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Eppisitis (le città felici)
Un circuito di appuntamenti sulla città. Ricalcando la formula collaudata nel 2008 con EPPIFEMILI, la rassegna prevede tre incontri con tre critici d’arte che propongono opere video di artisti italiani e internazionali, dai quali si possa trarre la visione di città possibili. Il tema di ogni appuntamento riguarda alcune chiavi di lettura del paesaggio, condividendo l’idea che sotto l’occhio dell’uomo non esiste un paesaggio naturale, dunque tutto si riconduce alle forme della città come emanazione delle civiltà.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
26 ottobre 6, 10 novembre – ore 21.00
TEATRO STUDIO – SCANDICCI
EPPISITIS
(le città felici)
un progetto di
Pietro Gaglianò
con la collaborazione di
Alba Braza Boils
Eva Fabbris
Sabrina Vedovotto
Quando parliamo di linguaggi dell’arte a Scandicci, quasi sempre parliamo di città. Quando immaginiamo progetti che coinvolgano le persone, che parlino con parole del nostro tempo, inevitabilmente immaginiamo di addentrarci nella città. A luglio Marcello Maloberti ha coinvolto un gruppo di giovani artisti nella realizzazione di una scultura semovente, un monumento effimero che per una sola notte ha offerto ai cittadini e agli ospiti granite erogate da tre betoniere in concerto. A ottobre, in occasione della Giornata del Contemporaneo abbiamo attivato un workshop con il gruppo di curatori indipendenti di 1:1 projects. Quindici persone, tra artisti e curatori, dalla Toscana e da altre regioni italiane, hanno attraversato la storica Fiera di Scandicci per incontrarsi e confrontarsi sui temi della public art.
Il nostro anno di indagine sulle forme dell’arte si conclude al Teatro Studio con Eppisitis (le città felici), un circuito di appuntamenti sulla città. Ricalcando la formula collaudata nel 2008 con EPPIFEMILI, la rassegna prevede tre incontri con tre critici d’arte che propongono opere video di artisti italiani e internazionali, dai quali si possa trarre la visione di città possibili. Il tema di ogni appuntamento riguarda alcune chiavi di lettura del paesaggio, condividendo l’idea che sotto l’occhio dell’uomo non esiste un paesaggio naturale, dunque tutto si riconduce alle forme della città come emanazione delle civiltà.
A completare il progetto dei tre critici ogni sera ospiteremo una speciale sezione, Western Eyes, per descrivere a tappe una mappa del paesaggio secondo gli artisti attivi in Toscana. Opere di
Leone Contini Bonacossi, Liquid Cat, Franco Menicagli, Margherita Moscardini, Francesco Ozzola
Gli occhi occidentali sono quelli con cui in modo quasi formalizzato osserviamo la città e il paesaggio, riducendoli a una dimensione catalogabili secondo misure familiari. Allungata di traverso sui tre appuntamenti di Eppisitis, viene presentata una visione a puntate sul rapporto tra lo sguardo “occidentale” sul mondo e la deviazione proposta dagli artisti.
lunedì 26 ottobre
NON-U-MENTAL
a cura di Eva Fabbris
Giorgio Andreotta Calò, Tim Hyde e altri
La città vissuta in modi personali, attraverso azioni o atteggiamenti che danno un senso umano idiosincratico, sensibile alla vita nella dimensione urbana.
per Western Eyes
Francesco Ozzola
Light hypothesis, 2008, 3’
________________________________________________
venerdì 6 novembre
CITTA’ IN FESTA
a cura di Alba Braza Boils
Pilar Albarracín, Enrique Jezik e Marinella Senatore.
La mia proposta comprende diversi punti di vista sulla città in festa, della quale sia le tradizioni popolari sia le diverse situazioni politiche sono l’asse principale, presentate di volta in volta con uno sguardo ironico, provocatorio o umoristico. Si tratta di una visione ottimista della città e delle sue tradizioni, dove gli abitanti che la compongono rappresentano l’elemento più importante.
