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Lorenzo Fontanesi – Ambiance. Indiscret
La mostra, articolata per ambienti, raccoglie in ogni stanza una ricerca fotografica differente. Protagonista delle storie raccontate da Fontanesi è il corpo della donna. Lo studia, lo cattura e lo celebra, scatto dopo scatto, stanza dopo stanza, in tutta la sua bellezza.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 13 novembre alle ore 19.00 inaugura - presso le stanze dell'ultimo piano dello Scalo San Donato - Ambiance / Indiscret la mostra che raccoglie gli scatti di Lorenzo Fontanesi.
La mostra, articolata per ambienti, raccoglie in ogni stanza una ricerca fotografica differente e invita il visitatore ad entrare in un mondo delicato fatto di momenti di intimità estrema. Protagonista delle storie raccontate da Fontanesi è il corpo della donna. Lo studia, lo cattura e lo celebra, scatto dopo scatto, stanza dopo stanza, in tutta la sua bellezza.
“Il concetto di questa esposizione è di racchiudere ogni momento intimista descritto nei miei scatti in una stanza o ambiente domestico, di riportare le emozioni in un contenitore, ognuno diverso, ognuno da degustare. I profumi e i sapori cambiano e chi osserava si immerge e si immedesima nell'atmosfera di un intimità altrui riconoscibile.” - così descrive Lorenzo Fontanesi questa raccolta di opere e aggiunge: “Ogni progetto ha al centro la donna, le sue emozioni, le sue paure ed il suo corpo nello spazio, descritto , martoriato, amato.”
Incuriosisce la modalità di allestimento scelta dall'artista: le foto sono state usate come manifesti da affissione. Tale orientamento espositivo risiede nella volontà di arredare e fare vivere le sensazioni che le fotografie suscitano nell'ambiente, diventano parte di esso, e sono persino adottabili dai visitatori che possono replicare l'operazione a casa propria acquistandone una copia, proprio come un poster. Durante il vernissage i fruitori potranno scegliere fra alcune copie delle opere, numerate e autografate dall'artista. Alle ore 21.00 lo spazio espositivo ospita la performance “Cocoon” a cura di Emerald&Artisia.
La mostra è visitabile fino al 10 dicembre, durante gli orari di attività dello Scalo San Donato in via Larga 49 a Bologna (programma aggiornato su: www.planimetrieculturali.org) oppure su appuntamento (info: 340.6446013).
Lorenzo Fontanesi - photographer
Nato nel 1972 a Reggio Emilia, ha studiato fotografia a Roma negli anni1997-98. Ha praticato come assistente di fotografi professionisti tra i quali Maurice Weiss e Alessandro Rizzi, e come assistente in studio fotografico. Dal 1998 lavora come freelance nell’ambito della moda, del teatro e della danza. Durante gli ultimi anni si è dedicato alla sperimentazione ricercando un uso personale del colore nel situazionismo statico e nell’espressionismo erotico del corpo. Ha esposto a Roma, Berlino, Bologna, Reggio Emilia. Molti dei suoi lavori sono stati pubblicati su riviste di moda e di arte. Sito: www.lorenzofontanesi.jimdo.com
Esperienze professionali:
2001-2002-2003-2004: Fotografo ufficiale del festival “Confusion&” per la Provincia di Reggio Emilia
2001-2002-2003-2004: Fotografo ufficiale del festival “Time in Jazz” a Berchidda (SS)
2001-2002-2003-2004: Fotografo per il Maffia club di Reggio Emilia
2004-2005: Fotografo per “i Teatri” di Reggio Emilia, festival di danza RED e di musica contemporanea REC
2004 -2006: Fotografo per la compagnia di danza “aterballetto” di Reggio Emilia
2004 -2007: Servizi freelance per Amica
2005 -2007 : Servizi di moda per Armani, Mariella Burani, Yuri Degola, Migrante
Mostre personali
Gen-Mar 2002: “Alberi” - Galleria d’arte Ricciotti, Roma
Mar-Apr 2003: “Occhio, Orecchio e un Posto dove Nascondersi”- Caffè Mirò Art Space, Reggio Emilia
Ago-Ott 2003: “La musica è potere” - Rifugi della Pietra di Bismantova (Re)
Mar-Apr 2004: personale Spazio espositivo “Podewil” Berlino
Apr 2006: “Zimmer Frei” “Mondrian Suite”, Roma
Mar 2007: “Camelot city spa” - personale, Reggio Emilia
Apr 2007: Settimana della Fotografia Europea, Curatore di “HOUSEHOLD07” - Esposizione personale
Apr 2008: Settimana della Fotografia Europea, Curatore di “ReVolt” - Esposizione personale
Alcune sue fotografie sono in esposizione permanente presso il locale “61.1”
Testo critico
La mostra Ambiance/Indiscret di Lorenzo Fontanesi indaga l’esistenza della donna utilizzando la fotografia come prezioso strumento di comunicazione e libertà espressiva.
