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Chief & Chic!
U-MAN inaugura il proprio percorso con Chief & Chic!, una mostra collettiva che si occupa, apriti velo!, di Corpi e Potere. O meglio, del Potere nella sua declinazione più corporale, fatta di natiche, seni ma anche sorrisi verticali e feroci frustate. Intendiamoci subito: qui non c’è merce facile per spacciatori di immagini. Guardando allo specchio il Potere si vede spesso ghignare la violenza, e la bellezza trasformarsi in decadenza.
Comunicato stampa
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U-MAN
Contemporary Art/ Space/ Project
Presenta
CHIEF & CHIC!
22 Novembre- 15 Dicembre 2009
artisti
Veronica Bellei, Emanuele Benedetti, Sara Giordani, Hannes Hegger, Grace Zanotto
special audio perfomance
BE FUEL (Mai-col Reale+Manuel Moretti)e Nicola Trentini
A cura di Marcel Dumer
U-MAN è un nuovo spazio di sperimentazione artistica. U-MAN inaugura il proprio percorso con Chief & Chic!, una mostra collettiva che si occupa, apriti velo!, di Corpi e Potere. O meglio, del Potere nella sua declinazione più corporale, fatta di natiche, seni ma anche sorrisi verticali e feroci frustate. Intendiamoci subito: qui non c’è merce facile per spacciatori di immagini. Guardando allo specchio il Potere si vede spesso ghignare la violenza, e la bellezza trasformarsi in decadenza.
Tra gli svariati antecedenti a questo percorso, viene alla mente un fiore dell’editoria off: Meglio ladro che artista, peggio critico che puttana, titolo di un memorabile numero (26, maggio 1987) della rivista Phototeca, diretta da Ando Gilardi. L’irriverente storico della fotografia, autore, tra l´altro, di una Storia della fotografia pornografica (Bruno Mondadori, 2002), affiancava provocatoriamente l’artista a un ladro (i legami tra critica d’arte e prostituzione sono invece da tempo assodati). Ladro di idee ma anche e soprattutto di corpi: corpi nudi & crudi, dilaniati, clonati, desiderati, sezionati e ricomposti in altre forme.
Il primo furto offerto in questo lauto banchetto è quello del desiderio. Derubata la fantasia dalla pornografia di massa, con le sue pose e i suoi suoni, Veronica Bellei (Venezia, 1979) ha saccheggiato a sua volta nelle gambe aperte del web immaginari precotti, sublimandoli e al contempo mettendone in evidenza il marchio di fabbrica, profondamente ridicolo. I suoi Eteroritratti sono uno straordinario work in progress incentrato sul pensiero unico declinato nell’immaginario sessuale globale.
Corpo e potere sono legati al di là di ogni metafora nelle opere di Sara Giordani (Rovereto, 1977), dipinti-collages di grandi dimensioni ispirati alle pratiche sado-maso, nei quali la superficie pittorica subisce tenere violenze, lacerazioni, contusioni, strappi, sovrapposizioni, incrostazioni di desideri ed evanescenze, graffi e punizioni.
Il video Infibulation di Grace Zanotto (Milano, 1982), ci riporta a una pratica di estrema violenza nei confronti delle donne, non molto dissimile, a ben guardare, da quel florilegio di torture promosso qualche secolo fa dalla Santissima Inquisizione.
Il corpo stesso, attraverso un cursus honorum della fisicità, può trasformarsi rapidamente in strumento di potere. Dalle escort-candidate alle veline-ministre, non è l’arte, ma la cronaca quotidiana a parlarcene. L’arte, piuttosto, strappa la pelle a tali ipocrisie. Il corpo come merce? Ebbene, merce sia. La Human Factory Incorporation di Emanuele Benedetti (Rovereto, 1978) da alcuni anni lavora sull’epidermide come elemento di design critico. Pelli-reliquie, pelli prêt-à- porter per ogni occasione, pelli infine come elemento d’arredo.
Dal corpo esibito a quello sintetizzato in un sorriso fittizio, un sorriso Made in China, imposto da un potere megalomane, ridicolo se non fosse al contempo straordinariamente energico e virulento. L’installazione di Hannes Egger (Lana, 1981) presenta piccole, candide quanto algide masse sorridenti con gli occhi a mandorla, cloni di altri cloni, inebetiti dietro il grande sogno della pioggia artificiale, utilizzata dalla Superpotenza ora contro la siccità, ora contro lo smog.
