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Mauro De Nittis / Sergio Sansevrino – Caratteri morbosi
Mostra doppia personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 28 novembre 2009 presso la Biblioteca Cassina Anna, con i patrocini della
Società per le Belle Arti ed Esposizioni Permanente, Comune di Milano e la Fondazione Granata
Braghieri, sarà inaugurata la mostra pittorica di Mauro De Nittis e Sergio Sansevrino dal titolo "Caratteri morbosi".
In questa bipersonale i due artisti milanesi si sono mossi con una unica motivazione comune;
rinnovare l'emozione, attraverso la materia, di chi la guarda al di là di barriere culturali e ideologiche,
l'arte la cui preoccupazione principale sia la comunicazione di un'estetica dei valori, l'arte che porta
notizie da un mondo all'altro attraverso un solo codice universale:la propria sensibilità.
Il linguaggio pittorico di Sergio Sansevrino
di Elisabetta Mero
L’inconscio nella pittura di Sergio Sansevrino, nato a Milano nel 1965, ha un ruolo di primissimo piano. La scelta della materia, verso la quale ha da sempre sviluppato un amore morboso, delle linee compositive, dei temi e dei titoli delle opere ne rappresenta la più evidente dimostrazione. E’ un inconscio che ora si manifesta più prepotentemente, a differenza che nelle opere degli esordi – a metà degli anni ’80 –, espressioni di una dimensione più ragionata, intima e individuale. E’ora incipit del suo creare. La fase successiva avviene in studio dove il non reale e il suo immaginario vengono analizzati per la loro rappresentazione.
Lo spray sembra essere il medium espressivo più adatto per dar voce a questa immaterialità. Già in passato, con l’inserimento di ovatta nelle sue composizioni si era concentrato su materiali in grado di rendere l’effimero, il non reale. Come un pennello, gli spray vengono usati con la loro valenza cromatica iper contemporanea su un supporto antico e “storico” come la yuta. E’ così che nascono le associazioni materiche delle sue pitture. E’ lo stesso Sansevrino a definire “materie acrobatiche” questi recenti lavori in cui i colori e le materie dialogano sullo stesso piano dando vita a composizioni astratte, come in “Feroci locustre di ritorno dai paesi caldi” e “Lusinghe da morsicature” che in alcuni casi suggeriscono riferimenti a atmosfere e situazioni reali come in “Al luna park strillante” del 2009.
In queste opere si manifesta una sintesi di tante ricerche compiute negli anni: in particolare è evidente l’attaccamento alla dimensione urbana, per esser precisi “milanese”. Nella città in cui da sempre vive e lavora, gli spray sono il mezzo usato dai writer per lanciare messaggi sui muri o da operai sui marciapiedi per segnalare. E’ così che elementi del suo immaginario e del reale si fondono attraverso associazioni mentali che danno vita a opere come “L’unico genere di densità consentita sta nell’estrema inversione che si può commettere” in cui la parola crea un ponte tra la pittura e i suoi pensieri.
E’ la materia però il centro d’interesse primario, la cui scelta ha più importanza della composizione che segue che risulta quasi subordinata a questa venerazione, mezzo primario per legarsi all’Idea. E’ lei che lo ispira a compiere il prossimo passo come per esempio al voler abbandonare la tanto amata yuta per cercare nuovi supporti per le sue “acrobazie”.
L’ascolto e la comunicazione visiva dell’inconscio sono una dote rara nell’era tecnologica in cui i pensieri tendono a essere suggeriti e comandati. Per questo motivo i dipinti di Sergio Sansevrino sono una grande testimonianza di autenticità e libertà del suo essere artista contemporaneo.
Società per le Belle Arti ed Esposizioni Permanente, Comune di Milano e la Fondazione Granata
Braghieri, sarà inaugurata la mostra pittorica di Mauro De Nittis e Sergio Sansevrino dal titolo "Caratteri morbosi".
In questa bipersonale i due artisti milanesi si sono mossi con una unica motivazione comune;
rinnovare l'emozione, attraverso la materia, di chi la guarda al di là di barriere culturali e ideologiche,
l'arte la cui preoccupazione principale sia la comunicazione di un'estetica dei valori, l'arte che porta
notizie da un mondo all'altro attraverso un solo codice universale:la propria sensibilità.
Il linguaggio pittorico di Sergio Sansevrino
di Elisabetta Mero
L’inconscio nella pittura di Sergio Sansevrino, nato a Milano nel 1965, ha un ruolo di primissimo piano. La scelta della materia, verso la quale ha da sempre sviluppato un amore morboso, delle linee compositive, dei temi e dei titoli delle opere ne rappresenta la più evidente dimostrazione. E’ un inconscio che ora si manifesta più prepotentemente, a differenza che nelle opere degli esordi – a metà degli anni ’80 –, espressioni di una dimensione più ragionata, intima e individuale. E’ora incipit del suo creare. La fase successiva avviene in studio dove il non reale e il suo immaginario vengono analizzati per la loro rappresentazione.
Lo spray sembra essere il medium espressivo più adatto per dar voce a questa immaterialità. Già in passato, con l’inserimento di ovatta nelle sue composizioni si era concentrato su materiali in grado di rendere l’effimero, il non reale. Come un pennello, gli spray vengono usati con la loro valenza cromatica iper contemporanea su un supporto antico e “storico” come la yuta. E’ così che nascono le associazioni materiche delle sue pitture. E’ lo stesso Sansevrino a definire “materie acrobatiche” questi recenti lavori in cui i colori e le materie dialogano sullo stesso piano dando vita a composizioni astratte, come in “Feroci locustre di ritorno dai paesi caldi” e “Lusinghe da morsicature” che in alcuni casi suggeriscono riferimenti a atmosfere e situazioni reali come in “Al luna park strillante” del 2009.
In queste opere si manifesta una sintesi di tante ricerche compiute negli anni: in particolare è evidente l’attaccamento alla dimensione urbana, per esser precisi “milanese”. Nella città in cui da sempre vive e lavora, gli spray sono il mezzo usato dai writer per lanciare messaggi sui muri o da operai sui marciapiedi per segnalare. E’ così che elementi del suo immaginario e del reale si fondono attraverso associazioni mentali che danno vita a opere come “L’unico genere di densità consentita sta nell’estrema inversione che si può commettere” in cui la parola crea un ponte tra la pittura e i suoi pensieri.
E’ la materia però il centro d’interesse primario, la cui scelta ha più importanza della composizione che segue che risulta quasi subordinata a questa venerazione, mezzo primario per legarsi all’Idea. E’ lei che lo ispira a compiere il prossimo passo come per esempio al voler abbandonare la tanto amata yuta per cercare nuovi supporti per le sue “acrobazie”.
L’ascolto e la comunicazione visiva dell’inconscio sono una dote rara nell’era tecnologica in cui i pensieri tendono a essere suggeriti e comandati. Per questo motivo i dipinti di Sergio Sansevrino sono una grande testimonianza di autenticità e libertà del suo essere artista contemporaneo.
28
novembre 2009
Mauro De Nittis / Sergio Sansevrino – Caratteri morbosi
Dal 28 novembre 2009 al 07 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA CASSINA ANNA
Milano, Via Sant'arnaldo, 17, (Milano)
Milano, Via Sant'arnaldo, 17, (Milano)
Orario di apertura
lunedì-venerdì: 9.00-19.15, mercoledì-sabato: 14.00-19.15
Vernissage
28 Novembre 2009, ore 16
Autore