Ogni scatto trova una sua definizione nella creazione plastica e nell’esaltazione dei valori emozionali. Il tratto soggettivo dell’artista si coglie nella composizione finale e si completa nella capacità delle immagini di parlare da sole.
Oggetto della mostra è il corpo smarrito, tradito, spezzato, scomposto. È un corpo di donna fatto di carne, che parla un linguaggio denso, investito di una carica esibizionistica eloquente. Una installazione che, come ogni progetto, ha al centro l’universo femminile, fecondato dall’atmosfera intima e compatta del luogo in cui si generano le emozioni più intense, le paure più recondite.
Il corpo nello spazio, circoscritto, soffocato, vessato, a tratti adorato. Figure femminili posano come dee, korai preziose e rarissime, nude, statiche nella corrispondenza tra le linee formate dal volto, dalle gambe, dalle braccia. Particolarità nella fisicità è la purezza, permeabile alla natura un po’ naïf della loro intimità.
È un gioco di simmetria e bellezza, che penetra internamente la forma spaziale di una stanza o di un ambiente domestico, il tutto nelle linee di un ammaliante disegno. Il corpo si appropria dello spazio, la corporeità all’interno ne oltrepassa i volumi, diventa odore, calore, colore, emozione.
Da qui la scelta di rendere le foto veri e propri quadri pittorici, manifesti artistici per arredare con forte impatto l’ambiente e far rivivere le sensazioni che gli scatti suscitano in chi li osserva per la prima volta. Un mix di profumi e sapori inglobati nella plasticità del movimento e nelle trasparenze, sospesi nell’atto del divenire qualcosa d’altro e parte di esse.
Testo critico di Regaida Comensoli
Lo sguardo discreto è quello che sceglie e che divide formando idee e giudizi secondo verità e dovere; quello indiscreto è lo sguardo che si insinua, ora complice ora quasi violando l’immagine, è lo sguardo che non può prescindere dalle proprie ossessioni. Sono ossessioni personali ed allo stesso tempo collettive, prendono forma e sono registrate con occhio impertinente.
La produzione di Lorenzo Fontanesi ha come soggetto primario e praticamente unico il corpo femminile. Cosa vuol dire lavorare sul corpo? Mettersi a nudo significa svelarsi e mostrare qualcosa che è generalmente nascosto ai più; se l’espressione ha mantenuto il proprio valore simbolico mi sembra abbastanza evidente che nudità e intimità hanno poco in comune.
Roland Barthes in “ La camera chiara” sottolinea la labilità del confine tra foto pornografica ed erotica; la prima non ha interferenze, è omogenea perché esprime una sola cosa:il sesso. L’erotico è un pornografico alterato, i due generi sono dunque interdipendenti.
Negli anni ottanta, va definendosi il concetto di patinato: basta una luce soffusa a spostare l’ambito del significato da pornografico ad artistico?
Negli scatti esposti vediamo un dialogo continuo con quello che ha significato il nudo storicamente e socialmente, vediamo delle donne che sono di volta in volta ammiccanti cartoline per soldati, disperate bambole gonfiabili, o semplici modelle che prestano il proprio corpo al fine di esaltarne la perfetta geometricità plastica.
Ognuna di queste situazioni crea un microcosmo che viene a sua volta racchiuso in una stanza, le fotografie diventano poster, quasi a voler evidenziare la loro natura di oggetto concreto che si svincola da una funzione esclusivamente contemplativa. Spostandoci nelle stanze non assistiamo solo alla rappresentazione dell’equazione nudità = messa a nudo, che come già evidenziato è raramente vera, ma ad una gamma caleidoscopica di quello che il nudo può suscitare/rappresentare sia per chi sta dietro che per chi sta davanti all’obiettivo.
Lavorare con il corpo femminile oggi vuol dire tener conto di tutti questi aspetti che interagiscono fra di loro e lasciare sempre aperta una porta al gioco e all’ironia, perché se il bondage è diventato pratica da salotto perché non farlo in bagno???