U-MAN nasce da un’idea di Veronica Bellei, Emanuele Benedetti e Sara Giordani. U-MAN è un luogo radicale che, nella miseria dell’oggi, speriamo possa godere di lunga vita!
Contemporary Art/ Space/ Project
Presenta
CHIEF & CHIC!
22 Novembre- 15 Dicembre 2009
artisti
Veronica Bellei, Emanuele Benedetti, Sara Giordani, Hannes Hegger, Grace Zanotto
special audio perfomance
BE FUEL (Mai-col Reale+Manuel Moretti)e Nicola Trentini
A cura di Marcel Dumer
U-MAN è un nuovo spazio di sperimentazione artistica. U-MAN inaugura il proprio percorso con Chief & Chic!, una mostra collettiva che si occupa, apriti velo!, di Corpi e Potere. O meglio, del Potere nella sua declinazione più corporale, fatta di natiche, seni ma anche sorrisi verticali e feroci frustate. Intendiamoci subito: qui non c’è merce facile per spacciatori di immagini. Guardando allo specchio il Potere si vede spesso ghignare la violenza, e la bellezza trasformarsi in decadenza.
Tra gli svariati antecedenti a questo percorso, viene alla mente un fiore dell’editoria off: Meglio ladro che artista, peggio critico che puttana, titolo di un memorabile numero (26, maggio 1987) della rivista Phototeca, diretta da Ando Gilardi. L’irriverente storico della fotografia, autore, tra l´altro, di una Storia della fotografia pornografica (Bruno Mondadori, 2002), affiancava provocatoriamente l’artista a un ladro (i legami tra critica d’arte e prostituzione sono invece da tempo assodati). Ladro di idee ma anche e soprattutto di corpi: corpi nudi & crudi, dilaniati, clonati, desiderati, sezionati e ricomposti in altre forme.
Il primo furto offerto in questo lauto banchetto è quello del desiderio. Derubata la fantasia dalla pornografia di massa, con le sue pose e i suoi suoni, Veronica Bellei (Venezia, 1979) ha saccheggiato a sua volta nelle gambe aperte del web immaginari precotti, sublimandoli e al contempo mettendone in evidenza il marchio di fabbrica, profondamente ridicolo. I suoi Eteroritratti sono uno straordinario work in progress incentrato sul pensiero unico declinato nell’immaginario sessuale globale.
Corpo e potere sono legati al di là di ogni metafora nelle opere di Sara Giordani (Rovereto, 1977), dipinti-collages di grandi dimensioni ispirati alle pratiche sado-maso, nei quali la superficie pittorica subisce tenere violenze, lacerazioni, contusioni, strappi, sovrapposizioni, incrostazioni di desideri ed evanescenze, graffi e punizioni.
Il video Infibulation di Grace Zanotto (Milano, 1982), ci riporta a una pratica di estrema violenza nei confronti delle donne, non molto dissimile, a ben guardare, da quel florilegio di torture promosso qualche secolo fa dalla Santissima Inquisizione.
Il corpo stesso, attraverso un cursus honorum della fisicità, può trasformarsi rapidamente in strumento di potere. Dalle escort-candidate alle veline-ministre, non è l’arte, ma la cronaca quotidiana a parlarcene. L’arte, piuttosto, strappa la pelle a tali ipocrisie. Il corpo come merce? Ebbene, merce sia. La Human Factory Incorporation di Emanuele Benedetti (Rovereto, 1978) da alcuni anni lavora sull’epidermide come elemento di design critico. Pelli-reliquie, pelli prêt-à- porter per ogni occasione, pelli infine come elemento d’arredo.
Dal corpo esibito a quello sintetizzato in un sorriso fittizio, un sorriso Made in China, imposto da un potere megalomane, ridicolo se non fosse al contempo straordinariamente energico e virulento. L’installazione di Hannes Egger (Lana, 1981) presenta piccole, candide quanto algide masse sorridenti con gli occhi a mandorla, cloni di altri cloni, inebetiti dietro il grande sogno della pioggia artificiale, utilizzata dalla Superpotenza ora contro la siccità, ora contro lo smog.
U-MAN nasce da un’idea di Veronica Bellei, Emanuele Benedetti e Sara Giordani. U-MAN è un luogo radicale che, nella miseria dell’oggi, speriamo possa godere di lunga vita!
22
novembre 2009
Chief & Chic!
Dal 22 novembre al 15 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
U-MAN
Marano d'Isera, Via Giovan Battista Miori, 4, (Trento)
Marano d'Isera, Via Giovan Battista Miori, 4, (Trento)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
22 Novembre 2009, ore 18
Autore
Curatore