Le due prime opere nascono da performance realizzate nella città, la terza invece è il risultato di un progetto pubblico che ha coinvolto oltre sessanta persone, tra cui un gruppo di rappers di Harlem, allo stesso tempo co-sceneggiatori e interpreti del video. (ABB)
Enrique Jezik (Argentina, 1961)
Ejercicio de percusión, 2006, video performance
Marinella Senatore (Italia, 1977)
How do u kill the chemist, 2009, 8’ 10’’
Pilar Albarracín (Spagna, 1968)
Viva España, 2009, video performance, 3’ 30’’
per Western Eyes
Leone Contini Bonacossi,
Krov nad glavom - Un tetto sulla testa, 2008 , 4’ 20’’
Franco Menicagli,
Kamera, 2008, 3’
________________________________________________
martedì 10 novembre
NONLUOGHI
a cura di Sabrina Vedovotto
goldiechiari, Marco Raparelli, Giovanni Oberti, Valentino Diego e Clemens von Wedermeyer.
Inserire il non davanti ad una parola può avere diversi significati. Di norma è una negazione, qualcosa che dice il contrario, davanti a un aggettivo ne smentisce quasi l’esistenza, o di più gli conferisce un significato opposto. Pensando a un tema come eppisitis, l’idea di contrappuntarne il senso mi è sembrata subito divertente, una sorta di sfida. Il non luogo nella città, o perlomeno in quello che tento di raccontare con questi video, altro non è che la perdita della propria identità, appunto, a fronte di una rievocazione di un luogo altro, in virtù di elementi aggiuntivi, che possono essere stranianti, buffi, metafisici, o apparentemente surreali.
Valentino Diego (Ciriè, To, 1978)
Senza Titolo (H Ψ = E Ψ ), 2005, videoinstallazione
Goldiechiari (Eleonora Chiari, Roma, 1971 / Sara Goldschmied, Arzignano, Vi, 1975)
Dump Queen, 2008, video 5', courtesy Galerie Elaine Levy Project, Bruxelles
Giovanni Oberti (Bergamo, 1982)
Tra spettatore e superficie (Palazzo Tozzoni, Imola), 2008, video in bianco e nero da telecamere di sorveglianza, DVD 58’
Marco Raparelli (Roma, 1975)
Ristorante Italia, 2007, animazione, 4’ 36”
Clemens von Wedemeyer (Göttingen, 1974)
Otjesd, 15’, The Making of Otjesd, 10’, D, 2005, 16mm, DVD, Format/aspect ratio 3:2, courtesy the artist
per Western Eyes
Liquid Cat
Margherita Moscardini
TEATRO STUDIO – SCANDICCI
EPPISITIS
(le città felici)
un progetto di
Pietro Gaglianò
con la collaborazione di
Alba Braza Boils
Eva Fabbris
Sabrina Vedovotto
Quando parliamo di linguaggi dell’arte a Scandicci, quasi sempre parliamo di città. Quando immaginiamo progetti che coinvolgano le persone, che parlino con parole del nostro tempo, inevitabilmente immaginiamo di addentrarci nella città. A luglio Marcello Maloberti ha coinvolto un gruppo di giovani artisti nella realizzazione di una scultura semovente, un monumento effimero che per una sola notte ha offerto ai cittadini e agli ospiti granite erogate da tre betoniere in concerto. A ottobre, in occasione della Giornata del Contemporaneo abbiamo attivato un workshop con il gruppo di curatori indipendenti di 1:1 projects. Quindici persone, tra artisti e curatori, dalla Toscana e da altre regioni italiane, hanno attraversato la storica Fiera di Scandicci per incontrarsi e confrontarsi sui temi della public art.
Il nostro anno di indagine sulle forme dell’arte si conclude al Teatro Studio con Eppisitis (le città felici), un circuito di appuntamenti sulla città. Ricalcando la formula collaudata nel 2008 con EPPIFEMILI, la rassegna prevede tre incontri con tre critici d’arte che propongono opere video di artisti italiani e internazionali, dai quali si possa trarre la visione di città possibili. Il tema di ogni appuntamento riguarda alcune chiavi di lettura del paesaggio, condividendo l’idea che sotto l’occhio dell’uomo non esiste un paesaggio naturale, dunque tutto si riconduce alle forme della città come emanazione delle civiltà.
