La rassegna dei più recenti lavori dello scultore salentino è curata dal critico d’arte Toti Carpentieri.

Scupola, già docente alla scuola d’Arte di Volterra ed ora apprezzato maestro all’Istituto d’Arte di Lecce, è scultore tout cour per le molteplici esperienze cui si è dedicato, dalla lavorazione dell’alabastro alla cartapesta, dal legno al marmo bianco di Carrara, dalla pietra pregiata alla fusione in bronzo, sempre traendo il massimo dell’espressività che ciascuna materia può offrire.

“Esercitato com’è al dialogo con essa – scrive Toti Carpentieri nella sua presentazione della mostra – o meglio ancora con la complessità e la diversità con cui la stessa si manifesta, Giovanni Scupola ha identificato nella realtà della scultura la rappresentazione del suo lungo ed articolato percorso creativo.

Come ben leggibile nel suo stesso titolo, e in queste forme organiche che si muovono tra vuoti e pieni, alludendo a vegetali carnosità. E accade che l’artista, pervenga consapevolmente non solo a svelare le forme nascoste nel suo interno, in una sorta di testimonianza di arcaiche presenze, quant’anche a costruirne delle nuove, quasi al limite dell’astrazione, avvalendosi della contemporaneità dei materiali, delle loro differenti cromaticità e textures, e infine della sua fedeltà alla bellezza.”