La mostra, articolata per ambienti, raccoglie in ogni stanza una ricerca fotografica differente e invita il visitatore ad entrare in un mondo delicato fatto di momenti di intimità estrema. Protagonista delle storie raccontate da Fontanesi è il corpo della donna. Lo studia, lo cattura e lo celebra, scatto dopo scatto, stanza dopo stanza, in tutta la sua bellezza.
“Il concetto di questa esposizione è di racchiudere ogni momento intimista descritto nei miei scatti in una stanza o ambiente domestico, di riportare le emozioni in un contenitore, ognuno diverso, ognuno da degustare. I profumi e i sapori cambiano e chi osserava si immerge e si immedesima nell'atmosfera di un intimità altrui riconoscibile.” - così descrive Lorenzo Fontanesi questa raccolta di opere e aggiunge: “Ogni progetto ha al centro la donna, le sue emozioni, le sue paure ed il suo corpo nello spazio, descritto , martoriato, amato.”
Incuriosisce la modalità di allestimento scelta dall'artista: le foto sono state usate come manifesti da affissione. Tale orientamento espositivo risiede nella volontà di arredare e fare vivere le sensazioni che le fotografie suscitano nell'ambiente, diventano parte di esso, e sono persino adottabili dai visitatori che possono replicare l'operazione a casa propria acquistandone una copia, proprio come un poster. Durante il vernissage i fruitori potranno scegliere fra alcune copie delle opere, numerate e autografate dall'artista. Alle ore 21.00 lo spazio espositivo ospita la performance “Cocoon” a cura di Emerald&Artisia.
La mostra è visitabile fino al 10 dicembre, durante gli orari di attività dello Scalo San Donato in via Larga 49 a Bologna (programma aggiornato su: www.planimetrieculturali.org) oppure su appuntamento (info: 340.6446013).
Lorenzo Fontanesi - photographer
Nato nel 1972 a Reggio Emilia, ha studiato fotografia a Roma negli anni1997-98. Ha praticato come assistente di fotografi professionisti tra i quali Maurice Weiss e Alessandro Rizzi, e come assistente in studio fotografico. Dal 1998 lavora come freelance nell’ambito della moda, del teatro e della danza. Durante gli ultimi anni si è dedicato alla sperimentazione ricercando un uso personale del colore nel situazionismo statico e nell’espressionismo erotico del corpo. Ha esposto a Roma, Berlino, Bologna, Reggio Emilia. Molti dei suoi lavori sono stati pubblicati su riviste di moda e di arte. Sito: www.lorenzofontanesi.jimdo.com
Esperienze professionali:
2001-2002-2003-2004: Fotografo ufficiale del festival “Confusion&” per la Provincia di Reggio Emilia
2001-2002-2003-2004: Fotografo ufficiale del festival “Time in Jazz” a Berchidda (SS)
2001-2002-2003-2004: Fotografo per il Maffia club di Reggio Emilia
2004-2005: Fotografo per “i Teatri” di Reggio Emilia, festival di danza RED e di musica contemporanea REC
2004 -2006: Fotografo per la compagnia di danza “aterballetto” di Reggio Emilia
2004 -2007: Servizi freelance per Amica
2005 -2007 : Servizi di moda per Armani, Mariella Burani, Yuri Degola, Migrante
Mostre personali
Gen-Mar 2002: “Alberi” - Galleria d’arte Ricciotti, Roma
Mar-Apr 2003: “Occhio, Orecchio e un Posto dove Nascondersi”- Caffè Mirò Art Space, Reggio Emilia
Ago-Ott 2003: “La musica è potere” - Rifugi della Pietra di Bismantova (Re)
Mar-Apr 2004: personale Spazio espositivo “Podewil” Berlino
Apr 2006: “Zimmer Frei” “Mondrian Suite”, Roma
Mar 2007: “Camelot city spa” - personale, Reggio Emilia
Apr 2007: Settimana della Fotografia Europea, Curatore di “HOUSEHOLD07” - Esposizione personale
Apr 2008: Settimana della Fotografia Europea, Curatore di “ReVolt” - Esposizione personale
Alcune sue fotografie sono in esposizione permanente presso il locale “61.1”
Testo critico
La mostra Ambiance/Indiscret di Lorenzo Fontanesi indaga l’esistenza della donna utilizzando la fotografia come prezioso strumento di comunicazione e libertà espressiva.
Ogni scatto trova una sua definizione nella creazione plastica e nell’esaltazione dei valori emozionali. Il tratto soggettivo dell’artista si coglie nella composizione finale e si completa nella capacità delle immagini di parlare da sole.
