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Giovanni Maranghi – Collezione
Giovanni Maranghi dipinge, “Muse” emancipate e allegre, che non temono di usare atteggiamenti ammiccanti e a volte anche un po succinte, in pose osé, ma che non suscitano scandalo,altresì ammirazione, poiché sono intrise di grande staticità ieratica, come un’indossatrice o un’attrice.
Comunicato stampa
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Giovanni Maranghi è un'artista che ha improntato la sua opera, nella visualizzazione di un mondo reale, popolato da bellissime donne, ma nello stesso tempo fiabesco, cioè contrastante e ancestrale nella sua semplicità espressiva, i tratti sono ben delineati, quasi a scavare dei solchi nelle armoniose forme e le figure sono dipinte in atteggiamenti disinvolti e sensuali.
In queste atmosfere l'eros femminile, riesce perfettamente ad unirsi, con l'oggettività dei “café chantant”, della Belle époque e degli “Atelier”, dei grandi stilisti di moda, caratterizzati da arredi e abiti meravigliosi, ricchi di ornamenti.
Le rappresentazioni riescono ad introdurre dei meccanismi psicologici di desiderio e seduzione,nei quali la donna, assurge ad icona moderna e aulica, estrapolata da una realtà piccolo borghese di “Strapaese”, (movimento artistico letterario, di cui il pitttore Mino Maccari ne fu portavoce), per essere introdotta in una spazialità che appartiene all'Aristotelica “Appetizione”.
Sono donne moderne “Amazzoni” di un sogno che coinvolge, quasi costantemente ogni uomo e donna, ma che potrebbe diventare concretezza.
Giovanni Maranghi dipinge, “Muse” emancipate e allegre, che non temono di usare atteggiamenti ammiccanti e a volte anche un po succinte, in pose osé, ma che non suscitano scandalo,altresì ammirazione, poiché sono intrise di grande staticità ieratica, come un'indossatrice o un'attrice. Gli oggetti che le circondano sono: “poltrone, sedie, tavoli, bicchieri,” ecc.e gli abiti che le vestono, sono innestati nel quadro, come se metafisicamente provenissero oggettivamente dal reale.In quanto l'artista, contestualizza tecniche diverse, all'interno della stessa opera, attribuendo concettualmente ad ognuna di esse, un' equazione sull'oggetto figurato pittoricamente, cioè ogni “Modus operandi”, serve per dare vita ad una parte distinta della composizione totale.
Giovanni Maranghi opera artisticamente, come se veramente nella vita reale, vestisse una donna o arredasse un'atelier, un ulteriore esempio: per dipingere le scarpe adopera un tipo di smalto e per il vestito un'altra tecnica, con uno sfondo che proviene dalla spontaneità segnica, di un cartoncino su cui erano stati fatte involontariamente e gestualmente delle forme. E qui entra in gioco, un'automatismo con la insita componente d'informalità e casualità.
Giovanni Maranghi essendo dotato di grandissime e sublimi capacità tecniche, le impiega facendole interscambiare, all'interno dello stesso quadro, quindi avviene un dialogo tra il contenuto, inteso come significato intellettuale delle immagini e l'Essenza, che è la combinazione di: “ forma, segno,colore e tecnica”.
Idealmente ci sono influenze, “Espressioniste” d'artisti quali: “Egon Schiele e George Grosz”,infatti le figure sono generate da motivazioni d'introspezione psichica e i segni sono molto marcati e taglienti, con forti e calde intensità nei colori: “rosso,arancione,blu,azzurro”ecc., che però contrastano con altre tonalità intermedie più soavi e delicate, inoltre abbiamo aspetti di un “Realismo caricato” e di una sintetica radicalizzazione espressiva.
L'artista negli ultimi lavori, presenta dei cambiamenti nelle tecniche, dando vita ad un'altro ciclo, con raffigurazioni dai caratteri più concettuali e a tal proposito ricordo la famosa riproduzione semiotica della “Gioconda” di M. Duschamp e anche alcune opere di P. Blake, un dei maggiori esponenti della raffinata “Pop art” inglese.