A completare il progetto dei tre critici ogni sera ospiteremo una speciale sezione, Western Eyes, per descrivere a tappe una mappa del paesaggio secondo gli artisti attivi in Toscana. Opere di
Leone Contini Bonacossi, Liquid Cat, Franco Menicagli, Margherita Moscardini, Francesco Ozzola
Gli occhi occidentali sono quelli con cui in modo quasi formalizzato osserviamo la città e il paesaggio, riducendoli a una dimensione catalogabili secondo misure familiari. Allungata di traverso sui tre appuntamenti di Eppisitis, viene presentata una visione a puntate sul rapporto tra lo sguardo “occidentale” sul mondo e la deviazione proposta dagli artisti.
lunedì 26 ottobre
NON-U-MENTAL
a cura di Eva Fabbris
Giorgio Andreotta Calò, Tim Hyde e altri
La città vissuta in modi personali, attraverso azioni o atteggiamenti che danno un senso umano idiosincratico, sensibile alla vita nella dimensione urbana.
per Western Eyes
Francesco Ozzola
Light hypothesis, 2008, 3’
________________________________________________
venerdì 6 novembre
CITTA’ IN FESTA
a cura di Alba Braza Boils
Pilar Albarracín, Enrique Jezik e Marinella Senatore.
La mia proposta comprende diversi punti di vista sulla città in festa, della quale sia le tradizioni popolari sia le diverse situazioni politiche sono l’asse principale, presentate di volta in volta con uno sguardo ironico, provocatorio o umoristico. Si tratta di una visione ottimista della città e delle sue tradizioni, dove gli abitanti che la compongono rappresentano l’elemento più importante.
Le due prime opere nascono da performance realizzate nella città, la terza invece è il risultato di un progetto pubblico che ha coinvolto oltre sessanta persone, tra cui un gruppo di rappers di Harlem, allo stesso tempo co-sceneggiatori e interpreti del video. (ABB)
Enrique Jezik (Argentina, 1961)
Ejercicio de percusión, 2006, video performance
Marinella Senatore (Italia, 1977)
How do u kill the chemist, 2009, 8’ 10’’
Pilar Albarracín (Spagna, 1968)
Viva España, 2009, video performance, 3’ 30’’
per Western Eyes
Leone Contini Bonacossi,
Krov nad glavom - Un tetto sulla testa, 2008 , 4’ 20’’
Franco Menicagli,
Kamera, 2008, 3’
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martedì 10 novembre
NONLUOGHI
a cura di Sabrina Vedovotto
goldiechiari, Marco Raparelli, Giovanni Oberti, Valentino Diego e Clemens von Wedermeyer.
Inserire il non davanti ad una parola può avere diversi significati. Di norma è una negazione, qualcosa che dice il contrario, davanti a un aggettivo ne smentisce quasi l’esistenza, o di più gli conferisce un significato opposto. Pensando a un tema come eppisitis, l’idea di contrappuntarne il senso mi è sembrata subito divertente, una sorta di sfida. Il non luogo nella città, o perlomeno in quello che tento di raccontare con questi video, altro non è che la perdita della propria identità, appunto, a fronte di una rievocazione di un luogo altro, in virtù di elementi aggiuntivi, che possono essere stranianti, buffi, metafisici, o apparentemente surreali.
Valentino Diego (Ciriè, To, 1978)
Senza Titolo (H Ψ = E Ψ ), 2005, videoinstallazione
Goldiechiari (Eleonora Chiari, Roma, 1971 / Sara Goldschmied, Arzignano, Vi, 1975)
Dump Queen, 2008, video 5', courtesy Galerie Elaine Levy Project, Bruxelles
Giovanni Oberti (Bergamo, 1982)
Tra spettatore e superficie (Palazzo Tozzoni, Imola), 2008, video in bianco e nero da telecamere di sorveglianza, DVD 58’
Marco Raparelli (Roma, 1975)
Ristorante Italia, 2007, animazione, 4’ 36”
Clemens von Wedemeyer (Göttingen, 1974)
Otjesd, 15’, The Making of Otjesd, 10’, D, 2005, 16mm, DVD, Format/aspect ratio 3:2, courtesy the artist
per Western Eyes
Liquid Cat
Margherita Moscardini
26
ottobre 2009
Eppisitis (le città felici)
Dal 26 ottobre al 10 novembre 2009
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
TEATRO STUDIO
Scandicci, Via Gaetano Donizetti, 58, (Firenze)
Scandicci, Via Gaetano Donizetti, 58, (Firenze)
Vernissage
26 Ottobre 2009, ore 21
Autore
Curatore