19 febbraio 2011

fino al 20.III.2010 Hieronymus Bosch Venezia, Palazzo Grimani

 
Visioni di fuoco e mostruose creature. Sguardi rivolti alla luce e orrori onirici. Nei quieti, raffinati spazi di Palazzo Grimani. Per un ritorno ai luoghi (quasi) originari...

di

Ha sempre un fascino
particolare, che si arricchisce di gratitudine, il documento storico che ci dà
certa testimonianza di alcuni eventi, facilitando datazioni, confermando
ipotesi, agevolando successive ricerche. E correttamente Vittorio Sgarbi cita,
nella presentazione a questa mostra veneziana, Marcantonio Michiel, che
riferiva della presenza di questi tre Hieronymus Bosch (‘s-Hertogenbosch, 1453-1516) – Visione dell’Aldilà (1500/03), Trittico di santa Liberata (1505) e Trittico degli eremiti (1510) – a
Palazzo Grimani già nel 1521. Una sorta di rimpatrio dunque questo, l’occasione
per incontrare – con tali capolavori, così come in precedenza era accaduto con
la Tempesta di Giorgione – anche la squisita, rigorosa eleganza delle sale di
questa superba residenza signorile di recente restaurata.

Un chiaro tunnel, con
in fondo la luce che attrae, per l’Ascesa
all’Empireo
, che è anche l’immagine scelta per questa mostra dedicata all’olandese
il cui nome all’”anagrafe” era Jeroen
Anthoniszoon van Aken
. La tavola pare evocare il racconto di chi dice
d’aver sfiorato la morte in periodi di coma, quel vortice di chiarore che però
rinvia insieme all’istante della vita, oltre il tempo buio nell’utero materno. 

Hieronymus Bosch - Trittico di santa Liberata - 1505 - olio su tavola
Insieme a quest’opera, forse ali di un polittico di cui si è persa la parte
centrale, il cui titolo complessivo sarebbe stato Visione dell’Aldilà, prevale il verde nel Paradiso Terrestre, con il rosso acceso per la tunica di un angelo,
che pare guardare, insieme agli spettatori esterni, verso la fontana della vita
eterna. Rosso e nero, luce di fuoco, sfondi scuri per la Caduta dei dannati e l’Inferno,
luce sulfurea, una sorta di palude e fumi: creature che evocano antichi
bestiari sono i diavoli che attendono i peccatori, li lasciano precipitare, li
affiancano, incrudeliscono.

Grottesche le figure
intorno al Martirio di santa Liberata,
magnifico lo sfondo della città incendiata nel pannello con Sant’Antonio, così
come, dall’altra, il porto, con prospettive di fuoco e d’acqua. Immaginifico di
mostri, simboli, elementi onirici, incubi, strane prospettive per il Trittico delle delizie, toni più freddi
per il centrale San Girolamo, ancora fuoco per Sant’Antonio, circondato dalle
strane creature che rendono immediatamente riconoscibile Bosch, più sereno il
terzo paesaggio, con Sant’Egidio nella caverna.

Hieronymus Bosch - Trittico degli eremiti - 1510 - olio su tavola
Esseri inquietanti
s’aggirano ovunque: il male s’insinua nella mente e si proietta in strane forme
nello spazio, con becchi, piume, “grilli” straordinari composti di parti
d’animali vari. Visioni che disturbano il sonno e producono sogni angosciosi.

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dal 18 dicembre 2010 al 20 marzo 2011

Bosch a Palazzo Grimani

a cura di Vittorio Sgarbi

Palazzo Grimani

Ramo Grimani (Castello 4858) – 30122 Venezia

Orario: tutti i giorni ore 9-19 (la biglietteria chiude
mezz’ora prima)

Ingresso: intero € 9; ridotto € 7

Info: tel. +39 0415210577; fax +39
0415210547;
polove.grimani@arti.beniculturali.it; www.palazzogrimani.org

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