20 febbraio 2011

IN MEDIA STAT VIRTUS

 
di lorenzo taiuti

Da Digitalarte, bella mostra di nuovi media svoltasi al Macro Testaccio, ai dibattiti nelle fiere dell’arte come Art Basel, molteplici segni mostrano che i new media entrano sempre di più nel contesto museale...

di

Dopo anni di marginalità nella scena dell’arte (o
piuttosto di “separatismo”), improvvisamente opere create nell’area dei nuovi
media entrano nel sistema espositivo e commerciale dell’arte. Ad Art Basel
(momento decisivo dell’economia del sistema dell’arte) un incontro sui nuovi media
mette insieme fra gli altri Nicolas Bourriaud, notissimo per i suoi testi
sull’arte relazionale dagli anni ’90, e Peter Weibel, situazionista viennese
anni ‘60 e fra gli attivisti di punta dei Nuovi Media dagli anni ‘80, oggi
direttore del Museo ZKM di Karlsruhe.

Bourriaud paragona i nuovi media alla fotografia
nell’Ottocento, impatto che provoca l’Impressionismo e i tanti studi sul movimento
e sulla luce che aprono alle avanguardie storiche. Ne riconosce inoltre la
capacità di fornire un nuovo “frame of
mind
” che si crea nel circuito fra arte, scienza e tecnologia. Prendendo
atto della contemporaneità dei nuovi media, Bourriaud prende le distanze dal
termine “nuovi” e preferisce utilizzare il termine “postmedia” utilizzato da
Rosalind Krauss, collocando il digitale in una cornice più vasta della
mediatizzazione comunicativa.

Dionisio González - Organogramas - 2010 - installazione multimediale, acciaio inox, computer, sinfonia acustica, acqua vaporizzata - dimensioni variabili
Da parte sua Peter Weibel afferma che in realtà i “Nuovi
Media” aiutano (o implementano) gli “Old Media” e ribadisce la continuità fra
la presenza dell’”oggetto duchampiano” e le nozioni di “realtà virtuale”, ma
“oggettuale” insieme, tipiche dell’idea digitale.

L’incontro fra arte e scienza rimette in circuito tutto il
bagaglio pesante dell’arte moderna. Si ripropongono gli interrogativi: una
volta dentro il sistema, fino a che punto le istanze dell’arte digitale
cambieranno il museo? Le premesse/promesse del digitale su una mutazione
dell’arte contemporanea si manterranno? Ma l’incontro, intanto, è avvenuto e ne
vedremo i risultati.

lorenzo taiuti

docente di mass media all’accademia di brera


*articolo
pubblicato su Exibart.onpaper n. 68. Te l’eri perso? Abbonati!

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