Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Guido Albi Marini – Eclissi (selfportrait)
La galleria philomarino Arte Contemporanea ha il piacere di presentare ECLISSI (selfPORTRAIT), personale di Guido Albi Marini.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Guido Albi Marini è nato a Napoli nel 1955; vive e lavora prevalentemente fra Miami e New York, dove recentemente ha presentato la mostra che oggi è alla philomarino ARTE CONTEMPORANEA.
La sperimentazione e la ricerca costante di "nuovi sguardi" da dare alla tecnica fotografica portano l’artista, dalla raffigurazione e manipolazione dell'oggetto catturato dal suo obiettivo, o meglio dal suo occhio (occhio pineale), in un linguaggio che va dal "Rep" (Repeat) di singoli pezzi assemblati quasi all'infinito - proprio della tecnica musicale newyorchese (abstract) - al passaggio poi quasi maniacale del particolare amplificato dell'oggetto che diventa così un sole improbabile che s'inabissa sulle dune di un deserto lunare, ma altro non è che il proprio casco da centauro, o quando l'intensità della foto ravvicinata degli intonaci e delle pitturazioni degli edifici restituiscono dipinti di un "ancient brutalism".
Nel mondo di ombre in cui viviamo, ognuno di noi è un ectoplasma di se stesso proiettato nell'agone dell'esistenza; per questo l'ombra, l'interposizione tra noi e la luce, ci rappresenta di volta in volta come in un gioco orientale.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
Guido Albi Marini fotografa la sua ombra e ne articola sapientemente le sagome, scaturite dall'eclissi di sé, trasformandosi nelle immagini di un fauno dipinto su di un cratere greco prima, in un samurai nell'atto di sferrare un fendente poi, ancora in un antico senatore romano avvolto nel suo laticlavio colto nell'enfasi oratoria. Traccia quindi il contorno, in un'altra foto della sua ombra, simulando -nella nostra immaginazione - quasi un rilevamento poliziesco di una sagoma di un delitto, scomparendo infine nell'immagine successiva; non c'è uomo senza ombra, eppure il selciato raffigurato vuoto ci fa dire "ma l'ombra dove è?" diventando metafora dell'assenza di vita. Sembra che il fotografo s'interroghi sulla possibile autonoma esistenza della sua ombra come altro da sé.
Suggestive e piene di fascino le foto in mostra che provengono da un progetto artistico newyorkese - curato da Remy Toledo, consulente alla prossima Biennale di Liverpool in merito all’arte interattiva ed elettronica, da Manon Slome, curatrice del Gughennaim e del Withney Museum, e successivamente direttrice del Chelsea Art Museum di New York e da Julia Draganovich – in cui spazi urbani diventati vuoti a seguito della crisi economica sono stati ravvivati da opere di artisti di diversa provenienza.
Albi Marini ha partecipato alla prima fase di questo evento con cinque fotografie esposte in serie completa alla philomarino ARTE CONTEMPORANEA.
La sperimentazione e la ricerca costante di "nuovi sguardi" da dare alla tecnica fotografica portano l’artista, dalla raffigurazione e manipolazione dell'oggetto catturato dal suo obiettivo, o meglio dal suo occhio (occhio pineale), in un linguaggio che va dal "Rep" (Repeat) di singoli pezzi assemblati quasi all'infinito - proprio della tecnica musicale newyorchese (abstract) - al passaggio poi quasi maniacale del particolare amplificato dell'oggetto che diventa così un sole improbabile che s'inabissa sulle dune di un deserto lunare, ma altro non è che il proprio casco da centauro, o quando l'intensità della foto ravvicinata degli intonaci e delle pitturazioni degli edifici restituiscono dipinti di un "ancient brutalism".
Nel mondo di ombre in cui viviamo, ognuno di noi è un ectoplasma di se stesso proiettato nell'agone dell'esistenza; per questo l'ombra, l'interposizione tra noi e la luce, ci rappresenta di volta in volta come in un gioco orientale.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
Guido Albi Marini fotografa la sua ombra e ne articola sapientemente le sagome, scaturite dall'eclissi di sé, trasformandosi nelle immagini di un fauno dipinto su di un cratere greco prima, in un samurai nell'atto di sferrare un fendente poi, ancora in un antico senatore romano avvolto nel suo laticlavio colto nell'enfasi oratoria. Traccia quindi il contorno, in un'altra foto della sua ombra, simulando -nella nostra immaginazione - quasi un rilevamento poliziesco di una sagoma di un delitto, scomparendo infine nell'immagine successiva; non c'è uomo senza ombra, eppure il selciato raffigurato vuoto ci fa dire "ma l'ombra dove è?" diventando metafora dell'assenza di vita. Sembra che il fotografo s'interroghi sulla possibile autonoma esistenza della sua ombra come altro da sé.
Suggestive e piene di fascino le foto in mostra che provengono da un progetto artistico newyorkese - curato da Remy Toledo, consulente alla prossima Biennale di Liverpool in merito all’arte interattiva ed elettronica, da Manon Slome, curatrice del Gughennaim e del Withney Museum, e successivamente direttrice del Chelsea Art Museum di New York e da Julia Draganovich – in cui spazi urbani diventati vuoti a seguito della crisi economica sono stati ravvivati da opere di artisti di diversa provenienza.
Albi Marini ha partecipato alla prima fase di questo evento con cinque fotografie esposte in serie completa alla philomarino ARTE CONTEMPORANEA.
10
novembre 2009
Guido Albi Marini – Eclissi (selfportrait)
Dal 10 al 30 novembre 2009
arte contemporanea
Location
PHILOMARINO ARTE CONTEMPORANEA
Napoli, scale di San Pasquale a Chiaia , 53, (Napoli)
Napoli, scale di San Pasquale a Chiaia , 53, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.30.
Vernissage
10 Novembre 2009, ore 18.30
Autore