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Molto Tumore per Nulla
Rassegna di illustrazioni satirico umoristiche sul “male del secolo”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
SI INAUGURA LUNEDI’ 2 NOVEMBRE (ORE 17) A BERGAMO NEGLI SPAZI DI PORTA SANT’AGOSTINO UNA MOSTRA MOLTO SUI GENERIS DAL TITOLO MOLTO TUMORE PER NULLA. TITOLO UN PO’ “SPAVENTOSO” CHE AFFRONTA IL DELICATO PROBLEMA DEL CANCRO DAL LATO UMORISTICO E SATIRICO. CURATA DA FABIO NORCINI L’ESPOSIZIONE PROPONE LE MIGLIORI FIRME DEL SETTORE (DA MANNELLI A BUCCHI, DA VAURO A GIULIANO, PASSANDO PER CONTEMORI, BORTOLOTTI E KOUNTOURIS) PER UN TOTALE DI 50 AUTORI CHE HANNO REALIZZATO VIGNETTE APPOSITAMENTE PER L’OCCASIONE.
NON UNA DISSACRAZIONE, QUINDI. PIUTTOSTO UN ESORCISMO: PER TESTIMONIARE CHE DI CANCRO SI PUO’ GUARIRE. QUESTO IL SENSO DELLA MOSTRA, LA PRIMA DEL GENERE, NON SOLO IN ITALIA.
L’idea di questa mostra nasce all’indomani della prematura scomparsa di un amico comune dei componenti l’Associazione Luca Scarpellini “Tiatiò”, che se ne è fatta promotrice. Un sodalizio intitolato ad un amico, Luca appunto, che non era un personaggio famoso, ma una persona speciale. Uno come tanti (troppi), rapiti dal “male del secolo”, che però su questo ha scherzato fino alla fine. Dopo aver vagliato varie idee per creare un evento per ricordarlo, a scopo benefico la scelta è caduta sull’allestimento di una mostra di umorsatira, quale la soluzione più congeniale, che sarebbe piaciuta a Luca. Non tanto come provocazione o altro, ma perché il sorriso o la risata, hanno caratteristiche non solo terapeutiche, come ha dimostrato Patch Adams, per citare un medico celebre (portato sul grande schermo da Robin Williams), ma anche preventive.
Nonostante la scabrosità dell’argomento, la risposta degli autori è stata generosa e qualitativamente elevatissima: una cinquantina di autori che hanno prodotto un centinaio di tavole. Difficile operare una scelta (perché la mostra si compone di 53 pannelli, quanti gli anni vissuti da Luca) ma tutte saranno visibili con una proiezione in multivision.
L’aspetto sorprendente della mostra è che ricompone una sorta di storia della satira e dell’umorismo di questi ultimi decenni, a partire dagli autori che hanno fatto grandi le testate di questo settore ormai esangue: dall’antesignana Ca’ Balà (Buonarroti, Mellana, Contemori ecc.), al Male (Giuliano, Mannelli ecc) dal Satyricon (Bucchi, Vauro ecc.) a Cuore, Boxer, Tango (molti dei già citati più Mora, D’Alfonso, Bersani ecc.), Vernacoliere (Camerini, Citi Sardelli), ma anche Maalox, Verona Infedele (Burato), fino alla recente Emme (Tonus), sono presenti tutte le firme di spicco che le hanno rese famose. Una variegata rassegna che unisce a degli autentici poeti dell’umorismo quali Cattoni (Panorama, Epoca, Famiglia Cristiana) e Chiostri (La Stampa), il vignettista “di casa” Bortolotti (Eco di Bergamo), i raffinati Athos (il creatore di Fra Tino personaggio tra i più amati del Giornalino), Nardi, De Angelis, a quotidianisti quali Bucchi e Giuliano (La Repubblica) Origone (Secolo XIX). Da segnalare l’omaggio a Cavandoli, con l’esposizione del suo ultimo disegno (grazie alla cortesia del figlio Sergio) e le partecipazioni estere, dai maestri “ispiratori” Cabu (Hara Kiri, Charlie Hébdo) a Serre, dallo scozzese Mcleod alla superstar greca Kountouris (che oltre a pubblicare sul maggior quotidiano di Atene è conteso dalle maggiori testate internazionali) e tutti coloro che sarebbe troppo lungo citare in questa sede.