Giovanni Maranghi nel panorama artistico attuale, è certamente un'artista di grande talento creativo e tecnico e un'affermato protagonista delle più importanti tendenze artistiche contemporanee.
Alessandro Marini
In queste atmosfere l'eros femminile, riesce perfettamente ad unirsi, con l'oggettività dei “café chantant”, della Belle époque e degli “Atelier”, dei grandi stilisti di moda, caratterizzati da arredi e abiti meravigliosi, ricchi di ornamenti.
Le rappresentazioni riescono ad introdurre dei meccanismi psicologici di desiderio e seduzione,nei quali la donna, assurge ad icona moderna e aulica, estrapolata da una realtà piccolo borghese di “Strapaese”, (movimento artistico letterario, di cui il pitttore Mino Maccari ne fu portavoce), per essere introdotta in una spazialità che appartiene all'Aristotelica “Appetizione”.
Sono donne moderne “Amazzoni” di un sogno che coinvolge, quasi costantemente ogni uomo e donna, ma che potrebbe diventare concretezza.
Giovanni Maranghi dipinge, “Muse” emancipate e allegre, che non temono di usare atteggiamenti ammiccanti e a volte anche un po succinte, in pose osé, ma che non suscitano scandalo,altresì ammirazione, poiché sono intrise di grande staticità ieratica, come un'indossatrice o un'attrice. Gli oggetti che le circondano sono: “poltrone, sedie, tavoli, bicchieri,” ecc.e gli abiti che le vestono, sono innestati nel quadro, come se metafisicamente provenissero oggettivamente dal reale.In quanto l'artista, contestualizza tecniche diverse, all'interno della stessa opera, attribuendo concettualmente ad ognuna di esse, un' equazione sull'oggetto figurato pittoricamente, cioè ogni “Modus operandi”, serve per dare vita ad una parte distinta della composizione totale.
Giovanni Maranghi opera artisticamente, come se veramente nella vita reale, vestisse una donna o arredasse un'atelier, un ulteriore esempio: per dipingere le scarpe adopera un tipo di smalto e per il vestito un'altra tecnica, con uno sfondo che proviene dalla spontaneità segnica, di un cartoncino su cui erano stati fatte involontariamente e gestualmente delle forme. E qui entra in gioco, un'automatismo con la insita componente d'informalità e casualità.
Giovanni Maranghi essendo dotato di grandissime e sublimi capacità tecniche, le impiega facendole interscambiare, all'interno dello stesso quadro, quindi avviene un dialogo tra il contenuto, inteso come significato intellettuale delle immagini e l'Essenza, che è la combinazione di: “ forma, segno,colore e tecnica”.
Idealmente ci sono influenze, “Espressioniste” d'artisti quali: “Egon Schiele e George Grosz”,infatti le figure sono generate da motivazioni d'introspezione psichica e i segni sono molto marcati e taglienti, con forti e calde intensità nei colori: “rosso,arancione,blu,azzurro”ecc., che però contrastano con altre tonalità intermedie più soavi e delicate, inoltre abbiamo aspetti di un “Realismo caricato” e di una sintetica radicalizzazione espressiva.
L'artista negli ultimi lavori, presenta dei cambiamenti nelle tecniche, dando vita ad un'altro ciclo, con raffigurazioni dai caratteri più concettuali e a tal proposito ricordo la famosa riproduzione semiotica della “Gioconda” di M. Duschamp e anche alcune opere di P. Blake, un dei maggiori esponenti della raffinata “Pop art” inglese.
Giovanni Maranghi nel panorama artistico attuale, è certamente un'artista di grande talento creativo e tecnico e un'affermato protagonista delle più importanti tendenze artistiche contemporanee.
Alessandro Marini
21
novembre 2009
Giovanni Maranghi – Collezione
Dal 21 novembre 2009 al 10 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
CELLAI ARTE
Prato, Via Paolo Dell'abbaco, 95, (Prato)
Prato, Via Paolo Dell'abbaco, 95, (Prato)
Orario di apertura
ore 10.00-12.00/16.00-20.00 aperto tutti i giorni, chiuso il Lunedì
Vernissage
21 Novembre 2009, ore 17
Autore
Curatore