 e 2011. Il suo nome già appare sulla stampa italiana come una delle giovani promesse artistiche più vivaci dell’oggi.
Ariel Soulè è nato a Buenos Aires, vive e lavora a Milano e a Los Angeles. Nel 1967 si trasferisce in Europa dove studia alla Escuela Masana de Arte di Barcellona. Nel 1970 arriva a Milano dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. Terminati gli studi inizia la sua attività di pittore esponendo in gallerie private e spazi pubblici in Italia e all’estero. Nel 1984 in collaborazione con il fotografo Luigi Ghiri e i percussionisti della Scala produce Guerra e Pace, performance multimediale, in via Montenapoleone a Milano e nelle vie limitrofe. Nel 1989 la Metropolitana di Roma gli mette a disposizione 42 stazioni del metro, utilizzate come un’unica lunga galleria dove espone 1200 manifesti di grandi dimensioni e diversi soggetti ideati ad hoc. Dal 1990 al 1992 risiede a New York dove realizzerà la serie Lillas Pastià caratterizzata da una nuova struttura di elementi essenziali e puri. Nel 1992 espone Paradigma al Palazzo dei Diamanti a Ferrara, mostra curata da Renato Barilli. Nel 1994 la Galleria d’Arte Moderna di Gallarate organizza l’Antologica 73/93 dedicata al lavoro degli ultimi 20 anni di attività. Nel 1995 realizza con Studio Azzurro l’installazione Reflections in piazza del Duomo a Milano. Nel 2001 la Galleria d’Arte Moderna di Spoleto presenta la mostra Labirinthos in occasione del Festival internazionale. Dal 2002 lavora tra Milano e Los Angeles dove inizia la collaborazione con Simon Toparovsky. I due artisti, oltre a lavorare singolarmente, hanno messo a punto un progetto comune definito CHIASMO attuando una inedita sinergia fra pittura e scultura. Da questa esperienza sono nate le mostre LA COSTITUZIONE AMERICANA alla Fondazione Metropolitan di Milano, EVITA’S PERFECT FALL al Palazzo Comunale
di Teglio e QUI DEL DICIBILE all’Incoronata di Napoli.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia).Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente . Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea,Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista,critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli ,oggi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995 ,il Premio Bormio nel 1996,il Premio Milano nel 1998 e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000, di cui è oggi presidente di giuria.
Interveranno con una performance la cantante Olivera Mercurio, Lorenzo Barbagli al violino, Manuel Marcias alla chitarra.
10
dicembre 2009
Per Incanto
Dal 10 dicembre 2009 al 17 aprile 2010
arte contemporanea
Location
STUDIO DI ARTI VISIVE COMERIO
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Orario di apertura
su appuntamento tutti i giorni.
Vernissage
10 Dicembre 2009, su invito
Autore
Curatore