Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Franca Giovanrosa – Cittàltra
Prima personale di Franca Giovanrosa, artista romana classe 1978 che indaga attraversdo il suo personalissimo sguardo la metropoli come dimensione non solo abitativa ma soprattutto in-umana, simbolo di una società in profonda crisi interiore.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“cittàltra”
di Claudio Composti
“…E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura…”
(*) (da “L’Infinito di Giacomo Leopardi)
Franca Giovanrosa, giovane fotografa romana, inaugura la sua prima mostra personale a Milano: ”cittàltra”.
La sua ricerca indaga, attraverso il suo personalissimo sguardo, la metropoli come luogo di isolamento.
Tagli prospettici molto serrati, un viraggio tendente al seppia con cornici di ferro anticato, le sue città diventano simbolo della società odierna, in profonda crisi interiore.
La ruggine della cornice e dello sfondo cromatico delle immagini raffigura l'acquiescenza, cioè l’accettazione passiva, inerte, sintomo inconfondibile dell'uomo alienato e bloccato, in e su sè stesso. La città, quindi, si trasforma nella rappresentazione dell’Uomo urbano il quale, desolato, porta con sé la decisione di “non-essere” per paura di soffrire mettendo, così, a tacere ogni propria iniziativa sensibile. In questi paesaggi, il mondo dei sogni è lontano: la sua esistenza è velata dalla ruggine. La disciplina formale delle immagini (con uno sguardo agli anni Venti) svela l'ossessione sviluppata dall'acquiescente. Il tempo rallenta velocemente e tutto ritorna in ordine: la paura di “non fare” ci porta ad usare il tempo per ordinare.
Mentre la velocità quotidiana è fermata e sostituita con una sospensione eterea dell'anima alla ricerca del proprio Sé, il turbamento meteorologico – le nuvole all’orizzonte - rappresenta la paura di iniziare o, più precisamente, di essere iniziati alla Vita.
L'aria si ferma, si vorrebbe andare oltre i limiti ma, per ora, si rimane bloccati sullo stesso punto e l’unica visione che si può avere è solo parziale, limite simboleggiato dalla cornice non a caso così pesante, proprio per sottolineare il senso di barriera, di gabbia entro cui è consentito guardare e non oltre…“…che da tanta parte, de l'ultimo orizzonte il guardo esclude…” (*) (G.Leopardi)
Perché guardarsi attorno vorrebbe dire porsi delle domande e prendere delle decisioni, delle posizioni. Confrontarsi con il diverso da sé.
Così, invece, la città diventa “altro” e non si adatta al respiro del Mondo, sospesa, galleggiando nell'aria rarefatta.
di Claudio Composti
“…E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura…”
(*) (da “L’Infinito di Giacomo Leopardi)
Franca Giovanrosa, giovane fotografa romana, inaugura la sua prima mostra personale a Milano: ”cittàltra”.
La sua ricerca indaga, attraverso il suo personalissimo sguardo, la metropoli come luogo di isolamento.
Tagli prospettici molto serrati, un viraggio tendente al seppia con cornici di ferro anticato, le sue città diventano simbolo della società odierna, in profonda crisi interiore.
La ruggine della cornice e dello sfondo cromatico delle immagini raffigura l'acquiescenza, cioè l’accettazione passiva, inerte, sintomo inconfondibile dell'uomo alienato e bloccato, in e su sè stesso. La città, quindi, si trasforma nella rappresentazione dell’Uomo urbano il quale, desolato, porta con sé la decisione di “non-essere” per paura di soffrire mettendo, così, a tacere ogni propria iniziativa sensibile. In questi paesaggi, il mondo dei sogni è lontano: la sua esistenza è velata dalla ruggine. La disciplina formale delle immagini (con uno sguardo agli anni Venti) svela l'ossessione sviluppata dall'acquiescente. Il tempo rallenta velocemente e tutto ritorna in ordine: la paura di “non fare” ci porta ad usare il tempo per ordinare.
Mentre la velocità quotidiana è fermata e sostituita con una sospensione eterea dell'anima alla ricerca del proprio Sé, il turbamento meteorologico – le nuvole all’orizzonte - rappresenta la paura di iniziare o, più precisamente, di essere iniziati alla Vita.
L'aria si ferma, si vorrebbe andare oltre i limiti ma, per ora, si rimane bloccati sullo stesso punto e l’unica visione che si può avere è solo parziale, limite simboleggiato dalla cornice non a caso così pesante, proprio per sottolineare il senso di barriera, di gabbia entro cui è consentito guardare e non oltre…“…che da tanta parte, de l'ultimo orizzonte il guardo esclude…” (*) (G.Leopardi)
Perché guardarsi attorno vorrebbe dire porsi delle domande e prendere delle decisioni, delle posizioni. Confrontarsi con il diverso da sé.
Così, invece, la città diventa “altro” e non si adatta al respiro del Mondo, sospesa, galleggiando nell'aria rarefatta.
24
novembre 2009
Franca Giovanrosa – Cittàltra
Dal 24 novembre 2009 al 09 gennaio 2010
fotografia
Location
MC2GALLERY
Milano, Via Giovanni Lulli, 5, (Milano)
Milano, Via Giovanni Lulli, 5, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 10-13 e 15-19
sabato su appuntamento
Vernissage
24 Novembre 2009, ore 18.30 - 21.30
Autore
Curatore