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Simona Barbera – These stones will not dance or clap hands at the solstice
La ricerca artistica di Simona Barbera si basa sulle qualità materiche ed espressive del suono e del segno grafico. Con wall painting, stampe e voce, la mostra unisce musica e segno nella creazione di piste sonore ricercate, evocando atmosfere proprie di un mondo sospeso.
Comunicato stampa
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La galleria Federica Schiavo è lieta di annunciare la prima personale dell’artista e musicista italiana Simona Barbera curata in collaborazione con Riccardo Conti.
Il progetto dal titolo These Stones Will not Dance or Clap Hands at the Solstice è la prima mostra pensata e realizzata dall’artista per uno spazio privato.
La ricerca artistica di Simona Barbera si basa sulle qualità materiche ed espressive del suono sia questo artificiale o naturale, oltre che all’uso stesso della sua voce. Questi elementi sono tra loro fusi e organizzati nella creazione di piste sonore ambientali, proprie della tradizione della musica noise, che mirano all’evocazione d’atmosfere capaci di introdurre il visitatore sulle soglie di un mondo sospeso, che mixa elementi magici ed onirici con brandelli di realtà e soggetti naturali presi dal mondo minerale, vegetale ed animale.
Per la mostra Simona Barbera ha realizzato dei wall painting facendo colare sulle superfici dei muri della pittura nera: ombre a tratti minacciose, che trasformano lo spazio della galleria in un luogo dalle connotazioni oscure, fiabesche, ma anche meditative e silenziose.
Oltre ai wall painting, lungo le pareti saranno anche presenti una serie di disegni a carboncino e a tecnica mista che nel loro segno deciso e materico mostrano, tramite una figurazione in bilico con l’astrattismo, soggetti che si depositano sulla carta come idoli selvaggi o come scorci di una natura primordiale.
A completare il percorso visivo e sonoro lo spettatore può osservare una serie di landscapes ottenuti tramite la rielaborazione digitale (realizzati dell’artista con la collaborazione dello studio grafico Liligutt) che traducono in immagini remote le tracce sonore distribuite nei vari spazi. All’interno di questi scorci si possono ritrovare tutti quegli elementi che costituiscono il racconto sonoro e spaziale: aria, terra, acqua a fuoco si traducono qui in paesaggi deformi e remoti che appaiono come sovrapposizioni di più mondi o come miraggi nei quali la luce gioca la stessa importanza delle tenebre.
Nata nel 1971 Simona Barbera si divide tra Oslo e Genova, sua città natale. Dopo aver studiato piano classico e composizione, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Milano. Nel 2007 consegue un Master di Laurea presso l’Accademia Nazionale d’Arte di Oslo con un progetto sull’arte sonora. Tuttora prosegue i suoi studi musicali presso il Conservatorio Niccolò Paganini di Genova, dove predilige gli sviluppi contemporanei dell’elettronica: il suo lavoro si basa sulla compenetrazione tra arte acustica e musica, dando forma ad installazioni sonoro/visive e live performance in cui la materia del suono viene messa in relazione con lo spazio che la circonda. Barbera oltre ad aver realizzato progetti in residenza con esposizioni e performance in diverse città europee, ha aperto i concerti di importanti festival di musica elettronica in Italia, Francia, Belgio, Germania, Danimarca, Pakistan, Brasile, Irlanda, Bosnia Herzegovina, Finlandia, Svizzera e non ultima in Norvegia, dove ha da poco partecipato al group show “To be heard is to be seen” presso il The Henie Onstad Art Center.
La mostra è accompagnata da un testo critico di Riccardo Conti
Il progetto dal titolo These Stones Will not Dance or Clap Hands at the Solstice è la prima mostra pensata e realizzata dall’artista per uno spazio privato.
La ricerca artistica di Simona Barbera si basa sulle qualità materiche ed espressive del suono sia questo artificiale o naturale, oltre che all’uso stesso della sua voce. Questi elementi sono tra loro fusi e organizzati nella creazione di piste sonore ambientali, proprie della tradizione della musica noise, che mirano all’evocazione d’atmosfere capaci di introdurre il visitatore sulle soglie di un mondo sospeso, che mixa elementi magici ed onirici con brandelli di realtà e soggetti naturali presi dal mondo minerale, vegetale ed animale.
Per la mostra Simona Barbera ha realizzato dei wall painting facendo colare sulle superfici dei muri della pittura nera: ombre a tratti minacciose, che trasformano lo spazio della galleria in un luogo dalle connotazioni oscure, fiabesche, ma anche meditative e silenziose.
Oltre ai wall painting, lungo le pareti saranno anche presenti una serie di disegni a carboncino e a tecnica mista che nel loro segno deciso e materico mostrano, tramite una figurazione in bilico con l’astrattismo, soggetti che si depositano sulla carta come idoli selvaggi o come scorci di una natura primordiale.
A completare il percorso visivo e sonoro lo spettatore può osservare una serie di landscapes ottenuti tramite la rielaborazione digitale (realizzati dell’artista con la collaborazione dello studio grafico Liligutt) che traducono in immagini remote le tracce sonore distribuite nei vari spazi. All’interno di questi scorci si possono ritrovare tutti quegli elementi che costituiscono il racconto sonoro e spaziale: aria, terra, acqua a fuoco si traducono qui in paesaggi deformi e remoti che appaiono come sovrapposizioni di più mondi o come miraggi nei quali la luce gioca la stessa importanza delle tenebre.
Nata nel 1971 Simona Barbera si divide tra Oslo e Genova, sua città natale. Dopo aver studiato piano classico e composizione, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Milano. Nel 2007 consegue un Master di Laurea presso l’Accademia Nazionale d’Arte di Oslo con un progetto sull’arte sonora. Tuttora prosegue i suoi studi musicali presso il Conservatorio Niccolò Paganini di Genova, dove predilige gli sviluppi contemporanei dell’elettronica: il suo lavoro si basa sulla compenetrazione tra arte acustica e musica, dando forma ad installazioni sonoro/visive e live performance in cui la materia del suono viene messa in relazione con lo spazio che la circonda. Barbera oltre ad aver realizzato progetti in residenza con esposizioni e performance in diverse città europee, ha aperto i concerti di importanti festival di musica elettronica in Italia, Francia, Belgio, Germania, Danimarca, Pakistan, Brasile, Irlanda, Bosnia Herzegovina, Finlandia, Svizzera e non ultima in Norvegia, dove ha da poco partecipato al group show “To be heard is to be seen” presso il The Henie Onstad Art Center.
La mostra è accompagnata da un testo critico di Riccardo Conti
10
dicembre 2009
Simona Barbera – These stones will not dance or clap hands at the solstice
Dal 10 dicembre 2009 al 13 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
FEDERICA SCHIAVO GALLERY
Roma, Piazza Di Montevecchio, 16, (Roma)
Roma, Piazza Di Montevecchio, 16, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 12 - 19 La galleria chiuderà il 24 Dicembre e riaprirà il 7 Gennaio 2010
Vernissage
10 Dicembre 2009, ore 18.00 - 21.00 performance alle ore 20:00
Autore