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Ottavia Da Re – Living Chicago Blues
Viaggio tra le suggestioni di una città e della sua anima blues
Comunicato stampa
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“Living Chicago Blues” è un viaggio suggestivo fra le istantanee raccolte dall'autrice durante la 28. edizione del “Chicago Blues Festival”, uno dei più importanti eventi blues del modo che si è svolto presso il Grant Park di Chicago nel giugno 2009.
Una città, Chicago, considerata la vera patria del Blues e dove, agli inizi del '900 molti musicisti migranti provenienti dal Delta del Mississippi portarono la propria musica, creando il blues elettrico e legittimando un genere da cui prenderanno le mosse tutti gli altri stili musicali moderni, dal rock 'n' roll all'R&B. Tra quei migranti, ce n'era uno in particolare, che attraverso le sue canzoni ha contribuito in modo determinante a questa trasformazione. Dalle acque paludose del Delta arrivò anche Muddy Waters (il cui nome significa proprio "acque fangose") che divenne Mr “Hoochie Coochie Man” cambiando la storia della musica (a lui devono il nome e l’ispirazione i Rolling Stones), assieme a Howlin’ Wolf, Willie Dixon e a una generazione di musicisti che hanno influenzato l’intero panorama musicale. A distanza di quasi un secolo, sul palco del Chicago Blues Festival e tra le immagini della mostra fotografica “Living Chicago Blues”, scorrono le note e le performance dei suoi figli Big Bill e Mud Morganfield, del suo batterista Willie "Big Eyes" Smith, di musicisti con cui condivise incredibili jam come Pinetop Perkins, classe 1913 e classe immutata, o come il "più giovane" David "Honeyboy" Edwards, del 1915, un altro master of blues rappresentante del Delta Blues, che ha avuto l'onore di suonare con il mitico Robert Johnson. Partecipazioni incredibili, memori di un passato che odora di mito, rivivono fra gli scatti dell’autrice. Chitarristi assoluti come Eddie C. Campbell, armonicisti storici quali Charlie Musselwhite e giovani promesse come Nico Wayne Toussaint sul palco con "Killer" Ray Allison, oggi chitarrista ma già storico batterista di Muddy Waters, Buddy Guy e James Cotton. Musicisti che oggi scatenano un blues energico e travolgente, solare e coloratissimo come emerge dagli scatti di Lil'Ed & The Blues Imperials, e di Travis "Moonchild" Haddix, o che portano sul palco un sound viscerale e primordiale come quello che scaturisce dalle immagini del “maledetto” Lurrie Bell (figlio del leggendario armonicista Carey Bell) o di Nolan Struck. Ritratti che portano i primo piano anche le personalità travolgenti di grandi signore del blues, come Shirley Johnson o ruspanti cicloni funky come Granà Louise.
Attraverso gli scatti che li ritraggono, le immagini sul palco si fondono con le serate live nei sobborghi di Chicago, fra gli infiniti stage che ogni giorno, ad ogni ora, in qualsiasi serata puoi trovare nei locali storici della città, come il B.L.U.E.S. o il Kingston Mines, rispettivamente al 2548 e al 2519 di North Halsted Street, il Buddy Guy’s Legends o il Rosa's Lounge su Northwest Side; luoghi pregni di oscurità, cimeli e immagini ingiallite, fra tavoli verdi, foto di musicisti che si fondono con le immagini del presidente Barack Obama; meandri della memoria che ogni notte, any given night, si accendono di febbricitanti jam session, guidate da mostri sacri come Jimmy Johnson o performer incontenibili come Linsey "Hoochie Man" Alexander. Un universo di Blues, di spirito e di energia, di un modo unico di fruire la musica che ogni anno travolge scuotendola, un'intera città, facendola cantare e ballare senza remore, libera di godere di uno spettacolo unico e di condividerlo in maniera assoluta ad ogni angolo di parco, fin sotto al palco, godendone l'essenza piena, vivendone ogni emozione, ogni singola nota.
La mostra "Living Chicago Blues" ripercorre un viaggio di pochi giorni, diventato per lo sguardo dell’autrice un lungo e illuminante excursus storico-musicale su una città e sul suo spirito blues che, come il vento della Windy City, scaturisce da ogni muro al ritmo di uno shuffle, portando le sue note nere e dolenti sullo slide della memoria e del tempo che scivola lento sulle corde di una guitar lontana.
A far rivivere le emozioni del Chicago Blues Festival, SABATO 28 NOVEMBRE, nel corso della serata inaugurale della mostra fotografica, un gruppo che ha fatto dello stile blues di Chicago la propria cifra stilistica, la band MATTEO SANSONETTO BLUES REVUE che, di recente, ha avuto l’onore di suonare presso i locali più importanti di Chicago e, in qualità di special guest, un autentico protagonista del festival, il primo italiano ad essere stato invitato sul palco del Chicago Blues Festival, il grande pianista e organista PIETRO TAUCHER che nel 2005 ha partecipato all'importante kermesse assieme alla stella del blues mondiale Sharrie Williams, ricevendo la cittadinanza onoraria dal sindaco della città. Onorificenza concessa solo agli artisti protagonisti assoluti dell'evento che si esibiscono sul palco centrale del festival in qualità di headliner. Assieme alla voce e alla personalità travolgente di Matteo Sansonetto, al basso di Big Woofer e alla batteria di Mauro "The Whipper" Valentini, ripercorrerà i brani più celebri e i pezzi storici del Chicago Blues, dando vita ad un happening, in cui le immagini dell'esposizione si fonderanno con le note live, per riaccendere sul palco, attraverso i contributi dei musicisti, lo spirito e le emozioni di un evento internazionale, di una grande city e della sua anima blues.
