Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Pasquale Di Donato – Turris Eburnea
Nell’esile e trasparente Torre Littoria, oggi meglio conosciuta come Torre Branca, disegnata da Gio Ponti in occasione della V Triennale di Milano del 1933, Pasquale Di Donato presenta la sua prima installazione in uno spazio pubblico.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"Si Dieu n'existait pas, il faudrait l'inventer."
Voltaire
Nell’esile e trasparente Torre Littoria, oggi meglio conosciuta come Torre Branca, disegnata da Gio Ponti in occasione
della V Triennale di Milano del 1933, Pasquale Di Donato presenta la sua prima installazione in uno spazio pubblico.
La struttura, come quella di una torre, che si eleva al centro di una città mondana come Milano, costituisce un
osservatorio privilegiato e privato, uno spazio che permette all’individuo di elevarsi come uno stilita e di contemplare il
reale in tutta la sua irrealtà quotidiana.
L’installazione consiste in spioncini posti alle finestre panoramiche della Torre Branca. Questi piccoli fori, presenti nelle
porte d’ingresso di tutto il mondo, racchiudono in loro il magico potere di vedere, al di là, senza farsi vedere; di osservare
il pianerottolo, di entrare nelle vite dei vicini di casa senza che se ne accorgano, ma permettono anche di sorvegliare un
prigioniero o addirittura assistere ad un’esecuzione in una camera a gas, barricati dietro l’indifferenza di una porta
chiusa.
Cosa è, chi è questa persona, oltre la piccola rappresentazione che accade davanti a chi interpreta? Chi è? E’ la tacita
domanda rivolta dal Grande Spione all’immagine un po’ distante, distorta, attraverso il buco, con un’ottica grandangolare
e unilaterale che impedisce a chi è guardato di guardare.
Però in questo caso, come già in un suo lavoro del 2005 Spioncino per porta in vetro, la barriera è trasparente, e lo
scudo mette a nudo.
Questi “curiosi” oggetti permetteranno al visitatore di osservare la città da un nuovo punto di vista, dove il binomio
fuori/dentro, mediante l'espediente dello spioncino, è annullato dacché il fuori è evidentemente, contemporaneamente
dentro e non esiste più distinzione. E’ un fuori, un altro da sé, un altro mondo, così distante eppure così vicino.
Si tratta di un tutt’uno in cui non esistono limiti se non in chi li vede.
E il tentativo di guardare dallo spioncino sarà allora il tentativo di chi ancora cerca un limite o meglio una delimitazione
delle due dimensioni.
Si tratta di un lavoro “al limite” anzi “sul” limite, come spesso per le opere di questo artista.
Pasquale di Donato,
è nato nel 1982, vive e lavora a Milano.
Ha conseguito la maturità Classica e si è laureato in Architettura e Interior Design presso il Politecnico di Milano, con il
massimo dei voti.
Ha frequentato gli studi di grandi maestri ed i suoi lavori fanno parte di alcune delle più importanti collezioni d’arte
contemporanea.
Ha partecipato a diverse prestigiose esposizioni collettive internazionali come “Ecce Uomo” nel 2006 a Milano,
in occasione della quale è stato anche scelto per realizzare un’opera come contenitore del catalogo in edizione numerata.
Nel 2008 è stato selezionato per occupare un atelier offerto da un generoso mecenate.
Questa con Volume! è la sua prima installazione.
Collabora inoltre con alcune gallerie in Italia e all’estero, e prossimamente inaugurerà a Milano una mostra personale.
Info:
Voltaire
Nell’esile e trasparente Torre Littoria, oggi meglio conosciuta come Torre Branca, disegnata da Gio Ponti in occasione
della V Triennale di Milano del 1933, Pasquale Di Donato presenta la sua prima installazione in uno spazio pubblico.
La struttura, come quella di una torre, che si eleva al centro di una città mondana come Milano, costituisce un
osservatorio privilegiato e privato, uno spazio che permette all’individuo di elevarsi come uno stilita e di contemplare il
reale in tutta la sua irrealtà quotidiana.
L’installazione consiste in spioncini posti alle finestre panoramiche della Torre Branca. Questi piccoli fori, presenti nelle
porte d’ingresso di tutto il mondo, racchiudono in loro il magico potere di vedere, al di là, senza farsi vedere; di osservare
il pianerottolo, di entrare nelle vite dei vicini di casa senza che se ne accorgano, ma permettono anche di sorvegliare un
prigioniero o addirittura assistere ad un’esecuzione in una camera a gas, barricati dietro l’indifferenza di una porta
chiusa.
Cosa è, chi è questa persona, oltre la piccola rappresentazione che accade davanti a chi interpreta? Chi è? E’ la tacita
domanda rivolta dal Grande Spione all’immagine un po’ distante, distorta, attraverso il buco, con un’ottica grandangolare
e unilaterale che impedisce a chi è guardato di guardare.
Però in questo caso, come già in un suo lavoro del 2005 Spioncino per porta in vetro, la barriera è trasparente, e lo
scudo mette a nudo.
Questi “curiosi” oggetti permetteranno al visitatore di osservare la città da un nuovo punto di vista, dove il binomio
fuori/dentro, mediante l'espediente dello spioncino, è annullato dacché il fuori è evidentemente, contemporaneamente
dentro e non esiste più distinzione. E’ un fuori, un altro da sé, un altro mondo, così distante eppure così vicino.
Si tratta di un tutt’uno in cui non esistono limiti se non in chi li vede.
E il tentativo di guardare dallo spioncino sarà allora il tentativo di chi ancora cerca un limite o meglio una delimitazione
delle due dimensioni.
Si tratta di un lavoro “al limite” anzi “sul” limite, come spesso per le opere di questo artista.
Pasquale di Donato,
è nato nel 1982, vive e lavora a Milano.
Ha conseguito la maturità Classica e si è laureato in Architettura e Interior Design presso il Politecnico di Milano, con il
massimo dei voti.
Ha frequentato gli studi di grandi maestri ed i suoi lavori fanno parte di alcune delle più importanti collezioni d’arte
contemporanea.
Ha partecipato a diverse prestigiose esposizioni collettive internazionali come “Ecce Uomo” nel 2006 a Milano,
in occasione della quale è stato anche scelto per realizzare un’opera come contenitore del catalogo in edizione numerata.
Nel 2008 è stato selezionato per occupare un atelier offerto da un generoso mecenate.
Questa con Volume! è la sua prima installazione.
Collabora inoltre con alcune gallerie in Italia e all’estero, e prossimamente inaugurerà a Milano una mostra personale.
Info:
28
ottobre 2009
Pasquale Di Donato – Turris Eburnea
Dal 28 ottobre al 02 novembre 2009
arte contemporanea
Location
TORRE BRANCA
Milano, Viale Luigi Camoens, (Milano)
Milano, Viale Luigi Camoens, (Milano)
Biglietti
salita gratuita su prenotazione. Per la lista d'accesso all'ascensore della Torre tel. 023314120 o 3206703009
Orario di apertura
dalle ore 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20.30 sabato anche dalle 21:30 alle 24.00
Vernissage
28 Ottobre 2009, ore 18-24 salita su invito
Autore