Oggetto della mostra è il corpo smarrito, tradito, spezzato, scomposto. È un corpo di donna fatto di carne, che parla un linguaggio denso, investito di una carica esibizionistica eloquente. Una installazione che, come ogni progetto, ha al centro l’universo femminile, fecondato dall’atmosfera intima e compatta del luogo in cui si generano le emozioni più intense, le paure più recondite.
Il corpo nello spazio, circoscritto, soffocato, vessato, a tratti adorato. Figure femminili posano come dee, korai preziose e rarissime, nude, statiche nella corrispondenza tra le linee formate dal volto, dalle gambe, dalle braccia. Particolarità nella fisicità è la purezza, permeabile alla natura un po’ naïf della loro intimità.
È un gioco di simmetria e bellezza, che penetra internamente la forma spaziale di una stanza o di un ambiente domestico, il tutto nelle linee di un ammaliante disegno. Il corpo si appropria dello spazio, la corporeità all’interno ne oltrepassa i volumi, diventa odore, calore, colore, emozione.
Da qui la scelta di rendere le foto veri e propri quadri pittorici, manifesti artistici per arredare con forte impatto l’ambiente e far rivivere le sensazioni che gli scatti suscitano in chi li osserva per la prima volta. Un mix di profumi e sapori inglobati nella plasticità del movimento e nelle trasparenze, sospesi nell’atto del divenire qualcosa d’altro e parte di esse.
Testo critico di Regaida Comensoli
Lo sguardo discreto è quello che sceglie e che divide formando idee e giudizi secondo verità e dovere; quello indiscreto è lo sguardo che si insinua, ora complice ora quasi violando l’immagine, è lo sguardo che non può prescindere dalle proprie ossessioni. Sono ossessioni personali ed allo stesso tempo collettive, prendono forma e sono registrate con occhio impertinente.
La produzione di Lorenzo Fontanesi ha come soggetto primario e praticamente unico il corpo femminile. Cosa vuol dire lavorare sul corpo? Mettersi a nudo significa svelarsi e mostrare qualcosa che è generalmente nascosto ai più; se l’espressione ha mantenuto il proprio valore simbolico mi sembra abbastanza evidente che nudità e intimità hanno poco in comune.
Roland Barthes in “ La camera chiara” sottolinea la labilità del confine tra foto pornografica ed erotica; la prima non ha interferenze, è omogenea perché esprime una sola cosa:il sesso. L’erotico è un pornografico alterato, i due generi sono dunque interdipendenti.
Negli anni ottanta, va definendosi il concetto di patinato: basta una luce soffusa a spostare l’ambito del significato da pornografico ad artistico?
Negli scatti esposti vediamo un dialogo continuo con quello che ha significato il nudo storicamente e socialmente, vediamo delle donne che sono di volta in volta ammiccanti cartoline per soldati, disperate bambole gonfiabili, o semplici modelle che prestano il proprio corpo al fine di esaltarne la perfetta geometricità plastica.
Ognuna di queste situazioni crea un microcosmo che viene a sua volta racchiuso in una stanza, le fotografie diventano poster, quasi a voler evidenziare la loro natura di oggetto concreto che si svincola da una funzione esclusivamente contemplativa. Spostandoci nelle stanze non assistiamo solo alla rappresentazione dell’equazione nudità = messa a nudo, che come già evidenziato è raramente vera, ma ad una gamma caleidoscopica di quello che il nudo può suscitare/rappresentare sia per chi sta dietro che per chi sta davanti all’obiettivo.
Lavorare con il corpo femminile oggi vuol dire tener conto di tutti questi aspetti che interagiscono fra di loro e lasciare sempre aperta una porta al gioco e all’ironia, perché se il bondage è diventato pratica da salotto perché non farlo in bagno???
13
novembre 2009
Lorenzo Fontanesi – Ambiance. Indiscret
Dal 13 novembre al 10 dicembre 2009
fotografia
Location
SCALO SAN DONATO
Bologna, Via Larga, 49, (Bologna)
Bologna, Via Larga, 49, (Bologna)
Orario di apertura
durante gli orari di attività dello Scalo San Donato oppure su appuntamento
Vernissage
13 Novembre 2009, ore 19 Alle ore 21.00 lo spazio espositivo ospita la performance "Cocoon" a cura di Emerald&Artisia.
Sito web
www.lorenzofontanesi.jimdo.com
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