Non esaurisce mai la meraviglia che provo davanti al potere della fotografia di trattenere ciò che scompare. Sono io o no? L’utilizzo più commovente che si possa fare della fotografia di ritratto è non dire altro con essa che quello che ogni fotografia dice: io sono qui. Con tutto l’abisso che questa semplice affermazione riesce ad aprire. Quando in un volto non si legge altro che l’espressione dell’esistenza, affermazione che è come una domanda, calma e minacciosa, perentoria ed evanescente.

Letizia ha studiato fotografia a Firenze e poi nel Regno Unito. Con le sue foto affronta la questione dell’esistenza e dell’identità individuale cercandone i segni nei volti e negli sguardi. Utilizza la fotografia come una lente, per dare corpo all'elusivo e transitorio della nostra relazione col mondo. Dare corpo e dimensioni a quello che scivola via, e che dopo che è passato si può dubitarene perfino l'esistenza ormai irrecuperabile, sparpagliata e rifratta nelle memo rie individuali.