Una città, Chicago, considerata la vera patria del Blues e dove, agli inizi del '900 molti musicisti migranti provenienti dal Delta del Mississippi portarono la propria musica, creando il blues elettrico e legittimando un genere da cui prenderanno le mosse tutti gli altri stili musicali moderni, dal rock 'n' roll all'R&B. Tra quei migranti, ce n'era uno in particolare, che attraverso le sue canzoni ha contribuito in modo determinante a questa trasformazione. Dalle acque paludose del Delta arrivò anche Muddy Waters (il cui nome significa proprio "acque fangose") che divenne Mr “Hoochie Coochie Man” cambiando la storia della musica (a lui devono il nome e l’ispirazione i Rolling Stones), assieme a Howlin’ Wolf, Willie Dixon e a una generazione di musicisti che hanno influenzato l’intero panorama musicale. A distanza di quasi un secolo, sul palco del Chicago Blues Festival e tra le immagini della mostra fotografica “Living Chicago Blues”, scorrono le note e le performance dei suoi figli Big Bill e Mud Morganfield, del suo batterista Willie "Big Eyes" Smith, di musicisti con cui condivise incredibili jam come Pinetop Perkins, classe 1913 e classe immutata, o come il "più giovane" David "Honeyboy" Edwards, del 1915, un altro master of blues rappresentante del Delta Blues, che ha avuto l'onore di suonare con il mitico Robert Johnson. Partecipazioni incredibili, memori di un passato che odora di mito, rivivono fra gli scatti dell’autrice. Chitarristi assoluti come Eddie C. Campbell, armonicisti storici quali Charlie Musselwhite e giovani promesse come Nico Wayne Toussaint sul palco con "Killer" Ray Allison, oggi chitarrista ma già storico batterista di Muddy Waters, Buddy Guy e James Cotton. Musicisti che oggi scatenano un blues energico e travolgente, solare e coloratissimo come emerge dagli scatti di Lil'Ed & The Blues Imperials, e di Travis "Moonchild" Haddix, o che portano sul palco un sound viscerale e primordiale come quello che scaturisce dalle immagini del “maledetto” Lurrie Bell (figlio del leggendario armonicista Carey Bell) o di Nolan Struck. Ritratti che portano i primo piano anche le personalità travolgenti di grandi signore del blues, come Shirley Johnson o ruspanti cicloni funky come Granà Louise.
Attraverso gli scatti che li ritraggono, le immagini sul palco si fondono con le serate live nei sobborghi di Chicago, fra gli infiniti stage che ogni giorno, ad ogni ora, in qualsiasi serata puoi trovare nei locali storici della città, come il B.L.U.E.S. o il Kingston Mines, rispettivamente al 2548 e al 2519 di North Halsted Street, il Buddy Guy’s Legends o il Rosa's Lounge su Northwest Side; luoghi pregni di oscurità, cimeli e immagini ingiallite, fra tavoli verdi, foto di musicisti che si fondono con le immagini del presidente Barack Obama; meandri della memoria che ogni notte, any given night, si accendono di febbricitanti jam session, guidate da mostri sacri come Jimmy Johnson o performer incontenibili come Linsey "Hoochie Man" Alexander. Un universo di Blues, di spirito e di energia, di un modo unico di fruire la musica che ogni anno travolge scuotendola, un'intera città, facendola cantare e ballare senza remore, libera di godere di uno spettacolo unico e di condividerlo in maniera assoluta ad ogni angolo di parco, fin sotto al palco, godendone l'essenza piena, vivendone ogni emozione, ogni singola nota.
La mostra "Living Chicago Blues" ripercorre un viaggio di pochi giorni, diventato per lo sguardo dell’autrice un lungo e illuminante excursus storico-musicale su una città e sul suo spirito blues che, come il vento della Windy City, scaturisce da ogni muro al ritmo di uno shuffle, portando le sue note nere e dolenti sullo slide della memoria e del tempo che scivola lento sulle corde di una guitar lontana.
A far rivivere le emozioni del Chicago Blues Festival, SABATO 28 NOVEMBRE, nel corso della serata inaugurale della mostra fotografica, un gruppo che ha fatto dello stile blues di Chicago la propria cifra stilistica, la band MATTEO SANSONETTO BLUES REVUE che, di recente, ha avuto l’onore di suonare presso i locali più importanti di Chicago e, in qualità di special guest, un autentico protagonista del festival, il primo italiano ad essere stato invitato sul palco del Chicago Blues Festival, il grande pianista e organista PIETRO TAUCHER che nel 2005 ha partecipato all'importante kermesse assieme alla stella del blues mondiale Sharrie Williams, ricevendo la cittadinanza onoraria dal sindaco della città. Onorificenza concessa solo agli artisti protagonisti assoluti dell'evento che si esibiscono sul palco centrale del festival in qualità di headliner. Assieme alla voce e alla personalità travolgente di Matteo Sansonetto, al basso di Big Woofer e alla batteria di Mauro "The Whipper" Valentini, ripercorrerà i brani più celebri e i pezzi storici del Chicago Blues, dando vita ad un happening, in cui le immagini dell'esposizione si fonderanno con le note live, per riaccendere sul palco, attraverso i contributi dei musicisti, lo spirito e le emozioni di un evento internazionale, di una grande city e della sua anima blues.
28
novembre 2009
Ottavia Da Re – Living Chicago Blues
Dal 28 novembre al 28 dicembre 2009
fotografia
Location
EDEN CAFE’
Treviso, Viale Xv Luglio, 1, (Treviso)
Treviso, Viale Xv Luglio, 1, (Treviso)
Vernissage
28 Novembre 2009, ore 21
Autore