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Michele Lombardelli – Giunge una voce a qualcuno nel buio
Chitarre elettriche, erotico heavy metal.. Il tutto perfettamente ricostruito e minimizzato nei più oscuri dettagli. Voluti errori ci propongono un nuova identità della forma.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
n occasione dell’apertura della nuova sede espositiva la galleria AMT | TORRI & GEMINIAN ha il piacere di presentare la prima mostra personale a Milano dell’artista Michele Lombardelli.
Dipinti, serigrafie, fotografie, moquette, collage, vetro, disegni, ceramiche, libri: sono parte del vocabolario di partenza degli interventi installativi di Michele Lombardelli, il cui lavoro sposta la dimensione percettiva ed emotiva dello spazio, cancellando punti fermi e creando una struttura narrativa definitivamente incomprensibile.
“Giunge una voce a qualcuno nel buio” è la frase d’esordio di una delle prose brevi della maturità di Samuel Beckett, dal titolo “Company” (1979). Michele Lombardelli la cita per rivendicare una delle sue principali fonti di ispirazione. Anche se, a vedere bene, si tratta di una frase dai connotati atipici per lo scrittore dublinese nel suo essere così perentoriamente conclusa, assertivamente descrittiva. E che introduce un movimento narrativo oscillatorio, tra realtà e momoria. Un aspetto importante è proprio l’idea del buio che non annuncia la fine di qualcosa ma prelude ad un inizio: nell’oscurità, a intermittenza, la voce narrante accende il bagliore del ricordo.
L’esperienza e la memoria hanno sempre avuto un ruolo importante nelle opere di Michele Lombardelli, così come il buio. Tutte le sue opere sono, a veder bene, brandelli di memoria convertiti in materia per disegni, dipinti, sculture, installazioni. E la dominante bicroma bianco/nera sembra davvero tradurre l’alternanza di luce e ombra, di accensione e spegnimento, quasi che a quello stesso ricordo non fosse lasciato il tempo di manifestarsi nella sua totalità. Cosicché finisce per giacere impoverito, esautorato, destituito dal contesto identitario di appartenenza, ma proprio per questo ricaricato di un nuovo potenziale evocativo, di un’inedita duttilità. Ogni elemento attinge a potenzialità proprie ed improprie, interne ed esterne, interagendo con lo spazio, delineando un percorso narrativo fatto di vuoti, pieni, che oscilla tra trascendente e immanente, libero da dettami precostituiti e aperto alla trasformazione.
Dipinti, serigrafie, fotografie, moquette, collage, vetro, disegni, ceramiche, libri: sono parte del vocabolario di partenza degli interventi installativi di Michele Lombardelli, il cui lavoro sposta la dimensione percettiva ed emotiva dello spazio, cancellando punti fermi e creando una struttura narrativa definitivamente incomprensibile.
“Giunge una voce a qualcuno nel buio” è la frase d’esordio di una delle prose brevi della maturità di Samuel Beckett, dal titolo “Company” (1979). Michele Lombardelli la cita per rivendicare una delle sue principali fonti di ispirazione. Anche se, a vedere bene, si tratta di una frase dai connotati atipici per lo scrittore dublinese nel suo essere così perentoriamente conclusa, assertivamente descrittiva. E che introduce un movimento narrativo oscillatorio, tra realtà e momoria. Un aspetto importante è proprio l’idea del buio che non annuncia la fine di qualcosa ma prelude ad un inizio: nell’oscurità, a intermittenza, la voce narrante accende il bagliore del ricordo.
L’esperienza e la memoria hanno sempre avuto un ruolo importante nelle opere di Michele Lombardelli, così come il buio. Tutte le sue opere sono, a veder bene, brandelli di memoria convertiti in materia per disegni, dipinti, sculture, installazioni. E la dominante bicroma bianco/nera sembra davvero tradurre l’alternanza di luce e ombra, di accensione e spegnimento, quasi che a quello stesso ricordo non fosse lasciato il tempo di manifestarsi nella sua totalità. Cosicché finisce per giacere impoverito, esautorato, destituito dal contesto identitario di appartenenza, ma proprio per questo ricaricato di un nuovo potenziale evocativo, di un’inedita duttilità. Ogni elemento attinge a potenzialità proprie ed improprie, interne ed esterne, interagendo con lo spazio, delineando un percorso narrativo fatto di vuoti, pieni, che oscilla tra trascendente e immanente, libero da dettami precostituiti e aperto alla trasformazione.
10
novembre 2009
Michele Lombardelli – Giunge una voce a qualcuno nel buio
Dal 10 novembre 2009 al 29 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
AMT | TORRI & GEMINIAN
Milano, Via Fratelli Bressan, 15, (Milano)
Milano, Via Fratelli Bressan, 15, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 15-20
Vernissage
10 Novembre 2009, ore 18.30
Autore