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Il prestigio dell’arte. Dipinti dal XVI al XIX secolo
Verranno esposti trentaquattro dipinti dal Cinquecento al primo Ottocento, di soggetto sacro e profano, realizzati dai più noti pittori emiliani o attivi in Emilia, ai quali si affiancano in questa occasione alcuni importanti autori di altre scuole pittoriche.
Comunicato stampa
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E’ con la solita passione e competenza che la Galleria d’Arte Fondantico di Tiziana Sassòli organizza il diciassettesimo “Incontro con la pittura”, consueto appuntamento autunnale che si svolge nello spazio espositivo di via Castiglione a Bologna.
In questa occasione verranno esposti trentaquattro dipinti dal Cinquecento al primo Ottocento, di soggetto sacro e profano, realizzati dai più noti pittori emiliani o attivi in Emilia, ai quali si affiancano in questa occasione alcuni importanti autori di altre scuole pittoriche.
A rappresentare il Cinquecento intervengono Prospero Fontana, figura chiave del secondo manierismo bolognese, di cui si presenta una smagliante Resurrezione di Cristo, il parmigiano Girolamo Mazzola Bedoli, con una teletta raffigurante il Suicidio di Lucrezia, di raffinata di grazia parmigianesca.
La nutrita rosa di dipinti del Seicento conta opere di Annibale Carracci con L’Abbondanza e la Fortuna importante tela ora esposta alla mostra “Annibale Carracci: due opere per un centenario”, che si tiene al Museo Civico Medievale sino al 17 gennaio prossimo, Guido Reni, presente con un’intensa Maddalena penitente, già nella collezione del Duca di Buccleuch, Elisabetta Sirani, con una tenera Madonna col Bambino firmata e datata 1665, anno della sua prematura scomparsa, la cui ampia fortuna è attestata da un'incisione di Lorenzo Loli, Cesare Dandini, protagonista indiscusso della pittura fiorentina del XVII secolo, autore di una seducente Allegoria della pittura, frutto di una importante commissione medicea, ed ancora, una tela con l’Autoritratto in veste di San Luca di Michele Desubleo, un Compianto su Cristo morto di Antonio Carracci, un San Paolo a Efeso esorta a bruciare i libri eretici di Lucio Massari, entrato a far parte nel 1811 della quadreria dei principi di Liechtenstein, ed un’elegante Circe e Ulisse del reniano Pier Francesco Cittadini.
Il tema della natura morta, genere assai apprezzato in ambito collezionistico, è affrontato da specialisti quali il reggiano Cristoforo Munari, con una brillante composizione firmata e datata 1710, tuttora esposta alla mostra il “Il cibo in posa” all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Nicola Van Houbracken, Margherita Caffi e Francesco Malagoli, celebre per i suoi brillanti dipinti d’uva, restituiti con ingannevole realismo.
Il settecento bolognese è rappresentato dall’eleganza rococò di Vittorio Maria Bigari, autore di un raffinato ovale con Rinaldo e Armida, dalla geniale autonomia di Giuseppe Maria Crespi, e ancora dalla squisita pittura dei fratelli Gandolfi, Ubaldo e Gaetano, presente quest’ultimo con una pala d’altare con L’Apparizione di Cristo a Santa Teresa d’Avila, capolavoro maturo proveniente dall’oratorio privato de la Villa La Scornetta a San Lazzaro a Bologna, e ancora dal pennello neoclassico di Jacopo Alessandro Calvi. Outsider di lusso è Francesco Fontebasso, rappresentante tra i più significativi della coeva pittura lagunare, presente con due brillanti tele raffiguranti sapidi brani di realtà, provenienti dalla prestigiosa collezione Saint Laurent-Bergé. In chiusura quattro dipinti di Antonio Basoli, protagonista della scena artistica bolognese tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento.
La mostra si rivelerà come sempre un’importante occasione per far conoscere al pubblico opere di notevole interesse scientifico capaci di affascinare non solo gli studiosi ed i collezionisti, ma anche quello dei tanti appassionati di pittura antica. In questa rassegna sono presenti capolavori rari e di grande rilievo, anche in ragione della loro storia collezionistica, alcuni dei quali provenienti dal mercato internazionale, restituiti a quello italiano attraverso un’operazione che caratterizza da sempre l’attività della galleria Fondantico. La presentazione delle opere nel catalogo è curata dal Professor Daniele Benati, che coordina il lavoro di un nutrito gruppo di specialisti.
