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Hermann Nitsch
La grande antologica dedicata dalla Galleria Sant’Agostino a questo straordinario esponente del “Wiener Actionismus”, di chiara fama universale, comprende oltre trenta opere realizzate dagli anni ‘980 ad oggi, tra le quali spiccano numerose, spettacolari tele di grandissime dimensioni.
Comunicato stampa
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Sabato 24 ottobre 2009 verrà inaugurata presso la nostra galleria un'importante mostra del grande artista austriaco Hermann Nitsch, ideatore e fondatore di Arte in azione.
Nato a Vienna nel 1938, dal 1957 si dedica alla concezione del suo "Orgien Mysterien Theater" (OMT), il teatro delle orge e dei misteri, nuova forma di arte totale che coinvolge tutti e cinque i sensi. In esso affiorano, attraverso uno stato di eccitazione psicofisica, i più profondi elementi sensoriali e pulsionali. Durante le sue performance riemergono i primordiali istinti umani, che l'artista ritiene repressi dalle norme e dalle imposizioni sociali.
L'OMT era in forte rapporto con le cerimonie rituali e religiose dei popoli arcaici, durante le quali si sacrificavano animali e si spargevano il loro sangue e le loro interiora: un'azione che consentiva di liberare l'energia interiore, passaggio necessario per arrivare alla purificazione e alla redenzione. Nel 1961, con Günter Brus e Otto Müehl, a cui si aggiungerà Rudolf Schwarzkogler, forma il gruppo artistico del "Wiener Aktionismus", importando in Austria le tematiche della pittura gestuale. La prima Aktion sperimentale (Blood Organ) si svolge nel dicembre 1962 a Vienna e dura trenta minuti. Un uomo è incatenato, come se fosse crocefisso, e viene coperto con un lenzuolo bianco. L'artista versa sulla sua faccia del sangue, che impregna il lenzuolo. Seguiranno oltre 120 "azioni" che lo faranno incorrere in vari processi e tre pene detentive.
Per Hermann Nitsch, unanimemente considerato uno dei più significativi artisti europei, teatro, palcoscenico, musica e architettura divengono imprescindibili l'uno dall'altro. Nel "Teatro d'Azione" l'artista viennese introduce sostanze organiche, come la carne dei corpi di vitelli e pecore sventrati, liquidi corporali come il sangue e l'urina e paramenti liturgici come mitre cardinalizie, pianete, cotte, ostensori e croci. Nitsch orchestra le performance, che durano anche sei giorni consecutivi, al pari di un sacerdote pagano o di un direttore sinfonico. In queste opere, è forte il richiamo ai relitti di performance, ovvero i teli utilizzati durante l'azione, impregnati di sangue animale.
I motivi degli oli su tela sono assolutamente ricorrenti: non importa infatti l'originalità della rappresentazione, o la ricerca di elementi figurativi, ma piuttosto la ripetizione di un piano d'azione essenzialmente identico.
Dalla fine degli anni '980 Nitsch inizia a utilizzare anche altri colori rispetto ai consueti nero, rosso e viola. Del resto il suo percorso artistico, simile a un cammino spirituale, non può fermarsi solo alla pittura. I dipinti versati sono molto simili uno all'altro e, allo stesso modo delle azioni, comunicano l'intenzione di far vivere un'intensa esperienza esistenziale.
Innumerevoli le sue mostre, personali e collettive, che spaziano in Europa come oltreoceano. Ricordiamo solamente, tra le più importanti: nel 1988 quella alla Biennale di Sidney; nel 1993 alla Akademie der Künste di Berlino; nel 1994 al Centre Georges Pompidou; nel 1995 allo Stedelijk Mu-seum di Amsterdam. Nel 1996 il Palazzo delle Esposizioni di Roma gli dedica una retrospettiva, cui seguono altre due importanti rassegne al Konsthallen di Goeteborg e al Musée d'Art et d'Histoire in Lussemburgo. Ricordiamo ancora: la mostra del 2004 alla DCA Gallery di New York; quelle del 2005 alla Slought Foundation di Filadelfia e all'Andrea Rosen Gallery di New York; nel 2006 espone al Moma e alla Mike Weiss Gallery di New York, al Projektroom White Space di Pechino e al Museo d'Arte Contemporanea di Barcellona; tra il novembre del 2006 e il gennaio 2007 il celeberrimo spazio espositivo del Martin-Gropius-Bau di Berlino gli dedica un'ampia retrospettiva; nel 2007 espone ancora alla Central House of Artists di Mosca e nel maggio del medesimo anno la città di Mistelbach, a nord di Vienna, ha inaugurato un museo a lui dedicato: l'Hermann Nitsch Museum.
La grande antologica dedicata dalla Galleria Sant'Agostino a questo straordinario esponente del "Wiener Actionismus", di chiara fama universale, comprende oltre trenta opere realizzate dagli anni '980 ad oggi, tra le quali spiccano numerose, spettacolari tele di grandissime dimensioni.
Una visita a questa bellissima mostra rappresenta un'occasione imperdibile per compenetrarsi nello spirito e nelle realizzazioni di un grande contemporaneo di assoluta importanza mondiale.