Nata da un’urgenza di dolore e testimonianza, proprio per le sue caratteristiche, crediamo, abbia ottenuto un’adesione spontanea e partecipata di grande intensità. Si tratta di un’anteprima assoluta che parte non casualmente da Bergamo, destinata ad arricchirsi in itinere di altri autori ed opere, nella futura circuitazione in varie città italiane.
NON UNA DISSACRAZIONE, QUINDI. PIUTTOSTO UN ESORCISMO: PER TESTIMONIARE CHE DI CANCRO SI PUO’ GUARIRE. QUESTO IL SENSO DELLA MOSTRA, LA PRIMA DEL GENERE, NON SOLO IN ITALIA.
L’idea di questa mostra nasce all’indomani della prematura scomparsa di un amico comune dei componenti l’Associazione Luca Scarpellini “Tiatiò”, che se ne è fatta promotrice. Un sodalizio intitolato ad un amico, Luca appunto, che non era un personaggio famoso, ma una persona speciale. Uno come tanti (troppi), rapiti dal “male del secolo”, che però su questo ha scherzato fino alla fine. Dopo aver vagliato varie idee per creare un evento per ricordarlo, a scopo benefico la scelta è caduta sull’allestimento di una mostra di umorsatira, quale la soluzione più congeniale, che sarebbe piaciuta a Luca. Non tanto come provocazione o altro, ma perché il sorriso o la risata, hanno caratteristiche non solo terapeutiche, come ha dimostrato Patch Adams, per citare un medico celebre (portato sul grande schermo da Robin Williams), ma anche preventive.
Nonostante la scabrosità dell’argomento, la risposta degli autori è stata generosa e qualitativamente elevatissima: una cinquantina di autori che hanno prodotto un centinaio di tavole. Difficile operare una scelta (perché la mostra si compone di 53 pannelli, quanti gli anni vissuti da Luca) ma tutte saranno visibili con una proiezione in multivision.
L’aspetto sorprendente della mostra è che ricompone una sorta di storia della satira e dell’umorismo di questi ultimi decenni, a partire dagli autori che hanno fatto grandi le testate di questo settore ormai esangue: dall’antesignana Ca’ Balà (Buonarroti, Mellana, Contemori ecc.), al Male (Giuliano, Mannelli ecc) dal Satyricon (Bucchi, Vauro ecc.) a Cuore, Boxer, Tango (molti dei già citati più Mora, D’Alfonso, Bersani ecc.), Vernacoliere (Camerini, Citi Sardelli), ma anche Maalox, Verona Infedele (Burato), fino alla recente Emme (Tonus), sono presenti tutte le firme di spicco che le hanno rese famose. Una variegata rassegna che unisce a degli autentici poeti dell’umorismo quali Cattoni (Panorama, Epoca, Famiglia Cristiana) e Chiostri (La Stampa), il vignettista “di casa” Bortolotti (Eco di Bergamo), i raffinati Athos (il creatore di Fra Tino personaggio tra i più amati del Giornalino), Nardi, De Angelis, a quotidianisti quali Bucchi e Giuliano (La Repubblica) Origone (Secolo XIX). Da segnalare l’omaggio a Cavandoli, con l’esposizione del suo ultimo disegno (grazie alla cortesia del figlio Sergio) e le partecipazioni estere, dai maestri “ispiratori” Cabu (Hara Kiri, Charlie Hébdo) a Serre, dallo scozzese Mcleod alla superstar greca Kountouris (che oltre a pubblicare sul maggior quotidiano di Atene è conteso dalle maggiori testate internazionali) e tutti coloro che sarebbe troppo lungo citare in questa sede.
Nata da un’urgenza di dolore e testimonianza, proprio per le sue caratteristiche, crediamo, abbia ottenuto un’adesione spontanea e partecipata di grande intensità. Si tratta di un’anteprima assoluta che parte non casualmente da Bergamo, destinata ad arricchirsi in itinere di altri autori ed opere, nella futura circuitazione in varie città italiane.
02
novembre 2009
Molto Tumore per Nulla
Dal 02 novembre al 02 dicembre 2009
disegno e grafica
Location
PORTA SANT’AGOSTINO
Bergamo, Via Porta Dipinta, 54, (Bergamo)
Bergamo, Via Porta Dipinta, 54, (Bergamo)
Vernissage
2 Novembre 2009, ore 17
Curatore