In questa occasione verranno esposti trentaquattro dipinti dal Cinquecento al primo Ottocento, di soggetto sacro e profano, realizzati dai più noti pittori emiliani o attivi in Emilia, ai quali si affiancano in questa occasione alcuni importanti autori di altre scuole pittoriche.
A rappresentare il Cinquecento intervengono Prospero Fontana, figura chiave del secondo manierismo bolognese, di cui si presenta una smagliante Resurrezione di Cristo, il parmigiano Girolamo Mazzola Bedoli, con una teletta raffigurante il Suicidio di Lucrezia, di raffinata di grazia parmigianesca.
La nutrita rosa di dipinti del Seicento conta opere di Annibale Carracci con L’Abbondanza e la Fortuna importante tela ora esposta alla mostra “Annibale Carracci: due opere per un centenario”, che si tiene al Museo Civico Medievale sino al 17 gennaio prossimo, Guido Reni, presente con un’intensa Maddalena penitente, già nella collezione del Duca di Buccleuch, Elisabetta Sirani, con una tenera Madonna col Bambino firmata e datata 1665, anno della sua prematura scomparsa, la cui ampia fortuna è attestata da un'incisione di Lorenzo Loli, Cesare Dandini, protagonista indiscusso della pittura fiorentina del XVII secolo, autore di una seducente Allegoria della pittura, frutto di una importante commissione medicea, ed ancora, una tela con l’Autoritratto in veste di San Luca di Michele Desubleo, un Compianto su Cristo morto di Antonio Carracci, un San Paolo a Efeso esorta a bruciare i libri eretici di Lucio Massari, entrato a far parte nel 1811 della quadreria dei principi di Liechtenstein, ed un’elegante Circe e Ulisse del reniano Pier Francesco Cittadini.
Il tema della natura morta, genere assai apprezzato in ambito collezionistico, è affrontato da specialisti quali il reggiano Cristoforo Munari, con una brillante composizione firmata e datata 1710, tuttora esposta alla mostra il “Il cibo in posa” all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Nicola Van Houbracken, Margherita Caffi e Francesco Malagoli, celebre per i suoi brillanti dipinti d’uva, restituiti con ingannevole realismo.
Il settecento bolognese è rappresentato dall’eleganza rococò di Vittorio Maria Bigari, autore di un raffinato ovale con Rinaldo e Armida, dalla geniale autonomia di Giuseppe Maria Crespi, e ancora dalla squisita pittura dei fratelli Gandolfi, Ubaldo e Gaetano, presente quest’ultimo con una pala d’altare con L’Apparizione di Cristo a Santa Teresa d’Avila, capolavoro maturo proveniente dall’oratorio privato de la Villa La Scornetta a San Lazzaro a Bologna, e ancora dal pennello neoclassico di Jacopo Alessandro Calvi. Outsider di lusso è Francesco Fontebasso, rappresentante tra i più significativi della coeva pittura lagunare, presente con due brillanti tele raffiguranti sapidi brani di realtà, provenienti dalla prestigiosa collezione Saint Laurent-Bergé. In chiusura quattro dipinti di Antonio Basoli, protagonista della scena artistica bolognese tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento.
La mostra si rivelerà come sempre un’importante occasione per far conoscere al pubblico opere di notevole interesse scientifico capaci di affascinare non solo gli studiosi ed i collezionisti, ma anche quello dei tanti appassionati di pittura antica. In questa rassegna sono presenti capolavori rari e di grande rilievo, anche in ragione della loro storia collezionistica, alcuni dei quali provenienti dal mercato internazionale, restituiti a quello italiano attraverso un’operazione che caratterizza da sempre l’attività della galleria Fondantico. La presentazione delle opere nel catalogo è curata dal Professor Daniele Benati, che coordina il lavoro di un nutrito gruppo di specialisti.
24
ottobre 2009
Il prestigio dell’arte. Dipinti dal XVI al XIX secolo
Dal 24 ottobre al 24 dicembre 2009
arte antica
Location
GALLERIA D’ARTE FONDANTICO
Bologna, Via De' Pepoli, 6/E, (Bologna)
Bologna, Via De' Pepoli, 6/E, (Bologna)
Orario di apertura
10.00-13.00/16.00-19.30 chiuso giovedì pomeriggio e domenica
Vernissage
24 Ottobre 2009, ore 17
Autore