Nato a Vienna nel 1938, dal 1957 si dedica alla concezione del suo "Orgien Mysterien Theater" (OMT), il teatro delle orge e dei misteri, nuova forma di arte totale che coinvolge tutti e cinque i sensi. In esso affiorano, attraverso uno stato di eccitazione psicofisica, i più profondi elementi sensoriali e pulsionali. Durante le sue performance riemergono i primordiali istinti umani, che l'artista ritiene repressi dalle norme e dalle imposizioni sociali.
L'OMT era in forte rapporto con le cerimonie rituali e religiose dei popoli arcaici, durante le quali si sacrificavano animali e si spargevano il loro sangue e le loro interiora: un'azione che consentiva di liberare l'energia interiore, passaggio necessario per arrivare alla purificazione e alla redenzione. Nel 1961, con Günter Brus e Otto Müehl, a cui si aggiungerà Rudolf Schwarzkogler, forma il gruppo artistico del "Wiener Aktionismus", importando in Austria le tematiche della pittura gestuale. La prima Aktion sperimentale (Blood Organ) si svolge nel dicembre 1962 a Vienna e dura trenta minuti. Un uomo è incatenato, come se fosse crocefisso, e viene coperto con un lenzuolo bianco. L'artista versa sulla sua faccia del sangue, che impregna il lenzuolo. Seguiranno oltre 120 "azioni" che lo faranno incorrere in vari processi e tre pene detentive.
Per Hermann Nitsch, unanimemente considerato uno dei più significativi artisti europei, teatro, palcoscenico, musica e architettura divengono imprescindibili l'uno dall'altro. Nel "Teatro d'Azione" l'artista viennese introduce sostanze organiche, come la carne dei corpi di vitelli e pecore sventrati, liquidi corporali come il sangue e l'urina e paramenti liturgici come mitre cardinalizie, pianete, cotte, ostensori e croci. Nitsch orchestra le performance, che durano anche sei giorni consecutivi, al pari di un sacerdote pagano o di un direttore sinfonico. In queste opere, è forte il richiamo ai relitti di performance, ovvero i teli utilizzati durante l'azione, impregnati di sangue animale.
I motivi degli oli su tela sono assolutamente ricorrenti: non importa infatti l'originalità della rappresentazione, o la ricerca di elementi figurativi, ma piuttosto la ripetizione di un piano d'azione essenzialmente identico.
Dalla fine degli anni '980 Nitsch inizia a utilizzare anche altri colori rispetto ai consueti nero, rosso e viola. Del resto il suo percorso artistico, simile a un cammino spirituale, non può fermarsi solo alla pittura. I dipinti versati sono molto simili uno all'altro e, allo stesso modo delle azioni, comunicano l'intenzione di far vivere un'intensa esperienza esistenziale.
Innumerevoli le sue mostre, personali e collettive, che spaziano in Europa come oltreoceano. Ricordiamo solamente, tra le più importanti: nel 1988 quella alla Biennale di Sidney; nel 1993 alla Akademie der Künste di Berlino; nel 1994 al Centre Georges Pompidou; nel 1995 allo Stedelijk Mu-seum di Amsterdam. Nel 1996 il Palazzo delle Esposizioni di Roma gli dedica una retrospettiva, cui seguono altre due importanti rassegne al Konsthallen di Goeteborg e al Musée d'Art et d'Histoire in Lussemburgo. Ricordiamo ancora: la mostra del 2004 alla DCA Gallery di New York; quelle del 2005 alla Slought Foundation di Filadelfia e all'Andrea Rosen Gallery di New York; nel 2006 espone al Moma e alla Mike Weiss Gallery di New York, al Projektroom White Space di Pechino e al Museo d'Arte Contemporanea di Barcellona; tra il novembre del 2006 e il gennaio 2007 il celeberrimo spazio espositivo del Martin-Gropius-Bau di Berlino gli dedica un'ampia retrospettiva; nel 2007 espone ancora alla Central House of Artists di Mosca e nel maggio del medesimo anno la città di Mistelbach, a nord di Vienna, ha inaugurato un museo a lui dedicato: l'Hermann Nitsch Museum.
La grande antologica dedicata dalla Galleria Sant'Agostino a questo straordinario esponente del "Wiener Actionismus", di chiara fama universale, comprende oltre trenta opere realizzate dagli anni '980 ad oggi, tra le quali spiccano numerose, spettacolari tele di grandissime dimensioni.
Una visita a questa bellissima mostra rappresenta un'occasione imperdibile per compenetrarsi nello spirito e nelle realizzazioni di un grande contemporaneo di assoluta importanza mondiale.
24
ottobre 2009
Hermann Nitsch
Dal 24 ottobre al 14 novembre 2009
arte contemporanea
Location
CASA D’ASTE E GALLERIA D’ARTE SANT’AGOSTINO
Torino, Corso Alessandro Tassoni, 56, (Torino)
Torino, Corso Alessandro Tassoni, 56, (Torino)
Orario di apertura
9.30-12.30 / 15.30-19.30
(Esclusi lunedì mattina e festivi)
Vernissage
24 Ottobre 2009, ore 18.30
Autore